Clonazione di animali allevati e fatti riprodurre a fini agricoli (discussione)
Giovanni La Via (PPE).– Signor Presidente, onorevoli colleghi, Commissario, desidero innanzitutto ringraziare le colleghe Sommer e Moi per essersi impegnate in questo difficile lavoro che si svolge su un tema così delicato come quello della clonazione degli animali, che a prima vista sembra coinvolgere semplicemente degli aspetti di tipo scientifico, ma in realtà ha profonde implicazioni etiche e ha chiaramente un forte impatto sull'opinione pubblica che ne ha dibattuto e ne continua a dibattere.
Gli argomenti principali su cui si basa la nostra posizione di contrarietà rispetto alla clonazione animale e al suo uso a fini agricoli sono sostanzialmente due: in primo luogo la tutela del benessere animale e le preoccupazioni dovute all'alto tasso di mortalità degli animali sottoposti alle tecniche di clonazione in tutte le fasi della stessa. L'EFSA ha dichiarato nel 2008 – e ha più volte ripreso le sue posizioni – adducendo che ci sono gravi rischi per la salute degli animali clonati che conducono spesso alla morte degli stessi. Ci sono infatti i tassi di riuscita tra il 6 e il 15% nei bovini, esperienze di nascite difficoltose per la progenie, di morte neonatale. Purtroppo il progresso tecnologico degli ultimi anni non ha consentito i miglioramenti che tutti ci aspettavamo.
In secondo luogo, non possiamo non ascoltare l'opinione dei nostri cittadini europei: i sondaggi hanno rilevato di recente che oltre l'80% dei cittadini europei si è dichiarato contrario alla clonazione animale e altrettanto elevate percentuali dei consumatori si sono dichiarate contrarie al consumo di cibi provenienti dai cloni animali. Certamente ci sono parti che potrebbero essere modificate. La nostra posizione – ma credo che il voto nel complesso è la posizione del Parlamento – vada supportata.