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Procedura : 2017/2286(BUD)
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Ciclo del documento : A8-0062/2018

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A8-0062/2018

Discussioni :

PV 13/03/2018 - 15
CRE 13/03/2018 - 15

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PV 15/03/2018 - 10.11
CRE 15/03/2018 - 10.11
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P8_TA(2018)0089

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Giovedì 15 marzo 2018 - Strasburgo
Orientamenti per il bilancio 2019 – sezione III
P8_TA(2018)0089A8-0062/2018

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2018 sugli orientamenti generali per l'elaborazione del bilancio 2019, sezione III – Commissione (2017/2286(BUD))

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020(1),

–  visto l'accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria(2),

–  visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio(3),

–  vista la decisione 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea(4),

–  visti il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018(5) e le dichiarazioni comuni messe a punto da Parlamento, Consiglio e Commissione e ad esso allegate,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 20 febbraio 2018 sugli orientamenti di bilancio per l'esercizio 2019 (06315/2018),

–  visto l'articolo 86 bis del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per i bilanci (A8-0062/2018),

A.  considerando che i negoziati sul bilancio dell'Unione per il 2019, l'ultimo bilancio dell'attuale legislatura, si svolgeranno parallelamente ai negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) e sulla riforma del sistema delle risorse proprie dell'UE; che il 2019 sarà il sesto anno del QFP 2014-2020;

B.  considerando che i due rami dell'autorità di bilancio dovrebbero impegnarsi per raggiungere un accordo ambizioso e globale sul bilancio 2019 in sede di comitato di conciliazione, al fine di influenzare in modo positivo i negoziati paralleli e di consentire il raggiungimento di un accordo sul QFP per il periodo successivo al 2020 e sulle risorse proprie entro la fine della presente legislatura;

C.  considerando che, a seguito dell'accordo concluso nel dicembre 2017 sull'avvio della seconda fase dei negoziati, il processo della Brexit non dovrebbe avere un impatto diretto sul bilancio 2019, poiché secondo la relazione congiunta dell'UE e del Regno Unito(6), quest'ultimo contribuirà e parteciperà all'esecuzione dei bilanci annuali dell'Unione per il 2019 e il 2020 come se ne facesse ancora parte;

D.  considerando che i crescenti movimenti populisti ed estremisti in tutti gli Stati membri hanno diffuso e alimentato informazioni fuorvianti sull'UE e sul suo bilancio, il che evidenzia la necessità di un'informazione migliore e più trasparente;

E.  considerando che dopo anni in cui i cittadini hanno avuto una percezione negativa della gestione della crisi finanziaria, sociale ed economica, l'attuale miglioramento delle prospettive economiche, che è il risultato di sforzi coordinati per favorire la ripresa economica dell'Europa, consente una pianificazione di bilancio più generosa;

F.  considerando che negli ultimi anni il Consiglio si è ripetutamente contraddetto, presentando nuove priorità politiche per l'UE e al tempo stesso rifiutandosi di fornire nuovi stanziamenti per finanziarle; che le nuove priorità politiche e le sfide future per l'UE dovrebbero essere finanziate mediante nuovi stanziamenti e non riducendo programmi esistenti che registrano risultati positivi;

G.  considerando che, verso la fine dell'attuale periodo di programmazione finanziaria, l'attuazione dei programmi pluriennali raggiungerà la velocità di crociera, aumentando di conseguenza la necessità di risorse finanziarie sufficienti;

Risposte alle sfide per l'UE e alle aspettative dei cittadini

1.  prende atto della ripresa dalle conseguenze della crisi finanziaria, economica e sociale, che è stata rafforzata dagli sforzi compiuti dall'UE e dagli Stati membri per favorire la crescita e creare posti di lavoro e che deve essere ulteriormente consolidata per produrre effetti positivi sulla vita quotidiana dei cittadini dell'UE, molti dei quali sono stati duramente colpiti dalla crisi per molti anni; chiede che venga prestata una particolare attenzione ai giovani e alle persone a rischio di povertà o di disoccupazione, al fine di garantire che essi beneficino degli effetti positivi, prevenendo in tal modo il costante aumento delle disuguaglianze sociali e regionali; sottolinea, a tale riguardo, che va tuttavia prestata una particolare attenzione alla diversa capacità delle regioni di sfruttare l'aumento della crescita;

2.  sottolinea che, secondo i dati di Eurostat e contrariamente a quanto affermano i discorsi populisti, i cittadini dell'UE sono ottimisti per quanto riguarda il futuro dell'Unione; evidenzia che l'Unione dovrebbe adempiere ai propri compiti e alle proprie responsabilità e fare di più per migliorare la vita attuale e futura dei suoi cittadini, ma anche per proteggerli da pratiche commerciali ed economiche sleali nel mercato globale, aiutandoli al contempo a sfruttarne i vantaggi; sottolinea che occorre far fronte alle sfide dei cambiamenti climatici e alle minacce alla sicurezza internazionale; ritiene che, al fine di soddisfare queste aspettative e questi impegni, l'UE debba, nell'ambito delle sue competenze, essere più efficace al fine di promuovere una crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro e di ridurre il divario tra il tenore di vita dei suoi cittadini in tutte le regioni, nel pieno rispetto della strategia Europa 2020, degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e dell'accordo di Parigi; sottolinea la necessità di preparare l'economia europea e i cittadini dell'UE a cogliere le opportunità della digitalizzazione; ritiene che anche affrontare le cause all'origine della migrazione ed eliminare le varie forme di discriminazione, come la discriminazione nei confronti delle donne e delle persone LGBTI, rappresentino importanti sfide per il 2019;

Preparare un futuro sostenibile e solidarietà rafforzate all'interno e all'esterno dell'Unione

Un futuro sostenibile

3.  ritiene che il bilancio dell'UE per il 2019 debba rafforzare tutti gli strumenti pertinenti per contrastare la disoccupazione giovanile, in particolare nelle regioni dell'UE meno sviluppate economicamente, prestando una particolare attenzione al miglioramento delle competenze imprenditoriali e professionali e della mobilità, al riconoscimento delle qualifiche a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale, nonché al sostegno all'occupazione, alla competitività, alla creazione di posti di lavoro, agli investimenti nelle infrastrutture, all'innovazione, alla ricerca e alle PMI; sottolinea che la disoccupazione giovanile, che ha un forte impatto sociale, rappresenta una delle sfide principali a livello europeo;

4.   ritiene che le priorità per il bilancio dell'UE per il 2019 dovrebbero essere la crescita, l'innovazione, la competitività, la sicurezza, la lotta al cambiamento climatico, la transizione verso le energie rinnovabili e la migrazione;

5.  sostiene l'ampliamento delle opportunità offerte ai giovani di partecipare ad attività di solidarietà; invita a creare rapidamente il corpo europeo di solidarietà e ad assicurarne la completa attuazione dopo la sua adozione prevista per il 2018;

6.  si compiace del fatto che, a seguito della pressante richiesta del Parlamento, la conciliazione sul bilancio dell'UE per il 2018 abbia stabilito un amento della dotazione specifica inizialmente proposta per l'Iniziativa per l'occupazione giovanile (YEI), pari a 116,7 milioni di EUR di nuovi stanziamenti, portando l'importo totale a 350 milioni di EUR nel 2018, ma sottolinea l'esigenza di migliorare l'esecuzione dei fondi che attualmente è in ritardo; si oppone all'interpretazione data dalla Commissione, nel suo aggiornamento tecnico della programmazione finanziaria 2019-2020 dopo l'adozione del bilancio 2018, secondo cui tale aumento costituisce un anticipo degli stanziamenti previsti per i prossimi anni, e si attende che la Commissione rispetti la promessa fatta al Parlamento al termine del periodo di conciliazione nel 2017; si attende che il progetto di bilancio per il 2019 dia prova di una maggiore ambizione nella lotta alla disoccupazione giovanile, trovando il giusto equilibrio tra la reale evoluzione della capacità di assorbimento in questo settore e la volontà politica di dimostrare un sostegno a tale riguardo; ricorda l'impegno della Commissione a proporre un ulteriore aumento del finanziamento dell'YEI mediante un bilancio rettificativo, qualora la capacità di assorbimento dell'YEI nel 2018 lo consenta; insiste affinché gli Stati membri e la Commissione creino un equilibrio tra l'offerta di lavoro, l'istruzione universitaria o la formazione professionale e i profili dei partecipanti e la domanda del mercato del lavoro, al fine di assicurare ai partecipanti un'occupazione sostenibile;

7.  invita la Commissione a comunicare, per la procedura di bilancio 2019, i dati finanziari relativi all'attuazione dell'YEI, ripartiti per quota nazionale, al fine di integrare i dati espressi sotto forma di costi totali che sono già disponibili al pubblico; esorta la Commissione a migliorare le sinergie tra l'YEI, il Fondo sociale europeo e i bilanci nazionali degli Stati membri, onde assicurare che l'YEI non vada a sostituire i finanziamenti nazionali per i giovani che non lavorano e non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o formazione (NEET);

8.  sottolinea che, alla luce della celebrazione del suo 30° anniversario, Erasmus+ rimane il principale programma per promuovere la mobilità giovanile, insegnare i valori europei fondamentali e inculcarli nei giovani, assieme ai programmi dell'UE in ambito culturale, come dimostrato dal volume di domande ricevute che supera i finanziamenti disponibili; ritiene che la dotazione finanziaria di Erasmus+ per il 2019 debba essere ulteriormente aumentata (almeno del doppio) per soddisfare le domande ammissibili a partecipare al programma, in particolare per quanto riguarda la formazione permanente;

9.  ritiene che la ricerca, la competitività e le PMI siano fondamentali per assicurare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro; sottolinea pertanto l'importanza di creare per le imprese dell'UE, in particolare le PMI, un contesto favorevole all'innovazione, alla ricerca e agli investimenti, al fine di creare un'economia dell'UE realmente competitiva a livello globale; sottolinea l'importanza di aumentare la dotazione per la sottorubrica 1a e di continuare il finanziamento di programmi che registrano risultati positivi, come Orizzonte 2020 e i programmi di sostegno alle PMI, incluso il programma dell'UE per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese (COSME), per i quali il numero di richiedenti è di gran lunga superiore a quello dei beneficiari dei finanziamenti; sottolinea l'importanza di tener conto delle esigenze specifiche e delle limitate risorse amministrative delle PMI nella definizione dei programmi destinati a questa categoria di imprese; ritiene che ciò sia necessario in un mondo in rapida evoluzione e altamente competitivo e in considerazione dei profondi cambiamenti introdotti in tutti i settori dalla digitalizzazione; prende atto che anche i Fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE) contribuiscono alla realizzazione di tutte queste priorità;

10.  sottolinea che gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione costituiscono una condizione preliminare per conseguire una reale competitività nell'UE; deplora che, in ragione di un tasso di successo estremamente basso delle domande, il numero dei progetti di qualità nel settore della ricerca e dell'innovazione che beneficiano di finanziamenti dell'Unione sia diminuito; sottolinea, a tale proposito, che deve essere garantito un livello di stanziamenti sufficiente a favore di Orizzonte 2020;

11.  sottolinea le potenzialità di crescita economica legate alla trasformazione tecnologica e chiede che il bilancio dell'UE svolga un ruolo appropriato nel sostenere la digitalizzazione dell'industria europea e la promozione delle competenze digitali e imprenditoriali;

12.  riconosce che le PMI si confermano l'asse portante dell'economia europea e continueranno a svolgere un ruolo decisivo per la creazione di posti di lavoro e per la crescita in tutta l'UE; chiede, a tale riguardo, che gli stanziamenti a favore del programma COSME siano aumentati nel 2019 in considerazione del suo successo;

13.  accoglie con favore l'estensione e il rafforzamento del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), il cui fondo di garanzia potenziato svolge un ruolo essenziale nel ridurre la carenza di investimenti nell'UE; ricorda che il fondo di garanzia del FEIS è stato finanziato in parte a scapito di Orizzonte 2020 e del Meccanismo per collegare l'Europa (CEF), sebbene entrambi siano programmi a lungo termine orientati al futuro; sottolinea la posizione che sostiene da tempo, secondo cui le nuove iniziative dovrebbero essere finanziate con stanziamenti nuovi e non mediante riassegnazioni, e che i danni arrecati ai programmi esistenti devono essere corretti nel quadro della procedura di bilancio annuale; ribadisce che i tagli apportati a tali programmi dovrebbero essere annullati nella misura del possibile;

14.  sottolinea che il FEIS prorogato dovrebbe compiere significativi progressi nel 2019 nell'assicurare una migliore copertura geografica, di modo che tutte le regioni possano beneficiare equamente dei vantaggi offerti dall'effetto leva creato dalla garanzia del bilancio dell'UE; invita gli Stati membri ad attuare riforme strutturali volte a migliorare il contesto per gli investimenti e le capacità locali di utilizzare con efficacia il sostegno offerto dal FEIS in tutte le regioni;

15.  si compiace dell'impegno assunto recentemente dagli Stati membri nei confronti di un'agenda rinnovata dell'UE in materia di difesa, intesa a rafforzare sia l'"hard power" che il "soft power", e ritiene che tale strategia risponda alle preoccupazioni dei cittadini in materia di sicurezza di fronte alla crescente instabilità globale aggravata da nuove minacce; sostiene la recente iniziativa dalla Commissione di istituire un programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP) quale prima fase del Fondo europeo per la difesa; chiede che l'EDIDP sia finanziato esclusivamente mediante margini non assegnati e/o strumenti speciali e quindi non mediante riassegnazioni da programmi esistenti;

16.  sottolinea che la soluzione dei problemi di sicurezza interna deve restare una delle principali priorità dell'Unione e invita ad aumentare i finanziamenti per questa politica in evoluzione; è convinto che l'UE debba investire maggiormente nel rafforzamento e nella gestione delle sue frontiere, migliorando la cooperazione tra gli organismi preposti all'applicazione della legge e le autorità nazionali e contrastando il terrorismo, la radicalizzazione e la criminalità organizzata, grazie alla creazione di un sistema di informazione digitale adeguato e moderno; sottolinea, a tale riguardo, il ruolo svolto dal Fondo per la sicurezza interna (FSI) e l'esigenza di stanziare fondi sufficienti per le agenzie che operano nei settori delle frontiere, della sicurezza e della giustizia; ricorda che la dotazione finanziaria di tale strumento è stata notevolmente ridotta per il 2018;

17.  chiede un aumento dei fondi per contrastare il fenomeno della radicalizzazione, che alimenta l'estremismo violento in seno all'Unione; ritiene che tale obiettivo possa essere conseguito attraverso la promozione dell'integrazione e la lotta contro la discriminazione, il razzismo, la xenofobia, il fondamentalismo e l'incitamento all'odio verbale e scritto;

18.  accoglie con favore il ruolo svolto dal Fondo asilo, migrazione e integrazione (AMIF); chiede di destinare un bilancio adeguato a tale fondo nel 2019 per sostenere un'accoglienza dignitosa dei richiedenti asilo negli Stati membri, strategie di rimpatrio eque, programmi di reinsediamento, politiche di immigrazione legale e la promozione di un'efficace integrazione dei cittadini di paesi terzi, nonché per far fronte all'immigrazione irregolare; ribadisce l'importanza di disporre di strumenti finanziari mirati per affrontare le cause profonde della crisi migratoria e dei rifugiati; sottolinea, a tal fine, che il bilancio dell'UE deve finanziare misure nei paesi di origine dei migranti e nei paesi di accoglienza dei rifugiati, incluse, ma non solo, misure che affrontino questioni quali la povertà, la disoccupazione, le sfide sul piano educativo ed economico e l'instabilità;

19.  invita la Commissione a presentare una proposta che dia prova della solidarietà finanziaria a livello europeo alle vittime di atti terroristici e alle loro famiglie;

20.  ricorda l'importanza che le agenzie dell'UE rivestono nel garantire la realizzazione delle priorità legislative dell'UE e quindi il conseguimento dei suoi obiettivi strategici, ad esempio in materia di competitività (occupazione, crescita sostenibile, Unione dell'energia), migrazione (asilo, gestione transfrontaliera), sostegno ai diritti fondamentali (protezione dei dati) e sicurezza (criminalità informatica, droga, frode, riciclaggio di denaro, terrorismo, cooperazione in ambito giudiziario e di polizia e sostegno dei sistemi informatici su larga scala); si attende che i negoziati sul bilancio 2019 portino a un finanziamento operativo e amministrativo realistico e adeguato delle agenzie dell'UE e degli altri suoi organi, che consenta loro di svolgere le loro funzioni, incluso il crescente numero di compiti e l'accresciuto carico di lavoro; chiede l'assegnazione di risorse sufficienti onde consentire un'attuazione e un funzionamento adeguati della Procura europea; chiede, più in generale, una valutazione accurata degli interessi e dei compiti strategici di tutte le agenzie e della possibilità di accorpare le agenzie in base alla natura strategica della loro missione e dei loro risultati; ribadisce che il 2018 rappresenta l'ultimo anno di attuazione della riduzione del 5 % del personale e della cosiddetta riserva centrale di reimpiego; si attende che la Commissione e il Consiglio si astengano dal ridurre ulteriormente le risorse per le agenzie nel bilancio 2019;

21.  ritiene che, in un periodo in cui attori chiave, come gli Stati Uniti, non sono disposti a rispettare i loro impegni nella lotta al cambiamento climatico, assunti nel quadro dell'accordo di Parigi, il bilancio 2019 debba porre l'UE chiaramente in prima linea in questa lotta, che è tra le più importanti della nostra generazione, fornendo un sostegno finanziario supplementare per iniziative quali il programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE), Ecopotential o Clean Sky; sottolinea che le spese in questo ambito dovrebbero essere considerate investimenti a lungo termine piuttosto che costi e che sia la Corte dei conti europea che il Consiglio Economia e finanza hanno accertato che l'UE è lungi dal raggiungere il suo obiettivo di finanziamento relativo ai cambiamenti climatici; invita la Commissione a rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi e gli obiettivi a lungo termine dell'UE in materia di clima, realizzando l'obiettivo di spesa del 20 % per il clima nell'attuale QFP (2014-2020); sottolinea, a tale proposito, che il contributo per il 2019 dovrebbe superare significativamente l'obiettivo globale onde compensare l'importo inferiore degli stanziamenti durante i primi anni dell'attuale QFP, e che il meccanismo per l'integrazione della dimensione del cambiamento climatico dovrebbe essere pienamente ottimizzato;

Solidarietà rafforzate per far fronte alle sfide sociali, territoriali e globali

22.  ritiene che il bilancio dell'UE dovrebbe contribuire agli sforzi degli Stati membri in ambiti quali la disoccupazione e l'assistenza sanitaria, destinando congrui finanziamenti ai programmi che mirano a lottare contro le disuguaglianze, alleviare le forme più gravi di povertà, in particolare per le popolazioni più isolate e vulnerabili, segnatamente i bambini, e consentire ai cittadini di acquisire le competenze necessarie per adattarsi alla digitalizzazione;

23.  insiste sulla necessità di rafforzare il sostegno ai programmi dell'Unione volti a favorire la crescita e la creazione di posti di lavoro di qualità a lungo termine, in particolare per i giovani, andando a integrare gli sforzi compiuti dagli Stati membri per garantire qualifiche professionali diversificate invece di specializzazioni precoci, quale mezzo per aumentare la resilienza e consentire l'adattamento sociale, affrontando al contempo il calo demografico, le carenze di manodopera qualificata in certi settori e la sostenibilità dei sistemi previdenziali; osserva che il vaglio di misure mirate specifiche potrebbe dimostrarsi utile nei settori e/o nelle regioni più colpiti o che sono diventati molto più vulnerabili;

24.  ricorda il significativo invecchiamento della popolazione e l'aumento del numero di coloro che necessitano di cure specifiche e mirate, in particolare gli anziani; invita la Commissione ad adottare ulteriori misure di sostegno per far fronte alle sfide demografiche e ribadisce il proprio appoggio a iniziative quali i villaggi per le persone affette da demenza, in cui si prestano le cure del caso fin dalle fasi iniziali;

25.  ritiene che la discriminazione basata sul genere, in particolare nel mercato del lavoro, non solo sia incompatibile con i valori dell'UE ma che costituisca anche un grave ostacolo alla crescita economica poiché impedisce alle donne di svolgere occupazioni gratificanti; sottolinea il contributo fondamentale dell'emancipazione femminile per il conseguimento di società più inclusive, eque e pacifiche, caratterizzate da una crescita più sostenibile; si attende che il bilancio 2019 sostenga l'imprenditoria femminile e incoraggi l'accesso delle donne ai finanziamenti dell'UE, ad esempio nell'ambito dei programmi COSME e Orizzonte 2020, e che estenda la politica di coesione al fine di sostenere ulteriori investimenti in infrastrutture di istruzione, di assistenza all'infanzia e sanitarie, onde aiutare le donne a conciliare vita privata e vita professionale;

26.  ribadisce la propria preoccupazione per i ritardi nell'attuazione della politica di coesione, espressione della solidarietà territoriale dell'UE e sua principale politica di investimento, anche se riconosce che l'attuazione dei programmi nel quadro dei Fondi SIE ha conosciuto per la prima volta un'accelerazione nel 2017 e si attende che tale tendenza continui nel 2018 e 2019; ritiene che occorra prevedere livelli sufficienti di stanziamenti di pagamento al fine di garantire una corretta attuazione di tale politica;

27.  ricorda l'importante contributo dato dall'Unione al sostegno del processo di pace e di riconciliazione in Irlanda, in particolare attraverso i programmi PEACE e INTERREG, che sono destinati all'Irlanda del Nord e alle contee di confine nel Sud; chiede il pieno rispetto del quadro degli impegni precedentemente assunti, come nel caso dell'accordo del Venerdì Santo per quanto concerne lo Stato di diritto e la democrazia; invita la Commissione e gli Stati membri a continuare a sostenere il processo di pace finanziando il programma PEACE e i programmi associati;

28.  sottolinea che la politica agricola comune (PAC) rappresenta una delle pietre angolari dell'integrazione europea, che ha assicurato la disponibilità di prodotti alimentari sicuri e di elevata qualità ai cittadini europei, il corretto funzionamento del mercato unico agricolo e la sostenibilità delle regioni rurali per molti anni; ricorda che i fondi PAC contribuiscono in particolare ad assicurare la redditività e la stabilità dell'agricoltura dell'UE;

29.  invita la Commissione a continuare a sostenere gli agricoltori di tutta Europa nel far fronte all'imprevista volatilità del mercato e nel garantire un approvvigionamento alimentare sicuro e di qualità; chiede che si presti la dovuta attenzione all'agricoltura e alla pesca su piccola scala;

30.  ritiene che la regionalizzazione e gli obiettivi socioeconomici debbano svolgere un ruolo più importante nella politica comune della pesca, e che il campo di applicazione del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca vada ampliato; invita la Commissione a facilitare l'accesso al finanziamento e a semplificare le procedure relative al suo ottenimento; esprime particolare preoccupazione per i possibili effetti negativi dell'uscita del Regno Unito dall'UE sulla pesca, in particolare per gli Stati membri costieri confinanti;

31.  accoglie con favore la proposta di estendere l'ambito di applicazione e rafforzare il meccanismo di protezione civile dell'Unione; è del parere che il rafforzamento del meccanismo di protezione civile sia di fondamentale importanza per assicurare una risposta più rapida e coordinata nel settore della protezione civile a livello di Unione, negli ambiti della prevenzione, preparazione e risposta a calamità naturali o provocate dall'uomo tanto all'interno quanto all'esterno dell'Unione;

32.  si attende che, alla luce delle riduzioni delle risorse e degli appelli per una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell'UE, in fase di attuazione del bilancio si rafforzino le attuali procedure e misure onde assicurare che gli impegni finanziari siano rispettati in modo puntuale ed efficace in rapporto ai costi;

33.  ritiene che le agenzie, i programmi e le politiche dell'UE che partecipano o sono collegati alla gestione dei flussi migratori e di rifugiati e ai controlli delle frontiere dovrebbero essere dotati di adeguate risorse finanziarie e umane per affrontare l'attuale crisi dei rifugiati, per la quale anche gli Stati membri dovrebbero assumersi la responsabilità, conformemente al principio della ripartizione degli oneri e alle convenzioni di Ginevra; è convinto che l'UE, per trovare una soluzione a lungo termine, dovrebbe anche dimostrare la sua solidarietà esterna creando condizioni favorevoli alla pace e alla prosperità nei paesi d'origine, ponendo maggiore enfasi sugli investimenti e le politiche di sviluppo, in particolare attraverso l'attuazione del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), lo strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) e lo strumento per gli aiuti umanitari; riconosce l'importanza e il chiaro valore della politica di sviluppo, con priorità quali l'eradicazione della povertà, l'istruzione, la sanità e lo sviluppo economico; sottolinea la necessità di sostenere le azioni e i programmi dell'UNRWA; sottolinea che una delle condizioni per preservare la stabilità e la prosperità nell'Unione è la stabilità del suo vicinato; invita pertanto la Commissione a garantire che sia data priorità agli investimenti nei paesi del vicinato dell'UE, onde sostenere gli sforzi per affrontare i principali problemi cui deve far fronte questa regione – la migrazione, le problematiche dei rifugiati e lo sviluppo nei paesi del vicinato meridionale e l'instabilità nei paesi del vicinato orientale – in parte a causa di una politica estera russa non in linea con il diritto internazionale e le norme in materia di democrazia e diritti umani; rimarca che le nuove priorità politiche e le sfide future per l'UE, quali la sicurezza e la difesa, dovrebbero essere finanziate mediante nuovi stanziamenti e non effettuando tagli a scapito di politiche e programmi esistenti, che sono sia importanti che di successo, quali gli aiuti allo sviluppo e l'aiuto umanitario o la politica di vicinato; ribadisce altresì che le politiche di sicurezza e di sviluppo si influenzano a vicenda e rappresentano entrambe condizioni importanti per la costituzione di uno Stato funzionante, nonché di strutture amministrative funzionanti, libere da corruzione e con norme minime nei settori sociale, sanitario ed economico;

34.   ribadisce il proprio parere secondo cui i meccanismi di bilancio satellitari, quali i fondi fiduciari e altri strumenti analoghi, aggirano la procedura di bilancio, pregiudicano la trasparenza della gestione di bilancio e ostacolano l'esercizio di un controllo effettivo delle spese da parte del Parlamento; ritiene pertanto che tali strumenti esterni, creati negli ultimi anni, debbano essere inclusi nel bilancio dell'Unione e che occorra trovare soluzioni alternative per consentire all'Unione di reagire tempestivamente alle situazioni di emergenza e post-emergenza a livello internazionale;

35.  sottolinea che lo strumento di assistenza preadesione (IPA) dovrebbe principalmente facilitare le riforme politiche ed economiche nei paesi interessati dal processo di allargamento, tra gli altri obiettivi; invita, in tale contesto, la Commissione a valutare ulteriormente i fondi IPA nella sua proposta di bilancio 2019, tenendo conto del deterioramento della situazione politica in Turchia e dell'urgente necessità di far fronte alla crescente radicalizzazione negli Stati balcanici;

Aspettative nei confronti della procedura 2019

36.  invita la Commissione a continuare a svolgere un ruolo di mediatore onesto in ciascuna fase della procedura e ad attuare fedelmente e accuratamente le decisioni dell'autorità di bilancio;

37.  si compiace del fatto che, in seguito alla revisione intermedia del QFP, e contrariamente alle conclusioni del Consiglio del 20 febbraio 2018 sugli orientamenti di bilancio per il 2019, la procedura 2018 abbia dimostrato che l'autorità di bilancio può esercitare pienamente le proprie prerogative per determinare il livello e il contenuto del bilancio dell'UE nel quadro della procedura di bilancio annuale;

38.  ritiene che, in quanto ramo dell'autorità di bilancio eletto direttamente dai cittadini, il Parlamento dovrebbe realizzare il proprio ruolo politico e presentare proposte per progetti pilota e azioni preparatorie che esprimano la sua visione politica per il futuro; si impegna, a tale riguardo, a presentare un pacchetto di progetti pilota e azioni preparatorie elaborato in stretta collaborazione con ciascuna delle proprie commissioni, onde trovare il giusto equilibrio tra volontà politica e fattibilità tecnica, conformemente alla valutazione della Commissione;

39.  si attende che i negoziati sul bilancio 2019 si basino su un'ambizione politica condivisa e sulla solidarietà e tengano conto del valore aggiunto dei programmi e delle politiche dell'UE; ritiene che questo obiettivo possa essere realizzato solamente se le parti negoziali sono tempestivamente informate sulle rispettive posizioni, avviano quanto prima i negoziati e sono disposte ad accettare compromessi;

o
o   o

40.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti.

(1) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884.
(2) GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1.
(3) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.
(4) GU L 168 del 7.6.2014, pag. 105.
(5) GU L 57 del 28.2.2018, pag. 1.
(6) Relazione congiunta dei negoziatori dell'Unione europea e del governo del Regno Unito in merito ai progressi compiuti nella prima fase dei negoziati a norma dell'articolo 50 del TUE sul recesso ordinato del Regno Unito dall'Unione europea, pubblicata l'8 dicembre 2017 (TF50 (2017) 19 – Commission to EU 27).

Ultimo aggiornamento: 6 novembre 2018Note legali - Informativa sulla privacy