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Procedura : 2019/2197(INI)
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Ciclo del documento : A9-0160/2020

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A9-0160/2020

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PV 06/10/2020 - 2
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P9_TA(2020)0252

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Mercoledì 7 ottobre 2020 - Bruxelles
Attuazione della politica commerciale comune: relazione annuale 2018
P9_TA(2020)0252A9-0160/2020

Risoluzione del Parlamento europeo del 7 ottobre 2020 sull'attuazione della politica commerciale comune - relazione annuale 2018 (2019/2197(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la relazione della Commissione, del 14 ottobre 2019, sull'attuazione degli accordi di libero scambio, 1° gennaio 2018 – 31 dicembre 2018, (COM(2019)0455),

–  visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione (SWD(2019)0370) del 14 ottobre 2019, che accompagna la relazione della Commissione sull'attuazione degli accordi di libero scambio, 1° gennaio 2018 - 31 dicembre 2018 (COM(2019)0455),

–  vista la comunicazione della Commissione del 14 ottobre 2015 intitolata "Commercio per tutti: verso una politica commerciale e di investimento più responsabile" (COM(2015)0497),

–  vista la comunicazione della Commissione, del 29 gennaio 2020, intitolata "Programma di lavoro della Commissione 2020: un'Unione più ambiziosa" (COM(2020)0037),

–  visti gli orientamenti politici per la Commissione europea 2019-2024, del 16 luglio 2019,

–  vista la sua risoluzione del 30 maggio 2018 sulla relazione annuale sull'attuazione della politica commerciale comune(1),

–  vista la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 sul Green Deal europeo (COM(2019)0640),

–  vista la comunicazione congiunta dell'8 aprile 2020 sulla risposta globale dell'UE alla pandemia di COVID-19 (JOIN(2020)0011),

–  vista la sua risoluzione del 29 novembre 2018 sull'OMC: la via da seguire(2),

–  vista la comunicazione congiunta della Commissione, del 9 marzo 2020, dal titolo "Verso una strategia globale per l'Africa " (JOIN(2020)0004),

–  vista la dichiarazione congiunta dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), del 25 gennaio 2019, sul commercio elettronico,

–  viste le dichiarazioni dei ministri del Commercio del G20 del 30 marzo e del 14 maggio 2020,

–  vista la dichiarazione congiunta Stati Uniti-UE del 25 luglio 2018,

–  vista la dichiarazione congiunta, del 14 gennaio 2020, rilasciata in occasione dell'incontro trilaterale dei ministri del Commercio degli Stati Uniti, del Giappone e dell'Unione europea,

–  visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 20 dicembre 2019, sulla protezione e l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale nei paesi terzi (SWD(2019)0452),

–  vista la relazione annuale della Commissione, del 27 marzo 2019, sugli strumenti di difesa commerciale (COM(2019)0158),

–  vista l'indagine speciale Eurobarometro, pubblicata nel novembre 2019, sull'atteggiamento dei cittadini europei nei confronti del commercio e della politica commerciale dell'UE,

–  vista la comunicazione congiunta dal titolo, "UE-Cina – Una prospettiva strategica" adottata il 12 marzo 2019 dalla Commissione e dal Servizio europeo per l'azione esterna, (JOIN(2019)0005),

–  vista la comunicazione congiunta "Connessione Europa-Asia – Elementi essenziali per una strategia dell'UE", adottata il 19 settembre 2018 dalla Commissione e dal Servizio europeo per l'azione esterna (JOIN(2018)0031),

–  vista la relazione della Commissione, del 26 giugno 2019, sugli ostacoli al commercio e agli investimenti,

–  vista la sua risoluzione del 18 maggio 2017 sull'attuazione dell'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e la Repubblica di Corea(3),

–  vista la sua risoluzione del 5 luglio 2016 su una nuova strategia innovativa e orientata al futuro sul commercio e gli investimenti(4),

–  vista la risoluzione adottata il 25 settembre 2015 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite dal titolo "Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development" (Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile),

–  vista la sua risoluzione del 5 luglio 2016 sulle norme sociali e ambientali, i diritti umani e la responsabilità delle imprese(5),

–  visti gli articoli 2 e 21 del trattato sull'Unione europea (TUE) e il capo V, titolo II, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), nonché l'articolo 218 TFUE,

–  vista la sua risoluzione del 9 giugno 2015 sulla strategia dell'Unione europea per la parità tra donne e uomini dopo il 2015(6),

–  vista la sua risoluzione del 13 marzo 2018 sull'uguaglianza di genere negli accordi commerciali dell'UE(7),

–  vista la strategia della Commissione sulla parità di genere, del marzo 2020,

–  vista la relazione della Commissione sul sistema di preferenze generalizzate per il periodo 2018-2019(8),

–  vista la comunicazione della Commissione del 22 novembre 2018 dal titolo "Il mercato unico in un mondo che cambia: una risorsa straordinaria che richiede un rinnovato impegno politico" (COM(2018)0772),

–  visto l'articolo 54 del suo regolamento,

–  visto il parere della commissione per lo sviluppo,

–  vista la relazione della commissione per il commercio internazionale (A9-0160/2020),

A.  considerando che la risoluzione del Parlamento del 30 maggio 2018 sull'attuazione della politica commerciale comune ha ottenuto un ampio sostegno per il suo approccio a favore di un sistema commerciale prevedibile e fondato su regole e valori; che i nuovi sviluppi a partire dal 2018, in particolare l'attuazione dell'accordo commerciale UE-Canada e, più recentemente, gli effetti della pandemia di COVID-19 sul commercio, rendono necessario un aggiornamento completo della relazione precedente;

B.  considerando che l'UE è la prima potenza commerciale e il più grande blocco commerciale al mondo, che funge da importante motore della prosperità economica; che è inoltre il principale operatore commerciale di manufatti e servizi; che dagli indicatori più recenti emerge che nel 2019 le esportazioni di merci dell'UE sono giunte a 2 132.3 miliardi di EUR, registrando un aumento del 3,5 % rispetto all'anno precedente; che, nonostante le attuali sfide globali, i principali partner commerciali dell'UE sono gli Stati Uniti e la Cina; che tra il 2007 e il 2017 il PIL mondiale è aumentato di oltre il 70 %; che se si confronta l'aumento registrato nell'UE, pari al 17 %, a quello registrato in paesi come gli Stati Uniti (60 %), l'India (80 %) e la Cina (315 %), risulta evidente che l'UE sta perdendo terreno in termini di competitività globale;

C.  considerando che il 14 ottobre 2019 la Commissione ha pubblicato la sua terza relazione sull'attuazione degli accordi di libero scambio (ALS) dell'UE, che mostra che nel 2018 il 33 % delle esportazioni dell'UE e il 29 % delle importazioni dell'UE sono state effettuate con i partner degli ALS; che nel 2018 l'UE ha registrato un'eccedenza commerciale di 84,6 miliardi di EUR con i partner degli ALS, a fronte di un disavanzo commerciale complessivo di 24,6 miliardi di EUR; che, secondo una recente relazione della Commissione, le esportazioni effettuate dai paesi in via di sviluppo verso l'UE sulla base delle preferenze commerciali speciali (SPG) sono cresciute del 16,2 % tra il 2016 e il 2018, registrando un aumento di valore da 158 miliardi di EUR nel 2016 a 183,6 miliardi di EUR nel 2018; che si prevede che il commercio mondiale registrerà una contrazione compresa tra il 13 e il 32 % nel 2020, a causa degli effetti della COVID-19; che si prevede, inoltre, che le esportazioni di beni e servizi all'esterno dell'UE-27 diminuiranno del 9,2 % e le importazioni all'esterno dell'UE-27 dell'8,8 %, mentre il Fondo monetario internazionale (FMI) si attende una riduzione del PIL dell'UE pari al 7,5 %;

D.  considerando che la politica commerciale comune è una competenza esclusiva dell'Unione attuata dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento e impone all'Unione di esprimersi con una sola voce in materia commerciale, con la Commissione in qualità di negoziatore; che nel 2015 la Commissione ha adottato una comunicazione intitolata "Commercio per tutti: Verso una politica commerciale e di investimento più responsabile"; che la Commissione ha avviato un riesame della politica commerciale volto a migliorare il pacchetto di strumenti commerciali a seguito della crisi della COVID-19;

E.  considerando che l'articolo 207 TFUE e l'articolo 21 TUE stabiliscono che la politica commerciale comune è condotta nel quadro dei principi e obiettivi dell'azione esterna dell'Unione, tra cui la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello Stato di diritto e dello sviluppo sostenibile; che nel dicembre 2019 la Commissione ha adottato il Green Deal europeo, che prevede che tutte le azioni e le politiche dell'UE contribuiscano ai suoi obiettivi;

F.  considerando che la politica commerciale e di investimento dell'Unione fornisce altresì agli investitori accesso al mercato e tutela degli investimenti tramite la certezza del diritto e un ambiente stabile, prevedibile e adeguatamente regolamentato in cui condurre le loro attività economiche;

G.  considerando che da recenti dati dell'Eurobarometro emerge che circa il 60 % dei cittadini dell'Unione ritiene di ottenere benefici dal commercio internazionale; che una parte dell'opinione pubblica è ben informata riguardo alla politica commerciale e agli accordi commerciali; che la metà degli intervistati ritiene che le priorità della politica commerciale dell'UE debbano consistere nel creare posti di lavoro nell'UE e nel difendere le norme ambientali e sanitarie; che la Commissione e gli Stati membri devono continuare a elaborare un'adeguata strategia di comunicazione in materia di politica commerciale e di accordi commerciali, che miri a contrastare le notizie false sul commercio e a trasmettere quante più informazioni possibili, rivolgendosi nel contempo a specifiche parti interessate e sensibilizzando gli operatori economici riguardo agli accordi commerciali;

H.  considerando che la politica commerciale comune, costituita da accordi commerciali e strumenti legislativi, dovrebbe perseguire l'obiettivo di creare un ambiente commerciale stabile, prevedibile ed equo in cui le imprese dell'UE possano prosperare e in cui siano affermati gli interessi dei cittadini dell'Unione, e dovrebbe assicurare che l'UE continui a salvaguardare il suo modello sociale e normativo esistente, utilizzando nel contempo la politica commerciale per promuovere i propri valori in tutto il mondo; che l'UE dovrebbe intensificare i suoi sforzi per promuovere una concorrenza leale, garantendo condizioni di parità e affrontando le attuali questioni commerciali; che la realizzazione di tali obiettivi presuppone che la politica commerciale dell'Unione disponga di un solido orientamento e venga attuata e monitorata in maniera completa ed efficace, all'insegna di una maggiore trasparenza ed equità; che gli accordi commerciali dell'UE dovrebbero offrire possibilità di crescita grazie all'accesso ai mercati e all'eliminazione degli ostacoli al commercio; che è di fondamentale importanza che i negoziati siano condotti in uno spirito di reciproco vantaggio, al fine di affrontare le pratiche commerciali sleali e garantire il rispetto delle norme e degli standard dell'UE;

I.  considerando che il 30 aprile 2020 l'UE, unitamente a diciotto membri dell'OMC, ha formalmente notificato l'accordo provvisorio multilaterale in materia di arbitrato d'appello (MPIA) all'OMC; che tale notifica segna l'inizio dell'applicazione dell'MPIA alle controversie che emergono tra i membri partecipanti dell'OMC in considerazione della situazione di stallo dell'organo d'appello;

J.  considerando che la pandemia di COVID-19 ha causato una crisi multiforme con conseguenze a lungo termine e ha messo in luce la mancanza di resilienza delle catene globali del valore per determinati prodotti chiave, tra cui attrezzature e dispositivi medici; che la crisi ha mostrato l'esigenza di catene di produzione più solide e resilienti, nonché la necessità di investire in settori strategici per aumentare la resilienza delle catene di approvvigionamento dell'UE; che relazioni scientifiche evidenziano i rischi crescenti di pandemie mondiali e fenomeni legati ai cambiamenti climatici con un'incidenza sulle relazioni internazionali; che i ministri del Commercio del G20 si sono impegnati a mitigare gli effetti della COVID-19 sul commercio e gli investimenti internazionali continuando a lavorare insieme per garantire un ambiente per il commercio e gli investimenti libero, equo, non discriminatorio, trasparente, prevedibile e stabile e mantenendo aperti i nostri mercati per assicurare il flusso continuo, a livello transfrontaliero, di forniture e apparecchiature mediche di prima necessità, prodotti agricoli fondamentali e altri beni e servizi essenziali;

K.  considerando che il 14 marzo 2020 la Commissione ha adottato il regolamento di esecuzione (UE) 2020/402(9) nell'ambito di una procedura d'urgenza per subordinare l'esportazione dei dispositivi di protezione individuale all'autorizzazione di esportazione, in linea con il regolamento (UE) 2015/479, quale misura temporanea per aiutare l'UE a far fronte all'aumento della domanda e a preparare la sua capacità operativa di aiutare i paesi terzi;

L.  considerando che l'UE ha negoziato accordi globali che disciplinano le relazioni commerciali con quasi tutta l'America latina e i Caraibi, a eccezione di Bolivia, Cuba e Venezuela;

M.  considerando che il Parlamento ha sottolineato, nel 2015, la necessità di una prospettiva di genere nella politica commerciale internazionale dell'UE(10) e, nel 2018, la necessità di promuovere l'uguaglianza di genere negli accordi commerciali(11); che nell'UE 36 milioni di posti di lavoro, di cui 13,7 milioni occupati da donne, dipendono dalle esportazioni al di fuori dell'Unione; che le donne sono ampiamente sottorappresentate nel commercio al di fuori dell'UE nei settori agricolo e manifatturiero; che nell'UE solo una società esportatrice su cinque è diretta (ossia di proprietà e/o gestita) da una donna e che le donne rappresentano una quota pari o inferiore al 30 % della forza lavoro totale nel settore delle esportazioni;

N.  considerando che molti paesi impongono tariffe sui dispositivi medici, tra cui i monitor dei pazienti, le apparecchiature di diagnostica e i medicinali comuni quali antibiotici, analgesici o insulina, e praticamente tutti i paesi applicano tariffe alle importazioni per il sapone; che le tariffe sono state inasprite dalla decisione degli Stati Uniti di imporre dazi supplementari su importazioni dalla Cina per un valore di 370 miliardi di USD, che concernono in parte i dispositivi di protezione individuale (DPI);

O.  considerando che relazioni scientifiche evidenziano i rischi crescenti di pandemie mondiali e fenomeni legati ai cambiamenti climatici con un'incidenza sulle relazioni internazionali e concludono che i nostri modelli economici devono essere profondamente riformati, conformandosi in particolare all'accordo di Parigi sul clima;

Contesto mondiale

1.  sottolinea che si sono verificati cambiamenti concernenti aspetti significativi del contesto mondiale, rivelatisi imprevedibili, con l'emergere di tensioni negli ultimi due anni; ribadisce il proprio sostegno a un sistema commerciale multilaterale aperto, libero, fondato su regole, prevedibile ed equo, che è necessario tutelare e promuovere; sottolinea che, nonostante il difficile contesto economico mondiale, nel 2018 l'UE ha registrato un'eccedenza di 84,6 miliardi di EUR negli scambi di merci con i suoi partner nel quadro di accordi commerciali, a fronte di un disavanzo commerciale complessivo con il resto del mondo pari a circa 24,6 miliardi di EUR; ricorda che oltre 36 milioni di posti di lavoro sono sostenuti dalle esportazioni al di fuori dell'UE;

2.  osserva che, da quando nel 2015 la Commissione ha adottato la sua più recente strategia commerciale dal titolo "Commercio per tutti", l'Unione europea ha concluso e iniziato ad applicare una serie di nuovi accordi commerciali, segnatamente l'accordo economico e commerciale globale (CETA) UE-Canada, l'accordo di partenariato economico (APE) UE-Giappone e gli accordi di libero scambio (ALS) UE-Singapore e UE-Vietnam;

3.  insiste sul fatto che la strategia commerciale dell'UE deve continuare a promuovere gli interessi e i valori dell'Unione quando si confronta con nuove sfide a livello mondiale, nonché ad aumentare la competitività della sua industria e a creare crescita economica in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo; ritiene, pertanto, che un'agenda ambiziosa multilaterale, plurilaterale e bilaterale, la conclusione di accordi commerciali equi e proficui per entrambe le parti che garantiscano una rigorosa reciprocità nel rispetto di norme e standard europei elevati in settori sensibili, la promozione dei diritti umani e la loro efficace tutela, l'eliminazione di ostacoli ingiustificati agli scambi nonché l'uso, ove necessario, di strumenti di difesa commerciale costituiscano il modo migliore per rendere l'Unione più competitiva in un mondo globalizzato;

4.  sottolinea che le relazioni con le altre due superpotenze commerciali, la Cina e gli Stati Uniti, che rappresentano circa il 30 % dei nostri scambi commerciali, risultano fondamentali per dare impulso alla politica commerciale dell'Unione; insiste, tuttavia, sul fatto che l'UE dovrebbe rafforzare le sue relazioni con altre parti del mondo, diversificare e migliorare le relazioni commerciali con tutti i partner, compresi i paesi in via di sviluppo e i paesi meno sviluppati (PMS) e adoperarsi a favore di un ordine mondiale multipolare; sottolinea la necessità di evitare l'eccessiva dipendenza dell'economia dell'UE dalle catene di approvvigionamento di pochi importanti partner commerciali;

5.  sottolinea la necessità di migliorare lo scambio di informazioni tra gli Stati membri; chiede un ulteriore scambio di buone prassi tra gli Stati membri nonché tra gli Stati membri e la Commissione, al fine di realizzare sinergie e migliorare i risultati; sottolinea altresì, in tal contesto, la necessità di migliore le strategie di valutazione degli accordi e ritiene che la Commissione dovrebbe garantire una migliore valutazione di impatto per ciascun accordo commerciale, effettuata in tempo utile da parte di organismi indipendenti;

6.  accoglie con favore l'aumento della trasparenza nell'ambito della politica commerciale; si compiace della decisione del Consiglio di pubblicare il mandato per i negoziati degli accordi di partenariato economico con le regioni ACP il 19 dicembre 2019; apprezza i recenti sforzi profusi dalla nuova Commissione per informare il Parlamento più regolarmente in merito allo stato di avanzamento dei negoziati in corso, rendendo così più trasparente il lavoro della Commissione, ad esempio mettendo a disposizione relazioni dettagliate sui comitati specializzati istituiti nell'ambito del CETA e dell'accordo con la Corea del Sud;

7.  sottolinea che la Commissione e gli Stati membri devono adoperarsi a favore di una migliore strategia di comunicazione riguardo ai vantaggi della politica commerciale dell'UE e la sensibilizzazione al riguardo, al fine di collaborare efficacemente con la società e le parti interessate; ricorda che le tabelle di marcia offrono alla Commissione la possibilità di comunicare e spiegare i motivi alla base di una particolare iniziativa e dei suoi obiettivi, nonché di collaborare con la società e le parti interessate e di ricevere un riscontro; ritiene che la Commissione dovrebbe assicurare la piena trasparenza delle tabelle di marcia e di altre attività di consultazione ai fine di massimizzarne l'impatto e garantire il coinvolgimento delle parti interessate;

8.  si rammarica del grave impatto generato sul commercio mondiale dalla COVID-19 e dal conseguente blocco delle economie, con la riduzione delle importazioni e delle esportazioni dell'UE e l'interruzione e l'arresto conseguenti delle catene del valore; sottolinea che l'UE deve trarre insegnamento dall'attuale pandemia al fine di ridurre la propria vulnerabilità, specialmente per quanto riguarda determinati settori strategici; ritiene che l'UE e i suoi Stati membri debbano agire rapidamente per utilizzare la politica commerciale come strumento che consenta la ripresa dell'economia globale e mitighi la recessione; è fermamente convinto che l'UE debba migliorare la propria autonomia strategica garantendo nel contempo un commercio basato su regole in tempi di crisi e debba evitare misure che limitino gli scambi e/o provochino distorsioni degli stessi nonché contestare misure di questo tipo adottate da paesi terzi, e ritiene che tutto ciò dovrebbe essere trattato specificamente nell'ambito del riesame della politica commerciale;

9.  invita ad avanzare nei negoziati in corso e, in particolare, a rinnovare i negoziati per una rapida conclusione di un accordo plurilaterale sulla libera circolazione delle apparecchiature mediche; incoraggia vivamente tutti i paesi a sottoscrivere l'accordo dell'OMC sull'eliminazione dei dazi sui medicinali (accordo doppio zero) e ritiene che occorra estenderne il campo di applicazione a tutti i prodotti farmaceutici e medicinali per garantire gli scambi transfrontalieri a livello mondiale; invita i membri dell'OMC a iscrivere tale argomento come priorità all'ordine del giorno della prossima riunione ministeriale dell'OMC e a considerare gli accordi commerciali come un modo per aiutare le imprese a diversificare le loro fonti;

10.  sottolinea che l'UE deve garantire flussi commerciali aperti e catene del valore globali durature e astenersi quindi da restrizioni all'esportazione, ad esempio sui DPI, per i quali l'UE dipende da partner commerciali dei paesi terzi; esorta gli Stati membri che limitano il flusso di prodotti fondamentali nel mercato interno a revocare immediatamente le loro restrizioni all'esportazione e invita la Commissione ad applicare una tolleranza zero per tali violazioni delle norme del mercato unico; ritiene che l'UE debba valutare attentamente e individuare i settori critici e le vulnerabilità sociali nell'ambito dei quali deve garantire la fornitura di prodotti, e debba cercare rimedi efficaci e proporzionati nell'ambito della politica commerciale;

11.  si rammarica delle perdite economiche dovute alle perturbazioni degli scambi internazionali e delle catene del valore globali a seguito della pandemia di COVID-19, che potrebbero incidere in modo particolarmente pesante sui paesi in via di sviluppo; invita la Commissione a garantire che le sue disposizioni commerciali nei confronti dei paesi in via di sviluppo sostengano l'accesso ai farmaci e alle attrezzature mediche;

12.  sottolinea la necessità di aiutare i produttori rurali e costieri ad adattarsi alle condizioni di crisi del mercato dovute all'epidemia di COVID-19 e a definire strategie rapide di adattamento e di resilienza al coronavirus, al fine di mantenere livelli di reddito di sussistenza, garantendo al tempo stesso la gestione sostenibile degli ecosistemi agricoli, forestali, marini e ricchi di biodiversità;

OMC e cooperazione plurilaterale

13.  sottolinea che questo è un momento cruciale per promuovere un multilateralismo aperto, equo, equilibrato, sostenibile e basato sui valori, nonché per promuovere il sistema commerciale globale; esprime profondo rammarico per lo stallo in seno all'OMC, che richiede interventi e impegni attivi da parte di tutti i membri dell'OMC; ribadisce il proprio impegno per la difesa del sistema commerciale multilaterale basato su regole;

14.  sottolinea l'importanza politica ed economica primaria del sistema multilaterale e invita i partner commerciali internazionali ad adoperarsi per il conseguimento di un efficiente sistema di risoluzione delle controversie in seno all'OMC e a portare avanti un'ambiziosa riforma guidata dall'UE; esorta la Commissione, a tale riguardo, a negoziare nuove norme per combattere i fenomeni che generano distorsioni degli scambi, legati alle politiche e pratiche non di mercato, alle imprese di Stato e alle sovvenzioni all'industria, che portano a un eccesso di capacità, alle politiche e pratiche di trasferimento forzato di tecnologia nonché al furto di proprietà intellettuale; incoraggia i membri dell'OMC, in occasione della conferenza ministeriale che si terrà nel 2021, a raggiungere un accordo ambizioso ed equilibrato sull'annosa questione delle sovvenzioni alla pesca e a inviare un chiaro segnale che mostri che l'OMC è ancora in grado di svolgere la propria funzione negoziale;

15.  accoglie con favore l'accordo provvisorio multilaterale in materia di arbitrato d'appello (MPIA), un nuovo sistema che consentirà all'UE, unitamente agli altri membri partecipanti dell'OMC, di superare l'attuale paralisi dell'organo d'appello dell'OMC e che permetterà ai membri partecipanti di preservare un sistema di risoluzione delle controversie funzionante e in due fasi in seno all'OMC per l'eventualità in cui sorgano controversie tra di loro;

16.  prende atto dei progressi compiuti nei negoziati settoriali e plurilaterali in corso, in particolare in materia di regolamentazione interna dei servizi, commercio elettronico e agevolazione degli investimenti; sottolinea che tali negoziati settoriali sono iniziative basate su una comunicazione congiunta e dovrebbero essere condotti al fine trovare un consenso trasversale di tutti i partecipanti;

17.  si compiace dei progressi compiuti nei negoziati relativi al tribunale multilaterale per gli investimenti; osserva che il sistema giurisdizionale internazionale (ICS) è concepito come un passo verso il tribunale multilaterale per gli investimenti; si rammarica dell'estrema lentezza dei progressi compiuti dagli Stati membri nello smantellamento dei trattati bilaterali di investimento intra-UE ed esorta la Commissione ad adottare misure ove opportuno;

18.  esprime il proprio deciso sostegno alla cooperazione trilaterale in corso tra l'UE, gli Stati Uniti e il Giappone nell'ottica di limitare le pratiche che provocano distorsioni sul mercato a livello mondiale; accoglie con favore, in tal senso, la dichiarazione congiunta del 14 gennaio 2020 sulle sovvenzioni all'industria;

Stati Uniti

19.  si rammarica profondamento del cambiamento significativo di orientamento della politica commerciale statunitense avvenuto negli ultimi tre anni ed esprime preoccupazione per l'aumento delle misure commerciali unilaterali e delle misure protezionistiche, ivi comprese le recenti decisioni del dipartimento statunitense del Commercio di avviare ulteriori indagini a norma della sezione 232; si rammarica della notifica formale da parte degli Stati Uniti del loro ritiro dall'accordo di Parigi, il 4 novembre 2019, e ricorda che la politica commerciale comune dell'UE dovrebbe contribuire a promuovere la realizzazione di tale accordo; sottolinea l'importanza di rilanciare i colloqui UE-Stati Uniti per risolvere i problemi in sospeso, comprese le controversie; sottolinea l'importanza di mantenere l'agricoltura al di fuori dell'ambito di applicazione dei negoziati nonché di garantire un monitoraggio e una protezione adeguati del settore della pesca;

20.  sottolinea che l'UE dovrebbe continuare a collaborare con gli Stati Uniti in quanto partner con cui occorre trovare soluzioni a questioni commerciali di interesse comune, come pure a minacce e ad attriti commerciali, ivi compresa l'applicazione extraterritoriale delle leggi adottate dagli Stati Uniti che sono contrarie al diritto internazionale; sottolinea che l'UE dovrebbe continuare ad adoperarsi per ripristinare la fiducia reciproca e strette relazioni commerciali, assicurando nel contempo il rispetto delle norme europee; ritiene che un accordo commerciale limitato con gli Stati Uniti potrebbe essere considerato un passo importante in tal senso;

21.  invita la Commissione a dialogare con le controparti statunitensi per individuare modi per allentare le tensioni commerciali transatlantiche, anche trovando con gli Stati Uniti soluzioni negoziate sulla questione delle sovvenzioni all'aviazione civile, in particolare per quanto riguarda l'attuale controversia Airbus-Boeing, nonché a raggiungere un'intesa per porre fine all'imposizione illegale dei dazi su acciaio e alluminio degli Stati Uniti e alle misure illegali contro le sovvenzioni e il dumping per i prodotti agroalimentari, tra cui le olive mature; esorta la Commissione a intensificare gli sforzi per una risposta dell'UE coordinata e unificata; accoglie con favore i negoziati tra l'UE e gli Stati Uniti sull'accettazione reciproca dei risultati della valutazione di conformità; incoraggia la Commissione ad accelerare la cooperazione in altri settori di interesse comune, quali le norme e altri ostacoli non tariffari, al fine di agevolare gli scambi, ridurre gli ostacoli burocratici e tagliare i costi;

22.  si rammarica che l'attuale amministrazione stia considerando il ritiro dall'accordo generale sugli appalti pubblici; esorta l'amministrazione a rimanere parte dell'accordo;

Cina

23.  osserva che la Cina, secondo partner commerciale dell'UE, rappresenta un mercato di opportunità, date le sue dimensioni e la sua crescita, ma che esistono numerosi ostacoli per le imprese dell'UE che cercano di accedere a tale mercato e di operarvi, per via del fatto che l'economia cinese è guidata e sovvenzionata dallo Stato e le imprese statali beneficiano di un accesso al mercato esclusivo o dominante; condanna tutti i tipi di misure discriminatorie cui sono soggette le imprese dell'UE in Cina; ritiene che una concorrenza leale tra imprese dell'UE e cinesi darebbe luogo a maggiori opportunità e a una maggiore innovazione e invita la Commissione a monitorare costantemente i persistenti atti di discriminazione e a collaborare con le autorità cinesi allo scopo di eliminare tali atti e ostacoli; prende atto del ritiro da parte della Cina, nel maggio 2019, della denuncia presentata contro l'UE presso l'OMC in relazione al trattamento di economia non di mercato nell'ambito dell'antidumping; accoglie con favore l'esito del procedimento di risoluzione delle controversie tra l'UE e la Cina che segna la fine dello status di economia di mercato della Cina, in linea con la posizione del Parlamento del maggio 2016(12);

24.  si compiace della conclusione dei negoziati per un accordo UE-Cina sulle indicazioni geografiche, del 6 novembre 2019, quale passo positivo verso il miglioramento della protezione dei prodotti a indicazione geografica dell'UE in Cina e chiede la rapida ratifica di tale accordo, nonché una legislazione aggiornata e un'applicazione più rigorosa; insiste sul fatto che tale accordo UE-Cina sulle indicazioni geografiche non deve essere violato dall'accordo commerciale di fase I tra Stati Uniti e Cina; invita la Commissione a monitorare la situazione dell'accesso al mercato per i prodotti europei durante l'attuazione di tale accordo; osserva che, secondo la più recente relazione sulla protezione e l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, oltre l'80 % dei sequestri di merci contraffatte e di merci usurpative interessa prodotti provenienti dalla Cina, e così è stato sia nel 2018 che nel 2019; invita la Commissione a esaminare ulteriori strumenti per affrontare tali questioni e garantire una protezione completa dei diritti di proprietà intellettuale;

25.  esorta la Commissione a concludere negoziati relativi a un accordo ambizioso in materia di investimenti con la Cina, provvisto di un capitolo efficace sul commercio e lo sviluppo sostenibile, che elimini tutti gli ostacoli all'apertura del mercato in Cina; attende con interesse la conclusione dei negoziati entro la fine del 2020, come concordato in occasione del vertice UE-Cina del 2019; è fermamente convinto, tuttavia, che il contenuto dell'accordo debba essere prioritario rispetto alla rapidità della sua conclusione;

26.  è costernato per la relazione pubblicata dall'Australian Strategic Policy Institute nel febbraio 2020, che fornisce prove dello sfruttamento di lavoratori uiguri nelle fabbriche cinesi, tra cui figurano fabbriche appartenenti alle catene del valore di società dell'UE; esprime profonda preoccupazione per le segnalazioni delle ripercussioni dell'iniziativa "Nuova via della seta" sui diritti umani in Cina e Pakistan; invita la Commissione a utilizzare tutti i mezzi disponibili per porre fine allo sfruttamento degli uiguri; chiede alle società europee di porre fine a qualsiasi forma di coinvolgimento nelle violazioni dei diritti umani in Cina; insiste sul fatto che il lavoro forzato degli uiguri debba essere escluso dalle catene di approvvigionamento dei prodotti importati nel mercato unico;

Nuovo partenariato con l'Africa

27.  accoglie con favore la pubblicazione della comunicazione congiunta relativa a una strategia globale per l'Africa; invita l'UE a impegnarsi maggiormente con i paesi africani al fine di creare un partenariato efficace e solido, in linea con gli aspetti commerciali della strategia di sviluppo dell'Africa per il 2063, che promuova lo sviluppo economico sostenibile, la crescita e la sicurezza alimentare nel continente africano; sottolinea che i dati contenuti nella recente relazione del 10 febbraio 2020 sul sistema di preferenze generalizzate (SPG) per il periodo 2018-2019 evidenziano un aumento del tasso di utilizzo delle preferenze da parte dei paesi beneficiari del sistema; invita la Commissione ad aumentare il suo sostegno tecnico ed economico mediante misure di aiuto al commercio tra l'UE e i paesi africani, nonché tra gli stessi paesi africani; rileva, a tale riguardo, che gli aiuti al commercio dovrebbero essere una componente fondamentale delle relazioni commerciali con l'Africa a seguito della crisi della COVID-19;

28.  si compiace dei progressi compiuti verso l'attuazione della zona continentale di libero scambio africana, che mira a creare un mercato continentale unico per beni e servizi, caratterizzato dalla libera circolazione delle persone e degli investimenti; si compiace del sostegno dell'UE all'istituzione del nuovo Osservatorio commerciale dell'Unione africana; chiede che l'Unione continui a sostenere la zona continentale di libero scambio africana, in linea con l'alleanza Africa-Europa per gli investimenti e l'occupazione sostenibili; chiede di applicare e approfondire in maniera adeguata gli APE esistenti allo scopo di rafforzare gli scambi commerciali e gli investimenti; accoglie con favore l'entrata in vigore degli APE dell'Africa orientale e australe (ESA) e della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC) e gli APE provvisori con il Ghana e la Costa d'Avorio e deplora l'assenza di progressi per quanto riguarda la ratifica dei restanti APE regionali; esprime il proprio sostegno alla visione indicata nel discorso sullo stato dell'Unione pronunciato nel 2018 di un accordo commerciale tra continenti che dovrebbe costituire un partenariato economico tra pari, che generi vantaggi reciproci, contribuisca al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) e sostenga lo sviluppo di catene competitive del valore locali e regionali e di sistemi fiscali resilienti;

29.  sottolinea inoltre l'importanza di un monitoraggio congiunto degli APE con il sostegno dei partner locali e delle organizzazioni della società civile; invita la Commissione a effettuare un'analisi approfondita degli attuali APE su questioni quali le economie locali, i mercati del lavoro, la perdita di biodiversità, la deforestazione e l'accaparramento dei terreni per determinare se siano necessarie modifiche;

Paesi in via di sviluppo

30.  sottolinea che il commercio può rappresentare un importante strumento per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, contribuendo a ridurre la povertà; pone in evidenza, a tale proposito, la necessità di focalizzare l'attenzione su accordi di libero scambio reciprocamente vantaggiosi, sulla diversificazione delle esportazioni, sulla creazione di valore aggiunto e sulle micro, piccole e medie imprese (MPMI); evidenzia che l'UE è impegnata in una politica commerciale solida, efficace e credibile che costituirà la base per un sistema commerciale multilaterale equo, aperto, inclusivo e disciplinato da regole, che crei condizioni di parità a beneficio di tutti i paesi, compresi quelli in via di sviluppo, il che è essenziale per l'ulteriore integrazione di questi ultimi nelle catene globali del valore; ricorda che la politica commerciale e di sviluppo dell'UE dovrebbe contribuire all'integrazione regionale e all'inserimento e all'avanzamento dei paesi in via di sviluppo all'interno delle catene globali del valore;

31.  evidenzia che i paesi in via di sviluppo sono i più colpiti dal fenomeno dell'evasione fiscale, che ogni anno priva gli Stati di miliardi di euro di entrate pubbliche; chiede che negli accordi commerciali con i paesi in via di sviluppo siano incluse disposizioni volte a contribuire alla lotta contro i flussi finanziari illeciti e l'evasione fiscale da parte delle imprese e delle multinazionali, con l'obiettivo di garantire il pagamento delle imposte nel luogo in cui sono generati gli utili e il valore economico reale e di eliminare l'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili;

Giappone, Singapore e Vietnam

32.  si compiace dell'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio UE-Giappone del 1° febbraio 2019 e rileva che, secondo i primi dati forniti a un anno dalla sua attuazione(13), le esportazioni dell'UE verso il Giappone sono aumentate del 6,6 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente;

33.  accoglie con favore l'entrata in vigore dell'accordo commerciale UE-Singapore, del 21 novembre 2019; accoglie con favore i progressi compiuti verso l'attuazione dell'accordo UE-Vietnam e chiede di continuare a progredire rapidamente, in particolare per quanto riguarda la creazione di istituzioni congiunte e la ratifica delle convenzioni fondamentali dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) in sospeso e degli impegni in materia di diritti umani, esortando la Commissione a garantirne l'applicazione concreta in collaborazione con il servizio europeo per l'azione esterna; invita gli Stati membri a procedere alla ratifica dell'accordo UE-Vietnam per la protezione degli investimenti affinché possa entrare in vigore quanto prima, unitamente all'accordo di libero scambio UE-Vietnam; rileva che nel 2018 l'UE ha esportato verso il Vietnam circa 13,8 miliardi di EUR di beni e sottolinea che gli accordi di libero scambio e gli accordi di protezione degli investimenti fondati su regole garantiranno prevedibilità e Stato di diritto per gli investitori, aumentando positivamente, nel contempo, le esportazioni in entrambe le direzioni e creando stabilità e fiducia per le PMI; ritiene che tali accordi costituiscano un passo in avanti verso la conclusione di un accordo di libero scambio con l'intera regione dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN);

34.  sottolinea che questi tre accordi consolidano la dinamica strategica dell'Unione europea in una zona fondamentale del mondo caratterizzata da una rapida crescita demografica e dei redditi e da opportunità significative per gli operatori dell'UE; sottolinea inoltre che, grazie alla sua presenza più forte, l'Unione europea potrebbe creare un'alternativa al controllo cinese nella zona;

America Latina e Caraibi

35.  sottolinea l'importanza di rafforzare relazioni commerciali e politiche reciprocamente vantaggiose con l'America latina; ricorda che l'Unione europea e l'America latina intrattengono una stretta cooperazione sulla base dei loro legami storici, culturali ed economici, e che la regione dell'America latina e dei Caraibi rappresenta il quinto partner commerciale dell'UE; ritiene che la presenza dell'UE nella regione sia fondamentale sia in termini di rafforzamento della cooperazione basata su valori condivisi sia quale vettore per perseguire la politica di azione esterna dell'UE, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento del sistema commerciale multilaterale fondato su regole; invita la Commissione a chiarire la sua intenzione in merito ai futuri accordi commerciali e di associazione, per quanto riguarda la questione della divisione del testo;

36.  pone l'accento sull'importanza della recente modernizzazione dell'accordo di associazione UE-Messico e della conclusione dell'accordo di associazione con il Mercosur, che possono potenzialmente approfondire il partenariato strategico dell'UE con l'America latina, creare ulteriori opportunità nelle relazioni commerciali con tali paesi e contribuire a diversificare le catene di approvvigionamento dell'economia europea; ritiene che l'accordo di associazione UE-Mercosur rappresenti il principale accordo "tra blocchi" di questo tipo e che detto accordo possa potenzialmente creare un'area di mercato aperta reciprocamente vantaggiosa che includa circa 800 milioni di cittadini; ricorda che tale accordo, come tutti gli accordi commerciali dell'UE, deve assicurare condizioni di concorrenza leale e garantire il rispetto delle norme e dei sistemi di produzione europei; ricorda che l'accordo contiene un capitolo vincolante sullo sviluppo sostenibile che deve essere applicato, attuato e pienamente valutato, nonché impegni specifici riguardanti i diritti dei lavoratori e la protezione dell'ambiente, compresa l'attuazione dell'accordo di Parigi sul clima e delle relative norme di applicazione; sottolinea che l'accordo UE-Mercosur non può essere ratificato nella sua forma attuale;

37.  è convinto che la modernizzazione dell'accordo di associazione con il Cile servirà a rafforzare ulteriormente la presenza dell'UE nella più ampia regione e contribuirà a promuovere un programma commerciale internazionale basato sullo sviluppo sostenibile, su una protezione più rigorosa delle norme ambientali e occupazionali e sul rispetto dei diritti umani; invita la Commissione a garantire che i negoziati in corso rispettino tali principi e che si possa raggiungere un accordo in maniera tempestiva;

Negoziati in corso sugli accordi di libero scambio

38.  chiede di portare avanti un'agenda ambiziosa e in linea con il Green Deal in sede di negoziazione degli accordi di libero scambio, in particolare con l'Australia, la Nuova Zelanda, la Tunisia, il Marocco e l'Indonesia, tenendo conto della natura sensibile di alcuni prodotti agricoli come la carne bovina e ovina, i prodotti lattiero-caseari e la frutta; ribadisce il suo invito ad aprire rapidamente i negoziati in materia di investimenti con Taiwan e invita la Commissione ad avviare un esercizio esplorativo;

39.  assume un approccio pragmatico verso le relazioni commerciali con il Regno Unito, che dovrebbero essere globali e ambiziose e finalizzate all'eliminazione dei dazi e dei contingenti e dovrebbero inoltre basarsi sui principi relativi al commercio, gli investimenti e la competitività stabiliti nella sua raccomandazione del 18 giugno 2020 sui negoziati per un nuovo partenariato con il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord(14); fa presente che la dichiarazione politica del 17 ottobre 2019, sostenuta dal Regno Unito, stabilisce che il futuro partenariato economico si fonderà su disposizioni che garantiscano condizioni di parità per una concorrenza libera e leale, in particolare qualora non sia raggiunto alcun accordo prima della fine del 2020; rileva che gli Stati membri dell'UE sono esportatori netti verso il Regno Unito e che la ricerca di una soluzione che soddisfi entrambe le parti deve essere una priorità intesa a garantire il rispetto e la tutela degli interessi degli esportatori e degli investitori dell'Unione; invita la Commissione a migliorare la competitività delle società e delle piccole e medie imprese dell'Unione;

40.  esorta la Commissione ad approfittare della dinamica innescata dal recesso del Regno Unito per ottimizzare le politiche dell'UE, ridurre la burocrazia e rafforzare la competitività delle imprese e delle PMI europee; sottolinea che l'accordo di libero scambio con il Regno Unito dovrebbe essere inteso a favorire il più ampio accesso ai mercati e la massima agevolazione degli scambi possibili, al fine di ridurre al minimo le perturbazioni commerciali e di garantire condizioni di parità;

Attuazione degli accordi di libero scambio

41.  prende atto dei risultati illustrati nella relazione della Commissione sull'attuazione degli accordi di libero scambio, in particolare per quanto concerne la Corea del Sud, l'America centrale e l'America latina, il Canada e i partner orientali; sottolinea che gli accordi commerciali dell'UE hanno chiaramente dimostrato in passato di poter conseguire, nella maggior parte dei casi, il loro principale obiettivo, ovvero la creazione di opportunità significative per gli esportatori dell'UE sui mercati commerciali dei paesi terzi; sottolinea, tuttavia, che la Commissione ha stimato un aumento dell'impatto economico negativo degli ostacoli al commercio e agli investimenti a causa della tendenza protezionistica; invita la Commissione a continuare ad effettuare valutazioni d'impatto ex post delle ripercussioni degli accordi commerciali sulla nostra economia, anche relativamente alla sostenibilità;

42.  incoraggia la Commissione a cercare continuamente modi per migliorare le relazioni commerciali e approfondire ulteriormente l'integrazione economica con i paesi del partenariato orientale, in particolare nel caso dei tre paesi associati;

43.  rammenta gli sviluppi positivi relativi all'accordo commerciale UE-Canada; fa presente che nel suo primo anno completo di attuazione, gli scambi bilaterali di merci, tra cui i prodotti agroalimentari, sono aumentati del 10,3 % rispetto alla media dei tre anni precedenti; ricorda che l'eccedenza commerciale dell'UE con il Canada è aumentata del 60 % e ha creato ulteriori opportunità per i nostri esportatori; ricorda altresì che dall'entrata in vigore provvisoria dell'accordo, le due parti hanno creato un solido partenariato corredando il testo originale di importanti raccomandazioni in materia di commercio, azione per il clima e accordo di Parigi, commercio e genere e piccole e medie imprese, e ritiene che ciò costituisca la prova della dinamicità dell'accordo commerciale nella sua attuazione; invita la Commissione a fornire al Parlamento dati più recenti in merito alle esportazioni delle PMI dell'Unione e la sostenibilità complessiva dell'accordo; ricorda l'importanza di rafforzare l'attuazione e il monitoraggio del capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile;

44.  ribadisce la propria preoccupazione in merito al basso tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dell'UE segnalato da alcuni dei partner preferenziali dell'Unione, cosa che denota i limitati benefici della strategia di bilateralismo commerciale per gli operatori economici di piccole dimensioni; prende atto, in particolare, di un'ampia divergenza nell'utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dell'Unione verso diversi partner commerciali e di una scarsa divergenza nell'utilizzo delle preferenze sulle importazioni dell'UE da diversi partner commerciali; invita la Commissione ad approfondire l'analisi relativa all'utilizzo delle preferenze e a presentare nuovi strumenti innovativi e soluzioni pratiche; sottolinea, a tale riguardo, l'importanza di regole di origine flessibili, razionali e di facile applicazione; invita la Commissione, unitamente agli Stati membri, a razionalizzare il lavoro verso la realizzazione di strategie di promozione e comunicazione commerciali più efficaci e a sfruttare appieno il potenziale delle delegazioni dell'UE in tutto il mondo;

45.  sottolinea che il gran numero di ostacoli di natura commerciale e non commerciale, così come le attuali divergenze in termini di livello e qualità dei controlli, procedure doganali e politiche sanzionatorie nei punti di ingresso dell'UE nell'unione doganale, determinano spesso una distorsione dei flussi commerciali, che mette a repentaglio l'integrità del mercato unico; esorta pertanto la Commissione ad affrontare la questione, garantendo condizioni di concorrenza leali e paritarie per le imprese;

46.  sottolinea che la protezione delle indicazioni geografiche è uno degli elementi offensivi di cui dispone l'Unione nella negoziazione degli accordi commerciali ed evidenzia l'importanza che i partner dell'UE rispettino le disposizioni in questione; invita la Commissione a garantire un maggiore rispetto delle succitate disposizioni negli accordi commerciali attuali e futuri;

47.  invita la Commissione a esaminare in particolare gli effetti cumulativi degli accordi di libero scambio dell'UE sulla deviazione degli scambi, sia per l'UE che per i paesi partner, e a confrontare i risultati con le singole valutazioni d'impatto e con i dati effettivi;

48.  sottolinea l'importanza di coinvolgere in particolare i parlamenti nazionali, la società civile e il settore privato di tutte le parti durante i negoziati commerciali; chiede una maggiore partecipazione e consultazione delle parti sociali e della società civile nell'ambito della negoziazione e dell'attuazione degli accordi commerciali, segnatamente nel quadro dei gruppi consultivi interni, il cui ruolo di monitoraggio potrebbe essere esteso a tutte le parti degli accordi commerciali senza essere limitato esclusivamente ai capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile;

Commercio e sviluppo sostenibile

49.  rammenta la posizione espressa nella sua precedente relazione sull'attuazione della politica commerciale comune; sottolinea che il piano d'azione in quindici punti, del 27 febbraio 2018, elaborato dai servizi della Commissione, costituisce una buona base di riflessione per migliorare l'attuazione del capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile; ricorda che gli accordi di nuova generazione contengono clausole sui diritti umani e capitoli sullo sviluppo sostenibile, la cui piena e completa attuazione intende garantire e promuovere il rispetto dei diritti umani, dei valori dell'Unione e degli elevati requisiti occupazionali, sociali e ambientali; prende atto della valutazione dei capitoli sullo sviluppo sostenibile inclusa nella relazione della Commissione sull'attuazione degli accordi di libero scambio e chiede un'attuazione tempestiva delle disposizioni vigenti in materia di commercio e sviluppo sostenibile; chiede alla Commissione di sviluppare una metodologia precisa e specifica per il monitoraggio e la valutazione dell'attuazione di tali capitoli, vista l'impossibilità di procedere a una valutazione esclusivamente sulla base di dati quantitativi; invita la Commissione a presentare proposte sulle modalità per rafforzare l'applicazione del capitolo sullo sviluppo sostenibile negli accordi commerciali;

50.  prende atto dell'iniziativa avviata dalla DG JUST della Commissione relativa all'obbligo di diligenza per le imprese, compresa la sua valutazione negli accordi commerciali dell'UE, nonché un meccanismo che garantisca un'attuazione efficace; sottolinea che la proposta relativa all'obbligo di diligenza dovrebbe assicurare che tali misure non costituiscano un ulteriore onere per le PMI europee e non ne riducano la competitività;

51.  ribadisce il suo invito alla Commissione e agli Stati membri a partecipare in modo costruttivo ai negoziati per un trattato delle Nazioni Unite giuridicamente vincolante sulle società transnazionali e altre imprese commerciali in materia di diritti umani, allo scopo di garantire l'accesso alla giustizia per le vittime di violazioni dei diritti umani e consentire loro di chiedere un risarcimento;

52.  si compiace dell'iniziativa della Commissione per un Green Deal europeo e sottolinea che esso dovrebbe essere sostenuto attivamente da una strategia commerciale dell'UE equilibrata sotto il profilo ecologico, economico e sociale; accoglie con favore l'impegno della Commissione di rendere il rispetto dell'accordo di Parigi sul clima una "clausola essenziale" degli accordi commerciali;

53.  rileva che l'approccio attuale contribuisce già ad affrontare questioni relative al mancato rispetto degli obblighi; chiede tuttavia alla Commissione di dimostrarsi più attenta e di trarre insegnamenti dalle precedenti esperienze, come si è visto nel quadro dell'ALS UE-Corea, in cui l'Unione ha richiesto l'istituzione di un gruppo di esperti a seguito della mancata ratifica, da parte della Corea del Sud, delle convenzioni dell'OIL sui diritti dei lavoratori, in particolare sulla libertà di associazione e di contrattazione collettiva;

54.  ricorda che i tempestivi sforzi profusi dalla Commissione e dal Parlamento europeo nell'ambito dei negoziati commerciali con il Messico e il Vietnam hanno incoraggiato con successo la ratifica, da parte di entrambi i paesi, della Convenzione 98 dell'OIL sul diritto di organizzazione e di contrattazione collettiva, avvenuta rispettivamente a novembre 2018 e a giugno 2019; si congratula con entrambi i paesi per tale passo importante; esorta la Commissione a monitorare i progressi compiuti in relazione all'attuazione delle altre convenzioni dell'OIL e a costituire senza indugio la commissione interparlamentare, come convenuto nel quadro dell'accordo di libero scambio UE-Vietnam, riservando particolare attenzione al divieto del lavoro minorile; deplora che il Vietnam non abbia ratificato la convenzione 87 dell'OIL sulla libertà di associazione; invita la Commissione a monitorare attentamente la situazione e a chiedere consultazioni con il governo vietnamita qualora non si adoperi con costanza e assiduità per ratificare, come previsto dall'accordo;

55.  ricorda la necessità di un piano d'azione efficace per attuare l'obiettivo della tolleranza zero nei confronti del lavoro minorile negli accordi di libero scambio, creando un robusto partenariato con le ONG e le autorità nazionali al fine di sviluppare solide alternative sociali ed economiche per famiglie e lavoratori, conformemente alle azioni intraprese nell'ambito della politica di sviluppo dell'UE;

56.  ritiene che i capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile contenuti negli accordi commerciali dovrebbero essere uno dei motori della dimensione esterna del Green Deal europeo; sottolinea che qualsiasi nuovo meccanismo di adeguamento del carbonio dovrebbe essere compatibile con le norme dell'OMC e con gli accordi di libero scambio dell'UE; sottolinea che le imprese dell'UE non dovrebbero essere poste in una situazione di svantaggio competitivo;

57.  fa presente che la politica commerciale e di investimento dell'Unione dovrebbe essere utilizzata come strumento a favore di una gestione responsabile delle catene di approvvigionamento, che comprenda la garanzia del rispetto dei diritti umani, dei diritti del lavoro e delle norme ambientali da parte delle imprese nonché la garanzia dell'accesso alla giustizia; prende atto dell'impegno assunto dalla Commissione di presentare una proposta legislativa entro il 2021;

58.  invita la Commissione a garantire che le condizioni in materia di diritti umani collegate alle preferenze commerciali unilaterali nell'ambito dell'SPG o dell'SPG+ siano attuate e monitorate in modo efficace; sottolinea che la politica commerciale dell'UE dovrebbe contribuire a combattere il commercio illegale, la deforestazione e il degrado forestale;

59.  ritiene che sia opportuno tenere pienamente conto della dimensione commerciale della COP15 della convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica; ricorda la sua risoluzione del 16 gennaio 2020 sulla 15a riunione della conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica (COP15)(15), in cui chiede alla Commissione e agli Stati membri di collaborare attivamente con i paesi terzi, in particolare attraverso i loro strumenti per l'azione esterna, quali lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI), al fine di promuovere le misure di protezione, conservazione e ripristino della biodiversità e la governance, in particolare nel quadro di tutti gli accordi multilaterali e commerciali, e le misure contro le inadempienze, e di fissare obiettivi pertinenti al riguardo; invita, di conseguenza, la Commissione a includere capitoli applicabili in materia di commercio e sviluppo sostenibile in tutti i futuri accordi commerciali;

60.  chiede che, oltre alle consuete convenzioni fondamentali dell'OIL, l'UE esorti i suoi partner economici a ratificare e attuare le convenzioni 189 sui lavoratori domestici, 156 sui lavoratori con responsabilità familiari e 190 sulla violenza e le molestie;

Difesa degli interessi commerciali dell'UE

61.  rammenta che gli sforzi intesi a mantenere un sistema commerciale basato su regole devono avere un ruolo di primo piano nella strategia commerciale dell'Unione e, a tale proposito, plaude all'approvazione del pacchetto di modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale nel 2018 e al nuovo meccanismo di controllo degli investimenti esteri diretti; sottolinea che il succitato meccanismo di controllo mira a cooperare e a limitare potenzialmente gli investimenti esteri in settori strategici al fine di proteggere l'Unione e i suoi Stati membri; invita la Commissione a garantire l'efficace applicazione degli strumenti di difesa commerciale per proteggere l'industria europea dalle pratiche di mercato sleali e a valutare e rafforzare gli strumenti di salvaguardia al fine di renderli più pronti alle circostanze straordinarie e più idonei a rafforzare l'industria europea, anticipando efficacemente le perturbazioni del mercato derivanti dai flussi commerciali; sottolinea la necessità di rafforzare il controllo e la cooperazione nel contesto post-COVID-19, in cui alcuni dei settori strategici dell'UE potrebbero essere soggetti a pressioni; sottolinea, tuttavia, che il nuovo meccanismo di controllo degli investimenti esteri diretti non dovrebbe mai essere utilizzato come misura protezionistica; accoglie con favore il Libro bianco sulle sovvenzioni estere e invita la Commissione a presentare una proposta legislativa, se del caso, qualora gli strumenti attuali si dimostrassero insufficienti;

62.  prende atto dell'attuale aumento massiccio delle importazioni di acciaio dalla Cina e da altri paesi terzi, che colpisce gravemente l'industria europea e mette a repentaglio un numero elevato di posti di lavoro; sottolinea che il processo di revisione delle attuali misure di salvaguardia sulle importazioni di prodotti siderurgici deve includere la riduzione dei contingenti esistenti in conformità dell'eccesso di capacità importate ed eliminare la possibilità di trasferire contingenti non utilizzati;

63.  accoglie con favore l'annuncio della Commissione relativo alla nomina, all'inizio del 2020, di un responsabile dell'esecuzione degli accordi commerciali per monitorare e migliorare il rispetto degli accordi commerciali dell'UE; osserva che le norme previste dagli accordi commerciali dell'UE dovrebbero essere applicate adeguatamente al fine di garantirne l'efficacia e affrontare le distorsioni del mercato; sottolinea la necessità che tale posizione di recente creazione sia incentrata sull'attuazione e sull'esecuzione degli accordi commerciali dell'UE, nonché sulle violazioni dell'accesso al mercato e sugli impegni in materia di commercio e sviluppo sostenibile; è del parere che detto responsabile non debba solo monitorare e far rispettare gli obblighi in materia di tutela dell'ambiente e del lavoro derivanti dagli accordi commerciali dell'UE con i paesi terzi, ma anche concentrarsi sull'attuazione di tutti i capitoli degli accordi commerciali al fine di garantire che sia sfruttato il loro pieno potenziale; invita la Commissione a chiarire ulteriormente tale ruolo;

64.  invita il Consiglio a concludere un accordo rapido e tempestivo sullo strumento per gli appalti internazionali al fine di garantire agli operatori dell'UE sicurezza giuridica, reciprocità e condizioni di parità; chiede l'inserimento di un catalogo globale dei prodotti sanitari di emergenza essenziali per evitare abusi futuri da parte dei fornitori dei paesi terzi nel commercio internazionale durante una pandemia mondiale; osserva che i mercati degli appalti pubblici dell'Unione sono i più aperti al mondo e che taluni paesi terzi hanno un accesso molto limitato a detti mercati; sottolinea l'importanza di promuovere la reciprocità e il vantaggio reciproco in materia di accesso ai mercati e di appalti pubblici, a vantaggio delle società dell'UE;

65.  sottolinea la necessità di disporre di adeguati meccanismi di controllo degli investimenti in tutti gli Stati membri per proteggersi dai rischi concernenti la sicurezza e l'ordine pubblico; incoraggia gli Stati membri che non dispongono ancora di meccanismi di controllo a mettere in atto soluzioni temporanee e invita la Commissione a sostenere attivamente tali sforzi;

66.  sottolinea che gli investimenti esteri diretti nell'UE e l'acquisizione delle infrastrutture di assistenza sanitaria e di altre infrastrutture chiave da parte degli investitori esteri possono potenzialmente compromettere gli sforzi dell'UE volti ad affrontare la pandemia di COVID-19 in Europa; accoglie con favore, in tal senso, la comunicazione della Commissione sugli orientamenti agli Stati membri in vista dell'applicazione del regolamento sul controllo degli investimenti esteri diretti; esorta gli Stati membri che non hanno ancora istituito un meccanismo di controllo a procedere in tal senso con urgenza; invita inoltre tutti gli Stati membri a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per garantire che siano istituiti meccanismi efficaci per valutare i potenziali investimenti e le acquisizioni in relazione alle minacce alle infrastrutture sanitarie fondamentali nell'UE e ad adottare, se necessario, misure di mitigazione o di blocco;

67.  ribadisce la necessità di garantire condizioni di parità tra le industrie europee che applicano norme climatiche, ambientali, ecologiche e sociali ambiziose e i partner commerciali che non perseguono le stesse norme rigorose; ritiene che sia pertanto urgentemente necessario introdurre un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera compatibile con l'OMC che rafforzi l'azione globale per il clima e protegga le industrie europee dalla concorrenza sleale;

68.  invita i leader dell'UE e la Commissione a prendere decisioni coraggiose riguardo alla riforma del sistema delle risorse proprie dell'UE, compresa l'introduzione di un paniere di nuove risorse proprie; ribadisce la sua posizione, indicata nella relazione interlocutoria sul QFP, in merito all'elenco di potenziali candidati per nuove risorse proprie: una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, una tassazione dei servizi digitali, un'imposta sulle transazioni finanziarie, i proventi del sistema di scambio delle quote di emissione, un contributo per la plastica e un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera compatibile con l'OMC(16);

69.  esprime preoccupazione per la continua espansione dei meccanismi di arbitrato tra investitori e Stati attraverso accordi di investimento; ricorda che tali sistemi giudiziari paralleli sono concepiti per promuovere gli interessi e i diritti delle imprese ma non i loro doveri e le loro responsabilità e possono mettere a rischio lo spazio politico e il diritto legittimo a legiferare degli Stati; denuncia il fatto che gli studi legali abbiano iniziato a promuovere consulenze in merito alle modalità con cui gli investitori esteri possono intentare un'azione nell'ambito dell'arbitrato a seguito delle misure governative legate alla COVID; chiede una moratoria su tutte le richieste di arbitrato connesse a misure concernenti le dimensioni sanitaria, economica e sociale della pandemia e i relativi effetti;

70.  chiede il rilancio dei negoziati relativi a un accordo sui beni ambientali e invita la Commissione a proporre modifiche unilaterali dei dazi applicati ai "beni ambientali" qualora questi possano essere identificati come prodotti che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo;

71.  chiede di potenziare la dimensione esterna delle iniziative per l'economia circolare(17) nelle relazioni dell'UE con i paesi terzi attraverso una cooperazione e un dialogo normativi;

Scambi di servizi e commercio digitale

72.  si compiace dei negoziati plurilaterali in corso su settori chiave degli scambi di servizi, in particolare in materia di regolamentazione interna dei servizi e di agevolazione degli investimenti; rileva che la presenza commerciale in un paese terzo è la modalità prevalente di offerta nell'ambito dello scambio di servizi e del commercio elettronico;

73.  evidenzia che l'Unione europea è di gran lunga il maggiore esportatore al mondo di servizi, che rappresentano circa il 70 % del suo PIL; sottolinea, in particolare, la relativa resilienza degli scambi di servizi durante la crisi della COVID-19 e mette in luce il suo ruolo nella ripresa economica in Europa;

74.  sottolinea la necessità di agevolare i tentativi di ripresa internazionali attraverso un commercio aperto ed equo, compreso il commercio digitale, il che necessita di una moratoria sui dazi doganali sulle trasmissioni per via elettronica; è favorevole alla dichiarazione congiunta dell'OMC sul commercio elettronico, che chiede norme globali in materia; sollecita l'apertura verso un risultato significativo, al fine di agevolare il flusso transfrontaliero di dati e di far fronte agli ostacoli ingiustificati al commercio per via elettronica, in piena conformità con la legislazione dell'UE in materia di tutela della vita privata e di protezione dei dati, tra cui il regolamento generale sulla protezione dei dati, nonché di usufruire della flessibilità concessa dalle direttive di negoziato; accoglie con favore il fatto che tali negoziati riuniscano un numero molto elevato di membri dell'OMC e chiede di mantenerli quanto più aperti e inclusivi possibile;

PMI

75.  fa presente che alle piccole e medie imprese è attribuibile circa il 30 % del valore delle esportazioni di beni dell'Unione e che esse rappresentano oltre l'80 % di tutte le imprese dell'UE che esportano beni, ma che solo il 5 % delle PMI è attivo a livello internazionale, il che significa che un'ampia maggioranza di esse dipende dalla vitalità del mercato interno; è favorevole all'idea di introdurre in tutte le proposte di accordi di libero scambio un capitolo specifico dedicato alle PMI, come già avvenuto nell'accordo UE-Giappone e nell'accordo modernizzato con il Messico, prevedendo l'integrazione delle PMI in sede di revisione degli attuali accordi di libero scambio; rileva che gli ostacoli agli scambi e la burocrazia risultano particolarmente onerosi per le PMI; invita la Commissione a continuare a impegnarsi per sostenere le micro imprese e le piccole e medie imprese (MPMI), prestando particolare attenzione alle MPMI guidate da donne e prevedendo specifiche misure per le stesse; invita l'UE e gli Stati membri a dedicare particolare attenzione alla specifica situazione delle MPMI guidate da donne al momento di istituire gli helpdesk per l'esportazione, ad approfittare delle opportunità create dagli accordi di libero scambio e a rafforzare i servizi, le tecnologie e le infrastrutture (come l'accesso a Internet) che rivestono particolare importanza per l'emancipazione economica delle donne e le MPMI guidate da donne;

76.  chiede alla Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, le imprese e le parti interessate, di agevolare l'uso e la comprensione delle norme di origine per le PMI; ricorda alla Commissione il suo obiettivo di avviare all'inizio del 2020 uno strumento di autovalutazione delle norme di origine dedicato alle PMI sulla piattaforma Access2Market, per aiutare le imprese a valutare se un prodotto possa beneficiare delle preferenze previste da un determinato accordo commerciale dell'Unione, allo scopo di agevolare l'utilizzo delle preferenze previste dagli accordi commerciali dell'UE da parte delle PMI e in modo che le PMI godano in definitiva di tutti i vantaggi degli accordi commerciali e dell'accesso ai mercati esteri, mediante la fornitura di informazioni pratiche, aggiornate e di facile fruizione sulla politica commerciale e, in particolare, gli accordi di libero scambio; ribadisce il suo invito, rivolto alla Commissione, a monitorare gli effetti che la sua politica commerciale comporta per le PMI, in quanto queste ultime svolgono un ruolo fondamentale nel commercio internazionale, ricordando che, a causa delle loro dimensioni e delle loro limitate risorse, i costi amministrativi e la burocrazia gravano in modo sproporzionato sulle PMI;

Genere e scambi commerciali

77.  sottolinea l'opportunità, per gli accordi commerciali dell'UE, di promuovere la parità di genere e rafforzare le condizioni economiche delle donne nei paesi terzi, e invita la Commissione a contrastare lo sfruttamento delle donne; invita la Commissione e il Consiglio a proporre la negoziazione di un capitolo specifico sul genere negli accordi dell'UE in materia di scambi commerciali e investimenti; sostiene le raccomandazioni in materia di genere e commercio formulate dal comitato misto UE-Canada, che istituiscono una piattaforma in grado di promuovere la comprensione delle modalità con cui gli accordi commerciali possono contribuire alla parità di genere;

78.  rileva che le 26 valutazioni d'impatto sulla sostenibilità ultimate nel giugno 2017 non contenevano alcuna statistica specifica sul commercio e il genere e che nemmeno la relazione di attuazione del 2018 fornisce alcun dato; insiste sulla necessità di iniziare a raccogliere dati disaggregati per genere e si aspetta che la prossima relazione contenga dati esaustivi sull'impatto degli accordi di libero scambio, conformemente all'impegno assunto dalla Commissione; richiama l'attenzione, a tale riguardo, sulla valutazione di genere effettuata dal Canada quale migliore prassi da attuare;

79.  invita la Commissione a garantire che la composizione dei gruppi consultivi interni sia equilibrata sotto il profilo di genere, che sia istituito un comitato per il commercio e il genere nel quadro di ciascun accordo di libero scambio per evidenziare le carenze e che, come nel caso dell'accordo di libero scambio Canada-Israele, il meccanismo di risoluzione delle controversie sia applicato alle questioni di genere;

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80.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti nazionali degli Stati membri, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni.

(1) Testi approvati, P8_TA(2018)0230.
(2) Testi approvati, P8_TA(2018)0477.
(3) GU C 307 del 30.8.2018, pag. 109.
(4) GU C 101 del 16.3.2018, pag. 30.
(5) GU C 101 del 16.3.2018, pag. 19.
(6) GU C 407 del 4.11.2016, pag. 2.
(7) Testi approvati, P8_TA(2018)0066.
(8) https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/10101/2020/IT/JOIN-2020-3-F1-IT-MAIN-PART-1.PDF
(9) GU L 771 del 15.3.2020, pag. 1.
(10) Risoluzione del Parlamento europeo del 9 giugno 2015 sulla strategia dell'Unione europea per la parità tra donne e uomini dopo il 2015.
(11) Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2018 sull'uguaglianza di genere negli accordi commerciali dell'UE.
(12) Risoluzione del Parlamento europeo del 12 maggio 2016 sullo status di economia di mercato della Cina (GU C 76 del 28.2.2018, pag. 43).
(13) https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_20_161
(14) Testi approvati, P9_TA(2020)0152.
(15) Testi approvati, P9_TA(2020)0015.
(16) Si veda la risoluzione del Parlamento europeo del 15 maggio 2020 sul nuovo quadro finanziario pluriennale, le risorse proprie e il piano per la ripresa (testi approvati, P9_TA(2020)0124).
(17) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020DC0098&from=IT?

Ultimo aggiornamento: 21 agosto 2023Note legali - Informativa sulla privacy