RELAZIONE sulla nuova agenda europea per la cultura

23.11.2018 - (2018/2091(INI))

Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Giorgos Grammatikakis

Procedura : 2018/2091(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A8-0388/2018

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla nuova agenda europea per la cultura

(2018/2091(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visti il vertice sociale di Göteborg per l'occupazione e la crescita eque del 17 novembre 2017, l'agenda dei leader per l'istruzione e la cultura del novembre 2017 e le conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2017 sulla dimensione sociale dell'Unione, l'istruzione e la cultura,

–  vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 su "Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare"[1],

–  vista la sua risoluzione del 12 settembre 2013 su "Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita economica e l'occupazione"[2],

–  vista la sua risoluzione del 13 dicembre 2016 su una politica coerente dell'UE per le industrie culturali e creative[3],

–  vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sulle industrie culturali in Europa[4],

–  vista la sua risoluzione del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti[5],

–  vista la sua risoluzione del 12 maggio 2011 sulla dimensione culturale delle azioni esterne dell'Unione europea[6],

–  vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2015 dal titolo "Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa"[7],

–  vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2016 sul ruolo del dialogo interculturale, della diversità culturale e dell'istruzione al fine di promuovere i valori fondamentali dell'UE[8],

–  vista la sua risoluzione del 12 aprile 2016 dal titolo "Apprendere l'UE a scuola"[9],

–  vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 su un'agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione[10],

–  vista la sua risoluzione del 14 giugno 2018 sugli ostacoli strutturali e finanziari nell'accesso alla cultura[11],

–  vista la sua risoluzione del 2 marzo 2017 sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE[12],

–  vista la Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, adottata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) il 20 ottobre 2005,

–  vista la convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (convenzione di Faro) del 27 ottobre 2005,

–  visto il regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma Europa creativa (2014-2020) e che abroga le decisioni n. 1718/2006/CE, n. 1855/2006/CE e n. 1041/2009/CE[13],

–  vista la risoluzione del Consiglio del 16 novembre 2007 su un'agenda europea per la cultura[14],

–  viste le conclusioni del Consiglio del 23 dicembre 2014 su un piano di lavoro per la cultura (2015-2018)[15],

–  visto il piano di lavoro dell'UE per la cultura per il periodo 2015-2018,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 27 maggio 2015 in merito agli scambi culturali e creativi per stimolare l'innovazione, la sostenibilità economica e l'inclusione sociale[16],

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione e del Vicepresidente della Commissione / Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/HR) dell'8 giugno 2016 dal titolo "Verso una strategia dell'Unione europea per le relazioni culturali internazionali" (JOIN(2016)0029),

–  vista la relazione della Commissione sull'attuazione dell'Agenda europea per la cultura (COM(2010)0390),

–  visto il Libro verde della Commissione del 27 aprile 2010 dal titolo "Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare" (COM(2010)0183),

–  vista la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un Anno europeo del patrimonio culturale (2018) (COM(2016)0543),

–  vista la comunicazione della Commissione del 26 settembre 2012 dal titolo "Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita e l'occupazione nell'UE" (COM(2012)0537),

–  vista la comunicazione della Commissione del 18 dicembre 2012 sui contenuti del mercato unico digitale (COM(2012)0789),

–  vista la comunicazione della Commissione del 26 settembre 2012 dal titolo "Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l'Europa" (COM(2014)0477),

–  vista la relazione del 2012 del gruppo di lavoro di esperti degli Stati membri dell'UE sull'accesso alla cultura,

–  vista la comunicazione della Commissione del 20 dicembre 2010 intitolata "Rimuovere gli ostacoli fiscali transfrontalieri per i cittadini dell'UE" (COM(2010)0769),

–  vista la comunicazione della Commissione dell'11 novembre 2011 sulla doppia imposizione nel mercato unico (COM(2011)0712),

–  vista la relazione del 2015 su "Strategie per combattere gli ostacoli fiscali transfrontalieri per i cittadini dell'UE” del gruppo di esperti della Commissione sull'eliminazione dei problemi fiscali cui sono confrontate le persone che esercitano attività transfrontaliere nell'UE,

–  vista la relazione del 2017 del gruppo di lavoro di esperti degli Stati membri dell'UE sul dialogo interculturale nel quadro del metodo aperto di coordinamento dal titolo "How culture and the arts can promote intercultural dialogue in the context of the migratory and refugee crisis" (Come la cultura e l'arte possono promuovere il dialogo interculturale nel contesto della crisi migratoria e dei rifugiati),

–  vista la dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017, in cui i leader di 27 Stati membri dell'UE e delle istituzioni dell'Unione hanno espresso l'auspicio di un'Unione europea ambiziosa, "in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica", "un'Unione che preservi il nostro patrimonio culturale e promuova la diversità culturale",

–  vista la dichiarazione di Davos del 22 gennaio 2018 "Verso una Baukultur di alta qualità per l'Europa", in cui i ministri della cultura europei sottolineavano "l'urgente bisogno [...] di sviluppare nuovi approcci per proteggere e promuovere i valori culturali dello spazio edificato europeo" e di "approcciare lo spazio edificato da un punto di vista olistico e incentrato sulla cultura",

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A8-0388/2018),

A.  considerando che le priorità della nuova agenda e l'approccio settoriale sono da accogliere con favore; considerando che un sostegno equo e su misura incentrato su sfide settoriali dovrebbe essere offerto a tutti i settori culturali e creativi e che la diversità culturale e il dialogo interculturale dovrebbero essere mantenuti come priorità trasversali; che la cultura è un bene pubblico e che la Nuova agenda per la cultura dovrebbe mirare a preservare, ampliare e diffondere una scena culturale vivace e diversificata, garantendo un accesso universale e promuovendo la partecipazione.

B.  considerando che la nuova agenda per la cultura dovrebbe fornire un quadro flessibile per modificare gli ecosistemi culturali e favorire le sinergie tra settori;

C.  considerando che l'Europa sta uscendo da una grave crisi finanziaria durante la quale i bilanci nazionali e regionali per la cultura sono stati purtroppo spesso tra i primi a subire tagli;

D.  considerando che l'Europa si trova di fronte ad un aumento delle disuguaglianze sociali e della disoccupazione giovanile, ad una crescita del populismo e della radicalizzazione e che la sua popolazione è sempre più eterogenea; che, pertanto, la cultura è più importante che mai nel realizzare la coesione sociale e il dialogo interculturale e nel garantire ai cittadini libertà e diversità di espressione, di comunicazione e di creazione e nel costruire ponti tra le persone;

E.  considerando che i settori creativi e culturali dell'Europa sono le risorse più solide dell'UE; che esse rappresentano il 4,2 % del PIL dell'UE, creano 8,4 milioni di posti di lavoro, ovvero il 3,7 % dell'occupazione totale dell'UE e sono economicamente resilienti, anche in periodi di crisi; che tali settori incentivano la creatività che alimenta tutti i settori di attività, fornendo una percentuale più elevata di occupazione giovanile e femminile rispetto agli altri settori;

F.  considerando che il settore musicale dell'Europa è molto dinamico, con 1 milione di posti di lavoro e un volume d'affari di 25 miliardi di EUR; che, tuttavia, rimane gravemente sottofinanziato, in particolare se si tiene conto dei nuovi modelli di distribuzione online; che, su un totale di 1,46 miliardi di EUR di bilancio per il programma Europa Creativa, a luglio 2018 solo 51 milioni di EUR erano stati destinati a progetti musicali, e principalmente alla musica classica; che questo non riflette la diversità del settore musicale europeo o il suo contributo economico, sociale e culturale;

G.  considerando che la cultura svolge un ruolo importante nella coesione sociale e nell'integrazione, segnatamente attraverso la partecipazione delle minoranze, dei gruppi svantaggiati, delle comunità marginalizzate, dei migranti e dei rifugiati alla vita culturale e sociale, e che l'invito speciale a contribuire all'integrazione dei migranti lanciato dal programma Europa Creativa si è dimostrato efficiente, ma non ha raccolto sufficienti adesioni né finanziamenti;

H.  considerando che gli artisti e i professionisti della cultura devono spesso affrontare situazioni precarie e instabili e hanno una condizione di previdenza sociale debole o assente e redditi imprevedibili;

I.  considerando che la consapevolezza e l'espressione culturali sono state riconosciute a livello dell'UE nella raccomandazione riveduta sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente; che le arti e le discipline umanistiche dovrebbero essere pienamente integrate nei sistemi di istruzione in modo da contribuire a formare un'Europa che sia collaborativa, creativa e mobilitata al fine di promuovere la sostenibilità, l'integrazione e la coesione civica;

J.  considerando che le reti culturali sono un potente strumento per la creazione di rapporti interpersonali e di relazioni pacifiche durature e dialogo che travalicano i confini nazionali e, quindi, per favorire relazioni culturali internazionali che sono al centro dei regolamenti globali e l'emergere di uno spazio culturale europeo;

Considerazioni generali

1.  accoglie con favore la nuova agenda per la cultura e sottolinea che essa rappresenta un'enorme opportunità per adottare una politica globale e coerente per la cultura a livello europeo riconosciuta dai cittadini europei e al di fuori dell'UE; sottolinea, tuttavia, che potrà avere successo solo se sostenuta da un aumento significativo del bilancio per il programma Europa Creativa e lo sviluppo di sinergie e interazioni con altri programmi finanziati dall'UE per creare un approccio olistico e trasversale alla cultura;

2.  riafferma il ruolo propulsore della cultura e dei settori culturali e creativi (SCC) nel perseguimento degli obiettivi della politica di coesione e dell´inclusione sociale nel territorio dell´Unione, e invita a tenerne conto nella destinazione dei fondi strutturali e di coesione;

3.  riconosce che l'Anno europeo 2018 del patrimonio culturale (EYCH) rappresenta l'opportunità di sensibilizzare maggiormente in merito alla forza e alla diversità uniche e al valore intrinseco della cultura e del patrimonio culturale dell'UE e al ruolo essenziale che svolgono nelle nostre società ed economie, nella creazione di un senso di appartenenza, nella promozione della cittadinanza attiva e nella definizione della nostra identità e dei valori fondamentali di libertà, diversità, uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale;

4.  accoglie con favore l'intenzione della Commissione di presentare un piano d'azione per il patrimonio culturale e sottolinea l'esigenza di rivolgere particolare attenzione agli aspetti sia tangibili sia intangibili del patrimonio dell'Europa e ai legami che questo ha con i progetti e le espressioni artistiche e creative contemporanei; sottolinea, inoltre, la necessità di creare un dialogo strutturato permanente con le parti interessate per raccogliere conoscenze, rafforzare le capacità e coordinare il patrocinio del patrimonio culturale in Europa, come modo per consolidare il retaggio a lungo termine dell'Anno europeo del patrimonio culturale e per contribuire all'attuazione del piano d'azione; sottolinea che questo dialogo strutturato dovrebbe comprendere tutti i settori culturali, creativi e del patrimonio; invita inoltre gli Stati membri a preparare piani d'azione complementari a livello nazionale e ritiene che il piano d'azione sia un'opportunità per affrontare tutte le questioni sollevate nell'ambito delle dieci iniziative europee oltre l'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 e per presentare le raccomandazioni sviluppate nell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018;

5.  invita la Commissione a provvedere affinché l'esigenza di affrontare nuove circostanze impreviste non ostacoli il raggiungimento degli obiettivi già concordati nel campo della cultura; ricorda che le nuove iniziative dovrebbero essere finanziate da un nuovo bilancio finanziato da nuovi capitali e non dalla riassegnazione dei fondi esistenti;

6.  invita la Commissione a creare un portale UE unico dedicato al patrimonio culturale che riunisca informazioni provenienti da tutti i programmi di finanziamento dei beni culturali dell'Unione e sia strutturato in tre sezioni principali; opportunità di finanziamento per i beni culturali, una banca di dati con esempi di buone prassi e di eccellenza nel settore dei beni culturali e relativi riferimenti, notizie e collegamenti in merito a sviluppi politici, azioni ed eventi storici relativi al patrimonio culturale.

7.  invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare nuovi approcci per la sistematica raccolta dei dati in tutti i SCC e a provvedere affinché si utilizzino codici statistici efficaci e un maggior numero di indicatori qualitativi, al fine di colmare il divario tra il settore pubblico, sempre più carente in termini di dati, e gli operatori digitali, che dispongono di un alto numero di informazioni utilizzate per guadagnare quote di mercato e destabilizzare gli operatori del settore;

8.  invita la Commissione a introdurre quadri di valutazione dell'UE per misurare il pluralismo culturale e mediatico, sviluppare indicatori e monitorare la libertà di espressione artistica a livello europeo e la diversità nella creazione, distribuzione e fornitura di opere creative;

9.  accoglie con favore il lancio di "Music Moves Europe", in quanto primo passo importante per stimolare la creatività, la diversità e l'innovazione nel settore musicale europeo, e l'azione settoriale concernente la musica nel quadro del programma Europa Creativa; invita la Commissione a concentrare l'attenzione, nello sviluppo di un'ulteriore azione dell'UE concernente la musica, sulla mobilità degli artisti e del repertorio all'interno e all'esterno dell'Europa, sulla distribuzione, sul finanziamento delle PMI, sulla trasparenza e la responsabilità delle piattaforme digitali nei confronti degli artisti, sulla diversità dei servizi di streaming, sull'accessibilità delle informazioni on-line e su una mappatura del settore;

10.  accoglie con favore la creazione di un elenco online dei film europei e l'inaugurazione della prima settimana UE della cinematografia e incoraggia la Commissione e gli Stati membri, in collaborazione con artisti e industrie creative, a potenziare la visibilità del cinema europeo in Europa e su scala mondiale, in particolare attraverso il potenziamento della disponibilità di film europei e attraverso la promozione dello sviluppo di piattaforme europee che consentano di accedere a film dell'UE concessi in licenza, remunerando equamente gli artisti e i titolari dei diritti e rispettando il principio di territorialità; sottolinea, altresì, l'esperienza positiva del premio LUX nella promozione di film europei e nell'agevolarne la distribuzione;

11.  invita la Commissione a riconoscere l'importanza dell'agenda urbana per l'UE e a incoraggiare la cooperazione tra Stati membri e città e tra le altre parti interessate, al fine di stimolare la crescita, la vivibilità e l'innovazione nelle città europee e individuare e affrontare con successo le sfide sociali;

12.  invita la Commissione a introdurre un'azione specifica per la mobilità delle opere d'arte, eventualmente sotto forma di una sovvenzione per esposizioni itineranti, poiché estenderebbe il ciclo di vita di molti progetti finanziati attraverso il programma Europa creativa;

Dimensione culturale e artistica

13.  riconosce il valore intrinseco della libera espressione culturale, artistica e creativa e del più largo accesso alla cultura da parte delle persone anche attraverso azioni dedicate;

14.  invita la Commissione a garantire che i festival europei ricevano sostegno in quanto sono un elemento essenziale nel riunire i cittadini di tutta Europa e quelli che vivono al di là delle sue frontiere, rafforzando nel contempo i legami tra loro; sottolinea che i festival sono una forza unificante con un impatto sulla società, sulla cittadinanza, sull'economia, sul patrimonio culturale e sullo sviluppo esterno;

15.  invita la Commissione a considerare la possibilità di designare una personalità culturale europea dell'anno, il cui evento comprenderebbe una serie di attività e progetti in tutta Europa che onorino la vita e il lavoro di tale personalità e ne sottolineino l'impatto sulla promozione dei valori e dell'identità europei;

16.  invita all'uso della professionalità di artisti, autori, operatori culturali, creativi e dell'audiovisivo come essenziale sostegno allo sviluppo di una dimensione europea della cultura, al dialogo interculturale, all'innovazione culturale e artistica, alla coesione territoriale, all'inclusione sociale;

17.  invita la Commissione a riconoscere la cultura come "potere persuasivo" che consente e abilita i suoi cittadini a essere leader responsabili della società, con integrità, entusiasmo ed empatia;

18.  invita la Commissione a far sì che l'Europa sia un luogo fatto di cittadini responsabili che costruiscono rapporti al di là delle proprie culture, sfidano i modi di pensare, incoraggiano l'innovazione e provvedono allo sviluppo e al coinvolgimento degli altri;

19.  invita la Commissione a incoraggiare la diversità culturale, l'integrazione dei migranti e la qualità della cittadinanza;

20.  invita la Commissione a incoraggiare la collaborazione tra professionisti della cultura, educatori, cittadini attivi e professionisti per stimolare un rinnovato interesse pubblico verso la cultura;

21.  invita la Commissione a garantire che le reti culturali siano sostenute in quanto strumento di conoscenza, esperienza e memoria collettiva, fornendo uno scambio informale di informazioni, stimolando la discussione e lo sviluppo della cultura per migliorare ulteriormente la mobilità e le possibilità di cooperazione e contribuire a uno spazio culturale europeo integrato;

Dimensione sociale

22.  accoglie con favore l'intenzione della Commissione di introdurre un'azione dedicata in materia di mobilità nell'ambito di Europa Creativa, ma sottolinea che ciò richiede un bilancio adeguato e procedure amministrative semplificate, al fine di evitare ostacoli come quelli collegati ai visti, in particolare dei paesi terzi; sottolinea che è necessaria un'azione specifica al fine di affrontare gli impedimenti e gli ostacoli che si traducono in una eccessiva o doppia imposizione fiscale per gli artisti;

23.  invita la Commissione a realizzare un portale unico contenente informazioni su tutti i programmi di residenza artistica e le opportunità di mobilità disponibili;

24.  invita gli Stati membri a valutare l'eliminazione dell'articolo 17 del modello di convenzione fiscale dell'OCSE dai trattati fiscali bilaterali tra gli Stati membri dell'UE; invita la Commissione a stabilire, come soluzione intermedia, un codice di condotta specifico per settore in materia di ritenute fiscali che specifichi le opzioni disponibili per ridurre i costi e semplificare le procedure, presentando le migliori pratiche e le eccezioni disponibili;

25.  chiede la garanzia del diritto degli operatori creativi e di quelli del settore delle arti a una remunerazione equa, ad accordi contrattuali equi e condizioni di lavoro eque; evidenzia la forma di occupazione atipica, precaria e a progetto degli operatori culturali in Europa; invita, quindi, gli Stati membri ad adottare misure globali per ridurre la zona grigia attraverso l'armonizzazione e migliorare le condizioni contrattuali degli artisti e dei creatori in tutta l'UE e a livello europeo per quanto concerne la rappresentanza collettiva, la sicurezza sociale e le imposte dirette e indirette; chiede che i sistemi di sicurezza in tutta l'Unione tengano pienamente conto delle specificità delle forme di occupazione non standard;

26.  sottolinea che il patrimonio culturale e gli spazi culturali svolgono un ruolo importante nella rigenerazione delle città e nella coesione degli abitanti; incoraggia pertanto la Commissione e il Centro comune di ricerca (JRC), il cui lavoro conferisce significato e direzione al passato delle città, a sviluppare ulteriormente l'Osservatorio della cultura e della creatività urbana e invita le città e i comuni a farne un uso migliore;

27.  riconosce il valore aggiunto delle attività culturali di quartiere nel fornire benefici sociali, economici e di salute alle comunità locali, in particolare nelle aree a basso reddito e marginalizzate, come le periferie e le aree rurali; invita pertanto gli Stati membri, le città e i comuni a sostenere tali attività mediante misure concrete, quali piani regolatori su misura, iniziative di finanziamento e il riutilizzo di strutture abbandonate;

28.  sottolinea che la cultura ha un impatto dimostrato nel promuovere la coesione sociale e migliorare la soddisfazione della vita e il benessere e svolge pertanto un ruolo fondamentale nell'attenuare la pressione cui l'Europa è confrontato quando ospita una popolazione culturalmente sempre più diversificata; sottolinea il ruolo che la cultura e il dialogo interculturale possono svolgere nell'emancipazione dei migranti e per facilitare la loro integrazione;

29.  si rammarica del fatto che, secondo l'Eurobarometro 2017, il 36 % degli europei non ha partecipato ad attività culturali nell'anno precedente; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a rafforzare i collegamenti tra cultura, arte, creazione, istruzione, innovazione e ricerca artistica; li invita inoltre a investire in coinvolgimento del pubblico, coinvolgimento della comunità e capacità culturale e ad attuare le misure necessarie per garantire l'accesso e la partecipazione alla vita culturale, in particolare per i gruppi più svantaggiati;

30.  incoraggia sinergie più strette tra il settore culturale e l'istruzione, ad esempio incoraggiando attività extrascolastiche o il coinvolgimento degli artisti nelle scuole; ricorda a tale riguardo la necessità di fornire un sostegno finanziario pubblico sufficiente ad artisti, dirigenti, insegnanti, facilitatori, assistenti sociali e altri professionisti impegnati in questi contesti;

31.  sottolinea l'importanza di misure efficaci per promuovere lo sviluppo intellettuale e culturale dei minori; invita la Commissione e gli Stati membri, nell'ambito delle rispettive sfere di competenza, a fornire sufficienti finanziamenti a sostegno dei progetti di produzione culturale destinati ai bambini;

32.  sottolinea il valore aggiunto dell'arte, della musica e delle scienze sociali e umane nei programmi di studio scolastici in quanto contribuiscono a rafforzare la creatività, ispirano interesse nei confronti della cultura e incentivano la formazione del pensiero critico; sottolinea che le competenze culturali e creative sono sempre più necessarie nel contesto digitale e invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a superare una rigida suddivisione delle discipline e a effettuare la transizione dalle competenze STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) alle competenze STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) nell'istruzione sia formale che non formale e ad adottare un approccio basato sull'apprendimento permanente accessibile agli operatori culturali, creativi ed audiovisivi; riconosce il ruolo importante della musica e dell'arte nei programmi di studio scolastici; invita la Commissione e gli Stati membri ad esaminare la redazione di un libro di testo sulla storia culturale europea;

33.  sottolinea che per far prosperare la cultura è essenziale garantire un ambiente di apprendimento sicuro e adeguato agli studenti e al personale docente; a tale riguardo, invita gli Stati membri a effettuare forti investimenti nella manutenzione delle strutture pubbliche, in particolare delle scuole, al fine di migliorare la sicurezza sismica, se del caso, ed eliminare le barriere architettoniche;

34.  rileva che il ritmo del cambiamento tecnologico impone di adottare un approccio basato sull'apprendimento permanente che sia accessibile ai professionisti della cultura e rafforzare le sinergie tra cultura e istruzione negli ambiti formali e non formali;

35.  riconosce il potenziale dei cosiddetti hub creativi come spazi di coworking per i professionisti dei settori culturali e creativi; sottolinea tuttavia che questi settori necessitano principalmente di consolidare le capacità in termini di competenze digitali e gestionali anziché concentrarsi semplicemente sulla nuova innovazione digitale;

36.  osserva che i principi democratici e i valori europei, quali la libertà di espressione, il rispetto per i diritti umani e lo Stato di diritto, la democrazia e la solidarietà sono sempre più messi in discussione a causa della crescente polarizzazione sia all'interno dell'Europa sia a livello mondiale; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a sviluppare un approccio strategico per la tutela dei diritti culturali, della libertà di espressione artistica e del pluralismo dei media nonché del diritto di partecipare liberamente alla vita culturale, anche sostenendo lo sviluppo di indicatori e sistemi di monitoraggio a livello europeo;

37.  concorda sul fatto che la partecipazione culturale e la creatività quotidiana contribuiscano notevolmente a promuovere il dialogo interculturale e la costruzione di società sane; sottolinea, tuttavia, la necessità di garantire un ambito sufficiente all'interno degli strumenti di finanziamento dell'UE per tener conto del valore intrinseco e unico del lavoro degli artisti;

38.  ricorda la necessità di promuovere l'accesso delle donne a tutte le professioni artistiche, culturali e creative e incoraggia gli Stati membri a rimuovere gli ostacoli all´accesso delle donne a ruoli manageriali nelle istituzioni e fondazioni culturali, nelle accademie e nelle università.

Dimensione economica

39.  sottolinea che la Commissione e gli Stati membri dovrebbero contribuire allo sviluppo delle organizzazioni culturali fornendo un sostegno finanziario stabile, affidabile e duraturo; si rammarica che, nonostante il valore aggiunto degli investimenti culturali per l'UE, il programma Europa Creativa rappresenta solo lo 0,15 % del bilancio globale dell'Unione, di cui solo il 31 % è destinato alla cultura; rileva che i campi d'azione di Europa creativa saranno ampliati; prende atto della proposta per il nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) e accoglie con favore il proposto aumento dei finanziamenti come un primo passo positivo, ma chiede di raddoppiare il bilancio destinato al nuovo programma Europa Creativa e di rendere il programma più accessibile per le organizzazioni più piccole;

40.  sottolinea che la popolarità di Europa Creativa, unita al sottofinanziamento e alla complessità amministrativa del programma, ha portato a un tasso di successo di solo il 16,2 %, con significativi squilibri regionali e geografici in termini di sostegno dei progetti; osserva che questo, unito alla complessità amministrativa, costituisce un fattore dissuasivo che genera frustrazione riguardo al programma e all'azione culturale dell'UE e fa sì che molti soggetti dei settori culturali e creativi non presentino domanda; a tal fine, chiede un ripensamento dei processi di selezione sulla base delle lacune individuate nella relazione di valutazione intermedia;

41.  sottolinea l'importanza di facilitare e semplificare l'accesso a Europa creativa per i piccoli operatori culturali e le PMI; sottolinea, a tale riguardo, la necessità di introdurre una sezione dedicata riservata a tali operatori culturali e imprese, in particolare quelle provenienti da zone colpite da calamità naturali;

42.  si rammarica che nella proposta di QFP della Commissione, la cultura e l'arte non siano menzionate, nella maggior parte degli ambiti politici a cui contribuiscono, e invita pertanto la Commissione, in collaborazione con i settori culturali e creativi, a definire strategie olistiche e coordinate per integrare la cultura e l'arte negli altri settori strategici, con particolare attenzione all'accessibilità dei finanziamenti per le organizzazioni più piccole;

43.  sottolinea l'impatto trasversale della cultura e invita la Commissione e gli Stati membri a riferire in merito all'ammontare dei finanziamenti stanziati alla cultura in tutti i programmi di finanziamento e a provvedere affinché tali somme raggiungano almeno l'1 % del prossimo QFP; invita le regioni dell'UE a indicare la cultura, il patrimonio culturale e i settori culturali e creativi tra le priorità dei fondi strutturali e a incoraggiare gli Stati membri a integrare una dimensione culturale negli obiettivi strategici dei loro programmi operativi;

44.  invita la Commissione a sviluppare un portale che funga da "sportello unico" in cui figurino tutti gli strumenti di finanziamento dell'UE in modo facilmente fruibile, completo, innovativo ed efficiente, con chiari orientamenti e assistenza per l'applicazione;

45.  invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che siano stanziate risorse sufficienti nel quadro degli strumenti di finanziamento dell'UE, sulla base del valore intrinseco dei progetti artistici e creativi;

46.  invita la Commissione a prestare particolare attenzione alle aree culturali minacciate a causa della mancanza di finanziamenti o di attenzione, come per esempio la poesia.

47.  invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare un approccio su misura per ogni settore; ricorda che le sovvenzioni sono essenziali quando si prende in considerazione l'ecosistema culturale nel suo insieme, attribuendo valore ai beni immateriali e sostenendo le pratiche artistiche e culturali innovative; ricorda inoltre che, mentre gli strumenti finanziari come garanzie, prestiti e fondi propri sono adatti a progetti che generano profitto, le sovvenzioni devono rimanere la principale fonte di finanziamento, in particolare per le strutture più piccole;

48.  invita la Commissione a riferire in merito all'attuazione dello strumento di garanzia finanziaria per i settori culturali e creativi; si rammarica della sua limitata copertura geografica e suggerisce di erogare microfinanziamenti ai soggetti molto piccoli, dato che i settori culturali e creativi sono composti prevalentemente da PMI, il 95 % delle quali è costituito da microimprese; sottolinea l'esigenza di garantire che le banche diano più valore al diritto d'autore e ai beni immateriali;

49.  incoraggia l'ulteriore sviluppo dell'iniziativa sulla Capitali europee della cultura e del turismo culturale sostenibile, in collaborazione con i settori culturali, le comunità e i cittadini, nonché l'UNESCO, riguardo alla designazione dei siti del patrimonio culturale, e con il Consiglio d'Europa, attraverso lo sviluppo di itinerari culturali; chiede di promuovere le regioni dell'UE quali destinazioni europee di eccellenza (EDEN);

Strategia "Digital4Culture"

50.  osserva che la rivoluzione digitale ha trasformato radicalmente il modo in cui l'arte e la cultura sono prodotte, distribuite e fruite, offrendo opportunità e tuttavia, allo stesso tempo, ponendo sfide notevoli per le condizioni di lavoro già difficoltose degli artisti e dei creatori e minacciando la loro sopravvivenza economica; invita quindi la Commissione e gli Stati membri a promuovere un'equa remunerazione, condizioni di lavoro dignitose e la modernizzazione dei sistemi di protezione sociale per i settori culturali e creativi, nonché il riconoscimento dello status degli artisti;

51.  riconosce il contributo positivo delle tecnologie digitali nel facilitare e ampliare la possibilità di preservazione e di accesso ai contenuti e ai servizi culturali, artistici, creativi ed audiovisivi, ad esempio attraverso la realtà aumentata e virtuale, e l´interfaccia uomo-macchina, ma anche la produzione di videogiochi educativi e narrativi e la creazione di un Cultural Heritage Cloud; in tal senso, invita la Commissione europea e gli Stati membri a incentivare le sinergie in questo ambito, in particolare con i programmi Europa Digitale e Orizzonte Europa;

52.  ritiene che la tutela del diritto d'autore sia la base delle entrate dei settori culturali e creativi e accoglie con favore la nuova proposta di direttiva sul diritto d'autore e le sue misure per proteggere gli editori di notizie, colmare il divario di valore tra le industrie creative e le piattaforme digitali, aumentare la trasparenza e l'equilibrio nelle relazioni contrattuali degli autori e degli artisti interpreti o esecutori e proteggere dal pericolo di sottrazione della proprietà intellettuale; sottolinea che è essenziale creare un mercato digitale equo, in cui i creatori siano equamente retribuiti;

53.  invita la Commissione e gli Stati membri a provvedere affinché le piattaforme digitali che svolgono un ruolo attivo nella distribuzione, promozione e monetizzazione di contenuti protetti dal diritto d'autore siano soggette all'obbligo esplicito di ottenere licenze dai titolari dei diritti e di remunerare equamente gli artisti, autori, editori di notizie, produttori, giornalisti e creatori per l'uso digitale delle loro opere;

54.  sottolinea l'importanza di mantenere il legame tra l'agenda europea per la cultura e l'agenda digitale al fine di aumentare le sinergie esistenti;

55.  ricorda l'importanza di promuovere, in particolare tra i minori, la tutela dei dati e l'alfabetizzazione digitale e dei media, poiché ciò rappresenta la soluzione più efficace per affrontare, tra le altre questioni, la manipolazione e il microtargeting online;

56.  sottolinea che è fondamentale fornire agli operatori culturali adeguate capacità e competenze digitali, al fine di favorire la promozione e la fruizione del patrimonio culturale;

Dimensione esterna

57.  si rammarica che la salvaguardia e la promozione della cultura non siano state inserite tra gli obiettivi dell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; sottolinea che la cultura è un motore di sviluppo sostenibile e di dialogo interculturale, nonché di sinergie sfruttabili con il vicinato e la dimensione internazionale dell'Europa creativa;

58.  invita la Commissione a riferire periodicamente al Parlamento in merito all'attuazione della strategia per le relazioni culturali internazionali e ad incrementare le risorse destinate alle Delegazioni dell´Unione europea per iniziative e progetti di promozione culturale, anche in collaborazione con EUNIC;

59.  sostiene l'iniziativa del Consiglio di elaborare un approccio globale in materia di relazioni culturali internazionali e chiede la creazione di punti focali culturali in tutte le delegazioni dell'UE, la formazione adeguata dei funzionari e il coinvolgimento di soggetti locali e organizzazioni di base e delle reti culturali internazionali, anche nell'azione preparatoria relativa alle Case europee per la cultura; ribadisce la sua richiesta alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna affinché riferiscano in merito allo stato di attuazione delle relazioni culturali internazionali ogni due anni;

°

°  °

60.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi degli Stati membri.

  • [1]  GU C 377 del 7.12.2012, pag. 142.
  • [2]  GU C 93 E del 9.3.2016, pag. 95.
  • [3]  GU C 238 E del 6.7.2018, pag. 28.
  • [4]  GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 25.
  • [5]  GU C 125 E del 22.5.2008, pag. 223.
  • [6]  GU C 377 E del 7.12.2012, pag. 135.
  • [7]  GU C 31 del 22.9.2017, pag. 88.
  • [8]  GU C 1 del 12.1.2018, pag. 16.
  • [9]  GU C 58del 15.2.2018, pag. 57.
  • [10]  GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 32.
  • [11]  Testi approvati, P8_TA(2018)0262.
  • [12]  GU C 263 del 25.7.2018, pag. 19.
  • [13]  GU L 347 del 20.12.2013, pag. 221.
  • [14]  GU C 287 del 29.11.2007, pag. 1.
  • [15]  GU C 463 del 23.12.2014, pag. 4.
  • [16]  GU C 172 del 27.5.2015, pag. 13.

MOTIVAZIONE

L'Europa affronta sfide multiple, tra cui le crescenti disuguaglianze, l'eterogeneità delle popolazioni, il populismo, la radicalizzazione e le minacce alla sicurezza, che scuotono le fondamenta dell'integrazione europea e mettono in discussione la solidarietà tra gli Stati membri. In questi tempi difficili, è importante riscoprire i legami che uniscono tutti noi. La cultura può svolgere un ruolo importante in tal senso, in quanto crea un senso di appartenenza, promuove la cittadinanza attiva e definisce i nostri valori fondamentali e la nostra identità.

Tuttavia, lungi dall'essere soltanto uno strumento di "potere leggero", i settori creativi e culturali d'Europa sono in realtà le risorse più solide dell'Unione europea. Sono economicamente resilienti, anche in periodi di crisi, e registrano una percentuale più elevata di occupazione giovanile rispetto alla maggior parte degli altri settori, tanto da essere il terzo maggiore datore di lavoro nell'UE, dopo l'edilizia e il comparto alimentare e delle bevande, oltre a generare una notevole eccedenza commerciale.

L'attuale slancio senza precedenti a livello dell'UE per la tutela e la promozione della cultura, come espresso nella dichiarazione di Roma e in occasione del vertice di Göteborg, insieme all'Anno del patrimonio culturale 2018, offrono un'opportunità unica per definire una politica culturale europea coerente, globale e sostenibile. È un'opportunità che non possiamo permetterci di perdere, se vogliamo davvero restare "uniti nella diversità".

L'obiettivo della presente relazione di iniziativa non è soltanto quello di contribuire alla definizione delle politiche culturali e alla valutazione dei risultati ottenuti dal programma precedente, ma anche di favorire il giusto equilibrio tra politiche sociali, economiche e culturali e di garantire la coerenza tra la nuova agenda e altri programmi quali Europa Creativa ed Europa per i cittadini.

Per quanto concerne le priorità della nuova agenda, il relatore accoglie con favore la scelta di strutturarle intorno a tre dimensioni (sociale, economica ed esterna) e di introdurre un approccio settoriale. Il relatore sottolinea che è opportuno fornire un sostegno a tutti i settori culturali e creativi e che la diversità culturale e il dialogo interculturale dovrebbero essere mantenuti come priorità trasversali.

La cultura ha dimostrato di avere un impatto sul rafforzamento della coesione sociale, dell'inclusività, del dialogo e della comprensione reciproca, nonché sulla creazione di un senso di appartenenza. Il suo ruolo nell'emancipare le persone attraverso la partecipazione culturale e la creazione non può essere sottostimato. Tale aspetto è particolarmente importante e riguarda tutti i gruppi socioeconomici e le fasce di età, comprese le minoranze, i migranti, i giovani e gli anziani, le persone con disabilità e le persone con minori opportunità. La principale risorsa della cultura europea risiede nella sua diversità di idee, voci ed espressioni, che deve essere preservata, rafforzata e promossa.

La mobilità degli artisti e degli operatori culturali ha un impatto fondamentale sul fiorire dello spazio culturale europeo. È un requisito preliminare per la promozione della diversità e della cooperazione culturali. Il relatore accoglie pertanto con favore l'intenzione di elaborare ulteriormente il programma di mobilità per gli artisti e i professionisti della cultura e chiede di eliminare gli ostacoli che ancora permangono, come i visti e il rischio di doppia imposizione fiscale.

Il rafforzamento delle sinergie tra istruzione e cultura sarà un'ulteriore priorità della nuova politica culturale. È necessario riconoscere il valore dell'istruzione culturale e artistica effettuando la transizione da un approccio STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) a uno STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) nell'ambito dell'istruzione.

Tuttavia, indipendentemente dalle sue ambizioni, la nuova agenda potrà avere successo solo se sarà accompagnata da un sostegno finanziario sostenibile e più elevato per la cultura. Il relatore sottolinea che la popolarità del programma Europa Creativa, unita al suo drastico sottofinanziamento, ha portato a un tasso di successo totale di solo il 16,2 % nel periodo 2014-2017, che scende al 14 % per quanto riguarda i progetti di cooperazione. Pertanto quasi l'85 % dei progetti, compreso un numero elevato di progetti di alta qualità, che completano l'impegnativo l'iter burocratico previsto per la presentazione della domanda non ricevono alcun sostegno. Ciò funge da deterrente e fa sì che molti soggetti dei settori culturali e creativi non presentino candidatura, nonostante la scarsità di fondi cui devono far fronte.

Il relatore chiede pertanto di raddoppiare il bilancio per Europa Creativa e per lo sviluppo di una strategia olistica e coordinata finalizzata all'integrazione della cultura negli altri settori strategici. A tale scopo, invita la Commissione e gli Stati membri a riferire in merito all'ammontare dei finanziamenti attualmente stanziati per la cultura in tutti i programmi di finanziamento e a provvedere affinché tali somme raggiungano almeno l'1% del prossimo QFP. Il relatore invita inoltre la Commissione europea a sviluppare un portale/sito Internet che funga da "sportello unico" e in cui tutti gli strumenti di finanziamento dell'UE esistenti siano elencati in modo facilmente fruibile, completo ed efficiente.

Music Moves Europe.

Il settore musicale dell'Europa è molto dinamico, con 1 milione di posti di lavoro e un volume d'affari di 25 miliardi di EUR. Europei sono alcuni degli artisti, compositori, etichette, luoghi di eventi, festival e piattaforme di streaming musicale più importanti al mondo. Il settore musicale, tuttavia, continua a essere pesantemente sottofinanziato e finora ha beneficiato soltanto del 3 % del bilancio globale del programma Europa Creativa, una percentuale che non rispecchia in alcun modo il contributo economico, sociale e culturale apportato da tale settore. Il relatore sostiene con vigore l'azione preparatoria "Music Moves Europe" del Parlamento europeo, in quanto primo passo importante per stimolare la creatività, la diversità e l'innovazione nel settore musicale europeo, e accoglie con favore l'azione settoriale della Commissione sulla musica nel quadro del programma Europa Creativa. Il relatore sottolinea che è opportuno prestare particolare attenzione ai soggetti di minori dimensioni, dato che nel settore della musica registrata il 99 % delle etichette musicali è costituito da PMI, all'origine dell'80 % delle nuove pubblicazioni.

Dimensione esterna

Gli scambi culturali possono costituire un importante ponte tra persone di origini etniche, religiose e culturali diverse attraverso il rafforzamento del dialogo interculturale e della comprensione reciproca. Durante tutta la storia dell'UE, le relazioni culturali sono state elementi di stimolo fondamentali per la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Esse svolgono un ruolo essenziale nel rafforzamento delle capacità della società civile e dei contatti tra le persone, nonché nella prevenzione della radicalizzazione, nell'ottica di proteggere il patrimonio culturale e favorire la prevenzione e risoluzione dei conflitti e la resilienza. Pertanto, la cultura dovrebbe diventare un elemento essenziale del dialogo politico con i paesi terzi e occorre integrarla sistematicamente nei progetti e nei programmi di azione esterna. Il relatore chiede di attuare la strategia per le relazioni culturali esterne prestando la debita attenzione alle organizzazioni e ai soggetti culturali locali e di base. Lo scopo non è esportare la cultura europea, bensì creare legami e di rafforzare il dialogo interculturale e le relazioni pacifiche.

Il relatore riconosce l'importanza degli aspetti summenzionati, ma insiste sul fatto che dovrebbe sempre esistere un equilibrio tra gli stessi e che il valore intrinseco della cultura è l'obiettivo principale delle politiche culturali. Il relatore sottolinea che si dovrebbero stanziare fondi sufficienti sulla base del valore intrinseco dei progetti artistici e culturali e che l'esigenza di affrontare nuove circostanze impreviste, come l'integrazione dei rifugiati, dovrebbe essere sostenuta con nuovi finanziamenti e non mettendo a repentaglio gli obiettivi e i programmi già concordati in ambito culturale.

Il relatore accoglie con favore la strategia "digital4culture ", dato che la rivoluzione digitale ha trasformato radicalmente il modo in cui l'arte e la cultura sono prodotte, distribuite e fruite, offrendo opportunità di una maggiore diffusione dei contenuti, ma, allo stesso tempo, ponendo sfide notevoli per le condizioni di lavoro già difficoltose degli artisti e dei creatori e minacciando la loro sopravvivenza economica. Il relatore sottolinea che la tutela del diritto d'autore e dei diritti connessi è la base delle entrate dei settori culturali e creativi.

Dato che non vi può essere arte senza artisti, il relatore sottolinea l'esigenza di proteggere i creatori nell'ambiente digitale e, in tal senso, accoglie con favore la proposta di direttiva sul diritto d'autore. Invita la Commissione europea a provvedere affinché le piattaforme digitali che svolgono un ruolo attivo nella distribuzione, promozione e monetizzazione di contenuti protetti dal diritto d'autore siano soggette all'obbligo esplicito di ottenere licenze dai titolari dei diritti e di remunerare equamente gli artisti, autori, editori di notizie, produttori, giornalisti e creatori per l'uso digitale delle loro opere. È importante chiarire che si possono prevedere esoneri da tali responsabilità soltanto per i fornitori di servizi online realmente neutrali e passivi, come definiti dalla direttiva sul commercio elettronico e dalla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE).

L'anno europeo del patrimonio culturale ha mobilitato molti attori della società civile e organismi pubblici in tutta l'UE e ha dimostrato che la cultura potrebbe, e dovrebbe, essere integrata in tutti i settori strategici. È giunto il momento di garantire un seguito sostenibile di tale iniziativa, a livello sia di contenuti sia organizzativo, affinché gli sforzi profusi non vadano sprecati. Il relatore sottolinea l'esigenza di tenere in considerazione gli elementi sia materiali sia immateriali del patrimonio culturale e di prendere in esame il collegamento che intercorre tra questi e la cultura e la creazione contemporanee.

Il relatore sottolinea che occorre sviluppare con urgenza nuovi approcci in materia di raccolta dei dati per tutti i settori culturali e creativi e utilizzare un maggior numero di indicatori qualitativi, per definire meglio le politiche culturali e misurarne l'impatto. Attualmente esiste un divario enorme tra il settore pubblico, sempre più carente in termini di dati, e gli operatori digitali, che dispongono di un alto numero di informazioni. Infine, poiché la diffusione digitale dell'arte europea è di estrema importanza, il relatore raccomanda anche lo sviluppo di una piattaforma digitale europea che consenta di accedere a film europei concessi in licenza.

INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

20.11.2018

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

21

4

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Isabella Adinolfi, Dominique Bilde, Nikolaos Chountis, Silvia Costa, Mircea Diaconu, Damian Drăghici, Angel Dzhambazki, María Teresa Giménez Barbat, Giorgos Grammatikakis, Petra Kammerevert, Svetoslav Hristov Malinov, Rupert Matthews, Luigi Morgano, Yana Toom, Helga Trüpel, Sabine Verheyen, Julie Ward, Theodoros Zagorakis, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Norbert Erdős, Santiago Fisas Ayxelà, Dietmar Köster, Emma McClarkin, Michel Reimon

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Nicola Danti, Tomáš Zdechovský

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

21

+

ALDE

Mircea Diaconu, María Teresa Giménez Barbat

EFDD

Isabella Adinolfi

PPE

Norbert Erdős, Santiago Fisas Ayxelà, Svetoslav Hristov Malinov, Sabine Verheyen, Theodoros Zagorakis, Tomáš Zdechovský, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver

S&D

Silvia Costa, Nicola Danti, Damian Drăghici, Giorgos Grammatikakis, Petra Kammerevert, Dietmar Köster, Luigi Morgano, Julie Ward

VERTS/ALE

Michel Reimon, Helga Trüpel

4

-

ECR

Angel Dzhambazki, Emma McClarkin, Rupert Matthews

ENF

Dominique Bilde

2

0

ALDE

Yana Toom

GUE/NGL

Nikolaos Chountis

Significato dei simboli utilizzati:

+  :  favorevoli

-  :  contrari

0  :  astenuti