Proposta di risoluzione - B8-1173/2016Proposta di risoluzione
B8-1173/2016

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla revisione intermedia del QFP 2014-2020

24.10.2016 - (2016/2931(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Jan Olbrycht, Isabelle Thomas a nome della commissione per i bilanci


Procedura : 2016/2931(RSP)
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B8-1173/2016

B8-1173/2016

Risoluzione del Parlamento europeo sulla revisione intermedia del QFP 2014-2020

(2016/2931(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  visti gli articoli 311, 312 e 323 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020[1], in particolare l'articolo 2,

–  visto il regolamento (UE, Euratom) 2015/623 del Consiglio, del 21 aprile 2015, recante modifica del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020[2],

–  visto l'accordo interistituzionale (AII) del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria[3],

–  vista la sua risoluzione del 6 luglio 2016 sulla preparazione della revisione post-elettorale del QFP 2014-2020: il contributo del Parlamento in vista della proposta della Commissione[4],

–  visti la proposta di regolamento del Consiglio, presentata dalla Commissione, recante modifica del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020[5] e i relativi documenti di accompagnamento,

–  vista la proposta, presentata dalla Commissione, di modifica dell'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria[6],

–  vista la dichiarazione della Commissione del 25 ottobre 2016 sulla revisione intermedia del QFP,

–  vista la proposta di risoluzione della commissione per i bilanci,

–  visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

1.  sottolinea la sua costante preoccupazione per l'insufficienza delle risorse disponibili nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale (QFP); richiama l'attenzione sul numero di nuove crisi e priorità emerse nel corso degli ultimi anni, in particolare la crisi migratoria e dei rifugiati, le emergenze esterne, le questioni di sicurezza interna, la crisi del settore agricolo, il finanziamento del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e la persistenza di un tasso di disoccupazione elevato, soprattutto tra i giovani; sottolinea altresì la recente ratifica dell'accordo sul cambiamento climatico da parte dell'UE;

2.  sottolinea che, in seguito al riesame del funzionamento del QFP nella prima metà dell'attuale periodo di programmazione, presentato nella propria risoluzione del 6 luglio 2016, una risposta adeguata a tali sfide richiede un volume sostanziale di fondi supplementari a titolo del bilancio dell'UE, che non è stato possibile erogare in toto nei primi anni dell'attuale periodo a causa delle scarse risorse finanziarie disponibili nell'ambito dell'attuale QFP; sottolinea la necessità che il bilancio dell'UE europea sia all'altezza degli impegni politici assunti e degli obiettivi strategici dell'Unione europea; ricorda in tale contesto l'articolo 311 TFUE, secondo cui "l'Unione si dota dei mezzi necessari per conseguire i suoi obiettivi e per portare a compimento le sue politiche";

3.  ritiene che la revisione del quadro finanziario pluriennale rappresenti un'occasione unica per far fronte alle difficoltà di bilancio che stanno compromettendo la credibilità dell'Unione europea; invita pertanto il Consiglio ad assumersi la responsabilità di passare dalle parole ai fatti e di garantire un bilancio dell'UE realistico, credibile, coerente e sostenibile per gli anni restanti dell'attuale periodo di programmazione; ritiene che la revisione debba mirare a garantire l'equilibrio tra il conseguimento delle priorità politiche a lungo termine dell'Unione e la risposta alle nuove sfide emergenti; ribadisce la propria posizione di principio, secondo cui le nuove iniziative politiche non devono essere finanziate a scapito dei programmi e delle politiche esistenti dell'Unione; evidenzia la necessità di un bilancio dell'UE più trasparente e accessibile ai cittadini europei, affinché questi ultimi possano ritrovare la fiducia nel progetto europeo;

Quadro per i negoziati immediati sulla revisione del QFP

4.  rammenta che una delle sue principali richieste durante i negoziati sulla definizione dell'attuale QFP è stato l'obbligo di revisione post-elettorale del quadro finanziario stesso; accoglie con favore, pertanto, la decisione della Commissione di proporre una revisione del regolamento sul QFP e dell'AII, dopo aver riesaminato il funzionamento del QFP 2014-2020, come sancito all'articolo 2 del regolamento sul QFP; ritiene che tale proposta costituisca un buon punto di partenza per i negoziati;

5.  ribadisce che la propria risoluzione sul QFP del 6 luglio 2016 costituisce il mandato negoziale per il prossimo quadro finanziario pluriennale, compresi tutti gli aspetti della revisione intermedia, nonché importanti elementi relativi al QFP post 2020;

6.  sottolinea la necessità che tutte le modifiche approvate nell'ambito della revisione in oggetto siano attuate senza indugio e integrate già nel bilancio dell'UE per il 2017; esorta il Consiglio a reagire in maniera costruttiva e celere alla proposta della Commissione e a conferire senza ulteriori indugi alla sua presidenza un mandato negoziale; è pronto a intavolare immediatamente negoziati sostanziali con il Consiglio sulla revisione intermedia del QFP nel contesto della procedura di conciliazione sul bilancio 2017 e sulla base di un calendario deciso di comune accordo e di specifiche modalità di negoziato; si rammarica che, laddove la conciliazione di bilancio sta per iniziare, il Consiglio non è ancora pronto ad avviare i negoziati sul QFP; ribadisce l'intenzione di trovare un accordo su entrambi i fascicoli entro la fine del 2016;

La risposta del Parlamento alla proposta della Commissione: verso un accordo ambizioso sulla revisione del QFP

7.  valuta positivamente le modifiche proposte al pacchetto relativo al QFP, segnatamente in tema di flessibilità; deplora, tuttavia, che la Commissione non abbia proposto un ritocco verso l'alto dei massimali dell'attuale QFP, che costituirebbe una soluzione chiara e sostenibile al problema della copertura del fabbisogno stimato per le politiche dell'UE fino alla fine del periodo in questione; sottolinea la propria posizione riguardo all'insufficienza dei massimali delle rubriche 1a (Competitività per la crescita e l'occupazione), 1b (Coesione economica, sociale e territoriale), 3 (Sicurezza e cittadinanza) e 4 (Europa globale), massimali che vanno pertanto rivisti al rialzo se l'Unione intende realmente affrontare le sfide e conseguire i suoi obiettivi politici;

8.  ricorda, in particolare, le proprie richieste tese a compensare pienamente i tagli imputabili al FEIS subiti dal programma Orizzonte 2020 e dal Meccanismo per collegare l'Europa, a proseguire l'Iniziativa per l'occupazione giovanile con lo stesso volume annuale di stanziamenti degli esercizi 2014 e 2015, e a incrementare sensibilmente le risorse disponibili nelle rubriche 3 e 4 per far fronte alla crisi migratoria e dei rifugiati; valuta positivamente il pacchetto generale di incrementi mirati aggiuntivi proposto dalla Commissione, che può essere finanziato nel rispetto dei margini disponibili fino alla fine del periodo, ma sottolinea che tale proposta non è all'altezza delle aspettative del Parlamento europeo negli ambiti in questione;

9.  rileva che la proposta della Commissione relativa agli importi e stimata a 12,8 miliardi di EUR comprende diversi elementi; richiama l'attenzione, in particolare, sulle integrazioni di Orizzonte 2020 e del CEF-Trasporti (0,4 mld di EUR ciascuno), di Erasmus+ e COSME (0,2 mld di EUR ciascuno) e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (1 mld di EUR), per un totale di 2,2 miliardi di EUR di nuovi stanziamenti; constata che un certo numero di proposte legislative presentate dalla Commissione, parallelamente alla revisione intermedia del QFP (proroga del FEIS, piano di investimenti esterni, incluso il quadro di partenariato sulla migrazione e l'iniziativa WIFI4EU) richiedono un importo supplementare di 1,6 miliardi di EUR; ricorda che, al momento di presentare il progetto di bilancio 2017, la Commissione ha già incorporato un incremento di 1,8 miliardi di EUR per la migrazione, aggiornando la sua pianificazione finanziaria per un importo di 2,55 miliardi di EUR a titolo della rubrica 3, a seguito delle procedure legislative in corso; segnala, inoltre, il fatto che la quota degli incrementi proposti alla sottorubrica 1a e alla rubrica 4 sono già ripresi nella lettera rettificativa n. 1/2017; osserva, infine, che l'adeguamento tecnico delle dotazioni per la politica di coesione, pari a 4,6 miliardi di EUR, è ascrivibile a un esercizio tecnico della Commissione ed è già stato autorizzato nel quadro dell'adeguamento tecnico del quadro finanziario per il 2017;

10.  ritiene che la mobilità dei giovani sia essenziale per rafforzare la coscienza e l'identità europee, soprattutto per contrastare le minacce del populismo e la disinformazione dilagante; considera un imperativo politico la necessità di investire maggiormente nella gioventù europea attraverso il bilancio dell'Unione; si esprime a favore dell'attuazione di nuove iniziative, come il programma "Pass Interrail per l'Europa al 18esimo compleanno", recentemente proposto, che assegnerebbe a ogni cittadino europeo al compimento del 18° anno di età un pass Interrail gratuito; chiede che, nel quadro della revisione intermedia del QFP, sia garantito l'adeguato finanziamento di questa proposta;

11.  è deciso a risolvere in maniera inequivocabile il problema dell'iscrizione in bilancio dei pagamenti per gli strumenti speciali del QFP; ricorda il conflitto di interpretazione irrisolto tra Commissione e Parlamento, da un lato, e Consiglio, dall'altro, che ha avuto un ruolo centrale in tutti i negoziati annuali sul bilancio nell'ambito dell'attuale QFP; ribadisce la convinzione che anche gli stanziamenti di pagamento risultanti dalla mobilitazione di strumenti speciali in stanziamenti d'impegno debbano essere contabilizzati al di sopra dei massimali di pagamento annuali del QFP; ritiene che, in base all'analisi e alle previsioni della Commissione, i massimali dei pagamenti del QFP in corso possano essere mantenuti soltanto se la questione è risolta in tal senso;

12.  esprime profonda preoccupazione per gli attuali ritardi nell'attuazione dei programmi UE nell'ambito della gestione concorrente, come dimostrato in particolare nel PBR n. 4/2016, che riduce di 7,3 miliardi di EUR il livello dei pagamenti iscritti in bilancio per il 2016; prevede che tali ritardi comporteranno un ingente accumulo di richieste di pagamento verso la fine dell'attuale QFP; rammenta che nel corso dell'esercizio 2015 gli impegni da liquidare sono ritornati agli elevati livelli del passato e che gli importi da finanziare a carico dei bilanci futuri sono saliti a 339 miliardi di EUR; è fermamente convinto che occorra fare tutto il possibile per evitare l'arretrato di fatture non pagate come quello che si è registrato nel periodo precedente; si pronuncia fermamente, a tal fine, a favore di un nuovo piano di pagamento vincolante per il periodo 2016-2020, che dovrà essere elaborato e concordato tra le tre istituzioni; ritiene, inoltre, che il pieno utilizzo del margine globale per i pagamenti senza alcun tetto annuale sia una condizione sine qua non per affrontare tale sfida;

13.  ribadisce la posizione che sostiene da tempo, secondo cui qualsiasi eccedenza risultante dalla sottoesecuzione del bilancio dell'UE o da sanzioni pecuniarie dovrebbe essere contabilizzata come entrata straordinaria nel bilancio, senza alcun corrispondente adeguamento dei contributi legati al reddito nazionale lordo (RNL); deplora che la Commissione non abbia incluso tale aspetto nella sua proposta di revisione intermedia del QFP;

14.  sottolinea che le disposizioni in materia di flessibilità si sono dimostrate indispensabili nei primi anni dell'attuale QFP per finanziare la risposta alla crisi migratoria e dei rifugiati e le nuove iniziative politiche al di là di quanto sarebbe stato possibile con i rigidi massimali del QFP; accoglie pertanto con favore la proposta della Commissione di prorogare ulteriormente tali disposizioni; sostiene, in particolare, l'abolizione dei vincoli all'entità e alla portata del margine globale per gli impegni, come richiesto anche dal Parlamento; rileva che i nuovi importi annuali proposti per lo strumento di flessibilità e la riserva per gli aiuti d'urgenza sono prossimi ai livelli reali raggiunti nel 2016 in ragione dei riporti, a fronte della propria richiesta di un importo pressoché doppio (rispettivamente, 2 miliardi di EUR e 1 miliardo di EUR);

15.  sottolinea che la sua massima priorità è l'esecuzione efficace del bilancio dell'UE; accoglie con particolare favore la proposta della Commissione di rendere nuovamente disponibili nel bilancio dell'UE gli stanziamenti disimpegnati derivanti dalla mancata attuazione degli interventi cui erano stati originariamente destinati e sottolinea che questa era una delle principali richieste formulate dal Parlamento nella sua risoluzione sul QFP del 6 luglio 2016; sottolinea che tali disimpegni sono di fatto stanziamenti già autorizzati dall'autorità di bilancio al fine di essere pienamente utilizzati e, pertanto, non possono essere considerati un onere nuovo o aggiuntivo per l'erario pubblico degli Stati membri;

16.  approva la proposta della Commissione relativa alla creazione di una riserva di crisi dell'UE come strumento di reazione rapida alle crisi, nonché a eventi con gravi incidenze umanitarie o di sicurezza; ritiene che la mobilitazione di tale strumento speciale in caso di crisi possa offrire una soluzione chiara ed efficace alla necessità di finanziamenti aggiuntivi; conviene con la proposta della Commissione di avvalersi degli stanziamenti disimpegnati, ma sostiene che non possono costituire l'unica fonte di finanziamento per lo strumento in questione;

17.  ribadisce il principio fondamentale dell'unità del bilancio dell'Unione, posto a repentaglio dal moltiplicarsi di fondi multinazionali; chiede pertanto la rapida applicazione di tale principio e, al contempo, che gli sia consentito di esercitare il necessario controllo parlamentare sui fondi in questione;

18.  ritiene che la revisione in corso dell'AII costituisca un'ottima occasione per garantire che le condizioni di voto per la mobilitazione degli strumenti speciali del QFP siano armonizzate e uniformate con quelle che si applicano all'adozione del bilancio generale dell'Unione; chiede che le disposizioni in materia siano modificate di conseguenza;

Proposte legislative parallele

19.  condivide pienamente l'intento della Commissione di semplificare la normativa finanziaria e considera tale elemento un tassello importante della revisione intermedia del QFP; prende atto, in proposito, della proposta della Commissione di rivedere integralmente il regolamento finanziario, come pure di modificare 15 regolamenti settoriali; sottolinea che la semplificazione dovrebbe puntare al miglioramento e alla razionalizzazione del quadro di esecuzione per i beneficiari; si impegna per il conseguimento di un risultato positivo in quest'ottica entro un periodo di tempo adeguato;

20.  rileva che le proposte legislative sulla proroga del FEIS, sul piano di investimenti esterni (tra cui il quadro di partenariato sulla migrazione) e su WIFI4EU, che la Commissione ha presentato contemporaneamente alle proposte sulla revisione intermedia del QFP, saranno decise dal Parlamento e dal Consiglio nel quadro della procedura legislativa ordinaria;

Verso un QFP post 2020

21.  richiama l'attenzione sul fatto che la revisione intermedia del QFP dovrebbe anche essere l'inizio di un processo di ricerca del consenso per il QFP post 2020; sottolinea che dovrebbero essere assunti rigorosi impegni in tale contesto, in particolare per far fronte alla riforma del sistema delle risorse proprie, compresa la creazione di nuove risorse proprie in grado di ridurre sensibilmente la quota dei contributi al bilancio dell'UE sulla base dell'RNL, nonché la graduale eliminazione di ogni forma di correzione, come pure per allineare la durata del QFP ai cicli politici delle istituzioni;

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22.  invita la Commissione a fornire all'autorità di bilancio tutte le informazioni del caso sulle implicazioni finanziarie per l'attuale QFP del referendum britannico del 23 giugno 2016 e, successivamente, del recesso del Regno Unito dall'Unione europea, fatto salvo l'esito dei futuri negoziati tra le due parti;

23.  sottolinea che la pace e la stabilità sono valori fondamentali che devono essere difesi dall'Unione; ritiene che occorra preservare l'Accordo del Venerdì santo, che si è dimostrato essenziale per la pace e la riconciliazione; sottolinea la necessità di misure e programmi specifici per garantire il sostegno alle regioni particolarmente colpite in caso di un recesso negoziato dall'UE sulla base dell'articolo 50 del trattato di Lisbona;

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24.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alle altre istituzioni e agli altri organi interessati, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.