Emendamenti del protocollo del 1998 della convenzione del 1979 sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza riguardante gli inquinanti organici persistenti (A8-0001/2016 - Giovanni La Via)
Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ Dal 1972 sappiamo che gli inquinanti atmosferici vengono trasportati per migliaia di chilometri prima di depositarsi, il che aveva posto in evidenza la necessità di affrontare a livello internazionale i problemi causati dall'inquinamento atmosferico già nel 1979, con la firma della convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero entrata in vigore nel 1983. Con essa si stabilisce un quadro comune per il controllo e la riduzione dei danni causati dall'inquinamento atmosferico transfrontaliero alla salute umana e all'ambiente. Oggi il Parlamento europeo deve sostenere la proposta di aggiornamento del protocollo del 1998 avanzata dalla Commissione per ridurre e controllare le emissioni antropogeniche di diclorodifeniltricloroetano (DDT), esaclorocicloesani (HCH) e policlorobifenili (PCB), nonché ridurre le emissioni annue totali di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine/furani (PCDD/PCDF) e di esaclorobenzene (HCB) nell'atmosfera: le parti devono essere tenute a ridurre le proprie emissioni annue totali di questi tre metalli portandole a livelli inferiori a quelli del 1990 e vengono definiti i valori limite di emissione applicabili a determinate grandi fonti fisse, oltre all'imposizione agli Stati di applicare le migliori tecniche di produzione disponibili (BAT). È importante sostenere ogni sforzo volto a contenere l'inquinamento atmosferico e a tutelare la salute dei nostri cittadini.