Pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare (A8-0173/2016 - Edward Czesak)
Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ I piccoli produttori e i venditori al dettaglio di beni alimentari risultano molto spesso vittime di pratiche commerciali sleali dovute in particolare all'asimmetria di risorse finanziarie tra le parti in contrattazione, un fenomeno che costituisce un importante freno alle capacità delle PMI di investire, espandersi e innovare. Se molti degli Stati membri hanno elaborato delle misure per rispondere a tale problematica, i loro interventi si sono tuttavia sviluppati in maniera disordinata e disomogenea, causando un quadro normativo intricato parzialmente inefficace. Per contrastare tale fenomeno occorre che l'UE si faccia carico di elaborare delle norme comuni valide per tutti gli Stati membri, in particolare definendo con maggiore precisione quali comportamenti costituiscono delle pratiche commerciali sleali, nonché individuando delle sanzioni chiare e rigorose per chi li mette in atto.