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 Indice 
 Testo integrale 
Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 16 aprile 2019 - Strasburgo Edizione rivista

Situazione in Libia (discussione)
MPphoto
 

  Cécile Kashetu Kyenge (S&D). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, non è tempo di divisioni. L'inferno della Libia ci richiama tutti alle nostre responsabilità: istituzioni europee, organismi internazionali e governi nazionali. La necessità più urgente è quella di un cessate il fuoco, ma dobbiamo anche tutti contribuire alla ricerca di una soluzione politica duratura, una soluzione che abbia come prospettiva di lungo termine la pacificazione, la stabilizzazione e la ricostruzione del paese.

Il bilancio in termini di vite umane è pesantissimo. Sono stati presi come bersaglio scuole, ospedali, campi di rifugiati, ancora soggetti vulnerabili, molti dei quali imprigionati in una situazione di grave pericolo, che si aggiungono al numero di donne, uomini e bambini che non possiamo lasciare sprovvisti di protezione internazionale. Eppure, nell'inferno della Libia c'è ancora chi la considera un paese di sbarco sicuro. C'è ancora chi specula sulla vita delle persone alla ricerca di facili consensi elettorali.

Adesso più che mai i governi europei devono dare prova di responsabilità e dobbiamo tornare all'operazione Sophia. Chiedo all'Alto rappresentante: ma la Libia è considerata un paese sicuro? Abbiamo bisogno di una risposta e grazie per il suo lavoro.

 
Ultimo aggiornamento: 25 luglio 2019Note legali - Informativa sulla privacy