Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2018/2146(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A8-0331/2018

Testi presentati :

A8-0331/2018

Discussioni :

PV 28/11/2018 - 22
CRE 28/11/2018 - 22

Votazioni :

PV 29/11/2018 - 8.13
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P8_TA(2018)0478

Testi approvati
PDF 159kWORD 58k
Giovedì 29 novembre 2018 - Bruxelles
Relazione 2018 sulla Serbia
P8_TA(2018)0478A8-0331/2018

Risoluzione del Parlamento europeo del 29 novembre 2018 sulla relazione 2018 della Commissione sulla Serbia (2018/2146(INI))

Il Parlamento europeo,

–  viste le conclusioni della Presidenza in occasione della riunione del Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003,

–  visti la dichiarazione di Sofia del vertice UE-Balcani occidentali del 17 maggio 2018 e il relativo "programma delle priorità di Sofia",

–  vista la decisione 2008/213/CE del Consiglio(1), del 18 febbraio 2008, relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato europeo con la Serbia e che abroga la decisione 2006/56/CE,

–  visti il parere della Commissione del 12 ottobre 2011 sulla domanda di adesione della Serbia all'Unione europea (SEC(2011)1208), la decisione del Consiglio europeo del 2 marzo 2012 di concedere alla Serbia lo status di paese candidato e la decisione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno 2013 di avviare i negoziati di adesione all'Unione europea con la Serbia,

–  visto l'accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA) tra le Comunità europee e i loro Stati membri e la Repubblica di Serbia, entrato in vigore il 1° settembre 2013,

–  visti la risoluzione 1244 (1999) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 22 luglio 2010 sulla conformità al diritto internazionale della dichiarazione unilaterale d'indipendenza del Kosovo e la risoluzione 64/298 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 9 settembre 2010, in cui si prende atto del contenuto del parere della CIG e si plaude alla disponibilità dell'Unione a favorire il dialogo tra Serbia e Kosovo,

–  visto il processo di Berlino avviato il 28 agosto 2014,

–  viste la dichiarazione e le raccomandazioni adottate in occasione dell'ottava riunione della commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione (SAPC) UE-Serbia del 13 e 14 giugno 2018,

–  vista la relazione finale dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE/ODIHR) sulla missione di osservazione elettorale limitata per le elezioni presidenziali anticipate in Serbia del 29 luglio 2016,

–  vista la relazione sulla missione di valutazione elettorale OSCE/ODIHR sulle elezioni presidenziali in Serbia del 2 aprile 2017,

–  vista la relazione 2018 della Commissione sulla Serbia del 17 aprile 2018 (SWD(2018)0152),

–  vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una prospettiva di allargamento credibile e un maggior impegno dell'UE per i Balcani occidentali", del 6 febbraio 2018 (COM(2018)0065),

–  viste le conclusioni comuni del dialogo economico e finanziario tra l'UE, i Balcani occidentali e la Turchia del 23 maggio 2017 (9655/17),

–  vista la quarta riunione del consiglio di stabilizzazione e di associazione UE-Serbia tenutasi il 16 novembre 2017,

–  vista l'ottava riunione della conferenza di adesione con la Serbia a livello ministeriale, tenutasi il 25 giugno 2018,

–  visti la relazione del luglio 2015 del GRECO, l'organo anticorruzione del Consiglio d'Europa, sulla Serbia e la relazione sul quarto ciclo di valutazione di detto organismo del 20 ottobre 2017 sulla prevenzione della corruzione di deputati al Parlamento, giudici e procuratori,

–  viste la valutazione della Commissione, del 17 aprile 2018, sul programma di riforme economiche della Serbia 2018-2020 (SWD(2018)0132) e le conclusioni comuni del dialogo economico e finanziario tra l'UE e i Balcani occidentali, adottate dal Consiglio il 25 maggio 2018,

–  visto il parere sul progetto di emendamenti alle disposizioni costituzionali sulla magistratura, formulato dalla commissione di Venezia il 25 giugno 2018,

–  visto l'esito dell'indagine del 2017 sui rom emarginati nei Balcani occidentali, sostenuta dalla Commissione e condotta dalla Banca mondiale e dal programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo,

–  visto il documento di lavoro congiunto dei servizi dal titolo "Gender Equality and Women's Empowerment: trasformare la vita delle donne e delle ragazze attraverso le relazioni esterne dell'UE 2016-2020",

–  vista la sua risoluzione del 14 giugno 2017 sulla relazione 2016 della Commissione sulla Serbia(2),

–  visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A8-0331/2018),

A.  considerando che la Serbia, come ogni paese che aspiri a diventare membro dell'UE, deve essere giudicata in base ai suoi meriti nel soddisfare, attuare e rispettare la stessa serie di criteri, e che la qualità delle riforme necessarie e l'impegno con cui verranno perseguite determinano il calendario per l'adesione; che l'adesione è un processo fondato sul merito, e tale rimarrà, ed è inoltre totalmente dipendente dai progressi oggettivi realizzati da ciascun paese, compresa la Serbia;

B.  considerando che dall'avvio dei negoziati con la Serbia sono stati aperti 14 capitoli, due dei quali sono stati chiusi in via provvisoria;

C.  considerando che la Serbia si è impegnata in modo costante per la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo, giungendo quindi alla stipula del primo accordo sui principi di normalizzazione delle relazioni del 19 aprile 2013 e agli accordi dell'agosto 2015; che la Serbia ha proseguito tale dialogo;

D.  considerando che la Serbia ha contribuito a rafforzare la cooperazione regionale e le relazioni di buon vicinato, nonché la pace e la stabilità, la riconciliazione e un clima propizio ad affrontare le questioni bilaterali in sospeso del passato;

E.  considerando che la Serbia continua a impegnarsi per creare un'economia di mercato funzionante e ad ottenere buoni risultati in termini di attuazione dell'ASA;

F.  considerando che lo Stato di diritto è un valore fondamentale e fondante dell'Unione ed è al centro sia del processo di allargamento che del processo di stabilizzazione e di associazione; che sono necessarie riforme per affrontare le importanti sfide che permangono in questo settore, in particolare per garantire un sistema giudiziario indipendente, imparziale, responsabile ed efficiente, per lottare contro la corruzione e la criminalità organizzata, nonché per la tutela dei diritti fondamentali;

G.  considerando che la Serbia ha ratificato tutte le convenzioni fondamentali dell'Organizzazione internazionale del lavoro, tra cui in particolare la Convenzione sulla libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale del 1948 (n. 87), la Convenzione sul diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva del 1949 (n. 98), e la Convenzione sul lavoro forzato del 1930 (n. 29);

H.  considerando che la situazione relativa alla libertà di espressione e all'indipendenza dei media continua a destare grave preoccupazione e che è necessario affrontarla in via prioritaria in modo risoluto ed efficace;

I.  considerando che la Serbia beneficia dell'assistenza preadesione nel quadro dello strumento di assistenza preadesione (IPA II), con una dotazione totale indicativa di 1,5 miliardi di EUR per il periodo 2014-2020; che la dotazione indicativa rivista dell'IPA II per la Serbia per il periodo 2018-2020 è di 722 milioni di EUR e che alla Serbia è stata concessa una ricompensa per i risultati intermedi ottenuti;

1.  si compiace del continuo impegno della Serbia nel perseguire il cammino di integrazione nell'Unione europea; invita la Serbia, con il sostegno della Commissione, a promuovere attivamente questa decisione strategica presso il pubblico serbo e a potenziare ulteriormente e in tempi brevi informazioni trasparenti sull'Unione e la visibilità di quest'ultima e dei progetti e programmi da essa finanziati;

2.  sottolinea che la completa attuazione delle riforme e delle politiche è un indicatore fondamentale di un buon processo di integrazione; invita la Serbia a migliorare la pianificazione, il coordinamento e il monitoraggio dell'attuazione delle nuove norme e politiche; accoglie positivamente l'adozione di una terza revisione del programma nazionale per l'adozione dell'acquis comunitario e mette in guardia contro le conseguenze di un inadeguato recepimento di importanti normative dell'Unione sull'allineamento all'acquis; si compiace della valutazione della Commissione nella sua comunicazione dal titolo "Una prospettiva di allargamento credibile e un maggior impegno dell'UE per i Balcani occidentali" secondo cui, grazie a una forte volontà politica, alla realizzazione di riforme reali e costanti e a soluzioni definitive alle controversie con i paesi limitrofi, la Serbia potrebbe diventare membro dell'Unione europea; invita il Consiglio e la Commissione, sempre che i necessari progressi in particolare nel settore fondamentale dello Stato di diritto siano soddisfacenti, a sostenere l'apertura dei capitoli tecnicamente preparati e ad accelerare la procedura generale di negoziato per l'adesione;

3.  accoglie favorevolmente il riuscito completamento del processo di programmazione IPA 2018 e la firma dell'accordo di finanziamento per l'IPARD II; invita la Commissione, nel definire il nuovo strumento di assistenza preadesione (IPA III), a includere disposizioni adeguate per tenere conto dell'eventuale adesione della Serbia all'Unione;

4.  accoglie con favore i progressi compiuti dalla Serbia per lo sviluppo di un'economia di mercato funzionante che garantisca la crescita economica e preservi la stabilità macroeconomica e monetaria; rileva che la Serbia ha compiuto progressi positivi nell'affrontare alcune carenze strategiche che hanno rappresentato un problema in passato, in particolare attraverso il consolidamento di bilancio; sottolinea tuttavia che la disoccupazione, la fuga dei cervelli e l'inattività economica sono ancora elevate; invita la Serbia a elaborare un piano sostenibile per il futuro delle imprese statali; sottolinea l'importanza fondamentale delle piccole e medie imprese (PMI) per l'economia della Serbia e chiede un contesto imprenditoriale più trasparente e meno oneroso; appoggia l'adesione della Serbia all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC);

5.  esprime preoccupazione riguardo alla persistente disoccupazione e sottolinea l'importanza della formazione e dello sviluppo di competenze imprenditoriali tra i giovani; invita la Serbia a migliorare la posizione delle donne sul mercato del lavoro; invita la Serbia a rafforzare il dialogo tripartito; chiede una modifica della legge sui contributi per l'assicurazione sociale obbligatoria e della legge sull'assicurazione sanitaria, al fine di prevenire discriminazioni nei confronti dei piccoli produttori agricoli;

6.  prende atto delle elezioni presidenziali del 2 aprile 2017; accoglie con favore lo svolgimento generale delle elezioni e invita le autorità a garantire l'applicazione delle norme internazionali; invita le autorità a tenere conto delle raccomandazioni della missione di osservazione elettorale dell'OSCE/ODIHR e a ad applicarle, in particolare per assicurare un contesto equo durante il periodo di campagna elettorale, e ad avviare un dialogo con le missioni di osservazione elettorale nazionali indipendenti; invita le autorità a indagare in maniera adeguata sulle denunce relative ai casi di irregolarità, violenza e intimidazioni emersi durante precedenti processi elettorali; rileva con preoccupazione la mancanza di trasparenza nel finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali; sottolinea che il finanziamento dei partiti politici deve essere trasparente e in linea con le norme internazionali;

7.  invita la Serbia ad aumentare il proprio allineamento alla politica estera e di sicurezza dell'Unione, compresa la politica riguardo alla Russia, anche nell'ambito delle Nazioni Unite; accoglie con favore l'importante contributo e la partecipazione costante della Serbia a diverse missioni e operazioni di politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) dell'Unione (EUTM Mali, EUTM Somalia, EU-NAVFOR-Atalanta, EUTM RCA), che hanno visto la partecipazione della Serbia a 4 delle 6 missioni od operazioni militari attualmente condotte dall'Unione; è tuttavia preoccupato per il proseguimento della cooperazione militare serba con la Russia e con la Bielorussia;

8.  elogia l'approccio costruttivo della Serbia in relazione alla gestione degli effetti della crisi migratoria e dei rifugiati, e il significativo sforzo compiuto dal paese per fornire accoglienza e aiuti umanitari, principalmente con il sostegno dell'UE; accoglie con favore l'adozione da parte della Serbia della nuova legge sull'asilo, della legge sugli stranieri e della legge sul controllo delle frontiere; esorta la Serbia ad allineare progressivamente la sua politica dei visti con quella dell'UE; osserva con preoccupazione che la politica non allineata in materia di visti della Serbia ha aperto possibilità di immigrazione clandestina e di contrabbando verso paesi dell'Unione e paesi terzi limitrofi; esorta la Serbia a mettere in atto un meccanismo di rimpatrio per i migranti irregolari in linea con l'acquis dell'Unione, e a migliorare ulteriormente la sua capacità di rispondere alle esigenze dei minori non accompagnati; invita la Serbia a trovare una soluzione praticabile per i rifugiati provenienti dai paesi vicini, anche per quanto riguarda il loro fabbisogno in termini di alloggio e l'accesso al lavoro e all'istruzione;

Stato di diritto

9.  esorta la Serbia a intensificare gli sforzi di riforma nel settore dello Stato di diritto e, in particolare, a garantire l'indipendenza e l'efficienza complessiva del sistema giudiziario; sottolinea che occorre in particolare concentrarsi sull'attuazione di riforme efficaci in tale settore; rileva che nonostante siano stati compiuti alcuni progressi per quanto riguarda la riduzione dell'arretrato di vecchi procedimenti esecutivi e l'attuazione di misure volte ad armonizzare la prassi giudiziaria, l'indipendenza giudiziaria in Serbia non è pienamente garantita e il margine di influenza politica sul potere giudiziario continua a destare preoccupazione; invita la Serbia a rafforzare la responsabilità, l'imparzialità, la professionalità e l'efficienza globale del sistema giudiziario nonché a istituire un sistema di patrocinio gratuito, garantendo un'ampia gamma di prestatori di detto patrocinio; chiede l'applicazione di tutte le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo;

10.  ribadisce l'importanza di intensificare la lotta alla corruzione ed esorta la Serbia a mostrare un chiaro impegno nell'affrontare tale questione; accoglie con favore l'attuazione della legge sull'organizzazione e la giurisdizione delle autorità governative nella lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e alla corruzione; plaude all'adozione delle modifiche apportate alla sezione relativa ai reati economici del codice penale serbo e incoraggia la Serbia a metterle pienamente in atto, comprese le modifiche sugli abusi di ufficio, al fine di evitare ogni abuso; chiede di proseguire l'applicazione della strategia nazionale e del piano d'azione anticorruzione; ribadisce l'invito alla Serbia ad adottare rapidamente una nuova normativa sulla sua agenzia anticorruzione al fine di migliorare la pianificazione, il coordinamento e il monitoraggio dell'attuazione delle nuove normative e politiche e di quelle esistenti; sottolinea quanto sia fondamentale che l'agenzia anticorruzione riceva, e conservi, le risorse finanziarie e umane necessarie allo svolgimento del suo mandato in maniera indipendente; sottolinea che i membri dell'agenzia anticorruzione devono essere eletti in base ai principi di trasparenza, di assenza di conflitti di interessi o di appartenenza politica; invita le autorità ad assumere personale per tutte le posizioni aperte presso l'agenzia; invita la Serbia a migliorare ulteriormente i suoi risultati in materia di indagini, rinvii a giudizio e condanne definitive nei casi di corruzione ad alto livello e a pubblicare a scadenze regolari statistiche sui risultati delle indagini concernenti tutti i casi di presunta corruzione dei funzionari pubblici;

11.  invita le autorità serbe ad attuare le raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO); invita il parlamento serbo ad attuare in particolare le raccomandazioni in merito alla prevenzione della corruzione e ai conflitti di interessi, e ad adottare il codice di condotta;

12.  riconosce che nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata sono stati compiuti alcuni progressi e accoglie con favore il ruolo attivo della Serbia nella cooperazione di polizia e giudiziaria a livello internazionale e regionale; invita la Serbia a dar prova di ulteriore impegno e a fornire risultati tangibili in questa lotta, in particolare fornendo riscontri convincenti di indagini, azioni penali e condanne in casi di criminalità organizzata, compresi la tratta illegale e il traffico illecito di migranti dalla Serbia verso l'Unione e verso paesi terzi, gli omicidi connessi alla criminalità organizzata, la criminalità informatica, i flussi finanziari a sostegno delle attività terroristiche e il riciclaggio di denaro; invita la Serbia a proseguire con la piena attuazione del piano d'azione concordato con il gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI); richiama l'attenzione sul numero crescente di aggressioni criminali e sollecita la loro risoluzione attraverso la piena collaborazione con le autorità giudiziarie;

Democrazia e dialogo sociale

13.  sottolinea che il parlamento serbo non esercita ancora un efficace controllo dell'esecutivo e che la trasparenza, l'inclusività e la qualità del processo legislativo devono essere ulteriormente migliorate; accoglie con favore il ricorso meno frequente a procedure d'urgenza per l'adozione della legislazione; sottolinea, tuttavia, che il ricorso a procedure d'urgenza è ancora diffuso e compromette il controllo parlamentare e pubblico; sottolinea che dovrebbero essere evitate le azioni che limitano la capacità del parlamento serbo di condurre un dibattito efficace sulla legislazione e di eseguirne il controllo; mette in evidenza l'importanza del lavoro dell'opposizione in una democrazia e sottolinea che i politici non dovrebbero essere oggetto di calunnie e diffamazione; esprime preoccupazione per il fatto che alcuni politici abusano del dibattito pubblico per alimentare la crescita del radicalismo; chiede ulteriori misure per garantire un dialogo trasversale e l'effettivo coinvolgimento della società civile; invita il parlamento serbo a riesaminare la pratica dell'ostruzionismo e se essa ostacola un dibattito democratico; plaude ai continui sforzi del parlamento serbo per migliorare la trasparenza attraverso dibattiti riguardanti le posizioni negoziali della Serbia sui capitoli di adesione all'Unione nonché tramite gli scambi con la squadra negoziale primaria e la convenzione nazionale sull'Unione europea; sottolinea che deve essere pienamente riconosciuto e sostenuto il ruolo degli organismi di regolamentazione indipendenti, tra cui il difensore civico serbo, l'agenzia anticorruzione, l'autorità nazionale di audit e il commissario per le informazioni di importanza pubblica e la protezione dei dati personali; chiede al parlamento serbo di impegnarsi nell'attuazione delle conclusioni e raccomandazioni indipendenti degli organismi di regolamentazione, in particolare quelle del difensore civico; ricorda che uno dei pilastri del modello sociale europeo è il dialogo sociale e che una consultazione regolare tra governo e parti sociali è fondamentale per prevenire le tensioni sociali e i conflitti; sottolinea che è essenziale che il dialogo sociale non si limiti allo scambio di informazioni e che le parti interessate dovrebbero essere consultate su importanti normative prima che queste siano soggette alla procedura parlamentare;

14.  accoglie con favore la presentazione del progetto di riforma costituzionale del sistema giudiziario del paese presentato per parere alla commissione di Venezia; sottolinea l'importanza di dare piena attuazione alle raccomandazioni della commissione di Venezia; incoraggia le autorità serbe a prendere parte a un dibattito pubblico ampio, inclusivo e significativo condotto in maniera costruttiva al fine di sensibilizzare in merito al processo di riforma costituzionale nel paese; chiede un'ampia consultazione pubblica prima della presentazione al parlamento serbo del progetto definitivo;

15.  plaude ai progressi compiuti dalla Serbia per la riforma della pubblica amministrazione, in particolare tramite l'adozione di diverse nuove leggi sugli stipendi nei servizi pubblici e sui rapporti di lavoro, sulle amministrazioni locali e sugli stipendi nelle provincie autonome e sull'accademia nazionale di formazione; sottolinea che l'influenza politica in relazione alle nomine per posizioni dirigenziali di alto livello continua a suscitare preoccupazione; invita la Serbia a modificare la legge sulla funzione pubblica per garantire la neutralità della pubblica amministrazione; rileva che il rafforzamento delle capacità amministrative a tutti i livelli è importante per l'efficace attuazione delle riforme fondamentali; accoglie con favore l'istituzione di un ministero per l'integrazione europea, comprendente le strutture dell'ex ufficio serbo per l'integrazione europea, che ha continuato a fornire un orientamento politico per l'integrazione europea;

Diritti umani

16.  sottolinea che è stato istituito il quadro legislativo e istituzionale per il rispetto dei diritti umani; sottolinea la necessità di un'attuazione efficace e coerente in tutto il paese; invita la Serbia ad adottare la nuova normativa sulla protezione dei dati personali e ad assicurare che essa sia pienamente in linea con le norme e le migliori pratiche dell'Unione; rileva che sono necessari ulteriori sforzi significativi per migliorare la situazione delle persone appartenenti a gruppi vulnerabili, ivi compresi i minori, le persone con disabilità, quelle affette da HIV/AIDS e le persone LGBTI; condanna la costante ricorrenza di reati generati dall'odio nei confronti di persone rom e LGBTI; invita la Serbia a proseguire attivamente le indagini sui reati generati dall'odio, nonché a istituire i relativi procedimenti penali ed emettere condanne; invita le autorità serbe a promuovere un clima di tolleranza e condanna tutte le forme di incitamento all'odio, approvazione pubblica o negazione di genocidi, crimini contro l'umanità e crimini di guerra;

17.  esorta la Serbia a rafforzare il ruolo e la capacità delle sue autorità per quanto riguarda la protezione dei gruppi vulnerabili, comprese le donne, i bambini e le persone con disabilità, e a garantire una migliore cooperazione tra le forze di polizia, i pubblici ministeri e i servizi sociali al riguardo; accoglie con favore la ratifica della convenzione di Istanbul da parte della Serbia e i recenti sviluppi per quanto concerne le misure per la protezione dei minori dalla violenza, tra cui l'annuncio da parte del governo della creazione di un difensore civico per i minori, e invita le autorità a monitorare gli effetti della legislazione e di altre misure; sottolinea che permangono carenze a livello di tutela dei diritti umani delle persone con disabilità ed esorta il governo ad adottare una strategia nazionale sulle persone con disabilità;

18.  invita caldamente le autorità serbe a intensificare gli sforzi volti a migliorare la situazione riguardante la libertà di espressione e dei mezzi d'informazione; accoglie positivamente l'istituzione del nuovo gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo del progetto di strategia per i media; sottolinea che le minacce, le violenze e le intimidazioni nei confronti dei giornalisti e degli organi di stampa, comprese le intimidazioni e le vessazioni amministrative attraverso procedure giudiziarie, continuano a suscitare preoccupazione; invita i funzionari statali a essere coerenti nella condanna pubblica di qualsiasi forma di intimidazione dei giornalisti e ad astenersi dall'interferire nelle attività dei media e dei giornalisti, anche nel contesto delle elezioni; osserva, a tale proposito, che anche se diversi casi sono stati risolti e alcune accuse penali sono state presentate, le condanne sono ancora rare; accoglie con favore lo sforzo del gruppo di lavoro permanente istituito mediante l'accordo relativo alla cooperazione e ai provvedimenti intesi ad aumentare la sicurezza dei giornalisti e invita le autorità a dimostrare un pieno impegno a indagare e perseguire qualsiasi caso di attacco nei confronti dei giornalisti e degli organi di stampa; chiede la piena attuazione delle leggi sugli organi d'informazione e il rafforzamento dell'indipendenza dell'organismo di regolamentazione serbo per i media elettronici; accoglie con favore i rinnovati sforzi volti ad adottare una strategia per i media al fine di costruire un ambiente mediatico pluralistico e sottolinea, a tale proposito, l'importanza di una consultazione trasparente e inclusiva con le parti interessate; sottolinea la necessità di una completa trasparenza riguardo alla proprietà dei mezzi d'informazione e al loro finanziamento; chiede di adottare politiche a tutela dei mezzi di comunicazione e dei programmi nelle lingue delle minoranze nazionali che vivono in Serbia;

19.  invita le autorità serbe a rafforzare la cooperazione con le organizzazioni della società civile, tra cui le associazioni delle donne e i gruppi per la difesa dei diritti umani, il cui ruolo è fondamentale per una democrazia correttamente funzionante; condanna le campagne negative e le restrizioni nei confronti di determinate organizzazioni della società civile; chiede di adottare una strategia nazionale e il relativo piano d'azione per regolamentare l'ambiente in cui operano le organizzazioni della società civile; ritiene che siano necessari ulteriori sforzi per garantire una cooperazione sistematica tra il governo e la società civile e invita a prestare maggiore attenzione nell'elaborazione e nell'attuazione della legislazione in settori che interessano la società civile;

20.  prende atto del compimento di taluni progressi per quanto riguarda la demolizione illecita di proprietà privata e la privazione della libertà di circolazione nel quartiere di Savamala, a Belgrado, nell'aprile 2016; chiede di porre rimedio alle situazioni summenzionate e caldeggia una piena collaborazione con le autorità giudiziarie nell'ambito delle indagini al fine di assicurare i responsabili alla giustizia;

Rispetto e tutela delle minoranze

21.  accoglie con favore l'adozione di un piano d'azione per la realizzazione dei diritti delle minoranze nazionali e l'adozione di un decreto che istituisce un fondo per tali minoranze; invita il governo della Serbia ad attuare pienamente tutti i trattati internazionali in materia di diritti delle minoranze; sottolinea che i progressi nell'ambito della garanzia dei diritti delle minoranze nazionali non sono soddisfacenti e chiede la piena attuazione del piano d'azione, un coordinamento migliorato e l'inclusione delle parti interessate, compresi i paesi vicinanti, per quanto riguarda le esigenze in materia di trasporti e di comunicazione; osserva che il fondo per le minoranze nazionali è operativo e che il suo finanziamento è stato aumentato; accoglie con favore l'adozione di leggi fondamentali sul quadro dei diritti delle minoranze; invita nuovamente la Serbia a garantire un'attuazione coerente della normativa sulla tutela delle minoranze, anche in relazione all'istruzione e alla cultura, all'utilizzo delle lingue minoritarie, alla rappresentazione nella pubblica amministrazione e nella magistratura e all'accesso continuo ai mezzi d'informazione e ai servizi religiosi nelle lingue minoritarie; riconosce la partecipazione attiva delle minoranze nazionali ai cicli elettorali e chiede l'adozione di politiche che garantiscano la loro equa rappresentazione politica nell'Assemblea nazionale serba; chiede la piena attuazione del diritto alla registrazione tempestiva delle nascite; sottolinea che la promozione e la tutela dei diritti umani, inclusi i diritti delle minoranze nazionali, costituiscono un presupposto per l'adesione all'Unione;

22.  osserva che la diversità culturale della Vojvodina contribuisce all'identità della Serbia; evidenzia che l'autonomia della Vojvodina dovrebbe essere tutelata e che la legge sulle risorse di finanziamento della Vojvodina dovrebbe essere approvata senza ulteriori indugi, come sancito dalla Costituzione;

23.  plaude all'adozione della nuova strategia per l'inclusione sociale dei rom per il periodo 2016-2025, insieme a un piano d'azione che comprende l'istruzione, la sanità, l'alloggio e l'occupazione; accoglie con favore il riconoscimento dato dalla strategia al fatto che le donne rom affrontano una particolare discriminazione; esorta la Serbia a fissare obiettivi e indicatori chiari per monitorare l'attuazione della nuova strategia; esprime preoccupazione per il tasso elevato di abbandono scolastico delle ragazze rom; osserva che la maggior parte dei rom è vittima di esclusione sociale e subisce violazioni sistematiche dei propri diritti; chiede la piena applicazione della nuova strategia per l'inclusione sociale dei rom e del piano d'azione; sottolinea l'importanza di formulare politiche volte a combattere la discriminazione nei confronti dei rom e il pregiudizio contro gli zingari; chiede che sia resa possibile una partecipazione pubblica e politica significativa dei rom a tutti i livelli;

Cooperazione regionale e relazioni di buon vicinato

24.  accoglie con favore il fatto che la Serbia continui il suo impegno per sviluppare relazioni bilaterali costruttive con altri paesi dell'allargamento e con gli Stati membri dell'UE confinanti; accoglie positivamente il fatto che la Serbia ha mantenuto il suo impegno in una serie di iniziative di cooperazione regionale, quali il processo di cooperazione nell'Europa sudorientale, il Consiglio di cooperazione regionale, l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA), l'iniziativa adriatico-ionica, la strategia macroregionale dell'Unione europea per la regione danubiana (EUSDR), la strategia dell'UE per la regione adriatica e ionica (EUSAIR), il processo di Brdo-Brioni, l'iniziativa dei sei paesi dei Balcani occidentali e la relativa agenda di connettività, nonché il processo di Berlino; accoglie con favore i risultati finora conseguiti dall'iniziativa dei sei paesi dei Balcani occidentali e chiede l'ulteriore sviluppo della zona economica regionale; ribadisce il suo invito alla Serbia ad attuare le misure di riforma della connettività collegate all'agenda per la connettività; accoglie con favore gli sforzi della Serbia volti a dare priorità agli investimenti infrastrutturali e sottolinea l'importanza di una maggiore connettività nella regione; osserva che è necessario profondere maggiori sforzi nello sviluppo economico e sociale delle regioni frontaliere al fine di prevenirne lo spopolamento; sostiene la proposta di ridurre le tariffe di roaming nei Balcani occidentali; sottolinea che le controversie bilaterali irrisolte non dovrebbero incidere negativamente sul processo di adesione; sostiene vivamente l'impegno dei partner dei Balcani occidentali a continuare a rafforzare le relazioni di buon vicinato, la stabilità regionale e la cooperazione reciproca; ricorda che l'Unione è determinata a rafforzare e intensificare il proprio impegno a favore della trasformazione della regione;

25.  accoglie con favore l'adozione di una strategia nazionale per l'accertamento e il perseguimento dei crimini di guerra; prende atto dell'adozione di una strategia in materia di procedimenti penali per l'accertamento e il perseguimento dei crimini di guerra ed esorta la Serbia ad attuare tutte le attività previste; plaude alla nomina, nel maggio 2017, di un nuovo procuratore per i crimini di guerra; ribadisce il suo appello per l'attuazione di tale strategia, in particolare mediante la presentazione degli atti d'accusa, e per l'adozione di una strategia operativa in materia di procedimenti penali; invita la Serbia a indagare efficacemente su tutti i casi di crimini di guerra, in particolare quelli di alto profilo, e a cooperare con i partner regionali in tali casi; invita, a tale riguardo, la Commissione e gli Stati membri a compiere ulteriori sforzi per risolvere tali casi nell'ambito del processo negoziale UE-Serbia; esorta le autorità a continuare ad affrontare il problema delle persone scomparse durante le guerre degli anni Novanta; invita la Serbia a tornare a cooperare pienamente con l'attuale meccanismo per i tribunali penali internazionali; esorta le autorità serbe a continuare a lavorare sulla questione del destino delle persone scomparse, ivi compresa l'apertura degli archivi di Stato relativi al periodo bellico; esorta la Serbia a definire un sistema di risarcimento per le vittime e le loro famiglie; ribadisce il suo sostegno all'iniziativa volta a istituire la commissione regionale per l'accertamento dei fatti relativi ai crimini di guerra e ad altre gravi violazioni dei diritti umani nel territorio della ex Iugoslavia; sottolinea l'importanza del lavoro svolto dall'ufficio regionale per la cooperazione giovanile (RYCO) e dalle sue sedi locali allo scopo di promuovere la riconciliazione tra i giovani; chiede ulteriori modifiche alla legge sulla restituzione e sottolinea l'importanza di un trattamento non discriminatorio di coloro che chiedono la restituzione rispetto ad altri beneficiari, in particolare nell'ambito della registrazione della proprietà pubblica;

26.  deplora che alcune autorità serbe continuino a negare il genocidio di Srebrenica; ricorda loro che una piena collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia e il suo successore, il meccanismo per i tribunali penali internazionali, comporta anche la piena accettazione ed esecuzione delle sue sentenze e decisioni; sottolinea che il riconoscimento del genocidio di Srebrenica costituisce un passo fondamentale nel cammino della Serbia verso l'adesione all'Unione europea;

27.  accoglie con favore il costante impegno della Serbia nel processo di normalizzazione con il Kosovo e il suo impegno nell'attuazione degli accordi raggiunti nell'ambito del dialogo facilitato dall'UE; accoglie positivamente il fatto che il Presidente della Serbia abbia avviato un dialogo interno sul Kosovo; ribadisce il suo invito a procedere alla piena attuazione, in buona fede e in modo tempestivo, di tutti gli accordi già raggiunti, compresi quelli in materia di energia, e incoraggia ambe le parti a portare avanti con determinazione il processo di normalizzazione; sottolinea l'importanza di creare un'associazione o comunità di comuni a maggioranza serba; sottolinea che occorre accelerare il lavoro su una nuova fase del dialogo, che dovrà essere definita nel quadro di un accordo giuridicamente vincolante, al fine di realizzare una completa normalizzazione delle relazioni tra la Serbia e il Kosovo; invita nuovamente il SEAE a procedere a una valutazione dei progressi compiuti dalle parti per ottemperare ai rispettivi obblighi; condanna inequivocabilmente l'assassinio del politico serbo del Kosovo Oliver Ivanović e sottolinea la necessità di un'autentica cooperazione tra gli investigatori kosovari e serbi e di un sostegno internazionale, affinché i responsabili siano assicurati alla giustizia;

28.  prende nota del dibattito in corso e delle dichiarazioni pubbliche su possibili adeguamenti del confine tra la Serbia e il Kosovo, compresi gli scambi di territori; evidenzia la natura multietnica sia del Kosovo sia della Serbia e sottolinea che l'obiettivo nella regione non dovrebbe essere quello di avere Stati etnicamente omogenei; sostiene il dialogo facilitato dall'Unione quale quadro per il raggiungimento di un accordo di normalizzazione esaustivo tra la Serbia e il Kosovo; ritiene che qualsiasi accordo possa essere accettabile solo se concordato da entrambe le parti, tenendo conto della stabilità globale nella regione e del diritto internazionale;

29.  esprime preoccupazione per le ripetute dichiarazioni dei politici di primo piano in cui si mette in discussione l'integrità territoriale della Bosnia-Erzegovina e condanna qualsiasi forma di retorica nazionalista volta a incoraggiarne la disintegrazione;

Energia e trasporti

30.  invita la Serbia ad attuare pienamente le misure di riforma della connettività nel settore dell'energia; incoraggia la Serbia a sviluppare la concorrenza nel mercato del gas e a ottemperare agli obblighi corrispondenti in merito alla separazione quali previsti dal terzo pacchetto energia; invita la Serbia a elaborare la sua politica energetica al fine di ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas della Russia; plaude agli sforzi compiuti dal paese per la promozione degli investimenti nei settori dell'efficienza energetica e dell'energia rinnovabile; ricorda che la normativa sull'uso efficiente dell'energia non è pienamente in linea con le corrispondenti direttive dell'Unione; invita la Serbia a diversificare le proprie fonti energetiche verso altre fonti di energia rinnovabili;

31.  invita il governo serbo ad adottare le misure necessarie a preservare le zone protette, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di impianti idroelettrici in zone sensibili sul piano ambientale come il parco naturale di Stara Planina; chiede, in tale contesto, valutazioni approfondite dell'impatto ambientale sulla base delle norme dell'UE stabilite dalle direttive Uccelli e Habitat e dalla direttiva quadro sulle acque; incoraggia il governo serbo ad aumentare la trasparenza riguardo ai progetti in programma attraverso la partecipazione pubblica e la consultazione di tutte le parti interessate;

32.  accoglie con favore l'impegno congiunto per la costruzione dell'interconnettore del gas tra Serbia e Bulgaria, sottoscritto dai due paesi il 17 maggio 2018 in occasione del vertice dei dirigenti politici dei Balcani occidentali tenutosi a Sofia, e l'adozione del pacchetto IPA del 2018 che comprende il progetto infrastrutturale importante sotto il profilo strategico denominato "autostrada della pace Niš-Merdare-Pristina", che consentirà di migliorare i collegamenti di trasporto tra la Serbia centrale e il Kosovo e ha un significato simbolico per le relazioni nella regione;

33.  esprime la sua profonda preoccupazione per il livello allarmante dell'inquinamento atmosferico in Serbia, a causa del quale, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel 2016 circa 6 500 persone sono decedute per affezioni respiratorie; invita, a tale riguardo, le autorità serbe ad adottare le necessarie misure a breve termine per affrontare tale situazione e riformare efficacemente nel medio e lungo termine le politiche in materia di trasporti e mobilità nelle grandi città;

o
o   o

34.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché al governo e al parlamento della Serbia.

(1) GU L 80 del 19.3.2008, pag. 46.
(2) GU C 331 del 18.9.2018, pag. 71.

Ultimo aggiornamento: 6 febbraio 2020Note legali - Informativa sulla privacy