Proposta di risoluzione - B8-0987/2015Proposta di risoluzione
B8-0987/2015

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla legislazione ipotecaria e gli strumenti finanziari rischiosi in Spagna alla luce delle petizioni ricevute

2.10.2015 - (2015/2740(RSP))

presentata a seguito dell'interrogazione con richiesta di risposta orale B8‑0755/2015
a norma dell'articolo 128, paragrafo 5, del regolamento

Cecilia Wikström a nome della commissione per le petizioni


Procedura : 2015/2740(RSP)
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B8-0987/2015
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B8‑0987/2015

Risoluzione del Parlamento europeo sulla legislazione ipotecaria e gli strumenti finanziari rischiosi in Spagna alla luce delle petizioni ricevute

(2015/2740(RSP))

Il Parlamento europeo,

–       viste la petizione n. 626/2011 sulla legislazione ipotecaria spagnola e altre 15 petizioni in proposito (nn. 179/2012, 644/2012, 783/2012, 1669/2012, 0996/2013, 1345/2013, 1249/2013, 1436/2013, 1705/2013, 1736/2013, 2120/2013, 2159/2013, 2440/2013, 2563/2013, 2610/2013),

–       viste la petizione n. 513/2012 sugli strumenti finanziari rischiosi in Spagna e altre 21 petizioni in proposito (nn. 548/2012, 676/2012, 677/2012, 785/2012, 788/2012, 949/2012, 1044/2012, 1247/2012, 1343/2012, 1498/2012, 1662/2012, 1761/2012, 1851/2012, 1864/2012, 0169/2013, 0171/2013, 2206/2013, 2215/2013, 2228/2013, 2243/2013, 2274/2013),

–       viste le discussioni con i firmatari interessati svoltesi in seno alla commissione per le petizioni, da ultimo in data 16 aprile 2015,

–       vista la direttiva 2014/17/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 febbraio 2014, in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2013/36/UE e del regolamento (UE) n. 1093/2010[1],

–       vista la direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92/CE e la direttiva 2011/61/UE[2],

–       vista la direttiva 93/13/CEE del Consiglio, del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori[3],

–       vista la dichiarazione della Commissione, rilasciata nell'ambito della discussione congiunta sulle procedure di insolvenza del 19 maggio 2015, relativa alla revisione e all'ampliamento della raccomandazione della Commissione del 12 marzo 2014 su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all'insolvenza, in merito all'insolvenza delle famiglie e a seconde opportunità per i singoli e le famiglie,

–       vista la sua risoluzione dell'11 giugno 2013 sull'edilizia popolare nell'Unione europea,[4],

–       vista l'interrogazione alla Commissione sulla legislazione ipotecaria e gli strumenti finanziari rischiosi in Spagna alla luce delle petizioni ricevute (O-000088/2015 – B8‑0755/2015),

–       vista la proposta di risoluzione della commissione per le petizioni,

–       visti l'articolo 128, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.     considerando che numerose petizioni ricevute hanno portato alla luce migliaia di tragici casi personali di cittadini i quali hanno perduto una parte o la totalità dei risparmi di una vita, e che tali petizioni richiamano l'attenzione sugli ostacoli incontrati dai consumatori nel cercare di ottenere informazioni precise ed essenziali sugli strumenti finanziari;

B.     considerando che in Spagna continua la protesta delle organizzazioni della società civile contro le centinaia di migliaia di sfratti, contro la presenza di clausole abusive nei contratti di credito ipotecario e contro la mancanza di tutela per i mutuatari; che secondo una di queste organizzazioni, "Plataforma de Afectados por la Hipoteca", nel primo trimestre del 2015 in Spagna si sono verificati 19 261 sfratti (il 6% in più rispetto allo stesso periodo nel 2014); che, sulla base delle stime della stessa organizzazione, dal 2008 gli sfratti nel paese sono stati più di 397 954; che oltre 100 000 famiglie hanno perso la propria casa;

C.     considerando che l'impatto della crisi ha aggravato la situazione per le famiglie sfrattate, le quali devono continuare a rimborsare il loro mutuo e gli interessi crescenti che ne derivano; che il governo spagnolo, con la legge 6/2012, ha introdotto la possibilità della "datio in solutum" come misura eccezionale; che, secondo i dati ufficiali del secondo trimestre 2014, su 11 407 domande complessive la "datio in solutum" è stata approvata in soli 1 467 casi, corrispondenti al 12,86% del totale;

D.     considerando che i giudici nazionali ed europei hanno individuato una serie di clausole e pratiche abusive nel settore dei crediti ipotecari spagnolo (sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea nelle cause C-243/08, Pannon GSM; C-618/10, Banco Español de Crédito; e C-415/11, Catalunyacaixa) che avrebbero dovuto essere impedite dalle direttive 93/13/CEE, 2004/39/CE e 2005/29/CE se esse fossero state recepite e attuate in modo completo in Spagna;

E.     considerando che la direttiva 2014/17/UE sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali (direttiva sul credito ipotecario) sarà applicabile ai contratti di credito ipotecario stipulati dopo il 21 marzo 2016 e prevederà l'obbligo per i creditori di informare i consumatori in merito alle principali caratteristiche degli accordi di credito;

F.     considerando che, a seguito della sentenza Aziz (causa C-415/11), le autorità spagnole hanno adottato con procedura accelerata la legge 1/2013, del 14 maggio 2013, concernente misure volte al rafforzamento della protezione dei debitori ipotecari, la ristrutturazione del debito e i canoni d'affitto sociali (Ley 1/2013 de medidas para reforzar la protección a los deudores hipotecarios, reestructuración de la deuda y alquiler social);

G.     considerando che, a seguito della sentenza nella causa C-169/14, le autorità spagnole hanno modificato il sistema nazionale di ricorso in ambito ipotecario mediante l'inserimento di una disposizione finale nella legge 9/2015, del 25 maggio 2015, concernente misure urgenti in materia fallimentare (Ley 9/2015 de medidas urgentes en material concursal), per allinearla alla direttiva 93/13/CEE;

H.     considerando che il parlamento spagnolo ha varato un codice di buone prassi per una ristrutturazione sostenibile dei mutui ipotecari sull'abitazione principale, codice che gli organismi finanziari hanno per lo più ignorato a causa del suo carattere facoltativo e che ha contribuito in modo molto limitato a evitare gli sfratti o a sollecitare la "datio in solutum", dal momento che i requisiti di ammissibilità previsti escludono oltre l'80% degli interessati;

I.      considerando che in molti casi i consumatori non sono stati debitamente informati dalle banche sull'entità dei rischi connessi agli investimenti proposti, e che in tali casi le banche non hanno nemmeno effettuato test di idoneità per stabilire se i clienti fossero in possesso di conoscenze adeguate per comprendere i rischi finanziari cui si esponevano; che molti dei cittadini coinvolti sono persone anziane che hanno investito i risparmi di una vita in quelli che erano stati presentati loro come investimenti privi di rischio;

J.      considerando che si stima che 700 000 cittadini spagnoli negli ultimi anni siano rimasti vittime di frodi finanziarie, poiché le loro banche hanno venduto loro strumenti finanziari rischiosi in malafede, senza informarli debitamente in merito alla portata dei rischi e alle implicazioni effettive dell'impossibilità di accedere ai loro risparmi;

K.     considerando che il meccanismo di arbitrato istituito dalle autorità spagnole è stato respinto da molte delle vittime delle frodi finanziarie;

L.     considerando che la direttiva 2004/39/CE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (direttiva MiFID) disciplina la prestazione, da parte delle imprese di investimento e degli enti creditizi, di servizi di investimento in relazione a strumenti finanziari, comprese le azioni privilegiate ("preferentes"); che l'articolo 19 della direttiva stabilisce norme di comportamento che devono essere rispettate da chi presta servizi di investimento ai clienti;

M.    considerando che le politiche di austerità hanno ridotto in uno stato di povertà milioni di cittadini dell'Europa meridionale, in particolare in Spagna e in Grecia; che in Spagna ogni giorno 95 famiglie perdono la casa e in Grecia il valore totale dei mutui non rimborsati ha superato i 21 miliardi di euro;

N.     considerando che è necessario tutelare i mutuatari nell'UE che hanno stipulato contratti di credito ipotecario con le banche in franchi svizzeri, in particolare in Francia e in Grecia, e che 75 000 cittadini greci rischiano di perdere la casa;

1.      invita la Commissione a monitorare l'applicazione in tutti gli Stati membri della sentenza della causa C-415/11 Aziz e della direttiva 93/13/CEE sulla legislazione ipotecaria, al fine di garantirne il pieno rispetto da parte delle autorità nazionali;

2.      chiede agli istituti finanziari dell'Unione di cessare qualsiasi comportamento abusivo nei confronti dei clienti nell'ambito dei crediti ipotecari, dei prodotti finanziari sofisticati e delle carte di credito, comprese l'imposizione di tassi di interesse eccessivi e la cancellazione arbitraria del servizio;

3.      esorta gli istituti finanziari dell'Unione ad astenersi dal procedere allo sfratto delle famiglie che dispongono di un'unica residenza e a privilegiare piuttosto la ristrutturazione del debito e i canoni d'affitto sociali;

4.      invita la Commissione a stilare una lista nera esaustiva a livello di Unione in cui figurino gli istituti finanziari che seguono regolarmente cattive pratiche bancarie;

5.      invita il governo spagnolo a utilizzare gli strumenti a sua disposizione per trovare una soluzione globale volta a ridurre considerevolmente il numero inaccettabile di sfratti;

6.      invita la Commissione a seguire con attenzione il recepimento in tutti gli Stati membri della direttiva 2014/17/UE in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali (direttiva sul credito ipotecario);

7.      invita la Commissione a proporre norme volte ad armonizzare le condizioni dei contratti di credito ipotecario e le procedure di estinzione del debito al fine di accrescere la protezione dei consumatori nell'Unione, anche mediante l'eventuale introduzione della "datio in solutum" in tutti gli Stati membri;

8.      invita la Commissione a condividere le migliori prassi in merito all'applicazione in taluni Stati membri della "datio in solutum" e a valutarne l'impatto sui consumatori e sulle imprese;

9.      avverte, come indicato nella petizione n. 1249/2013, che l'uso dell'indice di riferimento del credito ipotecario per i prestiti viola la direttiva 93/13/CEE;

10.    avverte la Commissione dei dubbi espressi dall'avvocato generale dell'UE circa la legalità delle misure adottate dal governo spagnolo per porre rimedio alle violazioni denunciate dalla Corte di giustizia il 14 marzo 2013 e impedire le pratiche abusive nel settore dei crediti ipotecari;

11.    invita la Commissione a monitorare attentamente l'effettiva attuazione delle nuove misure varate dal governo spagnolo per porre rimedio ai problemi esistenti e impedire le pratiche bancarie e commerciali abusive;

12.    invita la Commissione a lanciare campagne informative sui prodotti finanziari e a promuovere l'alfabetizzazione finanziaria mediante l'istruzione per garantire che i cittadini europei siano meglio informati sui rischi in cui incorrono nel sottoscrivere prodotti finanziari;

13.    invita la Commissione a condividere le migliori prassi volte a migliorare la protezione dei cittadini in difficoltà finanziaria; ritiene che l'educazione finanziaria di base dovrebbe essere considerata una risorsa complementare per evitare le conseguenze di un indebitamento eccessivo;

14.    invita l'Autorità bancaria europea (ABE) e la Banca centrale europea (BCE) a organizzare una campagna sulle migliori prassi per incoraggiare le banche e i relativi dipendenti a fornire informazioni chiare, comprensibili e corrette; sottolinea che i consumatori devono poter compiere scelte informate sulla base di una piena consapevolezza dei rischi in cui possono incorrere, e che gli operatori e le banche non devono indurli in errore;

15.    invita l'ABE e la BCE, al fine di preservare la forza del settore finanziario dell'Unione, ad adottare ulteriori provvedimenti affinché le banche siano tenute a separare le attività di negoziazione potenzialmente rischiose dalle loro attività di raccolta depositi se il perseguimento delle prime pregiudica la stabilità finanziaria;

16.    invita la Commissione e la BCE a valutare il meccanismo di arbitrato istituito in Spagna per i cittadini vittime di frodi finanziarie;

17.    invita la Commissione a monitorare il corretto recepimento e la corretta attuazione da parte della Spagna della normativa UE concernente gli strumenti finanziari, incluse le azioni privilegiate;

18.    invita la Commissione a dare seguito alle denunce ricevute e a effettuare le dovute indagini;

19.    chiede alla Commissione di presentare una proposta legislativa sull'insolvenza delle famiglie e sulle seconde opportunità per i singoli e le famiglie;

20.    invita la Commissione a considerare il possibile riesame dell'ambito di applicazione della direttiva 2014/17/UE, conformemente alla clausola di riesame stabilita nella direttiva stessa, per assicurare che le procedure di estinzione del debito e le relazioni contrattuali consumatore-soggetto erogante siano incluse in tutte le fasi del contratto;

21.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al governo della Spagna, al Consiglio, alla Commissione e alla Banca Centrale europea.