Proposta di risoluzione comune - RC-B8-1260/2016Proposta di risoluzione comune
RC-B8-1260/2016

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla situazione dei guarani kaiowá nello Stato brasiliano del Mato Grosso do Sul

23.11.2016 - (2016/2991(RSP))

presentata a norma dell'articolo 135, paragrafo 5, e dell'articolo 123, paragrafo 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
Verts/ALE (B8-1260/2016)
ECR (B8-1262/2016)
EFDD (B8-1265/2016)
PPE (B8-1268/2016)
S&D (B8-1271/2016)
GUE/NGL (B8-1274/2016)
ALDE (B8-1275/2016)

Cristian Dan Preda, Elmar Brok, Roberta Metsola, Andrey Kovatchev, Eva Paunova, Tunne Kelam, Tomáš Zdechovský, Lefteris Christoforou, József Nagy, Marijana Petir, Claude Rolin, Milan Zver, Pavel Svoboda, Patricija Šulin, Dubravka Šuica, Michaela Šojdrová, Joachim Zeller, László Tőkés, Bogdan Brunon Wenta, Sven Schulze, Laima Liucija Andrikienė, Eduard Kukan, Anna Záborská, Stanislav Polčák, Adam Szejnfeld, Tadeusz Zwiefka, Csaba Sógor, Ivan Štefanec, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, Therese Comodini Cachia, Ramona Nicole Mănescu, Inese Vaidere a nome del gruppo PPE
Elena Valenciano, Pier Antonio Panzeri, Josef Weidenholzer, Victor Boştinaru, Clara Eugenia Aguilera García, Eric Andrieu, Nikos Androulakis, Maria Arena, Francisco Assis, Zigmantas Balčytis, Hugues Bayet, Brando Benifei, José Blanco López, Vilija Blinkevičiūtė, Biljana Borzan, Soledad Cabezón Ruiz, Nicola Caputo, Miriam Dalli, Doru-Claudian Frunzulică, Elena Gentile, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Sylvie Guillaume, Sergio Gutiérrez Prieto, Eva Kaili, Cécile Kashetu Kyenge, Krystyna Łybacka, Vladimír Maňka, Costas Mavrides, Sorin Moisă, Alessia Maria Mosca, Victor Negrescu, Momchil Nekov, Demetris Papadakis, Vincent Peillon, Pina Picierno, Tonino Picula, Kati Piri, Miroslav Poche, Liliana Rodrigues, Tibor Szanyi, Marc Tarabella, Julie Ward, Damiano Zoffoli, Carlos Zorrinho a nome del gruppo S&D
Charles Tannock, Raffaele Fitto, Ruža Tomašić, Jana Žitňanská, Notis Marias, Angel Dzhambazki, Branislav Škripek a nome del gruppo ECR
António Marinho e Pinto, Nedzhmi Ali, Petras Auštrevičius, Izaskun Bilbao Barandica, Beatriz Becerra Basterrechea, Dita Charanzová, Ilhan Kyuchyuk, Pavel Telička, Fredrick Federley, Ramon Tremosa i Balcells, Marielle de Sarnez, Gérard Deprez, Martina Dlabajová, José Inácio Faria, María Teresa Giménez Barbat, Nathalie Griesbeck, Marian Harkin, Filiz Hyusmenova, Ivan Jakovčić, Petr Ježek, Louis Michel, Urmas Paet, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Carolina Punset, Frédérique Ries, Marietje Schaake, Jasenko Selimovic, Hannu Takkula, Ivo Vajgl, Hilde Vautmans, Paavo Väyrynen, Cecilia Wikström, Viktor Uspaskich, Valentinas Mazuronis a nome del gruppo ALDE
Xabier Benito Ziluaga, Lola Sánchez Caldentey, Estefanía Torres Martínez, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Marie-Christine Vergiat, Kateřina Konečná, Marisa Matias, Merja Kyllönen a nome del gruppo GUE/NGL
Ernest Urtasun, Molly Scott Cato a nome del gruppo Verts/ALE
Ignazio Corrao, Fabio Massimo Castaldo, Isabella Adinolfi a nome del gruppo EFDD


Procedura : 2016/2991(RSP)
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RC-B8-1260/2016
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Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei guarani kaiowá nello Stato brasiliano del Mato Grosso do Sul

(2016/2991(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla necessità di proteggere i diritti delle popolazioni indigene in Brasile, in particolare la risoluzione del 15 febbraio 1996 sulla violazione dei diritti costituzionali delle popolazioni indigene in Brasile[1],

–  vista la sua risoluzione del 12 ottobre 1995 sulla situazione delle popolazioni indigene in Brasile[2],

–  vista la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 settembre 2007,

–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 10 dicembre 1948,

–  visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite del settembre 2015,

–  visti i principi guida delle Nazioni Unite in materia di imprese e diritti umani e il Patto globale delle Nazioni Unite,

–  vista la Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro sui popoli indigeni e tribali (Convenzione 169), adottata il 27 giugno 1989 e firmata dal Brasile,

–  vista la dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, del 9 agosto 2016, rilasciata in occasione della Giornata internazionale dei popoli indigeni del mondo,

–  visti la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani del 1998, gli orientamenti dell'UE sui difensori dei diritti umani e lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani,

–  vista la relazione del relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, Victoria Tauli Corpuz, sulla missione in Brasile che si è svolta dal 7 al 17 marzo 2016 (A/HRC/33/42/Add.1),

–  vista la relazione 2016 del Consiglio missionario per i popoli indigeni (CIMI),

–  viste le dichiarazioni rilasciate dal rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani nel corso del dialogo sui diritti umani UE-Brasile,

–  visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che l'attuale Costituzione brasiliana del 1988, che è stata negoziata con i popoli indigeni, riconosce a tali popoli il diritto di conservare le loro tradizioni culturali nonché il diritto originario ai loro territori ancestrali; che lo Stato ha il dovere di disciplinare e proteggere tale diritto;

B.  considerando che, secondo il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, negli ultimi otto anni si è registrata un'inquietante mancanza di progressi nell'attuazione delle raccomandazioni delle Nazioni Unite e nella risoluzione di questioni annose che costituiscono motivo di forte preoccupazione per i popoli indigeni del Brasile, quali ad esempio l'omologazione dei loro territori, nonché una preoccupante regressione in termini di tutela dei diritti dei popoli indigeni;

C.  considerando che, in base ai dati ufficiali del Segretariato speciale della sanità indigena e del distretto sanitario indigeno del Mato Grosso do Sul relativi all'uccisione di guarani kaiowá indigeni nello Stato del Mato Grosso do Sul, negli ultimi 14 anni almeno 400 persone e 14 leader indigeni, tra cui Simiao Vilharva e Clodiodi de Souza, sono stati assassinati mentre manifestavano pacificamente per tentare di rivendicare le loro terre ancestrali;

D.  considerando che, secondo l'indagine nazionale sulla salute e la nutrizione della popolazione indigena in Brasile, condotta tra il 2008 e il 2009, i bambini indigeni presentavano un tasso di malnutrizione cronica del 26 % a fronte di una media del 5,9 % tra i bambini non indigeni; che, in base un recente studio svolto da FIAN Brasile e dal CIMI, il 42 % delle persone appartenenti alle comunità guarani e kaiowá soffre di malnutrizione cronica;

E.  considerando che le lacune in materia di assistenza sanitaria, istruzione e servizi sociali nonché l'assenza di demarcazione delle terre indigene hanno inciso sui tassi di suicidio giovanile e mortalità infantile; che, negli ultimi 15 anni, almeno 750 persone, soprattutto giovani, si sono tolte la vita e che oltre 600 bambini di età inferiore a 5 anni sono morti, molti dei quali a causa di malattie prevenibili e facilmente curabili;

F.  considerando che il 98,33 % delle terre indigene del Brasile si trova nella regione amazzonica, dove le popolazioni indigene contribuiscono a preservare la biodiversità della regione e ricoprono un ruolo decisivo nel prevenire i cambiamenti climatici; che, secondo lo studio intitolato "Toward a Global Baseline of Carbon Storage in Collective Lands: An Updated Analysis of Indigenous Peoples' and Local Communities' Contributions to Climate Change Mitigation" (Verso un orientamento globale in materia di stoccaggio di carbonio nei terreni collettivi: analisi aggiornata del contributo dei popoli indigeni e delle comunità locali per la mitigazione dei cambiamenti climatici), a cura della Rights and Resources Initiative, del Woods Hole Research Center e del World Resources Institute, pubblicato il 1° novembre 2016, l'ampliamento dei diritti fondiari dei popoli indigeni può svolgere un ruolo di primo piano nella salvaguardia delle foreste, della biodiversità e degli ecosistemi;

G.  considerando che nel 2007 il ministero pubblico federale e l'agenzia nazionale per le popolazioni indigene (FUNAI) hanno firmato un accordo di adeguamento di condotta (TAC) con l'obiettivo di individuare e demarcare 36 territori della comunità guarani kaiowá nel Mato Grosso do Sul entro il 2009;

H.  considerando che sono in corso diverse iniziative di riforma, interpretazione e applicazione della costituzione federale brasiliana e che tali eventuali modifiche potrebbero mettere a rischio i diritti riconosciuti dalla Costituzione alle popolazioni indigene;

1.  riconosce il partenariato di lunga data tra l'UE e il Brasile, fondato sulla fiducia reciproca e sul rispetto per i principi e i valori democratici; elogia il governo brasiliano per i progressi conseguiti, concernenti ad esempio il ruolo costruttivo della FUNAI, una serie di decisioni adottate dal Tribunale supremo federale per evitare gli sfratti, gli sforzi profusi per realizzare servizi differenziati nel campo della sanità e dell'istruzione, come pure per i risultati significativi riguardanti la demarcazione delle terre nella regione amazzonica, l'organizzazione della prima Conferenza nazionale sulla politica indigena e l'istituzione del Consiglio nazionale per la politica indigena;

2.  condanna fermamente le violenze perpetrate ai danni delle comunità indigene del Brasile; deplora la povertà e la situazione dei diritti umani del popolo guarani kaiowá nel Mato Grosso do Sul;

3.  invita le autorità brasiliane ad adottare misure immediate per tutelare la sicurezza delle popolazioni indigene e a garantire lo svolgimento di indagini indipendenti sulle uccisioni e gli attacchi di cui tali popolazioni sono vittime mentre cercano di difendere i propri diritti umani e territoriali, garantendo che i colpevoli siano assicurati alla giustizia;

4.  rammenta alle autorità brasiliane che hanno il dovere di rispettare e applicare pienamente le disposizioni della Costituzione brasiliana concernenti la tutela dei diritti individuali e i diritti delle minoranze e dei gruppi etnici indifesi per quanto concerne il popolo guarani kaiowá;

5.  ricorda alle autorità brasiliane che sono tenute a osservare le norme internazionali in materia di diritti umani in relazione ai popoli indigeni, come previsto in particolare dalla Costituzione federale brasiliana e dalla legge n. 6.001/73 sullo "Statuto dell'Indio";

6.  riconosce il ruolo svolto dal Tribunale supremo federale brasiliano affinché i diritti originari e costituzionali dei popoli indigeni continuino a essere protetti e invita il Consiglio nazionale a predisporre meccanismi e misure volti a tutelare più efficacemente le necessità delle popolazioni vulnerabili;

7.  invita le autorità brasiliane a procedere alla piena attuazione delle raccomandazioni del relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, che hanno fatto seguito alla sua missione in Brasile nel marzo 2016;

8.  invita le autorità brasiliane a elaborare un piano di lavoro che accordi priorità al completamento dei lavori di demarcazione dei territori rivendicati dai guarani kaiowá e a creare le condizioni operative e tecniche necessarie a tale scopo, dal momento che molte uccisioni si verificano nell'ambito di rappresaglie connesse alla riappropriazione di terre ancestrali;

9.  raccomanda alle autorità brasiliane di prevedere una dotazione di bilancio sufficiente per le attività della FUNAI e di consolidarla con le risorse necessarie per fornire i servizi essenziali da cui dipendono le popolazioni indigene;

10.  esprime preoccupazione per la proposta di modifica costituzionale n. 215/2000 (PEC 215), cui i popoli indigeni brasiliani si oppongono fermamente dal momento che, se approvata, minaccerà i loro diritti fondiari;

11.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, al presidente e al governo del Brasile, al presidente del Congresso nazionale del Brasile, ai copresidenti dell'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana e al Forum permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene.