PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul futuro del trattato INF e le ripercussioni per l'Unione europea
12.2.2019 - (2019/2574(RSP))
a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento
Michael Gahler, Cristian Dan Preda, Sandra Kalniete, José Ignacio Salafranca Sánchez‑Neyra, David McAllister, Tunne Kelam, Eduard Kukan a nome del gruppo PPE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B8-0128/2019
B8‑0130/2019
Risoluzione del Parlamento europeo sul futuro del trattato INF e le ripercussioni per l'Unione europea
Il Parlamento europeo,
– visto il trattato sulle forze nucleari a medio raggio (trattato INF), firmato a Washington l'8 dicembre 1987 dall'allora Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e dall'allora Presidente dell'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche (Unione Sovietica) Mikhail Gorbaciov,
– vista la relazione del 2018 sull'adesione e il rispetto degli accordi e degli impegni in materia di controllo delle armi, non proliferazione e disarmo, elaborata dal Dipartimento di Stato statunitense,
– vista la dichiarazione in data 21 ottobre 2018 del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che minaccia il ritiro degli Stati Uniti dal trattato INF,
– vista la dichiarazione in data 1° febbraio 2019 del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che conferma il recesso degli Stati Uniti dal trattato INF,
– vista la dichiarazione in data 2 febbraio 2019 del Presidente russo Vladimir Putin, che conferma la sospensione, da parte del suo governo, della partecipazione della Russia al trattato,
– vista la dichiarazione sul trattato INF rilasciata dal Consiglio dei ministri degli esteri della NATO a Bruxelles il 4 dicembre 2018,
– vista la strategia globale dell'UE del giugno 2016,
– viste la strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa del 10 dicembre 2003 e la
relazione annuale sull'attuazione della strategia dell'Unione europea contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (2017) del 18 maggio 2018[1],
– viste le osservazioni formulate dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) in occasione della settima conferenza dell'UE sulla non proliferazione e il disarmo, tenutasi a Bruxelles il 18 e 19 dicembre 2018,
– vista la dichiarazione congiunta sulla cooperazione UE-NATO, firmata a Bruxelles il 10 luglio 2018,
– vista la relazione della sua commissione per gli affari esteri dell'8 febbraio 2019 sullo stato delle relazioni politiche tra l'Unione europea e la Russia,
– visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il trattato INF, firmato nel 1987 dagli Stati Uniti e dall'Unione Sovietica, è stato un accordo senza eguali nell'era della guerra fredda, in quanto, anziché fissare dei limiti, imponeva a entrambi i paesi di distruggere le loro scorte di missili balistici e da crociera nucleari e convenzionali lanciabili da terra aventi una gittata compresa tra i 500 e 5 500 km e vietava alle parti di possedere, produrre e testare in volo tali missili;
B. considerando che il trattato INF ha contribuito a contenere la concorrenza strategica tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, aiutando nel contempo a costruire e rafforzare la stabilità durante l'era della guerra fredda; che esso continua a costituire un pilastro della pace e della stabilità internazionale, in particolare nell'architettura di sicurezza europea, e riveste importanza fondamentale per la sicurezza degli Stati Uniti e dei suoi alleati europei;
C. considerando che nel 2014 l'amministrazione Obama ha dichiarato che la Russia stava violando gli obblighi che le incombevano in forza del trattato INF di non detenere, produrre o collaudare in volo missili da crociera lanciabili da terra (GLCM) con una gittata compresa tra i 500 e i 5 500 km, o di detenere o produrre vettori per lanciare tali missili; che le successive relazioni pubblicate nel 2015, 2016, 2017 e 2018 dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti hanno ribadito le asserzioni statunitensi in merito alle costanti violazioni del trattato da parte della Russia;
D. considerando che nel dicembre 2017, in occasione del trentesimo anniversario del trattato, l'amministrazione del Presidente Trump ha annunciato una "strategia integrata" di misure diplomatiche, militari ed economiche, volta a riportare la Russia al rispetto del trattato; che tali misure comprendevano sforzi diplomatici attraverso la Commissione speciale di verifica, l'avvio di un programma di ricerca e sviluppo militare e misure economiche nei confronti di entità russe coinvolte nello sviluppo e nella produzione del missile non conforme;
E. considerando che il 20 ottobre 2018 il presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati dal trattato in ragione dell'inadempienza della Russia e della mancata partecipazione della Cina; che il 4 dicembre 2018, in esito alla riunione dei ministri degli esteri della NATO, il Segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, ha annunciato che gli Stati Uniti avevano trovato la Russia in violazione sostanziale del trattato e che, in risposta, avrebbero sospeso i propri obblighi 60 giorni dopo, a meno che la Russia non fosse ritornata al rispetto completo e verificabile;
F. considerando che nel dicembre 2018 la NATO ha rilasciato una dichiarazione a sostegno delle conclusioni degli Stati Uniti, indicanti che la Russia stava violando sostanzialmente gli obblighi derivanti dal trattato, e ha invitato la Russia a ritornare con urgenza al rispetto totale e verificabile del trattato;
G. considerando che il 1º febbraio 2019 gli Stati Uniti hanno annunciato l'intenzione di sospendere i propri obblighi derivanti dal trattato INF e di avviare il processo di ritiro, a meno che la Federazione russa non riprenda a rispettarne le condizioni entro 180 giorni; che il 2 febbraio 2019 la Federazione russa ha deciso in modo analogo di sospendere la sua partecipazione al trattato;
1. ribadisce il suo pieno impegno per il mantenimento di regimi internazionali efficaci di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione in quanto pietra angolare della sicurezza euroatlantica e globale;
2. esprime ferma condanna nei confronti della Federazione russa per la sua persistente violazione dei termini del trattato INF e per non aver mostrato alcuna volontà di tornare a rispettarne i termini;
3. invita la Federazione russa a dimostrare il rispetto totale e verificabile, al fine di rispondere alle preoccupazioni sollevate dagli Stati Uniti e dalla NATO e consentire il proseguimento del trattato INF;
4. riconosce l'importanza della piena trasparenza e del dialogo ai fini del rafforzamento della fiducia nell'attuazione del trattato INF e di eventuali altri accordi che sostengano la stabilità strategica e la sicurezza; incoraggia, alla luce di quanto precede, la ripresa di un dialogo costruttivo tra gli Stati Uniti e la Federazione russa e chiede che siano portati avanti negoziati in buona fede su misure efficaci relative ai loro arsenali nucleari;
5. deplora il fatto che la sospensione del trattato INF potrebbe, nella peggiore delle ipotesi, condurre alla fine dell'attuale equilibrio strategico in Europa, risultando in una possibile corsa agli armamenti e a un'escalation di tensioni che potrebbero nuocere alla sicurezza europea e alla stabilità strategica del continente;
6. invita il VP/AR a sviluppare una valutazione comune delle minacce analizzando le implicazioni per la sicurezza dell'UE e l'eventuale mantenimento dell'equilibrio strategico qualora il trattato INF dovesse diventare superfluo, il che rappresenta l'evoluzione più probabile, e a informarne tempestivamente il Parlamento conformemente all'articolo 36 del trattato sull'Unione europea;
7. invita il VP/AR ad assistere gli Stati membri nell'elaborazione di una posizione comune che garantisca sia la deterrenza che la distensione, alla luce della relazione della sua commissione per gli affari esteri sullo stato delle relazioni politiche tra l'Unione europea e la Russia; invita gli Stati membri, qualora i futuri negoziati tra gli Stati Uniti e la Federazione russa non producano risultati tangibili, a prendere in considerazione opzioni per ricreare da soli l'equilibrio nucleare strategico nel continente europeo;
8. invita il VP/AR ad avviare e controllare l'uso di fondi e mezzi dell'Unione per migliorare la base di conoscenze di quest'ultima riguardo alla capacità umana di analizzare le minacce derivanti dalle armi nucleari; invita il VP/AR a presentare piani prudenti su come prevenire l'uso involontario o accidentale di armi nucleari;
9. esorta il VP/AR ad avviare un dialogo con entrambi gli Stati firmatari, trasmettendo nel contempo le competenze e l'esperienza dell'UE in materia di mediazione, al fine di negoziare un nuovo accordo sugli armamenti tra gli Stati Uniti e la Federazione russa, che potrebbe comprendere livelli massimi o limitazioni geografiche per l'uso delle armi nucleari;
10. esorta entrambe le parti a rinnovare il nuovo accordo START del 2010, in scadenza nel 2021, che limita a 1 550 il numero di testate strategiche dispiegate da entrambe le parti;
11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente e ai membri del Congresso degli Stati Uniti, al Presidente della Federazione russa e ai membri della Duma di Stato russa e del Consiglio della Federazione russa.
- [1] GU C 172 del 18.5.2018, pag. 1.