Riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente (discussione)
Elisabetta Gardini (PPE). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, credevo di avere un minuto e mezzo. Mi sembra che sia chiaro che qui ci sia un equivoco perché se, come ha detto Pedicini, abbiamo eliminato i prodotti monouso di plastica ma ci saranno i prodotti monouso di qualunque altro materiale, io vorrei capire che cosa ci guadagna l'ambiente.
Non starò a polemizzare sul fatto che il 95% delle plastiche che si trovano negli oceani – studi delle Nazioni Unite – provengono da otto fiumi asiatici e due africani. Noi dobbiamo dare l'esempio: ma qui si è corso troppo! Su una materia che doveva essere fatta con calma si è fatto uno "spottone" elettorale, caro vicepresidente Timmermans – lei che sarà lo Spitzenkandidat socialista – spottone elettorale che io le auguro le porti male, perché non si può fare la bandierina sulla pelle degli italiani, perché avete eliminato – e vorrei sapere cosa c'entra con l'economia circolare – e vietato solo prodotti fabbricati in Italia. E certo, tutti gli altri Paesi hanno detto: "Che bello, ci facciamo uno spot gratis e il conto lo paga l'Italia!"
Ma io non credo che lo pagherà solo l'Italia, perché qui ci stiamo prendendo in giro! Ripeto: alcune cose buone ci sono ma sono stati fatti degli errori madornali! Non sono stati tenuti in considerazione neanche gli studi dell'Università della California e dell'Ulster, secondo cui togliere questi prodotti monouso aumenterà le contaminazioni, anche quelle gravi, con relativi ricoveri ospedalieri.
Quindi, io dico, un'occasione mancata! Ma non si fanno le nozze con i fichi secchi.