Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2019/2127(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A9-0118/2020

Testi presentati :

A9-0118/2020

Discussioni :

Votazioni :

PV 08/07/2020 - 18
PV 10/07/2020 - 4

Testi approvati :

P9_TA(2020)0191

Testi approvati
PDF 183kWORD 63k
Venerdì 10 luglio 2020 - Bruxelles
Controllo delle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti – relazione annuale 2018
P9_TA(2020)0191A9-0118/2020

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2020 sul controllo delle attività finanziarie della Banca europea per gli investimenti – relazione annuale 2018 (2019/2127(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la relazione di attività per il 2018 della Banca europea per gli investimenti (BEI),

–  viste la relazione finanziaria per il 2018 e la relazione statistica per il 2018 della BEI,

–  viste la relazione sulla sostenibilità per il 2018, la relazione annuale per il 2018 sulla BEI al di fuori dell'Unione europea e la relazione per il 2018 sulle operazioni della BEI all'interno dell'UE,

–  viste le relazioni annuali del comitato di verifica per l'esercizio 2018,

–  viste la relazione sull'attuazione della politica di trasparenza della BEI nel 2018 e la relazione 2018 sul governo societario,

–  vista l'attività relativa alle indagini sulle frodi del 2018,

–  vista la decisione del Mediatore europeo nel caso 1316/2016/TN su presunte lacune nella politica di trasparenza della Banca europea per gli investimenti(1),

–  vista la revisione del Meccanismo per il trattamento delle denunce derivante dalla decisione del Mediatore europeo nel caso 1316/2016/TN su presunte lacune nella politica di trasparenza della Banca europea per gli investimenti,

–  viste la relazione di attività 2018 dell'Ufficio del responsabile del controllo di conformità della BEI e la relazione 2018 sull'attività antifrode del gruppo BEI,

–  visto il piano operativo del gruppo BEI concernente il periodo 2017-2019,

–  visti gli articoli 3 e 9 del trattato sull'Unione europea (TUE),

–  visti gli articoli 15, 126, 174, 175, 208, 209, 271, 308 e 309 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e il protocollo n. 5, a esso allegato, sullo statuto della Banca europea per gli investimenti, nonché il suo protocollo n. 28 sulla coesione economica, sociale e territoriale,

–  visto il regolamento della Banca europea per gli investimenti,

–  viste le sue risoluzioni del 3 maggio 2018 sulla relazione annuale sul controllo delle attività finanziarie della BEI per il 2016(2), e del 17 gennaio 2019 sulla relazione annuale sul controllo delle attività finanziarie della BEI per il 2017(3),

–  visto il regolamento (UE) 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2015, relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici, al polo europeo di consulenza sugli investimenti e al portale dei progetti di investimento europei e che modifica i regolamenti (UE) n. 1291/2013 e (UE) n. 1316/2013 – il Fondo europeo per gli investimenti strategici(4),

–  visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 14 settembre 2016 sulla proroga del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e il potenziamento tecnico di tale Fondo e del polo europeo di consulenza sugli investimenti (COM(2016)0597, SWD(2016)0297 e SWD(2016)0298),

–  vista la relazione speciale n. 03/2019 della Corte dei conti sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) del gennaio 2019(5),

–  vista la relazione della Commissione del 28 maggio 2019 sulla gestione del fondo di garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici nel 2018 (COM(2019)0244),

–  vista la relazione di valutazione delle operazioni della BEI sul funzionamento del FEIS del giugno 2018,

–  vista la valutazione della Commissione del 2019 sul mandato per i prestiti esterni(6),

–  vista la relazione "Europe in the World - The future of the European financial architecture for development"(7) (L'Europa nel mondo - Il futuro dell'architettura finanziaria europea per lo sviluppo) preparata dal gruppo di saggi ad alto livello sull'architettura finanziaria europea per lo sviluppo,

–  vista la relazione di Counter Balance "Is the EIB up to the task in tackling fraud and corruption?"(8) (La BEI è all'altezza del compito di contrastare le frodi e la corruzione?) dell'ottobre 2019,

–  visto l'accordo tripartito del settembre 2016 tra la Commissione europea, la Corte dei conti europea e la Banca europea per gli investimenti,

–  visto l'articolo 54 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0118/2020),

A.  considerando che il trattato vincola la BEI a contribuire all'integrazione, alla coesione economica e sociale e allo sviluppo regionale dell'UE tramite strumenti di investimento ad hoc quali prestiti, capitale azionario, garanzie, meccanismi di ripartizione del rischio e servizi di consulenza;

B.  considerando che, ai sensi dell'articolo 309 TFUE, l'obiettivo principale della BEI è contribuire allo sviluppo equilibrato e senza scosse del mercato interno nell'interesse dell'Unione;

C.  considerando che la BEI, in qualità di maggior finanziatore pubblico del mondo, opera sui mercati internazionali dei capitali, offrendo condizioni competitive ai clienti e condizioni favorevoli a sostegno delle politiche e dei progetti dell'UE;

D.  considerando che nel 2018 la BEI ha compiuto 60 anni, affrontando nel contempo molteplici nuove sfide future, sia all'interno che all'esterno dell'Unione;

E.  considerando che negli ultimi dieci anni l'UE ha affrontato una crisi di notevole mancanza di investimenti, affrontando nel contempo una urgente domanda di investimenti per far fronte alla necessaria trasformazione verde e digitale dell'economia; che i tassi di investimento (ossia gli investimenti in percentuale del PIL) sono inferiori ai livelli pre-crisi;

F.  considerando che la BEI ha adottato nuovi impegni in materia di clima nel novembre 2019 nonché una nuova politica in materia di prestiti energetici;

G.  considerando che la BEI svolge un ruolo chiave nei mercati finanziari internazionali, in particolare attraverso il suo ruolo guida in materia di emissione di obbligazioni verdi;

H.  considerando che la BEI dovrebbe svolgere un ruolo chiave nel finanziare il Green Deal europeo attraverso il piano europeo per gli investimenti sostenibili;

I.  considerando che gli obiettivi di politica pubblica, quali la coesione sociale, lo sviluppo sostenibile e l'obiettivo dell'ambiente, dovrebbero essere al centro dell'attenzione e degli obiettivi della Banca;

J.  considerando che la BEI dovrebbe integrare nelle sue strategie di investimento i valori europei, in cima ai quali figurano i diritti umani;

K.  considerando che la BEI sta valutando alcuni piani per diventare la "Banca di sviluppo dell'UE" e il Consiglio ha già chiesto alla BEI e alla BERS di presentare tali piani ai fini delle future discussioni;

L.  considerando che i finanziamenti della BEI ad attività al di fuori dell'UE sostengono principalmente gli obiettivi delle politiche esterne dell'UE, ampliando al contempo la visibilità e i valori dell'Unione e contribuendo a mantenere la stabilità dei paesi terzi;

M.  considerando che le salvaguardie contro la frode, compresa la frode fiscale e il riciclaggio di denaro, e contro il finanziamento del terrorismo e la corruzione devono essere debitamente incluse nella dovuta diligenza e nelle condizioni contrattuali della BEI;

N.  considerando che è opportuno prestare costante attenzione allo sviluppo delle migliori pratiche correlate alla politica e alla gestione delle prestazioni, nonché al buon governo e alla trasparenza della BEI;

Principali risultati delle attività di finanziamento della BEI nel 2018

1.  osserva che il gruppo BEI ha fornito più di 64,19 miliardi di EUR di finanziamenti nel 2018 e che sono stati firmati 854 progetti;

2.  osserva che i principali volumi di investimento della BEI sono i seguenti:

   prestiti per 13,5 miliardi di EUR a favore di progetti innovativi nel 2018;
   il 32 % dei finanziamenti della BEI è stato destinato alle regioni oggetto di misure in materia di coesione e conversione e che superano l'obiettivo previsto fissato al 30 %;
   i meccanismi di finanziamento per le PMI e le imprese a media capitalizzazione rappresentano il principale settore prioritario con oltre 23,3 miliardi di EUR;
   15,2 miliardi di EUR sono stati investiti nel settore dell'ambiente;
   12,3 miliardi di EUR nelle infrastrutture;
   nel 2018 i prestiti in materia di cambiamento climatico erano vicini al 30 % del portafoglio della BEI, vale a dire il 28 % delle sottoscrizioni totali superando l'obiettivo del 25 % a sostegno dell'accordo di Parigi sul clima;
   oltre 8 miliardi di EUR sono stati investiti al di fuori dell'Europa, che rappresentano il 12,5 % dei finanziamenti totali della BEI;

3.  prende atto dei due obiettivi strategici generali della BEI relativi alla coesione sociale ed economica dell'UE e all'azione per il clima, oltre ai quattro principali obiettivi di politica pubblica in materia di innovazione, PMI, finanziamenti a favore delle imprese a media capitalizzazione, infrastrutture e ambiente; sottolinea che questi obiettivi principali di politica pubblica dovrebbero essere pienamente allineati al recente aggiornamento delle priorità politiche dell'UE al fine di riflettere le nuove tendenze economiche e la transizione verso un modello economico sostenibile che rispetti i limiti del pianeta, l'equità sociale e l'idea della prosperità condivisa;

4.  prende atto della ripartizione geografica nel 2018 relativa ai contratti di finanziamento sottoscritti; invita la BEI a riferire anche sui contratti finanziari sottoscritti per paese a livello pro capite e in relazione alla quota del paese detenuta nella BEI; chiede una distribuzione geografica equilibrata degli investimenti onde tenere conto del livello di sviluppo e degli aspetti in materia di coesione dei paesi e delle regioni; prende atto della ripartizione geografica nel 2018 relativa ai contratti di finanziamento sottoscritti in percentuale del PIL con i cinque principali Stati membri beneficiari, ovvero Grecia (1,01 % - 1,87 miliardi di EUR), Cipro (1,01 % - 0,21 miliardi di EUR), Portogallo (0,98 % - 1,98 miliardi di EUR), Croazia (0,98 % - 0,51 miliardi di EUR) e Polonia (0,97 % - 4,79 miliardi di EUR); osserva che i cinque maggiori Stati membri beneficiari in valori assoluti hanno ricevuto il 52,9 % degli investimenti finanziari sottoscritti;

5.  prende atto che il Consiglio ha convenuto di sostenere la base di capitale della Banca sostituendo il contributo del Regno Unito al capitale versato della BEI con le riserve della Banca e il capitale richiamabile con aumenti proporzionali delle passività potenziali; osserva che il Consiglio ha approvato un aumento di capitale asimmetrico che comporta incrementi delle quote di capitale della Polonia e della Romania; chiede agli azionisti della BEI un ulteriore aumento della capitalizzazione della BEI per consentire maggiori investimenti e una maggiore assunzione di rischi al fine di finanziare i progetti necessari per sostenere la trasformazione sostenibile e digitale dell'economia e contribuire alla coesione sociale e territoriale, alla creazione di posti di lavoro, all'innovazione e alla competitività mantenendo nel contempo il rating di tripla A della BEI;

6.  osserva un tasso di prestiti deteriorati dello 0,3 % alla fine del 2018 (0,3 % alla fine del 2017) rispetto al portafoglio complessivo dei prestiti, nonostante la recente transizione della Banca verso operazioni di prestito a più alto rischio;

Principali priorità della politica di investimento della BEI e sostenibilità del suo modello operativo

7.  osserva che la missione della BEI è investire in progetti validi che realizzino gli obiettivi strategici dell'UE ai sensi dell'articolo 309 del TFUE, compresi i progetti per lo sviluppo delle regioni meno sviluppate; sottolinea che la definizione delle priorità nell'ambito delle attività di prestito della BEI dovrebbe basarsi su progetti sostenibili, con risultati chiari, che abbiano un valore aggiunto e impatti positivi di ampia portata;

8.  invita la BEI a tenere conto, nel caso di progetti infrastrutturali su vasta scala, di tutti i relativi rischi di impatto sull'ambiente e a finanziare solo quei progetti che hanno dimostrato un reale valore aggiunto per la popolazione locale e dal punto di vista ambientale, sociale ed economico; sottolinea l'importanza di un rigoroso monitoraggio dei possibili rischi di corruzione e di frode in tale contesto, nonché di svolgere accurate valutazioni ex-ante ed ex-post in merito ai progetti da finanziare;

9.  sottolinea l'esistenza di uno slancio politico nel trasformare una quota sempre crescente dei finanziamenti della BEI a favore della sostenibilità climatica e ambientale o della cosiddetta "Banca europea per il clima"; chiede che tale opportunità sia colta dalla società civile, dalla Commissione, dal Parlamento e dagli azionisti della Banca allineando le operazioni della BEI all'accordo di Parigi nel 2020; evidenzia che sulla base dei nuovi sviluppi, la BEI deve continuare a sostenere lo sviluppo regionale e gli obiettivi di coesione economica e sociale dell'UE, come previsto dal protocollo n. 28 del TFUE;

10.  invita la BEI a concentrarsi sui progetti di minori dimensioni e decentrati di cui le comunità sono spesso proprietarie sviluppando ulteriormente il sostegno nei confronti delle iniziative promosse dai cittadini attraverso il rafforzamento dell'assistenza tecnica e delle competenze finanziarie prima dell'approvazione dei progetti, al fine di migliorare l'accessibilità dei finanziamenti della BEI nonché la qualità e la sostenibilità delle sue operazioni; chiede, a tale proposito, finanziamenti adeguati per i servizi di consulenza nel prossimo quadro finanziario pluriennale;

11.  invita la BEI a tenere in conto le parti interessate locali, tra cui la società civile, relativamente all'impatto degli investimenti sull'ambiente locale;

12.  accoglie con favore la revisione, entro l'anno, del quadro ambientale e sociale della BEI; invita la BEI a garantire che il principio del "non nuocere" sia applicato a tutte le sue operazioni; invita la BEI a impegnarsi a porre fine al finanziamento di tutti i progetti non allineati all'accordo di Parigi e agli obiettivi climatici dell'UE;

13.  sostiene pertanto la divulgazione di informazioni chiare sulle modalità di attuazione della strategia della BEI e sulla sostenibilità o sull'impatto climatico dei suoi prodotti e portafogli;

14.  accoglie con favore le relazioni della BEI relative agli impatti economici, sociali e ambientali a medio e lungo termine nel definire la logica dei suoi investimenti; accoglie positivamente il fatto che tali rendicontazioni comprendono sia la fase di pianificazione (ex ante) sia quella di attuazione del progetto; è del parere che debbano includere le comunicazioni in merito ai risultati conseguiti sulla base dei suoi investimenti, in particolare all'interno dell'UE;

15.  ritiene che sia necessario compiere sforzi per lo sviluppo di un'economia climaticamente neutra a livello nazionale e che la BEI debba assumere un ruolo guida in tale ambito; invita la BEI a sostenere le banche nazionali per gli investimenti e le banche di export-import affinché adottino principi e misure ambientali simili a quelli della BEI e si impegnino a finanziare solo progetti che siano allineati all'accordo di Parigi e agli obiettivi climatici dell'UE;

Il ruolo della BEI nel finanziamento del Green Deal europeo

16.  ritiene che la BEI svolga un ruolo importante nell'affrontare sfide climatiche quali il riscaldamento globale e la decarbonizzazione dell'economia dell'UE; osserva che la BEI dovrebbe seguire gli obiettivi fissati dal Green Deal;

17.  osserva che nel 2018 gli investimenti a favore del clima ammontavano complessivamente a 16,2 miliardi di EUR e che i volumi di investimento hanno riguardato principalmente l'energia a basse emissioni di carbonio (6 miliardi di EUR), l'energia rinnovabile (4,1 miliardi di EUR) e l'efficienza energetica (2,7 miliardi di EUR); constata che nel 2018 il 29 % dei prestiti della BEI era connesso al clima;

18.  accoglie con favore l'emissione nel 2018 di 4 miliardi di EUR di obbligazioni per la sensibilizzazione climatica e l'emissione di 500 milioni di EUR di obbligazioni per la sensibilizzazione in materia di sostenibilità; sottolinea la necessità di uno standard per le obbligazioni verdi a livello dell'UE al fine di garantire la trasparenza e il tracciamento dei proventi;

19.  ricorda gli impegni assunti dal presidente della BEI durante il vertice delle Nazioni Unite sul clima del settembre 2019, vale a dire:

   allineare tutte le attività di finanziamento della BEI agli obiettivi dell'accordo di Parigi entro la fine del 2020;
   destinare entro il 2025 almeno il 50 % delle finanze della BEI a favore del clima e della sostenibilità ambientale;
   sbloccare 1 000 miliardi di EUR di investimenti climatici e ambientali fino al 2030;

20.  sottolinea che l'ambizione della BEI di essere un pilastro finanziario fondamentale nell'ambito del Green Deal significa che la Banca deve intensificare i suoi sforzi per diventare una "Banca per il clima"; invita la BEI a elaborare una tabella di marcia con obiettivi specifici, misurabili, conseguibili, realistici e temporalmente definiti in relazione all'attuazione dell'accordo di Parigi; chiede che tali obiettivi tengano conto del potenziale rischio di aumento delle differenze tra regioni e Stati membri dell'UE; sottolinea le attività della BEI a sostegno della coesione economica e sociale; sottolinea la necessità che le attività della BEI allineino il sostegno a favore della coesione economica e sociale agli obiettivi climatici;

21.  chiede che gli impegni ambiziosi siano sanciti da politiche concrete; è necessario che la BEI si adoperi affinché i suoi impegni diventino una parte essenziale del suo piano di attività e della sua strategia in materia di clima, nonché delle sue strategie di prestito settoriali e delle sue politiche di salvaguardia;

22.  sottolinea che è della massima importanza che tutti gli investimenti e i portafogli settoriali della BEI siano allineati con l'accordo di Parigi;

23.  osserva che nel 2018 la BEI ha approvato finanziamenti per grandi progetti di infrastrutture del gas, tra cui gasdotti verso l'UE dal Turkmenistan e dall'Azerbaigian (gasdotto transanatolico) e dalla Grecia verso l'Italia attraverso l'Albania e il Mare Adriatico (gasdotto transadriatico); constata che tali investimenti sono stati inseriti nel quarto elenco di progetti di interesse comune cofinanziati attraverso il bilancio dell'UE; invita la BEI a spiegare in che modo tali progetti saranno allineati agli obiettivi dell'accordo di Parigi entro la fine del 2020; sottolinea la necessità di riconoscere il ruolo del gas sia come importante tecnologia ponte sia in termini di contributo alla transizione verso la neutralità climatica;

24.  ritiene che la nuova politica di prestiti della BEI nel settore dell'energia costituisca un importante miglioramento, in particolare la decisione di porre fine ai prestiti a favore di progetti energetici concernenti i combustibili fossili entro la fine del 2021 e l'esempio che ciò rappresenta per le altre banche; sottolinea la necessità di garantire che l'uso di fonti energetiche come il gas naturale e il loro successivo finanziamento siano in linea con il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 al più tardi; osserva che la politica di prestiti nel settore dell'energia sarà riesaminata all'inizio del 2022 e chiede che tale riesame allinei tale politica alla tassonomia europea in materia di finanza sostenibile;

25.  accoglie con favore il fatto che la BEI si concentri in futuro su una transizione giusta, e si attende che la BEI contribuisca al meccanismo per una transizione giusta, in particolare nell'ambito del suo futuro strumento di prestito per il settore pubblico e delle sue operazioni nel quadro di InvestEU;

26.  rileva che la quota di finanziamenti forniti a favore delle strade, delle autostrade e del trasporto aereo nel 2018 è stata superiore alla media del periodo 2014-2018, mentre nel 2018 i finanziamenti destinati alle ferrovie erano inferiori alla media del periodo 2014-2018; osserva che il finanziamento totale fornito al trasporto aereo nel 2018 ammonta a 725 milioni di EUR; auspica che la BEI riveda la sua politica di prestiti nel settore dei trasporti; chiede una nuova politica di finanziamento dei trasporti al fine di decarbonizzare il settore dei trasporti nell'UE entro il 2050;

27.  invita la Commissione a integrare il quadro per gli investimenti sostenibili con criteri relativi alle attività economiche aventi un impatto ambientale significativo e negativo che potrebbe essere applicato dalla BEI; riconosce gli sforzi della BEI per contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile;

28.  chiede di attuare nuove politiche nei settori industriali ad alta intensità di carbonio in cui opera la BEI, come il cemento, i prodotti petrolchimici e l'acciaio, al fine di porre l'accento sulla sostenibilità di tali settori e soppesare attentamente le conseguenze di qualsiasi risoluzione di contratti in corso, concentrando l'attenzione sulla promozione dell'economia circolare;

29.  osserva che il problema del clima non può essere risolto senza il sostegno dell'industria e che è possibile realizzare un cambiamento su vasta scala solo se si tiene conto dell'industria e si forniscono gli incentivi necessari a soluzioni climatiche innovative;

30.  accoglie con favore la nuova metodologia della BEI in materia di valutazione dell'impronta di carbonio e ne chiede la sistematica attuazione, con un'attenzione particolare alle emissioni indirette (di "tipo 3"); chiede che i progetti siano valutati in modo completo e non siano sottoposti a una semplice analisi economica del ciclo di vita delle loro emissioni;

31.  invita la BEI a esplorare eventuali opzioni per fissare requisiti più rigorosi per la comunicazione, da parte dei clienti intermediari, della propria esposizione ai combustibili fossili e sottolinea che tali nuovi requisiti non dovrebbero andare a scapito dell'accesso delle PMI ai finanziamenti;

32.  accoglie con favore l'adozione da parte della BEI della politica di esclusione e chiede un uso rigoroso di tale strumento al fine di escludere dai finanziamenti della BEI i clienti coinvolti in pratiche di corruzione o di frode;

33.  ritiene, in linea con le migliori pratiche del settore bancario commerciale(9), che il finanziamento della BEI dovrebbe essere subordinato a obiettivi scientifici e ad impegni ambiziosi, al fine di eliminare gradualmente il suo sostegno ai progetti le cui attività comportano significative emissioni di gas a effetto serra;

34.  accoglie con favore gli orientamenti relativi all'energia idroelettrica adottati nel 2018(10) e chiede l'estensione dei requisiti di trasparenza a tutti i progetti infrastrutturali;

35.  ricorda alla BEI che la protezione della biodiversità è un elemento chiave dell'adattamento ai cambiamenti climatici e che il ripristino degli ecosistemi è l'unica tecnologia comprovata in materia di emissioni negative; rileva che tutti i progetti della BEI sono sottoposti a una valutazione del rischio per la biodiversità e devono rispettare gli standard della Banca in materia di biodiversità e chiede di incrementare i suoi finanziamenti per conseguire gli obiettivi dell'UE in questo settore, in particolare l'obiettivo della deforestazione netta pari a zero e gli obiettivi di protezione marina e costiera;

36.  osserva che il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è pienamente integrato in tutte le misure per il clima della BEI;

Operazioni della BEI al di fuori dell'UE

37.  ribadisce che l'eliminazione della povertà, la mobilitazione delle risorse nazionali e i diritti umani sono temi centrali nell'architettura finanziaria dell'UE per lo sviluppo, con una maggiore visibilità delle azioni finanziate; ritiene che l'attuazione degli OSS dovrebbe essere al centro dell'attenzione dell'UE nei prossimi anni;

38.  prende atto con soddisfazione della rapida capacità di adattamento della BEI alle sfide internazionali; invita la BEI a proseguire il suo sostegno alle politiche esterne e alla risposta alle emergenze dell'UE, come l'iniziativa per la resilienza economica nel quadro della risposta europea alla sfida globale posta dalla migrazione e dai rifugiati;

39.  incoraggia la BEI, la BERS, le banche multilaterali di sviluppo e le istituzioni finanziarie internazionali a continuare ad adoperarsi per la migliore cooperazione operativa possibile ai fini dell'attuazione dei progetti, dal momento che una più stretta collaborazione tra le banche è indispensabile per ottimizzare i costi e rafforzare le sinergie con un uso più efficiente delle risorse;

40.  osserva che il riesame intermedio del mandato per i prestiti esterni nel 2018 comporta un aumento della sua garanzia dell'ordine di 5,3 miliardi di EUR;

41.  ricorda la necessità di allineare le operazioni della BEI agli obiettivi della politica esterna dell'UE;

42.  rileva che i principi in materia di diritti umani sono pienamente integrati negli standard e nelle procedure principali di dovuta diligenza della Banca, comprese le valutazioni ex ante; ricorda che la BEI è direttamente vincolata dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE e che le clausole contrattuali stipulate con i clienti consentono la sospensione dei contratti in caso di violazioni dei diritti umani; accoglie con favore la revisione della dichiarazione sui principi e gli standard ambientali e sociali del 2009;

43.  invita la BEI a prendere in considerazione il contesto locale quando investe in paesi terzi; ricorda che gli investimenti in paesi terzi dovrebbero altresì mirare a generare una crescita economica sostenibile a lungo termine trainata dal settore privato, a sostenere la lotta ai cambiamenti climatici e a ridurre la povertà attraverso la creazione di posti di lavoro e un migliore accesso alle risorse produttive;

44.  osserva che la BEI impiega specialisti dei diritti umani, ma che un ampliamento del personale locale della BEI nei paesi partner consentirebbe una migliore comprensione del contesto locale; invita la BEI a garantire che le considerazioni in materia di diritti umani vengano tenute presenti in tutto il suo processo decisionale;

45.  osserva che a livello di progetto alla Commissione e al SEAE spetta un ruolo da svolgere, dato che vengono consultati in merito ai progetti della BEI sottoposti a valutazione prima che detti progetti siano proposti ai direttori della BEI ai fini dell'adozione;

46.  chiede alla BEI di tenere conto dei risultati della valutazione della Commissione sul mandato per i prestiti esterni della Banca, dove si indica che è difficile per i servizi della Commissione acquisire informazioni sulle prestazioni della BEI se non attraverso i portatori d'interessi esterni, dato che la rendicontazione sui risultati effettivi avviene solo dopo il completamento del progetto e la BEI non è tenuta a segnalare problemi di attuazione; reputa altamente problematica la conclusione della Commissione secondo cui i risultati e gli impatti reali dell'intervento dell'UE restano in gran parte sconosciuti;

47.  ribadisce il proprio interesse a essere coinvolto e a contribuire alle discussioni tra il Consiglio e la BEI sull'eventuale creazione della nuova filiazione bancaria, ossia la Banca di sviluppo dell'Unione europea; invita la BEI a dare priorità all'eliminazione della povertà, alla mobilitazione delle risorse nazionali e ai diritti umani nel quadro del progetto di creazione di una controllata per le sue operazioni di sviluppo;

Funzionamento ed efficacia del FEIS

48.  prende atto dell'obiettivo quantitativo principale del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), ossia la mobilitazione di 500 miliardi di EUR in investimenti pubblici e privati aggiuntivi; rileva che gli obiettivi misurabili in materia di sostenibilità e impatto sociale dovrebbero essere inseriti nelle future strategie di investimento;

49.  osserva che, ai fini dell'attuazione del FEIS, la BEI ha assunto 358 persone, mentre per il polo europeo di consulenza sugli investimenti ne ha assunte 75;

50.  ricorda che il FEIS dispone di una struttura di governance distinta rispetto alla BEI e che le sue operazioni di investimento hanno luogo nel quadro di due aree tematiche, vale a dire lo sportello relativo alle infrastrutture e all'innovazione gestito dalla BEI e lo sportello per le PMI gestito dal FEI;

51.  ribadisce che la logica di fondo del FEIS, che, a differenza di altri strumenti di finanziamento attuali della BEI, è sostenuto dal bilancio dell'UE, consiste nel fornire addizionalità individuando settori aggiuntivi e innovativi orientati al futuro e progetti con un profilo di rischio più elevato;

52.  sottolinea l'importanza dei criteri di addizionalità, che implicano che si sostengano operazioni che sono ammissibili al sostegno del FEIS soltanto se volte a far fronte a fallimenti del mercato chiaramente individuati o a situazioni e operazioni di investimento subottimali e che non avrebbero potuto essere realizzate nella stessa misura o nello stesso arco di tempo senza il FEIS;

53.  prende atto con preoccupazione delle osservazioni della Corte secondo cui la stima indicata per gli investimenti mobilitati non tiene conto del fatto che alcune operazioni del FEIS hanno sostituito altre operazioni della BEI e strumenti finanziari dell'UE e del fatto che una parte del sostegno FEIS è andata a beneficio di progetti che avrebbero potuto essere finanziati da altre fonti pubbliche o private a condizioni diverse;

54.  ribadisce la sua richiesta di un quadro globale obiettivo dell'addizionalità, dell'impatto economico, sociale e ambientale e del reale valore aggiunto dei progetti del FEIS, nonché della coerenza degli stessi con le politiche dell'Unione o altre operazioni della BEI, affinché siano guidati dalle politiche piuttosto che dalla domanda, come indicato nella relazione speciale della Corte dei conti europea(11) del gennaio 2019;

55.  osserva che le operazioni del FEIS potevano attingere fondi da fonti pubbliche nazionali e dell'UE in aggiunta agli investimenti privati; rileva l'importanza di evitare un uso meno oculato delle risorse finanziarie spese e di un possibile effetto inerziale di tali costi; sottolinea l'esigenza di garantire l'addizionalità;

56.  reputa opportuno scongiurare qualsiasi sovrapposizione di spesa da parte di più investitori e qualsiasi effetto inerziale dei costi al fine di evitare una titolarità dei risultati inaffidabile o molteplice per via del finanziamento degli investimenti attraverso diversi canali;

57.  chiede una migliore sinergia tra il FEIS, le banche di promozione nazionali e le piattaforme d'investimento nell'ottica di migliorare l'efficacia generale del FEIS;

58.  ritiene estremamente importante che gli insegnamenti tratti dal FEIS 1.0 e dal FEIS 2.0, in particolare per quanto attiene all'addizionalità, alla sostenibilità e alla trasparenza, siano tenuti in debita considerazione nella pianificazione iniziale, nell'attuazione e nella comunicazione dei risultati conseguiti dal programma InvestEU;

Governance, trasparenza e responsabilità della BEI

59.  ribadisce l'importanza dell'etica, dell'integrità, della trasparenza e della responsabilità della BEI e del FEI in tutte le rispettive operazioni;

60.  osserva che la Commissione esprime un parere su tutte le operazioni di finanziamento nel quadro della procedura di cui all'articolo 19 dello statuto delle BEI; invita la Commissione a mettere a disposizione tali pareri all'atto della formulazione;

Ottimizzazione del quadro della BEI in materia di governo societario e controlli

61.  raccomanda di adattare l'approccio della Banca e i relativi controlli di qualità in seno alle entità della Banca al fine di tenere adeguatamente conto dei rischi di conformità, e di sostenere la piena diffusione presso la BEI e il gruppo BEI del principio del bilancio basato sui risultati;

62.  chiede una valutazione e una relazione sui rischi e sui sistemi di controllo collegati a finanziamenti misti con la Commissione europea, tenendo conto dell'impatto delle attività combinate non solo in termini di controllo ma anche di opzioni di governance;

63.  osserva che nel 2018 il modello di attività della Banca ha continuato a evolversi e a diversificarsi in ragione della crescita delle attività nell'ambito del FEIS, che presentano una natura più complessa, nonché a causa di operazioni di dimensioni ridotte e con un profilo di rischio più elevato;

64.  rileva che nel luglio 2018 il consiglio di amministrazione ha delineato diversi cambiamenti organizzativi e di governance e nel dicembre 2018 ha approvato una tabella di marcia per la loro attuazione che comprende, tra l'altro, i seguenti elementi:

   i) una proposta di modifica dello statuto della BEI per aumentare il numero di supplenti nel consiglio di amministrazione e introdurre il voto a maggioranza qualificata per determinate questioni di governance;
   ii) il miglioramento delle condizioni di controllo interno e di gestione dei rischi della Banca, in particolare attraverso la creazione di una funzione di rischio del gruppo che sarà esercitata da un responsabile della gestione dei rischi del gruppo;

65.  ritiene, con riferimento alla revisione delle responsabilità degli organi direttivi della BEI, che i membri del comitato direttivo dovrebbero evitare possibili conflitti di interesse in qualsiasi circostanza; ritiene importante, in tale contesto, includere nel codice di condotta del comitato direttivo e del consiglio di amministrazione una disposizione che escluda la possibilità per i loro membri di vigilare sui prestiti o sull'attuazione dei progetti nei loro paesi d'origine;

66.  deplora la persistente mancanza di diversità e di equilibrio di genere a livello dell'alta dirigenza e in seno agli organi direttivi del gruppo BEI; invita la BEI ad affrontare tale questione in via prioritaria;

67.  invita la BEI ad attuare pienamente le raccomandazioni formulate nella relazione annuale 2018 del comitato di verifica della BEI(12), ossia:

   i codici di condotta del comitato direttivo e del consiglio di amministrazione andrebbero rivisti;
   la Banca deve garantire che le funzioni di controllo dispongano di un organico adeguato e sufficiente e che le eventuali lacune nelle procedure di assunzione del personale addetto a funzioni di controllo vengano affrontate con urgenza;
   il comitato direttivo dovrebbe elaborare una tabella di marcia, ove figurino anche le tappe intermedie, le risorse e il calendario per l'attuazione delle raccomandazioni, tenuto conto del fatto che in passato l'attuazione delle raccomandazioni del comitato di verifica è stata troppo lenta;

Verso un'istituzione più trasparente e responsabile dotata di meccanismi rafforzati per contrastare la frode e la corruzione

68.  osserva che nel corso degli anni la BEI ha messo in atto meccanismi interni e strutture di governance volti a ridurre i rischi di frode e corruzione; rileva inoltre che la Banca si è pubblicamente impegnata ad applicare una politica di "tolleranza zero nei confronti della frode e della corruzione";

69.  invita la BEI a divulgare sul proprio sito web i dati relativi alla titolarità effettiva dei propri clienti al fine di aumentare la visibilità delle sue operazioni e di contribuire a impedire casi di corruzione e di conflitto di interesse;

70.  chiede alla BEI di subordinare l'erogazione di prestiti diretti e indiretti alla pubblicazione di dati fiscali e contabili paese per paese e alla divulgazione delle informazioni sulla titolarità effettiva concernente i soggetti beneficiari e gli intermediari finanziari coinvolti nelle operazioni di finanziamento;

71.  prende atto della relazione di Counter Balance, in cui si conclude che la BEI non è ancora all'altezza del compito di contrastare la frode e la corruzione, in parte a causa delle carenze dei suoi meccanismi interni e in parte in ragione del quadro di governance insoddisfacente in cui si inseriscono le sue attività, cui si aggiunge l'assenza di un adeguato controllo esterno delle sue attività, anche da parte dell'OLAF; prende altresì atto delle risposte della BEI e dell'OLAF alla suddetta relazione; invita la BEI ad apportare i miglioramenti necessari per affrontare le restanti carenze; invita la Commissione a presentare una proposta volta a garantire che la BEI ottemperi a obblighi in materia di dovere di diligenza perlomeno equivalenti a quelli previsti dalla direttiva antiriciclaggio dell'UE;

72.  esprime serie preoccupazioni per la recente pubblicazione di un articolo(13) relativo a una verifica interna della BEI dalla quale emergono gravi carenze nell'applicazione delle norme antiriciclaggio da parte della banca; accoglie con favore gli sforzi della BEI intesi ad affrontare tali carenze e la esorta a completare il suo lavoro in via prioritaria entro il termine previsto e a riferire al Parlamento in merito alle misure concrete adottate, in particolare per quanto concerne il rafforzamento del dovere di diligenza nei confronti dei clienti; invita la BEI a condividere con il Parlamento la relazione relativa alla verifica interna citata e a pubblicarne una sintesi significativa, unitamente a una valutazione dettagliata di come ciascuna delle carenze è stata affrontata in modo efficace, mettendole a disposizione del grande pubblico;

73.  invita la BEI a sfruttare al meglio la cooperazione con l'OLAF e la Procura europea (EPPO) e invita l'EPPO a occuparsi in maniera proattiva dei casi relativi alla BEI, indagando e perseguendo i responsabili di reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione;

74.  ribadisce il suo invito alla BEI affinché diventi più responsabile nei confronti delle altre istituzioni dell'UE, rafforzando il controllo del Parlamento sulla BEI e consentendo alla Corte dei conti europea di esercitare pienamente il diritto di sottoporre a verifica le operazioni della BEI;

75.  rammenta che la partecipazione pubblica al processo di elaborazione delle politiche della BEI è un modo per migliorare l'assunzione di responsabilità, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento delle comunità locali e dei cittadini interessati dalle operazioni della BEI;

76.  ricorda che la trasparenza nell'attuazione delle politiche della BEI non solo porta al rafforzamento della rendicontabilità societaria e della responsabilità complessive della Banca, con un chiaro quadro del tipo di intermediari finanziari e beneficiari finali, ma contribuisce anche a migliorare l'efficacia e la sostenibilità dei progetti di aiuti finanziati; invita la BEI a tenere conto di tali aspetti durante la revisione della politica di trasparenza della BEI prevista nel 2020;

77.  sostiene pertanto la divulgazione di informazioni chiare sulle modalità di attuazione della strategia della BEI e sulla sostenibilità o sull'impatto climatico dei suoi prodotti e portafogli;

78.  si attende che la politica della BEI per la tutela degli informatori sia ambiziosa e preveda standard elevati; esorta la BEI a includere in tale revisione gli informatori interni ed esterni e a stabilire procedure, tempistiche e orientamenti chiari e definiti al fine di orientare al meglio gli informatori e di proteggerli da eventuali ritorsioni;

79.  si rammarica che i meccanismi per il trattamento delle denunce non siano stati sufficientemente potenziati alla fine del 2018 e reputa opportuno rafforzare ulteriormente l'accesso a un meccanismo efficace e indipendente per il trattamento delle denunce, compresi i diritti di ricorso; osserva che nel 2019 la BEI ha istituito un nuovo sistema dedicato per il trattamento delle denunce in materia di appalti per i progetti, al fine di garantire una gestione più efficace e indipendente delle relative rimostranze;

80.  accoglie con favore gli sforzi della BEI volti a pubblicare la nuova documentazione sull'azione per il clima, i quadri di valutazione dei progetti del FEIS o le relazioni di completamento dei progetti per le operazioni concluse al di fuori dell'UE; ritiene che la BEI dovrebbe altresì divulgare, nella massima misura possibile, i processi verbali delle riunioni del consiglio dei governatori, i processi verbali e gli ordini del giorno delle riunioni del comitato direttivo, le schede 3PA REM, i pareri della Commissione relativi ai progetti e le relazioni di monitoraggio dei progetti; riconosce, tuttavia, che alla trasparenza dei documenti si applicano determinati limiti, al fine di garantire la tutela delle informazioni riservate fornite dai clienti e dai partner dei progetti della BEI;

81.  constata che nel 2018 è entrata in vigore la nuova politica di esclusione della BEI, che comprende procedure per l'esclusione di entità e individui con precedenti negativi per quanto riguarda i loro comportamenti e attività, procedure che mettono in pratica le disposizioni e i divieti previsti dalla politica antifrode della BEI;

82.  attende i risultati del riesame delle politiche antifrode della BEI/del FEI avviato nel 2018 e sostiene un approccio più rigoroso nei confronti della politica di tolleranza zero verso la frode, la corruzione e altre forme di comportamenti vietati; invita la BEI ad aumentare la cooperazione con l'OLAF e l'EPPO in futuro e a segnalare tutti i casi di potenziale frode alle autorità competenti; è del parere che in futuro l'EPPO dovrebbe disporre del mandato di perseguire le attività criminali relative ai finanziamenti della BEI negli Stati membri dell'UE che sono membri dell'EPPO;

83.  osserva che nel suo sito web, la BEI pubblica dettagli dei suoi clienti per ciascuna operazione; invita la BEI a pubblicare anche le informazioni necessarie relative ai titolari effettivi; accoglie con favore l'attuale politica di protezione degli informatori della BEI;

84.  prende atto dell'aumento del numero di denunce presentate nel 2018, ossia 184 nuove denunce (contro le 149 del 2017), di cui il 68 % proviene da fonti interne e il 31 % da fonti esterne; osserva che i principali settori d'indagine sono la frode, la corruzione, l'abuso della denominazione BEI/FEI e la collusione; rileva che, sul totale delle segnalazioni relative al gruppo BEI, il 69 % era destinato all'OLAF;

85.  prende atto dell'accordo tra la BEI e il gruppo Volkswagen, che comporta l'esclusione del gruppo Volkswagen dalla partecipazione a qualsiasi progetto della BEI per un periodo di 18 mesi e prevede l'impegno del gruppo Volkswagen a contribuire all'iniziativa per la sostenibilità, compresa la tutela dell'ambiente;

86.  sostiene una politica fiscale responsabile in seno alla BEI, sostenendo l'inserimento di clausole di integrità nei contratti del gruppo BEI, l'esecuzione di rigorose misure di dovuta diligenza in relazione alle giurisdizioni non conformi, con una chiara identificazione delle controparti contraenti e della posizione geografica; accoglie con favore l'adozione, nel marzo 2019, di una politica sulle giurisdizioni non conformi e ne chiede la rapida attuazione e la presentazione di relazioni periodiche al Parlamento sulla sua attuazione;

87.  ritiene che il rispetto dei più elevati standard di integrità costituisca un requisito indispensabile, segnatamente delle norme AML/CFT promosse dall'UE e dal Gruppo di azione finanziaria internazionale, nonché dei principi della buona governance fiscale promossi dall'OCSE, dal Gruppo dei Venti e dall'UE, al fine di migliorare la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo;

88.  riconosce il ruolo pionieristico svolto dalla BEI a livello dell'UE nel pubblicare una relazione sulla sostenibilità; invita la BEI a sviluppare ulteriormente la sua relazione sulla sostenibilità comunicando i risultati e utilizzando indicatori ben definiti, specifici, facilmente misurabili e comparabili;

89.  si compiace della pubblicazione di una relazione di certificazione limitata a cura del revisore esterno della BEI, concernente una selezione di dichiarazioni, cifre e indicatori della sua relazione 2018 sulla sostenibilità;

90.  chiede di rafforzare il controllo esterno sulla BEI da parte della Corte dei conti, e osserva che le attuali disposizioni dell'accordo tripartito firmato nel 2016 che disciplinano la cooperazione tra la Banca europea per gli investimenti, la Commissione europea e la Corte dei conti europea, andrebbero attentamente riesaminate in sede di discussione dell'imminente accordo tripartito atteso a settembre 2020;

91.  ribadisce, tuttavia, la sua richiesta in merito alla relazione annuale della BEI e chiede a quest'ultima di presentare una relazione annuale di attività più completa, dettagliata e armonizzata e di migliorare in modo significativo la presentazione delle informazioni, includendovi una ripartizione dettagliata e attendibile degli investimenti approvati, firmati ed erogati per l'anno in questione e l'indicazione delle fonti di finanziamento impegnate (risorse proprie, FEIS, programmi UE gestiti a livello centrale ecc.), nonché informazioni relative ai beneficiari (Stati membri, settore pubblico o privato, intermediari o beneficiari diretti) e ai settori sostenuti, così come i risultati delle valutazioni ex post;

92.  invita la commissione per il controllo dei bilanci a organizzare un seminario/audizione annuale sulle attività e sul monitoraggio delle operazioni della BEI che fornirebbe al Parlamento informazioni aggiuntive pertinenti atte a sostenere le sue attività di controllo della BEI e delle sue operazioni;

Seguito dato alle raccomandazioni del Parlamento

93.  invita la BEI a continuare a riferire in merito alla situazione attuale e al grado di attuazione delle raccomandazioni precedentemente formulate dal Parlamento nelle sue risoluzioni annuali, in particolare per quanto riguarda:

   a) l'impatto economico, ambientale e sociale della sua strategia di investimento;
   b) gli adattamenti collegati alla prevenzione dei conflitti di interesse, in particolare quando i membri partecipano alla concessione di prestiti;
   c) la trasparenza a seguito della dovuta diligenza in materia di integrità dei clienti per prevenire l'elusione fiscale, la frode e la corruzione;

o
o   o

94.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione e chiede al Consiglio e al consiglio di amministrazione della BEI di tenere un dibattito sulle posizioni del Parlamento qui esposte.

(1) https://www.ombudsman.europa.eu/en/decision/it/95520
(2) GU C 41 del 6.2.2020, pag. 18.
(3) Testi approvati, P8_TA(2019)0036.
(4) GU L 169 dell'1.7.2015, pag. 1.
(5) https://www.eca.europa.eu/it/Pages/DocItem.aspx?did=49051
(6) Valutazione della decisione n. 466/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, sulla concessione di una garanzia dell'Unione alla Banca europea per gli investimenti in caso di perdite relative ad operazioni di finanziamento a sostegno di progetti di investimento al di fuori dell'Unione; https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/elm_evaluation_swd_2019_333_f1_staff_working_paper_en_v3_p1_1048237.pdf
(7) https://www.consilium.europa.eu/media/40967/efad-report_final.pdf
(8) https://www.counter-balance.org/wp-content/uploads/2019/10/Report_OnlineVersion_EIB_Corruption_Oct2019.pdf
(9) Il Crédit Agricole si è impegnato a non sostenere più le imprese che sviluppano o prevedono di sviluppare le proprie attività nel settore del carbone. La politica di tolleranza zero del Crédit Agricole si applica a tutte le imprese che sviluppano o prevedono di sviluppare le proprie attività nel settore del carbone, dall'estrazione alla produzione di energia e dal commercio ai trasporti.
(10) BEI "Environmental, Climate and Social Guidelines on Hydropower Development" (Orientamenti ambientali, climatici e sociali in materia di sviluppo dell'energia idroelettrica), ottobre 2019.
(11) https://www.eca.europa.eu/it/Pages/DocItem.aspx?did=49051
(12) https://www.eib.org/attachments/general/ac_annual_reports_2018_en.pdf
(13) Luxembourg Times, "EIB under scrutiny for failings after whistleblowing complaints" (La BEI oggetto d'esame per inadempienze a seguito di denunce di irregolarità), 21 aprile 2020.

Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2020Note legali - Informativa sulla privacy