Proposta di risoluzione - B8-0149/2017Proposta di risoluzione
B8-0149/2017

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sui ritardi nell'attuazione dei programmi operativi a titolo dei fondi SIE – impatto sulla politica di coesione e via da seguire

8.2.2017 - (2016/3008(RSP))

presentata a seguito dell'interrogazione con richiesta di risposta orale B8-0202/2017
a norma dell'articolo 128, paragrafo 5, del regolamento

Iskra Mihaylova a nome della commissione per lo sviluppo regionale

Procedura : 2016/3008(RSP)
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B8-0149/2017
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B8-0149/2017
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B8-0149/2017

Risoluzione del Parlamento europeo sui ritardi nell'attuazione dei programmi operativi a titolo dei fondi SIE – impatto sulla politica di coesione e via da seguire

(2016/3008(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  vista la sua risoluzione dell'11 maggio 2016 sull'accelerazione dell'attuazione della politica di coesione[1],

–  vista la sua risoluzione del 27 novembre 2014 sui ritardi nell'avvio della politica di coesione per il periodo 2014-2020[2],

–  vista la sua risoluzione del 14 gennaio 2014 sulla preparazione degli Stati membri dell'Unione europea a un avvio efficace e tempestivo del nuovo periodo di programmazione della politica di coesione[3],

–  vista la sua risoluzione del 26 ottobre 2016 presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento sulla revisione intermedia del QFP 2014-2020[4],

–  vista la relazione sugli investimenti nella crescita e nell'occupazione – ottimizzare il contributo dei Fondi strutturali e di investimento europei: valutazione della relazione a norma dell'articolo 16, paragrafo 3, del regolamento sulle disposizioni comuni, della commissione per lo sviluppo regionale (A8-0385/2016),

–  vista la sua risoluzione del 26 novembre 2015 sul tema "Verso la semplificazione della politica di coesione per il periodo 2014-2020 e il suo orientamento ai risultati"[5],

–  vista l'interrogazione alla Commissione sui ritardi nell'attuazione dei programmi operativi dei Fondi strutturali e d'investimento europei (SIE) – impatto sulla politica di coesione e via da seguire (O-000005/2017 – B8–0202/2017),

–  visti l'articolo 128, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

–  visto il protocollo n. 2 sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità,

A.  considerando che la conclusione tardiva dei negoziati sul QFP 2014-2020 e l'adozione tardiva dei regolamenti sui fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE) hanno comportato ritardi nel processo di adozione e attuazione degli accordi di partenariato e dei programmi operativi, nella designazione delle autorità di gestione, di certificazione e di audit, nel processo di definizione e adempimento delle condizionalità ex ante e nell'esecuzione dei progetti a livello locale e regionale; che, benché manchino informazioni e analisi fattuali circa le ragioni di tali ritardi, questi ultimi hanno un impatto sulla potenzialità dei fondi SIE di aumentare la competitività e rafforzare la coesione sociale, economica e territoriale nella prima parte del periodo di programmazione;

B.  considerando che ad oggi sono stati adottati 564 programmi operativi a titolo dei fondi SIE e che la Commissione ha ricevuto notifiche di designazione delle autorità per 374 programmi operativi; che i pagamenti intermedi non possono avere luogo senza la designazione delle autorità di gestione; che, secondo i dati disponibili al 30 novembre 2016, sono stati eseguiti pagamenti intermedi per 14 750 miliardi di EUR, il che indica un fabbisogno di pagamenti inferiore a quanto inizialmente previsto;

C.  considerando che nella stessa fase dell'ultimo periodo di programmazione, malgrado analoghi ritardi e ostacoli tecnici connessi ai requisiti relativi ai sistemi di gestione e di controllo, si era registrato un utilizzo dei pagamenti intermedi già nel luglio 2009 e, stando agli stanziamenti di pagamento previsti nel bilancio 2010, l'attuazione dei programmi della politica di coesione avrebbe dovuto raggiungere la piena velocità di crociera nello stesso anno;

D.  considerando che l'attuale livello dei pagamenti intermedi rappresenta una quota relativamente bassa della dotazione complessiva dei programmi nel contesto dell'avanzamento del periodo di programmazione; che il Parlamento teme che, secondo le previsioni degli Stati membri dell'autunno 2016, si continuerà a procedere allo stesso ritmo;

E.  considerando che i ritardi nell'attuazione e, di conseguenza, l'inferiore fabbisogno di pagamenti hanno portato a una riduzione dei pagamenti a titolo della rubrica 1B pari a 7,2 miliardi di EUR già nel 2016 attraverso il PBR n. 4/2016; che nella stessa fase del periodo di programmazione 2007-2013 non era stato necessario ricorrere a un analogo progetto di bilancio rettificativo; che per il 2017 si registra una diminuzione di circa il 24 % degli stanziamenti di pagamento rispetto al 2016;

F.  considerando che è vivamente raccomandata una più stretta cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni europee per garantire che gli stanziamenti di pagamento per la politica di coesione nel bilancio 2018 dell'UE si stabilizzino a un livello soddisfacente e che il piano generale di pagamento per il periodo 2014-2020 venga rispettato o, se del caso, adeguato in funzione della situazione reale;

G.  considerando che le capacità amministrative a livello nazionale, regionale e locale costituiscono un requisito indispensabile per un'attuazione efficace della politica di coesione;

1.  ribadisce che gli investimenti effettuati a titolo dei fondi SIE hanno contribuito a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali all'interno delle regioni europee e tra le stesse, nonché a generare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e a creare posti di lavoro; esprime preoccupazione, pertanto, per il fatto che ulteriori ritardi nell'attuazione dei programmi operativi della politica di coesione avranno un impatto negativo sul conseguimento di tali obiettivi e contribuiranno inoltre ad accentuare le differenze di sviluppo tra le regioni;

2.  riconosce che l'introduzione di diversi nuovi requisiti, come la concentrazione tematica, le condizionalità ex ante e la gestione finanziaria, pur assicurando una maggiore efficacia dei programmi, ha contribuito ai ritardi di attuazione nel contesto dell'adozione tardiva del quadro legislativo; richiama l'attenzione sul fatto che l'attuale ritmo di attuazione rischia di portare a grandi quantità di disimpegni negli anni successivi e sottolinea che occorre adottare le misure necessarie per evitarlo; invita la Commissione a indicare quali misure intende adottare al riguardo;

3.  sottolinea che, a causa di tali ritardi di attuazione, l'utilizzo degli strumenti finanziari nell'ambito dei programmi operativi a titolo dei fondi SIE potrebbe aumentare il rischio già esistente di bassi tassi di esborso, dotazioni di capitale eccessive, incapacità di attrarre capitali privati a livelli soddisfacenti, scarso effetto di leva e problemi di rotazione; osserva che sono necessari ulteriori chiarimenti e azioni affinché gli Stati membri raggiungano lo stesso livello di capacità di utilizzare gli strumenti finanziari per creare effetti di leva, e invita gli Stati membri a fare un uso equilibrato di tali strumenti messi a punto dalla Commissione e dalla BEI; ricorda inoltre la possibilità di combinare i fondi SIE e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) per contrastare il calo degli investimenti, in particolare nei settori più in grado di favorire la crescita e l'occupazione;

4.  invita la Commissione e gli Stati membri ad applicare e utilizzare pienamente la flessibilità prevista dal patto di stabilità e crescita, tenendo presente che in molti Stati membri la crisi economica ha provocato problemi di liquidità e una mancanza di disponibilità di fondi statali per investimenti pubblici e che le risorse della politica di coesione stanno diventando la principale fonte di investimento pubblico;

5.  invita pertanto la Commissione, in stretta cooperazione con gli Stati membri e sulla base di un'analisi oggettiva dei fattori che contribuiscono agli attuali ritardi, a presentare un "piano di accelerazione della coesione" nel primo trimestre del 2017 per favorire un'attuazione accelerata dei programmi operativi a titolo dei fondi SIE; sottolinea tuttavia, in tale contesto, la necessità di garantire bassi tassi di errore, la lotta contro le frodi e il rafforzamento delle capacità amministrative a livello nazionale, regionale e locale come condizione preliminare per raggiungere risultati tempestivi e soddisfacenti; ritiene che l'analisi della relazione di sintesi sulle relazioni annuali di attuazione dei programmi riguardanti l'attuazione nel periodo 2014-2015, presentata dalla Commissione alla fine del 2016, dovrebbe essere seguita da misure specifiche e invita gli Stati membri a monitorare costantemente i progressi compiuti nell'attuazione dei progetti; sottolinea, a tale proposito, la necessità e il valore aggiunto di concentrare gli sforzi sui settori prioritari degli obiettivi tematici; chiede inoltre alla Commissione di continuare a fornire il proprio sostegno attraverso la task force per una migliore attuazione e a presentare al Parlamento un piano d'azione delle sue attività;

6.  è preoccupato per i ritardi nella designazione delle autorità di gestione, di certificazione e di audit, con conseguenti ritardi nella presentazione delle domande di pagamento; chiede pertanto agli Stati membri di completare il processo di designazione e alla Commissione di predisporre i necessari servizi di consulenza e assistenza tecnica per le autorità di gestione, di certificazione e di audit, al fine di facilitare e accelerare l'attuazione dei programmi operativi sul campo, anche per la preparazione delle riserve di progetti, la semplificazione e l'accelerazione del sistema di gestione e di controllo finanziario, nonché per le procedure di aggiudicazione e monitoraggio;

7.  riconosce che un'attuazione più rapida ed efficace dei programmi operativi a titolo dei fondi SIE è direttamente legata a una maggiore semplificazione; prende atto, a tale riguardo, delle priorità indicate nel quadro della proposta "omnibus"; rileva tuttavia che occorre compiere ulteriori sforzi, specie per quanto riguarda i costi di gestione dei progetti, l'eterogeneità e le frequenti modifiche delle norme, la complessità delle procedure di approvazione dei grandi progetti, gli appalti pubblici, i rapporti patrimoniali irrisolti, la lunghezza delle procedure per l'ottenimento dei permessi e delle decisioni, il problema dell'applicazione retroattiva delle norme di audit e di controllo, i ritardi nei pagamenti ai beneficiari, le difficoltà nel combinare i fondi SIE con altre fonti di finanziamento, le norme sugli aiuti di Stato e la lentezza della risoluzione delle controversie; invita la Commissione a garantire un adeguato coordinamento, nonché a semplificare le norme in materia di aiuti di Stato e assicurare che siano coerenti con la politica di coesione; ricorda che è necessario adoperarsi anche per migliorare la comunicazione dei risultati degli investimenti dei fondi SIE;

8.  invita la Commissione, anche in vista del prossimo periodo di programmazione, a prendere in considerazione e ad elaborare soluzioni, comprese altre forme di flessibilità, ad esempio tra le priorità e tra i programmi operativi su richiesta delle pertinenti autorità di gestione, rispettando gli obiettivi della strategia Europa 2020 e garantendo nel contempo la stabilità e la prevedibilità necessarie, e la proposta di rendere nuovamente disponibili nel bilancio dell'UE i disimpegni, anche della rubrica 1B, risultanti della mancata esecuzione totale o parziale;

9.  invita ad aumentare gli sforzi allo scopo di garantire e agevolare le sinergie tra le opportunità di finanziamento dell'UE, quali i fondi SIE, Orizzonte 2020 e il FEIS, attraverso finanziamenti congiunti, una stretta cooperazione tra le autorità competenti, il sostegno alle azioni nel campo della specializzazione intelligente, nonché un coordinamento più stretto con gli enti che a livello nazionale garantiscono operazioni a finanziamento agevolato per i progetti coerenti con gli obiettivi dei programmi operativi;

10.  chiede una migliore comunicazione tra la le strutture della Commissione (le varie direzioni generali), tra la Commissione e gli Stati membri e con le autorità nazionali e regionali, in quanto requisito essenziale per aumentare il tasso di assorbimento e la qualità delle azioni intraprese nell'ambito della politica di coesione;

11.  ribadisce il valore aggiunto dell'adozione di un approccio orientato ai risultati e valuta positivamente gli sforzi della Commissione volti a garantire l'efficacia delle politiche nella pratica; prende atto delle conclusioni della relazione di sintesi sulle relazioni annuali di attuazione dei programmi riguardanti l'attuazione nel periodo 2014-2015 e attende la prossima relazione strategica della Commissione prevista per la fine del 2017, che fornirà maggiori informazioni sull'attuazione delle priorità con riferimento ai dati finanziari, agli indicatori comuni e specifici per programma e ai valori obiettivo quantificati, ai progressi realizzati con riguardo ai target intermedi, nonché alla situazione relativa al completamento dei piani d'azione legati alle condizionalità ex ante non ancora soddisfatte[6];

12.  richiama l'attenzione sull'attuale piano di pagamento 2014-2020; invita la Commissione, tenendo conto delle norme di disimpegno, a stabilire un piano di pagamento adeguato fino al 2023 e a proporre un aumento dei massimali di pagamento della rubrica 1B, se necessario, fino alla fine dell'attuale periodo di programmazione; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a rendere la coesione elettronica pienamente operativa e di facile utilizzo, al fine di adeguare il piano di pagamento agli sviluppi concreti, nonché a preparare il "piano di accelerazione della coesione"; chiede pertanto agli Stati membri di inserire i dati relativi alle riserve di progetti, agli appalti programmati con le date previste ed effettive per le gare d'appalto, l'aggiudicazione dei contratti e l'attuazione, nonché tutti i dati finanziari e contabili relativi alle fatture, ai cofinanziamenti, all'ammissibilità delle spese ecc.;

13.  si aspetta che la Commissione prosegua la discussione su tali questioni in seno al Forum sulla coesione e proponga soluzioni nella 7a relazione sulla coesione, con l'obiettivo di garantire la piena attuazione della politica di coesione e di soddisfare il fabbisogno di investimenti dell'UE; chiede inoltre che vengano adottate le misure necessarie per un avvio tempestivo del nuovo periodo di programmazione dopo il 2020;

14.  chiede alla Commissione di trarre insegnamenti dalle informazioni contenute nelle relazioni annuali, in vista della discussione sulla politica di coesione successiva al 2020;

15.  esorta la Commissione a presentare il pacchetto legislativo per il prossimo periodo di programmazione al più tardi entro l'inizio del 2018 e a facilitare una negoziazione agevole e tempestiva del QFP post 2020, che preveda un ammortizzatore normativo e procedurale onde evitare shock sistemici per gli investimenti e l'attuazione della politica di coesione; ritiene che i risultati del referendum del Regno Unito e gli imminenti accordi sulla Brexit debbano essere presi nella dovuta considerazione;

16.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Comitato delle regioni, agli Stati membri e ai loro parlamenti nazionali e regionali.