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Procedura : 2014/2841(RSP)
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RC-B8-0118/2014

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PV 18/09/2014 - 10.4
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P8_TA(2014)0025

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Giovedì 18 settembre 2014 - Strasburgo
Situazione in Ucraina e stato delle relazioni UE-Russia
P8_TA(2014)0025RC-B8-0118/2014

Risoluzione del Parlamento europeo del 18 settembre 2014 sulla situazione in Ucraina e sullo stato delle relazioni UE-Russia (2014/2841(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla politica europea di vicinato, sul partenariato orientale (PO) e sull'Ucraina, in particolare quelle del 27 febbraio 2014 sulla situazione in Ucraina(1), del 13 marzo 2014 sull'invasione dell'Ucraina da parte della Russia(2), del 17 aprile 2014 sulla pressione esercitata dalla Russia sui paesi del Partenariato orientale, in particolare la destabilizzazione dell'Ucraina orientale(3), e del 17 luglio 2014 sull'Ucraina(4),

–  viste le conclusioni del Consiglio "Affari esteri" del 22 luglio e del 15 agosto 2014 e le conclusioni del Consiglio europeo del 30 agosto 2014 sull'Ucraina,

–  vista la dichiarazione rilasciata l'11 settembre 2014 dal portavoce del SEAE sul sequestro di un funzionario di polizia estone,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla Russia, in particolare quella del 6 febbraio 2014 sul vertice UE-Russia(5),

–  vista la dichiarazione del vertice NATO in Galles del 5 settembre 2014,

–  viso l'esito della riunione straordinaria del Consiglio "Agricoltura" del 5 settembre 2014,

–  vista la dichiarazione ministeriale congiunta del 12 settembre 2014 sull'attuazione dell'accordo di associazione / accordo di libero scambio globale e approfondito (AA/DCFTA) UE-Ucraina,

–  visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.  considerando che l'estate del 2014 è stata segnata dall'ulteriore escalation del conflitto nell'Ucraina orientale; che in base a stime delle Nazioni Unite i morti sono almeno 3 000 e i feriti sono molti di più e si contano a migliaia, mentre centinaia di migliaia di civili hanno abbandonato le zone teatro del conflitto; che i costi economici del conflitto, compreso il costo della ricostruzione delle regioni orientali, rappresentano un grave problema per lo sviluppo sociale ed economico dell'Ucraina;

B.  considerando che il 5 settembre 2014 a Minsk il gruppo di contatto trilaterale ha concordato un cessate il fuoco che è entrato in vigore lo stesso giorno; che l'accordo comprendeva altresì un protocollo con dodici punti riguardante il rilascio di ostaggi, misure volte a migliorare la situazione umanitaria, il ritiro di tutti i gruppi armati illegali, delle attrezzature militari e dei mercenari dall'Ucraina nonché misure relative al decentramento nelle regioni di Donec'k e Luhans'k;

C.  considerando che da venerdì 5 settembre 2014 il cessate il fuoco è stato violato di continuo, principalmente ad opera di truppe russe regolari e dei separatisti, nelle zone vicine a Mariupol e all'aeroporto di Donec'k, come pure nell'ambito di tentativi di sondare la difesa ucraina in diverse altre località;

D.  considerando che, nelle settimane precedenti, la Russia ha aumentato la sua presenza militare sul territorio ucraino e il suo supporto logistico destinato alle milizie separatiste per mezzo di un flusso costante di armi, munizioni, attrezzature e veicoli blindati, mercenari e soldati camuffati, malgrado le richieste da parte dell'UE di compiere ogni sforzo per allentare la tensione; che dall'inizio della crisi la Federazione russa ha ammassato truppe e materiale militare al confine con l'Ucraina;

E.  considerando che l'intervento militare diretto e indiretto in Ucraina da parte della Russia, inclusa l'annessione della Crimea, viola il diritto internazionale, compresi la Carta delle Nazioni Unite, l'Atto finale di Helsinki e l'accordo di Budapest del 1994; che la Russia continua a rifiutarsi di applicare il trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (trattato CFE);

F.  considerando che il Consiglio europeo del 30 agosto 2014 ha richiesto proposte per intensificare le misure restrittive dell'UE in risposta alle azioni russe che destabilizzano l'Ucraina orientale; che tali proposte sono entrate in vigore il 12 settembre 2014;

G.  considerando che dopo la firma delle disposizioni politiche dell'accordo di associazione, avvenuta il 21 marzo 2014, il 27 giugno 2014 l'UE e l'Ucraina hanno sottoscritto ufficialmente la parte restante dell'accordo, che include un accordo di libero scambio globale e approfondito (DCFTA); che il Parlamento europeo e la Verchovna Rada hanno ratificato simultaneamente l'accordo di associazione; che il 12 settembre 2014 la Commissione ha annunciato che l'applicazione provvisoria del DCFTA sarà posticipata al 31 dicembre 2015; che ciò si tradurrà in una proroga delle preferenze commerciali unilaterali concesse dall'UE all'Ucraina, che sarebbero dovute scadere il 1 novembre 2014;

H.  considerando che il 7 agosto 2014 il governo russo ha adottato un elenco di prodotti provenienti da UE, USA, Norvegia, Canada e Australia che saranno vietati per un anno sul mercato russo; che l'UE ne subirà le conseguenze più pesanti poiché la Russia è il secondo maggiore mercato di esportazione per i prodotti agricoli dell'UE e il sesto per i prodotti della pesca e poiché il 73% delle importazioni vietate è originario dell'UE; che le restrizioni complessive applicate attualmente dalla Russia potrebbero compromettere scambi commerciali pari a 5 miliardi di EUR e avere ripercussioni sul reddito di 9,5 milioni di persone nell'UE che lavorano nelle aziende agricole più colpite;

I.  considerando che il divieto di importare nel mercato russo i prodotti alimentari provenienti dall'UE, che ha colpito in particolare il settore ortofrutticolo nonché quello dei latticini e delle carni, potrebbe avere un effetto a catena e causare eccedenze nel mercato interno, mentre il divieto di importare nel mercato russo i prodotti della pesca provenienti dall'UE potrebbe porre gravi problemi ad alcuni Stati membri; che il valore dei prodotti della pesca sottoposti a embargo raggiunge quasi i 144 milioni di EUR;

J.  considerando che la Russia compromette la sicurezza dell'UE violando regolarmente lo spazio aereo della Finlandia, dei paesi baltici e dell'Ucraina, nonché mediante le recenti sospensioni della fornitura di gas alla Polonia, che corrispondono al 45% delle esportazioni russe verso tale paese;

K.  considerando che il vertice NATO di Newport ha ribadito che la NATO è schierata con l'Ucraina nel contrastare l'influenza destabilizzante della Russia, ha offerto sostegno per rafforzare le forze armate ucraine e ha invitato la Russia a ritirare le sue truppe dall'Ucraina nonché a porre fine all'annessione illegale della Crimea; che la NATO ha affermato di continuare a perseguire una relazione cooperativa e costruttiva con la Russia, compreso un consolidamento della fiducia reciproca, e ha dichiarato che i canali di comunicazione con la Russia restano aperti;

L.  considerando che il tragico abbattimento del volo Malaysia Airlines MH17 nella regione di Donec'k ha suscitato lo sdegno dell'opinione pubblica internazionale ed europea; che le Nazioni Unite e l'Unione europea hanno chiesto un'indagine internazionale approfondita sulle circostanze dell'incidente e che è un obbligo morale e giuridico assicurare i responsabili alla giustizia;

M.  considerando che Mykola Zelenec, console onorario della Lituania a Luhans'k, è stato rapito e brutalmente ucciso dai ribelli;

1.  accoglie con favore la firma dell'accordo sul cessate il fuoco di Minsk e invita tutte le parti a compiere ogni sforzo necessario per la sua attuazione integrale e in buona fede, nell'ottica di gettare le basi per l'avvio di un autentico processo di pace, che comprenda il controllo permanente ed effettivo del confine ucraino verificato dall'OSCE, il completo e incondizionato ritiro delle truppe russe, dei gruppi armati illegali, delle attrezzature militari e dei mercenari dal territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale, nonché il rilascio degli ostaggi; deplora che l'accordo sul cessate il fuoco sia violato di continuo, principalmente dalle truppe russe e dalle forze separatiste, e che il loro dispiegamento in atto continui; sottolinea con fermezza che il conflitto dovrebbe essere risolto attraverso una soluzione politica;

2.  invita tutte le parti a rispettare il cessate il fuoco e ad astenersi dal compiere qualsiasi azione o manovra che potrebbe compromettere l'accordo; esprime tuttavia seria preoccupazione per la possibilità che il cessate il fuoco sia un pretesto per consentire alle truppe russe di riorganizzarsi per poi continuare l'offensiva volta a creare un corridoio terrestre verso la Crimea e oltre verso la Transnistria;

3.  condanna duramente la Federazione russa per la guerra ibrida non dichiarata contro l'Ucraina, nella quale sono impiegate forze russe regolari, e per il sostegno fornito ai gruppi illegalmente armati; sottolinea che tali azioni dei leader russi costituiscono una minaccia non solo all'unità e all'indipendenza dell'Ucraina ma anche a tutto il continente europeo; invita la Russia a ritirare immediatamente tutti i suoi mezzi e le sue forze militari dall'Ucraina, a proibire l'afflusso di armi e combattenti nelle regioni orientali di tale paese e a cessare di sostenere, in modo diretto o indiretto, le operazioni delle forze separatiste sul suolo ucraino;

4.  ribadisce il suo impegno a favore dell'indipendenza, della sovranità, dell'integrità territoriale e dell'inviolabilità delle frontiere dell'Ucraina, nonché del diritto di tale paese di compiere una scelta europea; ribadisce che la comunità internazionale non riconoscerà l'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli né i tentativi di istituire pseudo-repubbliche nel Donbas; plaude alla decisione dell'UE di vietare le importazioni originarie della Crimea se non accompagnate da un certificato d'origine rilasciato dalle autorità ucraine; condanna, inoltre, l'obbligo imposto ai cittadini ucraini in Crimea di acquisire il passaporto russo, la persecuzione dei cittadini ucraini e dei tatari di Crimea nonché le minacce rivolte dai leader autoproclamati ai cittadini della Crimea che avevano manifestato il loro interesse a votare in occasione delle future elezioni politiche;

5.  sottolinea che l'OSCE svolge un ruolo cruciale ai fini della risoluzione della crisi ucraina in ragione della sua esperienza nell'affrontare i conflitti armati e le crisi e in quanto sia la Federazione russa che l'Ucraina sono membri di tale organizzazione; invita gli Stati membri, l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e la Commissione a compiere ogni sforzo per rafforzare e potenziare la missione speciale di monitoraggio OSCE in Ucraina, in termini sia di personale esperto che di logistica e attrezzature; sottolinea la necessità di inviare senza ulteriori indugi gli osservatori dell'OSCE lungo tutti i tratti di confine russo-ucraino attualmente sotto il controllo dei separatisti;

6.  evidenzia che il programma di associazione e di riforma deve procedere in parallelo ai continui sforzi tesi a garantire l'unità e l'integrità territoriale dell'Ucraina; ribadisce che i due compiti sono interconnessi in modo inestricabile e sinergico; sottolinea che sono necessari un dialogo pacifico e un decentramento in grado di garantire che il governo centrale mantenga l'autorità sull'intero territorio, salvaguardando l'unità dell'Ucraina; evidenzia la necessità che le varie comunità della società sviluppino un sentimento di fiducia reciproca e auspica un processo di riconciliazione sostenibile; pone l'accento, in questo contesto, sull'importanza di avviare un dialogo nazionale inclusivo, evitando la propaganda, l'incitazione all'odio e la retorica, che potrebbero esacerbare ulteriormente il conflitto; sottolinea che tale dialogo inclusivo dovrebbe coinvolgere le organizzazioni della società civile e i cittadini di tutte le regioni e minoranze;

7.  accoglie con favore la ratifica simultanea dell'AA/DCFTA da parte della Verchovna Rada e del Parlamento europeo; ritiene che si tratti di un passo importante che testimonia l'impegno di entrambe le parti a favore di un'efficace attuazione; constata che l'applicazione provvisoria della DCFTA tra UE e Ucraina sarà posticipata al 31 dicembre 2015 e sarà sostituita dalla proroga delle misure commerciali unilaterali che costituiscono di fatto un'attuazione asimmetrica dell'accordo; deplora le misure straordinarie e il livello di pressione esercitato dalla Russia; afferma che l'accordo non può essere e non sarà modificato, e che l'Unione europea lo ha precisato chiaramente attraverso tale ratifica; invita gli Stati membri dell'UE a procedere rapidamente alla ratifica dell'AA/DCFTA con l'Ucraina; prende atto delle consultazioni in corso tra Ucraina, Russia e Unione europea sull'applicazione dell'AA/DCFTA con l'Ucraina e auspica che esse contribuiranno a fugare qualsiasi malinteso;

8.  sottolinea che nei prossimi mesi, precedenti all'attuazione dell'AA/DCFTA, si dovrebbe provvedere alla necessaria trasformazione e modernizzazione del sistema politico ucraino nonché dell'economia e della società del paese, conformemente al programma di associazione; accoglie con favore il programma di riforme annunciato dal presidente Porošenko, che comprende leggi in materia di lotta alla corruzione, decentramento e amnistia; esorta la Commissione e il SEAE a elaborare prontamente un pacchetto globale e ambizioso di aiuti e assistenza finanziaria per l'Ucraina e in particolare per la popolazione dell'Ucraina orientale, e a sostenere i lavori finalizzati al raggiungimento di una soluzione politica e alla riconciliazione nazionale;

9.  ritiene che le leggi adottate dalla Verchovna Rada il 16 settembre 2014 riguardanti lo statuto speciale di alcuni distretti delle regioni di Donec'k e Luhans'k e l'amnistia costituiscano un importante contributo all'allentamento delle tensioni nell'ambito dell'attuazione del piano di pace del presidente ucraino;

10.  sostiene le misure restrittive che l'UE ha adottato nei confronti della Russia durante l'estate in risposta alle continue aggressioni di quest'ultima e prende atto della loro applicazione in data 12 settembre 2014; è del parere che tutte le sanzioni dovrebbero essere concepite in modo da non consentire alle imprese legate al Cremlino di raggirarle; chiede all'UE di monitorare attentamente le forme di cooperazione economica quali i contratti di scambio connessi a indici azionari (equity swaps) e le imprese comuni;

11.  sottolinea la reversibilità e la possibilità di ridimensionamento delle misure restrittive dell'Unione, a seconda della situazione in Ucraina;

12.  invita gli Stati membri e il SEAE ad adottare una serie chiara di parametri di riferimento che, una volta raggiunti, potrebbero impedire l'adozione di nuove misure restrittive nei confronti della Russa o portare alla sospensione delle misure già adottate; ritiene che tali parametri di riferimento debbano includere il completo ritiro delle truppe e dei mercenari russi dal territorio dell'Ucraina, la sospensione della fornitura di armi e attrezzature ai terroristi, il pieno rispetto del regime di cessate il fuoco da parte della Russia, l'istituzione di efficaci controlli e verifiche internazionali di tale regime e il ripristino del controllo dell'Ucraina sul suo intero territorio; esorta il Consiglio e gli Stati membri a non prendere in considerazione la possibilità di porre fine alle sanzioni fino a quando tali condizioni non saranno soddisfatte e a restare pronti a imporre altre sanzioni per eventuali azioni compiute dalla Russia a pregiudizio dell'accordo sul cessate il fuoco o a scopo di un ulteriore inasprimento delle tensioni in Ucraina;

13.  ricorda che le misure restrittive adottate dall'UE sono direttamente collegate al fatto che, con l'annessione illegale della Crimea e la destabilizzazione dell'Ucraina, la Federazione russa ha violato il diritto internazionale, mentre le misure commerciali adottate dalla Federazione russa, incluse quelle nei confronti dell'Ucraina e di altri paesi del partenariato orientale che hanno recentemente concluso accordi di associazione con l'UE, sono ingiustificate; invita l'UE a considerare la possibilità di escludere la Russia dalla cooperazione nucleare civile e dal sistema Swift;

14.  invita la Commissione a seguire con attenzione l'impatto delle cosiddette "contro-sanzioni" russe e ad adottare rapidamente misure per sostenere i produttori colpiti dalle restrizioni al commercio introdotte dalla Russia; valuta positivamente le misure adottate dal Consiglio "Agricoltura" del 5 settembre 2014 e sollecita la Commissione a vagliare soluzioni che consentano all'UE di affrontare meglio crisi simili in futuro così come a fare tutto il possibile per sostenere concretamente e tempestivamente i produttori europei colpiti; si rammarica per la sospensione delle misure di emergenza per i mercati dei prodotti ortofrutticoli deperibili, condanna però ogni eventuale abuso del sostegno; invita la Commissione a presentare quanto prima un nuovo regime;

15.  chiede alla Commissione di monitorare attentamente i mercati dei prodotti agricoli, alimentari, della pesca e dell'acquacultura, di informare il Consiglio e il Parlamento in merito a eventuali cambiamenti e di valutare l'impatto delle misure adottate per poter eventualmente ampliare l'elenco dei prodotti beneficiari e aumentare la dotazione pari a 125 milioni di EUR; esorta la Commissione a non limitarsi alle misure di mercato e ad adottare anche provvedimenti a medio termine volti a rafforzare la presenza dell'UE nei mercati dei paesi terzi (ad esempio attraverso attività promozionali);

16.  prende in considerazione la possibilità di ricorrere a fondi dell'Unione diversi dai fondi agricoli, giacché la crisi è innanzitutto di natura politica e non il risultato di un cedimento del mercato o di condizioni meteorologiche avverse;

17.  sottolinea che la stabilità e lo sviluppo politici ed economici a medio e lungo termine in Russia dipendono dalla presenza di una democrazia vera, ed evidenzia che la futura evoluzione delle relazioni tra UE e Russia dipenderà dagli sforzi compiuti per rafforzare la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali all'interno del paese;

18.  esprime soddisfazione per il rilascio degli ostaggi trattenuti dai gruppi illegalmente armati nell'Ucraina orientale e chiede la liberazione dei prigionieri ucraini detenuti nella Federazione russa; sottolinea in particolare il caso di Nadežda Savčenko, combattente ucraina volontaria, che è stata catturata dai separatisti a giugno 2014 e poi trasferita in Russia, dove è tuttora detenuta; evidenzia inoltre i casi dei registi e giornalisti Oleg Sencov, Aleksej Černij, Gennadij Afanasev e Oleksandr Kolčenko, catturati in Crimea;

19.  accoglie favorevolmente la rinnovata volontà della NATO di conferire priorità alla sicurezza collettiva e l'impegno espresso in relazione all'articolo 5 del trattato di Washington; plaude alla decisione adottata in occasione del vertice NATO di Newport di aumentare il livello di sicurezza degli alleati orientali, che include la creazione di una task force comune d'intervento rapido (Very High Readiness Joint Task Force), una presenza militare continua, a rotazione, della NATO e l'istituzione di un'infrastruttura logistica, nonché agli sforzi intesi ad accrescere la capacità dell'Ucraina di provvedere alla propria sicurezza; constata che gli alleati NATO, a livello bilaterale, possono fornire all'Ucraina le armi, la tecnologia e il know-how necessari per la sua sicurezza e difesa; sottolinea con forza, tuttavia, che la soluzione della crisi ucraina non può essere di tipo militare;

20.  sottolinea l'importanza di un'inchiesta indipendente, rapida e completa, affidata alla commissione per la sicurezza olandese, sulle cause dell'abbattimento del volo Malaysia Airlines MH17 e la necessità di assicurare i responsabili alla giustizia; osserva che la commissione per la sicurezza olandese ha pubblicato la sua relazione preliminare relativa all'inchiesta sullo schianto del volo MH17 il 9 settembre 2014; sottolinea che, stando ai risultati preliminari ad oggi disponibili, non sono stati rinvenuti indizi di eventuali problemi tecnici o operativi legati al velivolo o all'equipaggio, e che il danno riscontrato sulla sezione anteriore sembra indicare che l'aereo è stato colpito da un elevato numero di oggetti ad alta energia provenienti dall'esterno; deplora il fatto che i ribelli non permettano ancora agli ispettori di accedere liberamente alla zona in cui l'aereo è precipitato e invita tutte le parti a consentire un accesso immediato;

21.  è fermamente convinto che il solo modo possibile per l'Unione europea di rispondere alle minacce russe sia quello di rimanere unita e di rivolgersi alla Russia con una sola voce; ritiene che l'UE debba ripensare le sue relazioni con tale paese, abbandonare l'idea del partenariato strategico e trovare un nuovo approccio unificato;

22.  esprime profonda preoccupazione per la disastrosa situazione umanitaria nell'Ucraina orientale, soprattutto in considerazione dell'imminente inverno; richiama l'attenzione sulla pressante necessità di fornire assistenza umanitaria e soccorso alla popolazione delle zone interessate dal conflitto, agli sfollati interni e ai profughi; fa eco al recente allarme lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità, che segnala come l'Ucraina orientale si trovi a fronteggiare un'emergenza sanitaria, con ospedali che non funzionano pienamente e medicinali e vaccini che scarseggiano; plaude alla recente decisione della Commissione di mobilitare a favore dell'Ucraina 22 milioni di EUR di aiuti umanitari e allo sviluppo; chiede pertanto l'avvio di azioni urgenti, interamente sotto l'egida e la supervisione dell'UE, anche attraverso l'invio di un convoglio di aiuti umanitari, per contribuire a prestare assistenza alle persone più bisognose; ricorda che la fornitura di aiuti umanitari all'Ucraina orientale deve avvenire nell'assoluto rispetto del diritto internazionale umanitario e dei principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza, nonché in stretto coordinamento con il governo ucraino, le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce rossa (CICR); esprime profondo rispetto per l'enorme lavoro svolto dai gruppi di cittadini ucraini nel settore degli aiuti umanitari nell'Ucraina orientale, in particolare per quanto concerne l'evacuazione di bambini, l'assistenza sanitaria e l'approvvigionamento alimentare;

23.  esorta la Commissione ad avviare la messa a punto del terzo ambizioso pacchetto di assistenza macrofinanziaria a favore dell'Ucraina nonché a svolgere un ruolo guida nell'organizzazione della Conferenza dei donatori per l'Ucraina, che si dovrebbe tenere entro la fine del 2014 con la partecipazione di organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie internazionali e rappresentanti della società civile; sottolinea l'importanza di un impegno della comunità internazionale a sostegno della stabilizzazione politica ed economica e delle riforme in Ucraina;

24.  elogia i continui sforzi profusi dalle autorità ucraine per assicurare il diritto all'istruzione e, in particolare, per garantire che tutti i bambini possano ritornare quanto prima nelle scuole danneggiate dal conflitto; ricorda l'importanza di fornire sostegno psicosociale a tutti i minori che sono stati direttamente esposti a episodi di violenza;

25.  condanna fermamente il rapimento di Eston Kohver, funzionario dei servizi di sicurezza dell'Estonia prelevato illegalmente dal territorio estone e portato in Russia, e invita le autorità russe a rilasciarlo immediatamente e a permettergli di rientrare in Estonia in condizioni di sicurezza;

26.  considera della massima importanza ridurre la dipendenza dell'Unione dalla Russia e da altri regimi autoritari; invita inoltre il Consiglio europeo di ottobre 2014 ad adottare un piano di emergenza completo e ambizioso per il prossimo inverno, che includa anche i paesi vicini come l'Ucraina;

27.  richiama l'attenzione sulle recenti notizie attendibili di violazioni dei diritti umani nelle zone interessate dal conflitto, principalmente ad opera di truppe russe regolari e dei separatisti; appoggia l'invito rivolto al governo ucraino affinché crei un registro unico, periodicamente aggiornato, delle segnalazioni di rapimenti e indaghi in modo approfondito e imparziale su tutte le accuse di uso abusivo della forza, maltrattamenti o torture;

28.  accoglie con favore il fatto che la Commissione abbia adottato la quarta relazione sull'attuazione da parte dell'Ucraina del piano d'azione sulla liberalizzazione dei visti e che il Consiglio abbia deciso di passare alla seconda fase; insiste sul rapido completamento del regime di liberalizzazione dei visti tra l'UE e l'Ucraina quale risposta concreta alle aspirazioni europee della popolazione che manifestava sul Maidan; rinnova nel contempo la propria richiesta concernente l'introduzione immediata di procedure di concessione del visto provvisorie, molto semplici e poco costose;

29.  chiede la prosecuzione dei colloqui trilaterali sulla fornitura di gas all'Ucraina, sospesa da giugno 2014, al fine di trovare una soluzione per il suo ripristino; ribadisce la necessità di assicurare l'approvvigionamento di gas attraverso un flusso inverso dai paesi UE confinanti verso l'Ucraina;

30.  invita l'UE a considerare risorse strategiche lo stoccaggio del gas, i dispositivi di interconnessione e i meccanismi di inversione di flusso e pertanto a regolamentare la quota delle imprese terze presenti in questi settori cruciali; invita inoltre gli Stati membri ad annullare gli accordi in programma con la Russia nel settore energetico, inclusi quelli riguardanti il gasdotto South Stream;

31.  sottolinea la necessità di accrescere in modo radicale la sicurezza e l'indipendenza energetica dell'Unione nonché la sua capacità di resistere alle pressioni esterne attraverso il consolidamento dei settori energetici, l'ulteriore sviluppo dell'infrastruttura energetica nei paesi del vicinato UE e la realizzazione di dispositivi di interconnessione energetica tra tali paesi e tra questi ultimi e l'Unione, conformemente agli obiettivi della Comunità dell'energia, nonché la necessità di attuare tali progetti di interesse comune in quanto priorità della massima urgenza, al fine di realizzare in Europa un mercato del gas libero e pienamente funzionante;

32.  accoglie con favore la decisione del governo francese di bloccare la consegna delle portaelicotteri di classe Mistral e invita tutti gli Stati membri a seguire un approccio analogo in merito alle esportazioni non coperte dalle decisioni dell'UE in materia di sanzioni, in particolare per quanto riguarda le armi e i materiali a duplice uso; ricorda che il contratto in questione, nelle circostanze attuali, sarebbe in contrasto con il codice di condotta dell'UE sull'esportazione di armi e con la posizione comune del 2008 che definisce norme comuni per il controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari; invita gli Stati membri dell'Unione europea a rispettare pienamente l'embargo sul commercio di armi e il divieto di esportare beni a duplice uso destinati a utilizzatori finali militari;

33.  accoglie favorevolmente la decisione di tenere elezioni politiche anticipate in Ucraina il 26 ottobre 2014 e auspica che il governo assicuri che esse siano libere ed eque; invita l'Ucraina a garantire la trasparenza nel finanziamento dei partiti e delle loro campagne politiche e a tenere pienamente conto di tutti i commenti formulati nelle conclusioni della missione di osservazione dell'OSCE/ODIHR sulle recenti elezioni presidenziali; invita tutti i partiti politici attualmente rappresentati in Verchovna Rada a partecipare alle elezioni e chiede a tutte le parti di rispettarne pienamente l'esito; auspica una forte maggioranza in considerazione delle importanti sfide e delle necessarie riforme che attendono il paese; esorta le forze ribelli nell'Ucraina orientale a non ostacolare il processo elettorale e a garantire il diritto fondamentale degli abitanti del Donbass di eleggere liberamente i propri rappresentanti; si impegna a inviare osservatori elettorali incaricati di monitorare tali elezioni e chiede una consistente missione internazionale di osservazione elettorale per vigilare su tali elezioni di fondamentale importanza che si svolgeranno nel contesto delle attuali difficili condizioni;

34.  sottolinea che mai come ora la Russia non ha ragioni per criticare l'accordo UE-Ucraina o per reagire con restrizioni commerciali ingiustificate e con l'aggressione militare; esprime preoccupazione per la possibilità che i nuovi sviluppi spingano la Russia a inasprire la sua politica di intimidazione nei confronti dell'Ucraina per includerla nella propria sfera di influenza; teme il pericolo di un effetto di ricaduta in Georgia e Moldova;

35.  deplora il fatto che i leader russi considerino il partenariato orientale dell'UE una minaccia per i loro interessi politici ed economici; sottolinea che, al contrario, la Russia beneficerà dell'aumento delle attività commerciali ed economiche, mentre la sua sicurezza aumenterà grazie a un vicinato stabile e prevedibile; deplora che la Russia utilizzi gli scambi commerciali per destabilizzare la regione introducendo diversi divieti all'importazione di prodotti provenienti dall'Ucraina e dalla Moldova nonché, più di recente, rinunciando alle zone di libero scambio della Comunità degli Stati indipendenti con l'Ucraina, la Georgia e la Moldova, con la conseguente reintroduzione dei dazi della nazione più favorita (NPF) per i prodotti provenienti da questi paesi;

36.  ribadisce a tal riguardo che questo accordo non costituisce l'obiettivo finale delle relazioni UE‑Ucraina; sottolinea inoltre che, a norma dell'articolo 49 del TUE, l'Ucraina, come qualsiasi altro Stato europeo, ha una prospettiva europea e può domandare di diventare membro dell'Unione, purché si attenga ai principi democratici, rispetti le libertà fondamentali e i diritti umani e delle minoranze e garantisca lo Stato di diritto;

37.  sottolinea che si dovrebbero ripristinare relazioni di partenariato e cooperazione con la Russia nel momento in cui tale paese dimostri di conformarsi al diritto internazionale, contribuisca attivamente e in modo scevro da ambiguità a una soluzione pacifica della crisi ucraina e rispetti pienamente l'integrità territoriale, l'indipendenza e la sovranità dell'Ucraina, degli altri paesi del partenariato orientale e dei suoi vicini; invita il nuovo vicepresidente/alto rappresentante a svolgere un ruolo proattivo nel facilitare il dialogo tra l'Ucraina e la Russia, nonché il dialogo dell'UE con la Russia, e nel promuovere soluzioni pacifiche dei conflitti; ritiene inoltre che la Commissione dovrebbe esplorare le modalità di una cooperazione dell'UE con l'Unione economica euroasiatica;

38.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, al Presidente, al governo e al Parlamento dell'Ucraina, al Consiglio d'Europa, all'OSCE nonché al Presidente, al governo e al Parlamento della Federazione russa.

(1) Testi approvati, P7_TA(2014)0170.
(2) Testi approvati, P7_TA(2014)0248.
(3) Testi approvati, P7_TA(2014)0457.
(4) Testi approvati, P8_TA(2014)0009.
(5) Testi approvati, P7_TA(2014)0101.

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