Interrogazione parlamentare - O-000001/2020Interrogazione parlamentare
O-000001/2020

Crisi idrica in Bulgaria

6.1.2020

Interrogazione con richiesta di risposta orale  O-000001/2020
alla Commissione
Articolo 136 del regolamento
Tanja Fajon (S&D), Ádám Kósa (PPE), Janusz Lewandowski (PPE), Dimitrios Papadimoulis (GUE/NGL), Stelios Kouloglou (GUE/NGL), Helmut Scholz (GUE/NGL), Romana Tomc (PPE), Ernest Urtasun (Verts/ALE), Martina Michels (GUE/NGL), Annie Schreijer-Pierik (PPE), Kateřina Konečná (GUE/NGL), Milan Zver (PPE), Monika Beňová (S&D), Viktor Uspaskich (Renew), Clare Daly (GUE/NGL), Loucas Fourlas (PPE), Ljudmila Novak (PPE), Miroslav Číž (S&D), Marie Toussaint (Verts/ALE), Jackie Jones (S&D), Peter Pollák (PPE), Robert Hajšel (S&D), Tudor Ciuhodaru (S&D), Radan Kanev (PPE), Mircea-Gheorghe Hava (PPE), Petros Kokkalis (GUE/NGL), Stanislav Polčák (PPE), Michal Wiezik (PPE), Franc Bogovič (PPE), Vladimír Bilčík (PPE), José Ramón Bauzá Díaz (Renew), Dennis Radtke (PPE), Róża Thun und Hohenstein (PPE), Martin Hojsík (Renew), Traian Băsescu (PPE), Maria Walsh (PPE), Luke Ming Flanagan (GUE/NGL), Mick Wallace (GUE/NGL), Martina Anderson (GUE/NGL), Marc Botenga (GUE/NGL), Seán Kelly (PPE)

Nell'infrastruttura idrica bulgara sono state investite, negli ultimi anni, centinaia di milioni di euro, tra cui una notevole quantità di fondi europei. Nel 2019 quasi 130 000 cittadini bulgari si sono trovati senza accesso all'acqua potabile durante le festività natalizie. L'approvvigionamento è sottoposto a crescenti restrizioni e non vi sono prospettive di soluzione della crisi. Ciò comporta pericoli immediati per la salute delle persone nonché rischi a lungo termine sul piano economico.

Tale situazione non è la conseguenza di una calamità naturale, ma del fatto che, da tempo, le risorse di acqua potabile vengono fatte defluire per far fronte alle esigenze industriali in una delle più grandi città della Bulgaria, Pernik. Il drenaggio continua da mesi, nonostante il costante calo dei livelli dell'unica fonte idrica della città, ossia la diga di Studena.

Tuttavia, quello di Pernik non è un caso isolato. I cittadini della decima citta più grande del paese, Shumen, vivono da decenni senza accesso all'acqua potabile. Nella pratica, lo stesso vale per Varna, la terza città più grande, fulcro dell'industria turistica. Purtroppo occorrerebbero troppe pagine per elencare le città e i villaggi che non hanno accesso all'acqua potabile.

L'accesso all'acqua potabile è un diritto dei cittadini dell'UE. È oggetto di un'iniziativa dei cittadini europei ed è esplicitamente riconosciuto dalla risoluzione 64/292 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 28 luglio 2010. La violazione di tale diritto e l'utilizzo inefficace dei fondi europei non sono problemi che riguardano esclusivamente Pernik o la Bulgaria. Si tratta di un problema europeo.

In tale contesto, si chiede alla Commissione di fornire chiarimenti su quanto segue:

Presentazione: 06/01/2020

Scadenza: 07/04/2020

Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2020
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