Proposta di risoluzione - B8-0344/2017Proposta di risoluzione
B8-0344/2017

PROPOSTA DI RISOLUZIONE su come far funzionare la procedura di ricollocazione

15.5.2017 - (2017/2685(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento

Auke Zijlstra, Lorenzo Fontana, Gilles Lebreton, Harald Vilimsky a nome del gruppo ENF

Procedura : 2017/2685(RSP)
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B8-0344/2017
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B8-0344/2017

Risoluzione del Parlamento europeo su come far funzionare la procedura di ricollocazione

(2017/2685(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione del 16 maggio 2017 su come far funzionare la procedura di ricollocazione,

–  visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che la politica in materia di immigrazione e asilo è una competenza esclusiva degli Stati membri sovrani;

B.  considerando che l'immigrazione di massa da paesi terzi incoraggiata dall'UE si è rivelata estremamente problematica e destabilizzante sul piano politico, economico, sociale e culturale;

C.  considerando che le cifre dell'UNHCHR indicano che solamente al 2,65 % dei migranti arrivati in Italia nel 2016 è stato concesso asilo come rifugiati effettivi e che 90 334 dei 181 436 migranti sono scomparsi nell'economia sommersa senza chiedere o attendere la concessione dell'asilo[1];

D.  considerando che Eurofound ha stabilito in maniera empirica che i giovani europei hanno meno possibilità di mobilità sociale ascendente[2];

E.  considerando che le politiche relative all'immigrazione di massa messe in atto dall'UE non possono in alcun modo risolvere le sfide demografiche, come è stato dimostrato anche dal CPB, l'istituto olandese per l'analisi della politica economica[3], il quale ha affermato che l'afflusso di migranti non risolverà le difficoltà finanziarie derivanti dai problemi demografici legati all'invecchiamento della popolazione;

F.  considerando che il FMI ha consigliato all'UE di corrispondere ai migranti stipendi "temporaneamente" più bassi[4]; che il dumping sociale ha un effetto deleterio sul mercato del lavoro, aumentando la concorrenza tra migranti e cittadini europei e portando a un peggioramento della sicurezza sociale e a una povertà diffusa, soprattutto tra i lavoratori meno qualificati;

G.  considerando che l'Ungheria è riuscita a gestire e a ridurre in modo molto efficace l'afflusso di migranti nel suo territorio;

H.  considerando che l'approccio adottato dall'Australia consente di ridurre in modo sempre più efficace l'immigrazione illegale nel paese, ponendo fine nel contempo alle morti di migranti in mare;

I.  considerando che il programma di ricollocazione dell'UE è una conseguenza diretta del fallimento di Schengen e della politica di aperture delle frontiere

J.  considerando che, in conseguenza delle aggressioni sessuali di massa compiute dai migranti nei confronti di donne europee a Colonia e in decine di altre città europee, la sicurezza di molte donne è in pericolo;

K.  considerando che il programma di ricollocazione obbligatorio è privo di basi giuridiche;

L.  considerando che la Corte europea dei diritti dell'uomo non consente agli Stati membri di gestire i flussi migratori e impone addirittura delle ammende a tali Stati, come avvenuto nel caso dell'Italia nel 2009[5];

1.sottolinea il principio secondo cui la possibilità di determinare la propria politica in materia di immigrazione e asilo rientra nella sovranità di tutti gli Stati;

 

2.ritiene che la politica di apertura delle frontiere dell'UE costituisca un incentivo che incoraggia un numero sempre maggiore di migranti ad attraversare il Mar Mediterraneo;

 

3.si oppone al principio di ricollocazione forzata e sottolinea che è più efficace accogliere i rifugiati e le persone che richiedono protezione internazionale in zone sicure del loro paese di origine o nelle loro stesse regioni;

 

4.prende atto che uno Stato Membro può legittimamente ritenere l'ingresso e il soggiorno irregolare nei propri confini come un'azione illegale e che questa possa essere sanzionata e giudicata;

 

5.condanna il ruolo poco chiaro svolto da alcune ONG nel Mar Mediterraneo;

 

6.incoraggia gli Stati membri ad attuare l'approccio australiano nel campo dell'immigrazione;

 

7.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri.