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Interrogazione parlamentare - E-004123/2017Interrogazione parlamentare
E-004123/2017

Nuova VIA e autorizzazione delle «infrastrutture strategiche» in Italia

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-004123-17
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Eleonora Evi (EFDD) , Isabella Adinolfi (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , Rosa D'Amato (EFDD)

Il 16 giugno 2017 è stato adottato il decreto legislativo n. 104/2017 per l'attuazione in Italia della direttiva 2014/52/UE. Pubblicato in G.U., tale decreto entrerà in vigore il 21 luglio 2017[1].

Secondo una coalizione formata dalle più importanti ONG ambientaliste italiane il testo di recepimento non garantirà la piena conformità della normativa italiana alla nuova disciplina UE sulla valutazione di impatto ambientale (VIA) e sortirà effetti opposti a quelli intesi dal legislatore europeo: rafforzare i capisaldi della VIA e renderla più trasparente migliorando la qualità delle informazioni rese disponibili al pubblico per favorirne la partecipazione[2].

In particolare, la suddetta coalizione ritiene che la nuova procedura di VIA in Italia rischi di essere più opaca, approssimativa e fallace perché ricalca il modello della cosiddetta «Legge Obiettivo» (L. n. 433/2001) per la realizzazione delle grandi infrastrutture strategiche che, caratterizzata da procedure semplificate e da tempistiche ridotte, in quindici anni ha causato importanti danni erariali, danneggiato l'ambiente e colpito negativamente numerose comunità[3].

Alla luce di quanto precede, vista anche l'avvenuta pubblicazione in G.U. del decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2014/52/UE, può la Commissione far sapere se ritiene che la Legge Obiettivo sia compatibile con le novità introdotte dal legislatore europeo in materia di VIA?