Risposta di Marianne Thyssen a nome della Commissione europea
24.6.2019
La libertà di stabilimento è uno dei pilastri del mercato interno. Nonostante non abbia il potere di intervenire nelle decisioni delle imprese in merito ai piani di ristrutturazione, la Commissione incoraggia una gestione proattiva e socialmente responsabile delle operazioni di ristrutturazione da parte delle imprese e di tutti i soggetti coinvolti, in linea con il Quadro UE per la qualità nell'anticipazione dei cambiamenti e delle ristrutturazioni[1].
La Commissione promuove inoltre la responsabilità sociale delle imprese (RSI) nell'UE e le incoraggia ad aderire agli orientamenti e ai principi internazionali[2]. La RSI è tuttavia gestita dalle imprese su base volontaria.
Per quanto riguarda gli obblighi relativi all'informazione e alla consultazione dei lavoratori, la Commissione ricorda che verifica il recepimento delle direttive dell'UE interessate[3] e adotta le misure necessarie in caso di non conformità delle normative nazionali con dette direttive. Dall'altro lato, spetta principalmente alle autorità nazionali competenti garantire che le normative nazionali di recepimento della legislazione dell'UE siano applicate nella pratica in modo corretto ed efficace da parte delle singole imprese.
- [1] Come indicato nella comunicazione del 13 dicembre 2013 che definisce il quadro UE per la qualità nell'anticipazione dei cambiamenti e delle ristrutturazioni [COM(2013)882 final].
- [2] Linee guida dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico destinate alle imprese multinazionali, Patto mondiale delle Nazioni Unite, principi guida su imprese e diritti umani delle Nazioni Unite (UNGP) e dichiarazione tripartita di principi sulle imprese multinazionali dell'Organizzazione internazionale del lavoro.
- [3] Direttiva 2002/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2002, che istituisce un quadro generale relativo all'informazione e alla consultazione dei lavoratori (GU L 80 del 23.3.2002, pag. 29); direttiva 2009/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, riguardante l'istituzione di un comitato aziendale europeo o di una procedura per l'informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensioni comunitarie (rifusione) (GU L 122, 16.5.2009, p. 28); direttiva 2001/23/CE del Consiglio, del 12 marzo 2001, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti (GU L 82 del 22.3.2001, pag. 16); direttiva 98/59/CE del Consiglio, del 20 luglio 1998, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi (GU L 225 del 12.8.1998, pag. 16).