Attività di trivellazione della Turchia nelle acque dell'Unione nel Mediterraneo orientale (discussione)
Anna Bonfrisco, a nome del gruppo ID. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, proprio oggi abbiamo celebrato i trent'anni dalla caduta del muro di Berlino, principalmente grazie alla forte volontà della Germania di allora. Ciò dimostra che quando si vuole nessun muro è troppo alto per essere abbattuto.
Purtroppo, invece, da oltre trent'anni il muro che divide Cipro dentro l'Unione europea dimostra che l'Unione europea è ostaggio della Turchia. La Turchia sa bene che l'Unione europea è geopoliticamente debole, divisa al suo interno e che il soft power europeo non convince più nessuno e, soprattutto, non fa proprio paura a nessuno.
La sproporzione che emerge tra le azioni turche, siano esse le trivellazioni illegali o l'invasione del nord della Siria, e le risposte europee, fatte per paragrafi di condanna nei quali il Consiglio europeo, lo ha ricordato benissimo la presidente Loiseau prima, si rammarica, si lamenta, invita, auspica, dimostra che il progetto europeo è strategicamente inadeguato, sia su scala regionale che globale e che la nostra risposta è troppo debole.
Occorre, quindi, che qualcuno faccia qualcosa. Donne e uomini coraggiosi guardino in faccia la realtà.