Proposta di risoluzione - B8-0400/2015Proposta di risoluzione
B8-0400/2015

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle recenti atrocità nella Nigeria settentrionale

27.4.2015 - (2015/2520(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Javier Nart, Petras Auštrevičius, Dita Charanzová, Gérard Deprez, Filiz Hyusmenova, Beatriz Becerra Basterrechea, Izaskun Bilbao Barandica, Marielle de Sarnez, José Inácio Faria, Alexander Graf Lambsdorff, Antanas Guoga, Ivan Jakovčić, Petr Ježek, Ilhan Kyuchyuk, Fernando Maura Barandiarán, Louis Michel, Urmas Paet, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Jozo Radoš, Robert Rochefort, Marietje Schaake, Pavel Telička, Yana Toom, Ramon Tremosa i Balcells, Frédérique Ries, Ivo Vajgl, Johannes Cornelis van Baalen, Hilde Vautmans a nome del gruppo ALDE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-0370/2015

Procedura : 2015/2520(RSP)
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B8-0400/2015
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B8‑0400/2015

Risoluzione del Parlamento europeo sulle recenti atrocità nella Nigeria settentrionale

(2015/2520(RSP))

Il Parlamento europeo,

–       viste le sue precedenti risoluzioni sulla Nigeria e, in particolare, l'ultima discussione in Aula di mercoledì 14 gennaio 2015,

–       viste le conclusioni preliminari delle missioni di osservazione elettorale dell'UE e del PE,

–       viste le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, dell'8 e del 14 gennaio, del 31 marzo nonché del 14 e del 15 aprile 2015,

–       viste le conclusioni del Consiglio "Affari esteri" del 19 gennaio 2015 sul terrorismo e le conclusioni del Consiglio del 9 febbraio 2015,

–       vista la dichiarazione congiunta rilasciata il 27 novembre 2014 in occasione del 5° dialogo UE-Nigeria ad Abuja, che condanna le atrocità perpetrate da Boko Haram,

–       vista la conferenza regionale sulla sicurezza, tenutasi il 20 gennaio 2015 a Niamey,

–       visti l'accordo di Cotonou del 2000, le successive modifiche del 2005 e del 2010 (quest'ultima ratificata dalla Nigeria il 27 settembre 2010) e, in particolare, gli articoli 9 e 13 sui diritti umani e le libertà fondamentali e sulla non discriminazione fondata sulla religione,

–       viste le dichiarazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, sulle continue violenze e il deterioramento della sicurezza nella Nigeria nordorientale,

–       viste le dichiarazioni dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sulla possibilità di accusare di crimini di guerra i membri di Boko Haram,

–       vista la dichiarazione delle Nazioni Unite del 1981 sull'eliminazione di ogni forma di intolleranza e di discriminazione basata sulla religione o il credo,

–       visti la convenzione dell'Unione africana per la prevenzione e la lotta al terrorismo, ratificata dalla Nigeria il 16 maggio 2013, e il protocollo aggiuntivo, ratificato dalla Nigeria il 22 dicembre 2008,

–       vista la condanna da parte dell'Unione africana delle atrocità perpetrate da Boko Haram, in particolare nel comunicato stampa del 12 gennaio 2015,

–       vista la Costituzione della Repubblica federale della Nigeria, adottata il 29 maggio 1999, e in particolare le disposizioni del Titolo IV sulla tutela dei diritti fondamentali, compreso il diritto alla vita, il diritto a un processo equo, il diritto alla dignità della persona e la tutela della libertà di espressione, della libertà di stampa e della libertà di pensiero, di coscienza e di religione,

–       vista la carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli del 1981, ratificata dalla Nigeria il 22 giugno 1983,

–       visto il patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966, ratificato dalla Nigeria il 29 ottobre 1993,

–       vista la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,

–       visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.     considerando che la portata della violenza e della crudeltà è aumentata nel corso di gennaio e febbraio 2015; che gli attacchi sono divenuti più frequenti e riguardano aree più estese e i paesi vicini, compreso il Camerun; che la popolazione è afflitta da enormi sofferenze come, tra l'altro, la presa in ostaggio o il rapimento di donne e bambini; che le 200 studentesse rapite la notte tra il 14 e il 15 aprile 2014 nella città di Chibok sono tuttora disperse; che gli uomini e gli anziani sono torturati e uccisi;

B.     considerando che l'attacco sferrato da Boko Haram tra il 3 e l'8 gennaio 2015 ha preso di mira Baga, quartier generale delle forze armate regionali (task force comune multinazionale), e altri sedici paesi e villaggi circostanti, distruggendo la base e le abitazioni locali e uccidendo migliaia di persone; che violenze e massacri sono ancora in atto;

C.     considerando che bambini di circa dieci anni sono stati usati per detonare bombe nei mercati, uccidendo decine di persone e ferendone molte altre;

D.     considerando che l'istruzione è indispensabile per contrastare la violenza e il fondamentalismo;

E.     considerando che l'esercito del Ciad è la principale forza a combattere contro Boko Haram e che la sua piena partecipazione contro i terroristi a Gamboru Ngala, Malam Fatori e Kangalam in Nigeria è riconosciuta; che tale esercito ha pagato un caro prezzo nella guerra contro il terrorismo; che occorre esprimere piena solidarietà ai feriti e alle famiglie di quanti hanno perso la vita;

F.     considerando che le precedenti autorità in Nigeria non hanno adottato azioni specifiche per assumersi una maggiore responsabilità nel gestire i problemi che affliggevano il paese, né per applicare i valori etici in misure concrete contro il terrorismo, la corruzione, la povertà e la disuguaglianza;

G.     considerando che il 31 marzo 2015 il candidato alla presidenza del partito di opposizione "All Progressive Congress" (APC), il generale Muhammadu Buhari, è stato dichiarato vincitore delle elezioni e ha espresso la sua volontà di portare avanti il paese, di riformare l'esercito e di combattere attivamente contro Boko Haram, mentre il presidente uscente ha ammesso pacificamente la sconfitta;

H.     considerando che tali elezioni dimostrano il pieno impegno della popolazione nigeriana a favore della democrazia;

I.      considerando che il vertice dell'Unione africana, nello specifico il Consiglio di pace e sicurezza, ha deciso di istituire una forza interafricana multinazionale di 7 500 soldati per combattere contro la setta islamica nigeriana; che l'Unione africana ha deciso di chiedere al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di mobilitare la comunità internazionale contro Boko Haram;

1.      condanna con fermezza i massacri e le atrocità perpetrati da Boko Haram nella parte nord-orientale della Nigeria, che costituiscono gravi crimini di guerra e crimini contro l'umanità e che continuano ad avere luogo;

2.      condanna con fermezza il ricorso a donne e bambini per compiere attacchi suicidi;

3.      condanna aspramente gli attacchi di Boko Haram contro le scuole e le università e chiede alle autorità nigeriane di rafforzare la sicurezza di tali istituti e di promuovere l'accesso all'istruzione per tutti i bambini nel paese;

4.      esprime la sua piena solidarietà ai sopravvissuti alle barbarie di Boko Haram nonché il proprio cordoglio a tutte le famiglie che hanno perso i loro cari dopo i folli attacchi terroristici di Boko Haram;

5.      esorta la comunità internazionale a continuare a lottare per la campagna "Bring back our girls"; esorta il presidente neoeletto a fare tutto quanto in suo potere per ritrovare tutte le persone rapite;

6.      chiede la solidarietà dell'UE nell'accogliere i soldati feriti che hanno combattuto contro Boko Haram affinché possano essere curati negli ospedali dell'UE;

7.      si congratula con il nuovo presidente Muhammadu Buhari per la sua vittoria nelle elezioni democratiche; esorta il presidente neoeletto ad attuare il suo programma elettorale e a concentrare tutte le risorse nel fermare le violenze di Boko Haram, nel ripristinare la stabilità e la sicurezza in tutto il paese e nel far fronte alle cause all'origine del terrorismo;

8.      invita le autorità nigeriane ad avviare azioni più decise nella lotta contro la corruzione e le inefficienze interne all'esercito, che ne hanno determinato l'incapacità di far fronte alla piaga di Boko Haram nel nord del paese;

9.      invita le autorità nigeriane ad adottare misure per privare Boko Haram delle sue fonti illegali di reddito, mediante la cooperazione con i paesi vicini, in particolare per quanto riguarda il contrabbando e i traffici;

10.    chiede che sia messa a punto una tabella di marcia sullo sviluppo sociale ed economico della regione colpita dagli attacchi terroristici per affrontare le questioni della povertà e della disuguaglianza;

11.    riconosce che, senza una coalizione e la collaborazione tra le forze armate dei paesi della regione (Nigeria, Niger, Ciad e Camerun), non sarà possibile fornire una risposta efficace alla minaccia del gruppo terroristico Boko Haram;

12.    invita le autorità nigeriane ad accogliere l'Unione europea o un'altra forza internazionale e a cooperare con essa per far fronte alla minaccia di Boko Haram;

13.    accoglie con favore la determinazione espressa dai 13 paesi partecipanti al vertice regionale di Niamey del 20 e 21 gennaio 2015, in particolare l'impegno militare del Ciad, congiuntamente a Camerun e Nigeria, contro le minacce terroristiche di Boko Haram;

14.    accoglie con favore le iniziative del Consiglio per la pace e la sicurezza dell'Unione africana ed esorta quest'ultima ad impegnarsi con urgenza intraprendendo azioni concrete, insieme a tutti i paesi interessati, per coordinare la lotta contro i gruppi terroristici nella regione del Sahel;

15.    esorta la comunità internazionale ad aiutare i rifugiati nigeriani nei paesi vicini;

16.    esorta la comunità internazionale a prendere i provvedimenti necessari a sostenere politiche antiterrorismo efficaci e sostenibili in Africa;

17.    sollecita l'Unione europea a sostenere lo sviluppo di meccanismi regionali per la gestione dei conflitti, come la Forza di pronto intervento africana (ASF);

18.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai parlamenti e ai governi degli Stati membri, al governo federale della Nigeria, alle istituzioni dell'Unione africana e della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ai copresidenti dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE e al Parlamento panafricano.