Una vita utile più lunga per i prodotti: vantaggi per consumatori e imprese (breve presentazione)
Nicola Caputo (S&D), per iscritto. – La realizzazione di un modello di economia circolare, richiede il coinvolgimento dei decisori politici, dei cittadini e delle imprese, e implica cambiamenti non solo nella concezione e nella vendita di prodotti e servizi, ma anche nella mentalità dei consumatori e nell'attività imprenditoriale. Occorre trovare un equilibrio tra estensione della vita utile dei prodotti e conversione dei rifiuti in risorse, tra innovazione e domanda dei consumatori. Questioni come la durabilità dei prodotti, l'estensione della garanzia commerciale, la disponibilità dei pezzi di ricambio, la facilità di effettuare riparazioni e l'intercambiabilità dei componenti, devono rientrare nell'offerta commerciale del produttore. Quella dell'obsolescenza programmata è una vergogna che ereditiamo dalle scelte politiche e imprenditoriali del passato, alla quale è possibile porre rimedio, solo a patto di cambiare radicalmente il modo di concepire la nostra società. Sono favorevole ad una definizione di criteri di resistenza minima, che contemplino, tra l'altro, la robustezza, la riparabilità e la capacità di evolvere, per le diverse categorie di prodotto, fin dalla progettazione, all'istituzione di un sistema indipendente, in grado di testare e rilevare l'obsolescenza incorporata nei prodotti.