Proposta di risoluzione - B8-0097/2019Proposta di risoluzione
B8-0097/2019

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle sfide strategiche e le strategie contro i tumori femminili e comorbilità correlate

6.2.2019 - (2018/2782(RSP))

presentata a seguito dell'interrogazione con richiesta di risposta orale B8-0006/2019
a norma dell'articolo 128, paragrafo 5, del regolamento

Daniela Aiuto a nome della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere


Procedura : 2018/2782(RSP)
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B8-0097/2019
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B8-0097/2019
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B8-0097/2019

Risoluzione del Parlamento europeo sulle sfide strategiche e le strategie contro i tumori femminili e comorbilità correlate

(2018/2782(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  visti l'articolo 2 del trattato sull'Unione europea (TUE) e gli articoli 8, 9, 10 e 19 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

–  visto l'articolo 35 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

–  vista la Carta contro il cancro adottata il 4 febbraio 2000 a Parigi in occasione del primo vertice mondiale contro il cancro[1],

–  vista la raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre 2003 sullo screening dei tumori[2],

–  visti la comunicazione della Commissione del 24 giugno 2009 dal titolo "Lotta contro il cancro: un partenariato europeo" (COM(2009)0291),

–  vista la relazione della Commissione del 23 settembre 2014 sull'attuazione della comunicazione della Commissione, del 24 giugno 2009, "Lotta contro il cancro: un partenariato europeo" e seconda relazione sull'attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 2 dicembre 2003, sullo screening dei tumori (2003/878/CE) (COM(2014)0584),

–  vista la sua risoluzione del 5 giugno 2003 sul cancro al seno nell'Unione europea[3],

–  vista la sua risoluzione del 25 ottobre 2006 sul cancro al seno nell'Unione europea ampliata[4],

–  vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sulla lotta al cancro in una Unione europea allargata[5],

–  vista la sua risoluzione del 6 maggio 2010 sulla comunicazione della Commissione "Lotta contro il cancro: un partenariato europeo"[6],

–  vista la sua risoluzione dell'11 dicembre 2012 sulla prevenzione delle malattie delle donne legate all'età[7],

–  vista la sua risoluzione del 14 febbraio 2017 sulla promozione della parità di genere nella salute mentale e nella ricerca clinica[8],

–  visto il regolamento (UE) 2017/745 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2017, relativo ai dispositivi medici, che modifica la direttiva 2001/83/CE, il regolamento (CE) n. 178/2002 e il regolamento (CE) n. 1223/2009 e che abroga le direttive 90/385/CEE e 93/42/CEE del Consiglio[9],

–  vista la Guida europea per il miglioramento della qualità della lotta globale contro il cancro, pubblicata nel 2017 dall'azione comune di lotta contro il cancro CanCon,

–  vista la pubblicazione del 2017 del Centro comune di ricerca della Commissione europea dal titolo "Report of a European Survey on the Implementation of Breast Units: ECIBC-supporting information for breast cancer care policies and initiatives" (Relazione sull'indagine europea relativa all'istituzione dei centri di senologia: informazioni fornite dall'Iniziativa della Commissione europea sul cancro al seno a sostegno delle iniziative e delle politiche per la cura del cancro al seno),

–  vista la sua risoluzione del 14 giugno 2012 sulle protesi mammarie al gel di silicone difettose prodotte dalla società francese PIP[10],

–  visto il parere del comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati (CSRSERI) concernente la sicurezza delle protesi mammarie al silicone prodotte da Poly Implant Prothèse (PIP), pubblicato il 1° febbraio 2012[11],

–  viste la sua risoluzione del 13 giugno 2001 su alcune petizioni dichiarate ricevibili concernenti le protesi al silicone (petizioni 0470/1998 e 0771/1998)[12] nonché la recente petizione n. 0663/2018 sulla protesiologia mammaria e gli effetti sulla salute delle donne,

–  vista l'interrogazione alla Commissione sulle sfide strategiche e le strategie contro i tumori femminili e comorbilità correlate (O-000134/2018 – B8-0006/2018),

–  vista la proposta di risoluzione della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere,

–  visti l'articolo 128, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea sancisce che ogni persona ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche;

B.  considerando che un europeo su tre sviluppa un cancro nel corso della vita e che ogni anno nell'UE muoiono di cancro circa 1,3 milioni di persone, pari al 26 % circa di tutti i decessi[13];

C.  considerando che il cancro al polmone è la principale causa di mortalità per cancro nell'UE, seguito dal cancro colorettale e dal cancro al seno;

D.  considerando che, sebbene il cancro e altre comorbilità correlate colpiscano sia le donne che gli uomini, è necessaria una politica mirata dal momento che ciascun sesso è colpito da tipi di cancro specifici e che esistono metodi di diagnosi e prevenzione diversi per le donne e gli uomini;

E.  considerando che le principali forme di cancro che colpiscono le donne sono il cancro al seno, all'utero e al collo dell'utero; che il cancro al seno è il cancro mortale più comune per le donne, non solo nell'Unione europea (16 %) ma in tutto il mondo;

F.  considerando che i dati dimostrano che una diagnosi precoce e un trattamento adeguato potrebbero arrivare a dimezzare i decessi per cancro[14];

G.  considerando che il tasso di sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro al seno può raggiungere l'80 % se il tumore viene diagnosticato precocemente e curato in maniera tempestiva;

H.  considerando che le donne malate di cancro devono spesso affrontare anche gravi problemi psicologici sovente sottovalutati, in particolare nel caso in cui siano sottoposte a mastectomia o isterectomia;

I.  considerando che il cancro può avere conseguenze fisiche negative per le donne o ripercussioni sulla loro fertilità, ad esempio con l'insorgenza di dolori, linfedema, ecc.;

J.  considerando che il cancro ha un impatto negativo sulla vita personale, sociale e professionale delle donne e rappresenta un duro colpo in termini di autostima e autoaccettazione;

K.  considerando che si dovrebbe prestare particolare attenzione alle donne e agli uomini affetti da cancro e comorbilità correlate che devono far fronte a sfide specifiche poste dalla malattia e dalle responsabilità familiari legate alla cura dei figli o all'assistenza a persone anziane o con disabilità;

L.  considerando che ogni donna deve godere dell'accesso equo e universale ai servizi sanitari, in particolare per quanto concerne lo screening, le cure e un sostegno gratuito e di elevata qualità dopo la terapia, indipendentemente da luogo di residenza, status sociale, professione, cultura o qualsiasi altro fattore; che la realtà è tuttavia ben diversa e sempre più donne incontrano difficoltà nell'accedere ai servizi sanitari o sono escluse da essi a causa delle politiche di austerità e del loro impatto sul settore della sanità pubblica negli Stati membri;

M.  considerando che la diagnosi precoce del cancro grazie ai controlli medici può salvare la vita; che è pertanto fondamentale migliorare l'accesso alle misure di prevenzione disponibili attraverso i controlli medici;

N.  considerando che ancora oggi nell'UE si registrano numerose e importanti disparità, sia tra i vari Stati membri sia all'interno di uno stesso Stato membro, tra i contesti pubblici e privati, le zone rurali e urbane, le regioni e le città, e perfino tra gli ospedali di una stessa città, per quanto riguarda la qualità delle cure; che gli Stati membri presentano sistemi sanitari molto diversi e norme differenti; che si registra un significativo divario in termini di incidenza e mortalità tra l'Europa centrale e orientale e la media europea; che l'organizzazione dei sistemi sanitari come pure le disposizioni in materia di diagnosi e cure oncologiche sono di competenza dei singoli Stati membri; che la cooperazione e lo scambio di migliori prassi a livello dell'UE rappresentano un importante valore aggiunto;

O.  considerando che, per essere efficaci, le strategie per curare il cancro e le comorbilità correlate dovrebbero tenere conto delle specifiche esigenze delle donne e degli uomini come pure delle differenze esistenti tra i sessi in termini di prevenzione e cura dei malati oncologici, nonché assicurare una comunicazione inclusiva tra i pazienti, le persone sopravvissute alla malattia, i familiari e i prestatori di assistenza, il personale medico e i ricercatori;

P.  considerando che non esiste ancora un trattamento olistico per i malati di cancro e che la struttura del trattamento è spesso rigida e non tiene conto delle esigenze delle donne, in particolare delle donne giovani e LGBTIQ+;

Q.  considerando che le donne e gli uomini affetti da un cancro dovrebbero avere accesso a informazioni accurate in ogni stadio della malattia, come pure alla prevenzione, a screening di qualità, alla diagnosi, al monitoraggio, alle cure e al sostegno dopo la guarigione;

R.  considerando che i trattamenti oncologici hanno pesanti ripercussioni sul piano sia fisico che psicologico e che è fondamentale assicurare una buona qualità della vita ai pazienti e alle loro famiglie offrendo loro un sostegno e un'assistenza adeguati in funzione della situazione e delle esigenze specifiche;

S.  considerando che l'impatto del cancro sulle vite e sulle sofferenze delle persone è estremamente preoccupante e che si può fare molto di più per salvare vite umane attraverso la condivisione delle risorse, delle conoscenze e delle tecnologie esistenti;

T.  considerando che il cancro colpisce le donne e gli uomini in modi diversi e che le donne che sopravvivono alla malattia possono incontrare particolari difficoltà nel reinserimento nel mondo professionale e dell'istruzione e nella vita familiare; che i dati dimostrano che interventi psicosociali precoci contribuiscono positivamente ad aiutare i sopravvissuti al cancro nelle questioni occupazionali; che è opportuno sviluppare la riabilitazione psicosociale e professionale sulla base di un approccio incentrato sulla persona e attento alla dimensione di genere;

U.  considerando che ogni anno vengono impiantate protesi mammarie a migliaia di donne per ragioni mediche o estetiche, o talvolta per entrambe le ragioni, senza che vengano realmente presi in considerazione i rischi prima di raccomandare le protesi alle pazienti; che il caso della società PIP ha concentrato tutta l'attenzione su un unico produttore, senza che venissero realizzate indagini più ampie e approfondite su altri soggetti; che i produttori di protesi mammarie (diversi dalla PIP) non forniscono informazioni sulla composizione e gli effetti negativi di piccola o grande entità del gel di silicone utilizzato dall'industria farmaceutica per tali dispositivi; che i produttori non sono in grado di garantire protesi coesive al 100 % e che il problema della trasudazione delle protesi non è ancora stato risolto; che il tasso di rottura e i rischi invasivi del silicone in tutto il corpo rappresentano un problema reale; che i chirurghi dovrebbero proporre alternative alle protesi mammarie, dal momento che si tratta di una forma di intervento quasi irreversibile che può portare alla mutilazione e a gravi problemi di salute nelle donne, inclusi cancro e comorbilità correlate; che diversi studi hanno stabilito un nesso diretto tra l'uso delle protesi al silicone e il linfoma anaplastico a grandi cellule, un raro tipo di linfoma non-Hodgkin che ha causato almeno 14 decessi sugli oltre 409 casi registrati; che nel 2017 l'associazione SVS/Meldpunt dei Paesi Bassi ha registrato 4 898 pazienti con protesi mammarie;

V.  considerando che i fattori ambientali hanno un effetto sulla salute e che determinati agenti cancerogeni contribuiscono ad aumentare il rischio, specie per le donne;

W.  considerando che l'aumento dell'aspettativa di vita presenterà future sfide scientifiche, demografiche e mediche, dato che le donne in generale vivono più a lungo degli uomini;

X.  considerando che una ricerca di alta qualità sulle cause e il trattamento del cancro è fondamentale per migliorare la prevenzione, la diagnosi, un trattamento riuscito e la gestione della patologia in corso;

Y.  considerando che, per usufruire delle migliori cure disponibili per alcuni tumori, i pazienti possono dover viaggiare al di fuori delle proprie regioni o dei propri Stati membri per accedere a trattamenti che salvano loro la vita; che i pazienti che necessitano di cure in paesi al di fuori dell'Unione europea possono trovarsi di fronte a gravi ostacoli per accedere a trattamenti rapidi;

Z.  considerando che le donne rappresentano la maggioranza della forza lavoro in alcuni settori industriali e sono spesso esposte ad un rischio maggiore di sviluppare un cancro connesso all'attività lavorativa, a causa dell'esposizione a sostanze cancerogene;

1.  plaude ai progressi compiuti grazie al tasso di diagnosi precoce, che ha determinato un aumento esponenziale dei tassi di sopravvivenza tra i malati di cancro al seno, e sottolinea che tutti gli Stati membri dovrebbero mirare a migliorare il trattamento di altri tipi di cancro, quali il cancro alle ovaie o al collo dell'utero, e le comorbilità correlate;

2.  sottolinea che il cancro al seno è il cancro mortale più comune per le donne nell'UE, seguito dal cancro ai polmoni, dal cancro colorettale e dal cancro al pancreas, mentre il cancro alla prostata e il cancro ai polmoni restano i più comuni per gli uomini;

3.  invita la Commissione e gli Stati membri a continuare ad accordare la priorità alla lotta al cancro nell'ambito delle politiche sanitarie, sviluppando e mettendo in atto una strategia dell'UE globale e politiche basate sui fatti ed efficaci sul piano dei costi contro il cancro e le comorbilità correlate; sottolinea che tali politiche dovrebbero tenere conto delle esigenze particolari di donne e uomini, raccogliendo dati precisi e completi sull'incidenza/sopravvivenza al cancro, disaggregati per sesso, al fine di garantire che azioni specifiche siano destinate ai malati di cancro, svolgendo nel contempo ricerche e avviando un'azione preventiva contro particolari tipi di cancro, e fornendo accesso ad informazioni accurate, allo screening, alla diagnosi, al monitoraggio, alle cure e al sostegno dopo la guarigione, al fine di garantire le cure sanitarie;

4.  sottolinea che la cooperazione a livello europeo, unita ad un utilizzo efficiente dei fondi UE, può contribuire allo sviluppo di una strategia efficace dell'UE contro il cancro; invita la Commissione a studiare le tendenze politiche in materia di cura dei tumori che colpiscono soprattutto le donne tra i diversi paesi, ad identificare quali approcci politici presentano i migliori tassi di sopravvivenza al cancro, ed a presentare raccomandazioni agli Stati membri sulla creazione e il sostegno di sistemi di alta qualità per la cura dei tumori, con standard per programmi di screening del cancro nell'UE comuni a tutti gli Stati membri; invita pertanto la Commissione a fungere da piattaforma per lo scambio delle migliori prassi tra gli Stati membri, per quanto riguarda i modelli di cura del cancro e gli standard per i programmi sul cancro, adeguati in funzione delle situazioni individuali e delle possibilità finanziarie, al fine di creare sinergie nell'affrontare le sfide comuni;

5.  invita la Commissione a rafforzare i suoi sforzi per migliorare il coordinamento a livello dell'UE nell'ambito della ricerca sui tumori femminili, che è molto frammentata e varia in tutta l'UE; invita la Commissione a fare migliore uso del partenariato innovativo per la lotta contro il cancro, al fine di conseguire un maggiore coordinamento, specie per quanto riguarda il cancro alle ovaie;

6.  invita la Commissione e gli Stati membri a realizzare campagne di sensibilizzazione sui tumori maggiormente legati al genere che colpiscono in modo sproporzionato le donne, e su come prevenire i tumori, fornendo informazioni sui fattori dello stile di vita che possono essere modificati ai fini della prevenzione, come cambiamenti nella dieta, consumo di alcool ed esercizio fisico; sottolinea che tali campagne dovrebbero altresì incoraggiare le donne a partecipare a programmi di screening per il cancro al seno o il cancro al collo dell'utero;

7.  incoraggia gli Stati membri a prendere disposizioni per programmi e campagne di istruzione e alfabetizzazione in campo sanitario, intesi a favorire l'emancipazione delle donne e delle ragazze ed a fornire loro gli strumenti per praticare l'autoassistenza lungo l'intero spettro sanitario, in aggiunta a servizi sanitari pubblici globali e gratuiti;

8.  invita gli Stati membri a cooperare in materia di prevenzione dei tumori attuando appieno il Codice europeo contro il cancro[15];

9.  sottolinea la situazione specifica degli uomini, in particolare gli uomini transessuali, colpiti da cancro al seno o all'utero; incoraggia gli Stati membri a predisporre servizi di salute mentale, concepiti per affrontare il disagio che tali persone possono provare; sottolinea l'importanza di informare il personale medico e paramedico in merito a questo tipo di situazioni attraverso una formazione appropriata;

10.  ribadisce la necessità di diffondere materiale specifico e accurato, ed invita la Commissione e gli Stati membri a condurre campagne di informazione incentrate sui diversi tipi di cancro e i diversi gruppi di pazienti, siano essi donne o uomini, tenendo in considerazione tutti i fattori essenziali quali la storia familiare, l'età, lo status socioeconomico o il luogo di residenza;

11.  nota che un terzo della popolazione ancora non dispone di una registrazione di alta qualità dei tumori, soprattutto nelle regioni che dispongono di scarse risorse e scarse cure sanitarie; invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare i loro sforzi per sviluppare registri sui casi di tumore;

12.  ribadisce che la raccolta di dati sulle attività di screening sui casi di cancro dovrebbe essere collegata con l'indagine europea sulla salute condotta mediante interviste (EHIS) di Eurostat e le indagini nazionali sulla salute condotte mediante interviste, al fine di ottenere informazioni più precise su frequenza e intervalli in situazioni di screening spontanee e organizzate;

13.  invita la Commissione e gli Stati membri ad avviare campagne di informazione e sensibilizzazione presso le scuole superiori sul papillomavirus umano (HPV) al fine di informare le ragazze e le giovani donne su tale infezione;

14.  incoraggia gli Stati membri a promuovere l'istituzione di centri aggiornati, nei quali venga offerto un sostegno psicologico ai pazienti oncologici da parte di tecnici sanitari intermedi qualificati, psicologi e altro personale medico pertinente, al fine di rispondere alle esigenze specifiche dei malati di cancro durante il loro trattamento, mediante la fornitura di diverse forme di sostegno psicologico; nota che i costanti sviluppi tecnologici nel campo della medicina impongono al personale medico di dover continuamente acquisire conoscenze, che sono fondamentali per la diagnosi precoce e la qualità del trattamento;

15.  incoraggia gli Stati membri a rafforzare lo sviluppo delle cure a livello di comunità, al fine di coprire una vasta gamma di servizi necessari per quanti sono guariti dal cancro e per le persone affette da malattie croniche; sottolinea che le cure a livello di comunità dovrebbero essere sviluppate in modo da tenere conto del genere, onde rispondere alle esigenze specifiche delle donne che sopravvivono al cancro quando ritornano all'istruzione e alla formazione, alla loro occupazione e alla vita familiare, tenendo conto delle loro esigenze psicologiche e sociali;

16.  accoglie con favore il sostegno della Commissione allo sviluppo del sistema europeo di garanzia della qualità per i servizi che si occupano di cancro al seno; ritiene che tale sistema dovrebbe fornire una guida in materia di riabilitazione, sopravvivenza e cure palliative, prestando particolare attenzione alle esigenze delle donne malate e sopravvissute al cancro in situazioni vulnerabili;

17.  invita gli Stati membri a migliorare l'accesso ad uno screening precoce, attraverso un finanziamento più efficace e maggiori risorse, e ad avviare campagne di sensibilizzazione per incoraggiare tutti i gruppi a rischio ad usufruire dei controlli medici preventivi gratuiti;

18.  invita gli Stati membri a utilizzare i fondi UE, quali i fondi strutturali e di coesione europei e gli strumenti della Banca europea per gli investimenti, tra gli altri, al fine di creare centri di screening, prevenzione e trattamento di qualità, che siano accessibili a tutti i pazienti;

19.  invita gli Stati membri, con il sostegno della Commissione e attingendo alle varie possibilità di finanziamento dell'UE, a finanziare servizi che forniscano un supporto alle famiglie dove uno dei membri è malato di cancro, inclusa la consulenza familiare e la consulenza in materia di fertilità per i malati di cancro e le loro famiglie;

20.  sollecita la Commissione ad agire per sostenere appieno la strategia dell'OMS per eliminare il cancro al collo dell'utero;

21.  invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare appieno il quadro giuridico esistente, in particolare nel settore della sorveglianza, vigilanza e ispezione per quanto riguarda l'utilizzo di dispositivi medici ad alto rischio e il loro effetto sulla salute delle donne; li invita altresì a sviluppare ulteriori misure per garantire la qualità delle protesi mammarie; ritiene che una valutazione approfondita dei rischi associati a tali protesi sia urgentemente necessaria, tenendo conto in particolare dei casi di cancro, e specie del linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico (ALCL) nelle donne;

22.  chiede l'istituzione di una commissione di inchiesta per indagare sull'impatto delle protesi in silicone sulla salute delle donne, e in particolare sul possibile legame con forme di cancro e morbilità correlate;

23.  chiede che siano dedicate maggiori attenzioni e risorse alla diagnosi precoce e alla ricerca di base per il cancro alle ovaie;

24.  sollecita la Commissione a dare la priorità ad un'azione intesa a colmare il divario tra l'Europa centrale e orientale e la media europea per quanto riguarda l'incidenza e la mortalità del cancro alle ovaie e del cancro al collo dell'utero, eliminando le diseguaglianze strutturali tra i paesi attraverso l'organizzazione di servizi di screening dei tumori efficaci ed efficienti in termini di costi;

25.  invita gli Stati membri a focalizzarsi anche sul miglioramento della qualità di vita delle donne e degli uomini che sono malati di cancro e dei pazienti con altre comorbilità, e con malattie incurabili, per esempio sostenendo il movimento Hospice;

26.  accoglie con favore la proposta della Commissione di una direttiva sull'equilibrio tra vita professionale e vita privata dei lavoratori e dei prestatori di assistenza; sottolinea, in tale contesto, l'importanza del diritto degli individui di chiedere permessi e orari di lavoro flessibili, che permettano di affrontare le particolari sfide incontrate dai genitori che lavorano e/o i prestatori di assistenza che assistono un parente che soffre di cancro e comorbilità correlate;

27.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri.

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio 2019
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