PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle priorità del Parlamento europeo per il programma di lavoro della Commissione europea per il 2016
1.7.2015 - (2015/2729(RSP))
a norma dell'articolo 37, paragrafo 3, del regolamento e dell'accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea
Nigel Farage, David Borrelli, Rolandas Paksas a nome del gruppo EFDD
B8-0660/2015
Risoluzione del Parlamento europeo sulle priorità del Parlamento europeo per il programma di lavoro della Commissione per il 2016
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione sul programma di lavoro della Commissione per il 2015,
– visto l'accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea[1], in particolare l'allegato IV,
– visto l'articolo 37, paragrafo 3, del suo regolamento,
A. considerando che l'Unione europea sta ancora affrontando la peggiore crisi economica, sociale e politica dai tempi della sua fondazione;
B. considerando che la crisi economica e del debito ha messo ulteriormente in luce la necessità di un nuovo approccio che consenta agli Stati membri di attuare proprie politiche fiscali ed economiche;
C. considerando che è assolutamente necessario mettere a punto una strategia di uscita dall'area dell'euro che lasci agli Stati membri la libertà di decidere;
D. considerando che la crisi globale ha provocato stagnazione e recessione, il che ha portato a livelli elevati di debito pubblico e disoccupazione, a una crescita lenta e a una grave mancanza di competitività nel mercato globale;
E. considerando che il bilancio dell'UE è fuori controllo e che permane la necessità di fare economie ovunque possibile;
F. considerando che l'instabilità regionale nelle zone di conflitto vicine esercita un impatto sul massiccio afflusso di migranti e sui flussi di sfollati nonché, di conseguenza, sul numero delle persone che tentano di raggiungere l'UE;
G. considerando che, in un periodo di restrizioni economiche, è particolarmente importante ridurre i costi amministrativi dell'Unione europea;
H. considerando che è necessario dimostrare maggior sostegno alle piccole e medie imprese, concentrandosi in particolare sull'alleggerimento dell'onere burocratico dei costi amministrativi dell'Unione europea;
L. considerando che le politiche dell'Unione europea risentono di una grave mancanza di trasparenza, in particolare nel caso dei negoziati sul partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP), in cui non si è prestata attenzione alle iniziative dei cittadini;
J. considerando che le politiche di austerità imposte dall'UE si sono dimostrate inutili e dannose;
K. considerando che una forma di democrazia diretta nella quale i cittadini assumono direttamente decisioni conferisce maggiore legittimità al processo decisionale e può contribuire ad aumentare la partecipazione dei cittadini;
L. considerando che ogni nuovo trattato e ogni modifica dei trattati in vigore dovrebbero essere sottoposti al voto popolare attraverso referendum nazionali liberi ed equi negli Stati membri;
Priorità chiave
1. sottolinea che è assolutamente necessario cambiare l'approccio attuale, dando agli Stati membri la possibilità di attuare le proprie politiche fiscali ed economiche senza restrizioni; insiste affinché la governance economica passi dalle politiche di austerità imposte dall'Unione europea a una maggiore libertà di azione per gli Stati membri; ritiene che tutti gli indicatori economici e statistici rivelino una pericolosa e diffusa tendenza alla recessione nell'Unione europea, dovuta alle restrizioni economiche imposte a livello dell'UE;
2. nota che l'articolo 50 del trattato sull'Unione europea stabilisce che uno Stato membro può uscire dall'Unione, ma non prevede disposizioni per quanto riguarda la possibilità di abbandonare la moneta europea; sottolinea pertanto l'importanza di dare tale opzione agli Stati membri;
3. insiste sul fatto che è fondamentale fare migliore uso del denaro dei contribuenti; sottolinea l'importanza di ridurre i costi amministrativi dell'Unione europea, in particolare in un periodo di restrizioni economiche; sottolinea che è inaccettabile che il bilancio UE sia fuori controllo e insiste sulla necessità di realizzare risparmi ovunque possibile, a cominciare dai costi eccessivi della burocrazia dell'Unione europea;
4. chiede che il bilancio dell'UE sia sottoposto a un controllo e a una revisione contabile molto più intensi; chiede, come requisito obbligatorio, che venga ottenuta una dichiarazione di affidabilità (DAS) positiva dalla Corte dei conti entro due anni; sottolinea l'importanza di una maggiore trasparenza delle spese dell'UE chiede che siano pubblicate tutte le informazioni relative alle spese effettuate con finanziamenti europei;
5. deplora le tragiche e ripetute perdite di vite umane nel Mediterraneo; condanna le irresponsabili politiche intervenzionistiche che hanno contribuito all'instabilità socio-politica nei paesi di origine e hanno aumentato il transito di migranti alimentando conflitti e tensioni; sottolinea l'urgente necessità di un'analisi dettagliata del modo in cui sono spesi i fondi dell'Unione europea, che denunci ogni abuso relativo alla loro gestione; ritiene che tali analisi debba coprire tutti i fondi utilizzati per finanziare azioni in settori quali immigrazione e asilo, i controlli alle frontiere, il contrasto al contrabbando e al traffico illecito, e i rimpatri, nonché i fondi relativi alla politica estera e di sviluppo dell'UE;
6. è profondamente preoccupato per l'allarmante tasso di disoccupazione; condanna qualsiasi atto legislativo dell'UE che imponga oneri amministrativi e ulteriori ostacoli burocratici alle PMI, che rappresentano la principale fonte di crescita e occupazione; sottolinea che occorre dimostrare maggiore sostegno alle PMI con particolare riferimento alla riduzione dei costi e della burocrazia dell'UE;
7. chiede maggiore trasparenza in tutti i negoziati internazionali e commerciali;
8. chiede la sospensione dei negoziati sul TTIP; deplora vivamente ciò che solo la Commissione abbia il diritto di negoziare accordi commerciali e che non spetti invece ai governi nazionali eletti e responsabili; si rammarica del rifiuto da parte della Commissione di registrare l'iniziativa europea dei cittadini "STOP TTIP"; si oppone all'inserimento di una procedura di risoluzione delle controversie investitore-Stato (ISDS) nell'accordo TTIP; si oppone a qualsiasi inclusione dei servizi pubblici nel TTIP; chiede la piena divulgazione delle informazioni che riguardano il TTIP e che aggiornamenti regolari sugli ultimi sviluppi siano resi pubblici e presentati in modo neutrale;
9. condanna la natura non democratica del processo legislativo dell'UE; ritiene deplorevole che i cittadini non possano votare democraticamente né in forma diretta né mediante elezioni parlamentari a qualsiasi livello per introdurre nuove leggi o per modificare o abrogare quelle esistenti; ritiene che una forma di democrazia diretta aumenterebbe la partecipazione e la responsabilità; ribadisce la sua posizione secondo cui tali misure sono assolutamente necessarie in una società democratica, poiché consentono di preservare la giustizia, la libertà e la partecipazione;
10. sottolinea l'importanza di sottoporre al voto popolare attraverso referendum liberi ed equi negli Stati membri, l'introduzione di nuovi trattati o la modifica dei trattati in vigore;
11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché agli Stati membri.
- [1] GU L 304 del 20.11.2010, pag. 47.