Cécile Kashetu KYENGE
Cécile Kashetu KYENGE
Italie

Date de naissance : , Kambove (CD)

8ème législature Cécile Kashetu KYENGE

Groupes politiques

  • 01-07-2014 / 01-07-2019 : Groupe de l'Alliance Progressiste des Socialistes et Démocrates au Parlement européen - Membre

Partis nationaux

  • 01-07-2014 / 01-07-2019 : Partito Democratico (Italie)

Vice-présidente

  • 04-09-2014 / 01-07-2019 : Délégation à l'Assemblée parlementaire paritaire ACP-UE

Membre

  • 01-07-2014 / 18-01-2017 : Commission des libertés civiles, de la justice et des affaires intérieures
  • 14-07-2014 / 03-09-2014 : Délégation à l'Assemblée parlementaire paritaire ACP-UE
  • 14-07-2014 / 01-07-2019 : Délégation pour les relations avec le Parlement panafricain
  • 19-01-2017 / 01-07-2019 : Commission des libertés civiles, de la justice et des affaires intérieures

Membre suppléante

  • 08-07-2014 / 18-01-2017 : Commission de la culture et de l'éducation
  • 19-01-2017 / 01-07-2019 : Commission du développement

Activités parlementaires principales

Contributions aux débats en séance plénière

Discours prononcés en séance plénière et déclarations écrites relatives aux débats en séance plénière. Article 204 et article 171, paragraphe 11, du règlement intérieur.

Cameroun IT

18-04-2019 P8_CRE-REV(2019)04-18(4-104-0000)

Code des visas (débat) IT

17-04-2019 P8_CRE-REV(2019)04-17(3-429-0000)

Rapport(s) - en tant que rapporteur

Un rapporteur est nommé par la commission parlementaire saisie au fond pour élaborer un rapport sur les propositions législatives, budgétaires ou autres. Les rapporteurs peuvent ce faisant consulter des experts et les parties prenantes. Ils sont également chargés de rédiger des amendements de compromis et d’engager des négociations avec les rapporteurs fictifs. Les rapports adoptés en commission sont ensuite examinés et mis aux voix en séance plénière. Article 55 du règlement intérieur.

Rapport(s) - en tant que rapporteur fictif

Pour chaque rapport, les groupes politiques désignent, au sein de la commission saisie au fond, un rapporteur fictif qui suivra l’évolution des travaux et négociera des compromis avec le rapporteur. Article 215 du règlement intérieur.

Avis - en tant que rapporteur

Les commissions peuvent élaborer un avis sur le rapport de la commission saisie au fond; cet avis porte sur les matières qui relèvent de leur champ de compétence. Les rapporteurs de ces avis sont également chargés de rédiger des amendements de compromis et d’engager des négociations avec les rapporteurs fictifs de l’avis. Articles 56 et 57 ainsi qu’annexe VI du règlement intérieur.

AVIS sur la stratégie UE-Afrique: un coup d’accélérateur au développement

29-09-2017 LIBE_AD(2017)607871 PE607.871v02-00 LIBE
Cécile Kashetu KYENGE

Avis - en tant que rapporteur fictif

Les groupes politiques désignent un rapporteur fictif pour avis qui suivra l’évolution des travaux et négociera des compromis avec le rapporteur. Article 215 du règlement intérieur

AVIS sur la mise en œuvre des dispositions du traité relatives à la citoyenneté de l’Union

11-01-2019 LIBE_AD(2019)628589 PE628.589v02-00 LIBE
Martina ANDERSON

AVIS sur la proposition de règlement du Parlement européen et du Conseil relatif à la protection du budget de l’Union en cas de défaillance généralisée de l’état de droit dans un État membre

05-12-2018 LIBE_AD(2018)629627 PE629.627v02-00 LIBE
Terry REINTKE

AVIS sur la proposition de règlement du Parlement européen et du Conseil portant dispositions particulières relatives à l’objectif «Coopération territoriale européenne» (Interreg) soutenu par le Fonds européen de développement régional et les instruments de financement extérieur

22-11-2018 DEVE_AD(2018)628552 PE628.552v02-00 DEVE
Eleni THEOCHAROUS

Proposition(s) de résolution

Des propositions de résolution sont déposées sur des sujets d’actualité à la demande d’une commission, d’un groupe politique ou d’au moins 5 % des députés. Elles sont mises aux voix en séance plénière. Articles 132, 136, 139 et 144 du règlement intérieur.

Questions orales

Les questions avec demande de réponse orale suivie d'un débat, adressées à la Commission européenne, au Conseil ou à la vice-présidente de la Commission/haute représentante de l’Union, peuvent être déposées par une commission, un groupe politique ou au moins 5 % des députés qui composent le Parlement. Article 136 du règlement intérieur.

Autres activités parlementaires

Explications de vote écrites

Les députés peuvent expliquer par écrit leur vote en plénière. Article 194 du règlement intérieur.

Mise en place du programme «Europe créative» (2021 à 2027) (A8-0156/2019 - Silvia Costa) IT

28-03-2019

Con l'adozione di questo programma il Parlamento riconosce il grande valore non solo della cultura ma anche delle arti, del patrimonio e della diversità culturale. Un valore che arricchisce la società europea non solo da un punto di vista culturale ed educativo ma anche sotto l'aspetto democratico, ambientale, sociale, economico e dei diritti umani. La cultura è infatti un aspetto fondamentale per rafforzare comunità inclusive, per rivitalizzare i territori e promuovere l'inclusione sociale.
Il patrimonio culturale è parte integrante della coesione europea ed è la base di collegamento tra tradizione e innovazione. Con l'adozione di questo regolamento proponiamo il finanziamento di quei settori innovativi culturali e creativi che generano valore economico e culturale non solo dalla proprietà intellettuale ma anche dalla creatività individuale.
Una delle sfide principali per i settori culturali e creativi che questo Parlamento ha deciso di far fronte consiste infatti nell'aumentare l'accesso ai finanziamenti, soprattutto alle piccole e medie imprese operanti nel settore culturale, il che è essenziale per accrescere o intensificare la loro competitività a livello internazionale.

Mise en place d'un cadre pour favoriser les investissements durables (A8-0175/2019 - Bas Eickhout, Sirpa Pietikäinen) IT

28-03-2019

L'adozione di questo regolamento fa seguito al piano di azione della Commissione per finanziare la crescita sostenibile. La questione della sostenibilità, non solo ambientale, non può essere più rimandata, l'attuale modello di crescita ha contribuito a creare forti iniquità e a distorcere il funzionamento del mercato interno. Per questa ragione crediamo che l'Unione e gli Stati membri dovrebbero essere tenuti ad usare un concetto comune relativamente al grado di ecosostenibilità e di efficienza delle risorse degli investimenti.
Con questo provvedimento non stabiliamo solo i criteri per determinare il grado di impatto ambientale e di sostenibilità di un'attività economica, al fine di individuarne appunto il grado di ecosostenibilità di un investimento. Grazie alle modifiche da noi apportate, definiamo anche i requisiti che gli operatori di mercato devono soddisfare per etichettare i prodotti e i servizi finanziari o le obbligazioni societarie commercializzati come ecosostenibili a livello nazionale.

Développements récents du Dieselgate (B8-0222/2019, RC-B8-0223/2019, B8-0223/2019, B8-0224/2019) IT

28-03-2019

La triste vicenda del Dieselgate è ancora viva nella memoria di chi, soprattutto, si batte per un modello di produzione ecosostenibile. Purtroppo, l’esistenza di un parco veicoli diesel altamente inquinanti continua a essere un problema largamente irrisolto, in quanto tali veicoli continueranno ad avere effetti negativi sulla qualità dell'aria per molti anni a venire.
La commissione d'inchiesta del Parlamento sulla misurazione delle emissioni nel settore automobilistico ha già chiesto alla Commissione una relazione completa sulle misure adottate dalla stessa e dagli Stati membri in merito alle sue conclusioni e raccomandazioni.
Purtroppo, dobbiamo prendere atto del fatto che la Commissione non ha risposto esaurientemente a questa richiesta, in particolare riguardo ai casi di cattiva amministrazione e di violazione del diritto dell'UE. Chiediamo, pertanto, che gli Stati membri attuino con urgenza le misure necessarie per richiamare o ritirare dal mercato l'elevato numero di autovetture altamente inquinanti in circolazione e cooperino pienamente con le istituzioni europee a salvaguardia della salute dei suoi cittadini e a tutela della fiducia dei consumatori europei.

Décision établissant une facilité européenne pour la paix (A8-0157/2019 - Hilde Vautmans) IT

28-03-2019

L’Unione Europea ambisce, da sempre, ad essere un attore globale per il mantenimento della pace e della sicurezza a livello internazionale e per il rispetto del diritto umanitario internazionale. Per garantire il suo ruolo a difesa della pace e dei diritti, soprattutto in un contesto che si è considerevolmente deteriorato negli ultimi anni, l'UE ha bisogno di autonomia strategica.
Ciò richiede la necessità di dotarsi di strumenti che potenzino la capacità dell'UE di preservare la pace, di prevenire i conflitti, di promuovere società pacifiche, giuste e inclusive, nonché di potenziare la sicurezza internazionale.
Va da sé che l’obiettivo dello strumento europeo per la pace non è quello di militarizzare l'azione esterna dell'Unione europea. Al contrario, con questa raccomandazione, il Parlamento chiede una maggiore sinergia ed efficienza attraverso un approccio globale ai finanziamenti operativi dell'azione esterna già esistenti. Laddove questo non sia possibile, si dovrebbe ricorrere al finanziamento tramite il bilancio dell'UE.
Il ruolo del Parlamento non può più essere tralasciato. Chiediamo che il nuovo meccanismo preveda l’accesso alle informazioni, inclusi i documenti di bilancio e la verifica dei conti annuali da parte del Parlamento europeo, al fine di garantire la legittimità e il controllo democratico di tutte le spese e le attività.

Dispositions particulières relatives à l’objectif «Coopération territoriale européenne» (Interreg) (A8-0470/2018 - Pascal Arimont) IT

26-03-2019

La cooperazione territoriale europea resta una priorità nell'ambito del Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Questa forma di cooperazione dovrebbe coprire l'intera Unione europea ed anche essere aperti alla partecipazione dei paesi e territori d'oltre mare, di paesi terzi, di loro regioni e di organizzazioni di integrazione e cooperazione regionali, comprese le regioni limitrofe ultraperiferiche. Una vasta serie di soggetti con cui individuare e condividere soluzioni comuni nell'ambito della politica di coesione e con cui creare partenariati duraturi e strategie macro-regionali. Con questo regolamento diamo il via ad una nuova iniziativa sugli investimenti interregionali in materia di innovazione. Questi investimenti dovrebbero basarsi su progetti d'innovazione comuni, in grado di incoraggiare lo sviluppo delle catene di valore europeo.
Tra i settori che il Parlamento chiede particolarmente di sostenere con tali investimenti, si prevede l'energia, la modernizzazione industriale, l'economia circolare, l'innovazione sociale, l'ambiente o i prodotti agroalimentari. Il fine ultimo è di sostenere delle piattaforme tematiche in modo da conferire all'innovazione una dimensione maggiore e portare prodotti, processi ed ecosistemi innovativi, sul mercato europeo.
I programmi Interreg, di cooperazione transfrontaliera interna, interesseranno regioni della Norvegia, della Svizzera e del Regno Unito, il Liechtenstein, Andorra, Monaco e, su richiesta del Parlamento, anche San Marino.

Rapport sur la criminalité financière, la fraude fiscale et l’évasion fiscale (A8-0170/2019 - Jeppe Kofod, Luděk Niedermayer) IT

26-03-2019

Questa relazione giunge al termine di un lungo processo legislativo che ha visto la Commissione presentare ben 26 proposte legislative, volte a migliorare la lotta contro i reati finanziari e la pianificazione fiscale aggressiva e ad aumentare l'efficienza nella riscossione delle imposte e l'equità fiscale. Un processo che ha visto il ruolo centrale del Parlamento, nella definizione di una società equa e di una economia forte, a difesa del contratto sociale e dello stato di diritto. Un sistema fiscale equo ed efficiente, è infatti fondamentale ad affrontare le disuguaglianze, non solo attraverso il finanziamento della spesa pubblica a sostegno della mobilità sociale, ma anche mediante la riduzione delle disparità di reddito. Inoltre questo Parlamento ha apportato un contributo sostanziale alla lotta contro i reati finanziari, l'evasione fiscale e l'elusione fiscale, emersi tra l'altro, nei casi LuxLeaks e Panama Papers. Il lavoro investigativo del Parlamento deve essere potenziato e diventare al pari di quello riconosciuto ai parlamenti nazionali degli Stati membri. Pertanto, le attuali commissioni speciali che hanno portato avanti importanti lavori di indagini, dovrebbero tramutarsi, nella prossima legislatura, in commissioni parlamentari permanenti, mentre in Consiglio, il processo decisionale che prevede l'unanimità in materia fiscale, deve cessare per lasciare il posto alla maggioranza qualificata.

Accord-cadre institutionnel UE-Suisse (A8-0147/2019 - Doru-Claudian Frunzulică) IT

26-03-2019

Con questa risoluzione il Parlamento sollecita la Commissione e l'Alto rappresentante, a concludere l'Accordo quadro istituzionale bilaterale tra UE e Svizzera.
L'Unione è legata alla Svizzera da un partenariato solido, basato su una storia culturale comune e valori condivisi; i legami economici, politici, sociali, ambientali, scientifici e interpersonali riflettono inoltre la loro vicinanza culturale e geografica. La reazione di un quadro istituzionale comune per gli accordi attuali e futuri consentirà pertanto alla Svizzera di partecipare appieno al mercato unico dell'UE. Tuttavia ci sono alcune libertà che costituiscono dei pilastri per l'UE e che non possono essere negoziabili, in particolare la libertà di circolazione. Alcune iniziative cantonali o nazionali che potrebbero avere l'effetto di limitare l'accesso al mercato del lavoro svizzero per i lavoratori dell'UE, in particolare i lavoratori transfrontalieri, è visto dal Parlamento come un pericolo che rischia di compromettere i diritti dei cittadini dell'Unione a titolo dell'accordo sulla libera circolazione delle persone e la cooperazione tra l'UE e la Svizzera.
Con questa risoluzione riconosciamo inoltre il contributo e la cooperazione della Svizzera nel contesto della gestione del fenomeno migratorio e la incoraggiamo a partecipare al patto globale sulla migrazione.

Reconnaissance mutuelle des décisions de gel et de confiscation (A8-0001/2018 - Nathalie Griesbeck) IT

04-10-2018

L'aula, con questa risoluzione, ha approvato le norme che permetteranno un più semplice ed efficace intervento delle istituzioni nei casi di congelamento e della confisca dei beni alla criminalità organizzata.
Sulla base di uno studio Europol effettuato nel 2016, abbiamo potuto constatare come ancora oggi nell'Unione europea solamente l'1,1% dei profitti criminali venga confiscato e ciò, oltre che essere deplorevole, mette pericolosamente a rischio la salvaguardia della legalità, favorendo i casi di criminalità organizzata. Con le suddette norme saremo in grado non solo di combattere organizzazioni mafiose e comprometterne il funzionamento ma anche di favorire e risarcire coloro che sono stati vittime delle stesse organizzazioni; tutto ciò grazie anche all'applicazione di nuovi moduli standard che garantiranno una comunicazione più efficace nonché una reazione più rapida da parte di tutti gli Stati membri.
La lotta alla criminalità organizzata deve essere costante, forte e decisa.
Reputo l'approvazione a queste norme un decisivo punto di svolta in questa lotta e sono sicura, che uniti riusciremo a fare ancora una volta la differenza.

Normes de performance en matière d'émissions pour les voitures particulières neuves et pour les véhicules utilitaires légers neufs (A8-0287/2018 - Miriam Dalli) IT

03-10-2018

Considerando il ruolo guida che l’Europa ha nel settore automobilistico mondiale, abbiamo approvato la risoluzione che regola la quantità di emissioni delle autovetture nuove e dei veicoli leggeri.
L’Unione Europea ed i suoi Stati membri sono infatti i leader mondiali nel settore automobilistico, un settore in cui professionalità e affermazione ci contraddistinguono.
Le emissioni dei gas a effetto serra sono sempre più in aumento ed è quindi indispensabile diminuirne la produzione in accordo con gli impegni assunti dall’Unione Europea nella lotta al cambiamento climatico.
Questa risoluzione promuove lo sviluppo tecnologico e una transizione verso una mobilità a emissioni zero, che potrebbe arrivare in Europa anche entro la metà del secolo.
Il settore automobilistico globale sta cambiando rapidamente verso un futuro più sostenibile: le case automobilistiche europee si devono dunque impegnare nella necessaria transizione energetica per non rischiare di perdere il loro ruolo guida.
È nell’interesse mondiale che l’UE favorisca lo sviluppo del settore, sviluppo che inizialmente dovrà essere sostenuto e promosso attraverso strumenti di finanziamento di cui la stessa Unione favorisce e che è realizzabile, noi lavoreremo per realizzarlo e per garantire il primato della nostra Europa in questo settore.

Programme de l’Union européenne pour les régions rurales, montagneuses et isolées (B8-0399/2018) IT

03-10-2018

L'80% del territorio europeo è costituito da zone rurali, montane e periferiche e il 57% della nostra popolazione vive in queste aree.
Con questo voto al Parlamento europeo abbiamo approvato un'importante risoluzione su come affrontare le specifiche esigenze di questi territori. Questi territori si trovano oggi ad essere spesso economicamente fragili e si assiste ad un vero e proprio esodo, soprattutto di giovani, verso aree economicamente più avanzate. In Europa non va lasciato indietro nessuno, proprio per questo oggi l'aula si è trovata sostanzialmente d'accordo, con la volontà dell'Unione di avere un ruolo più attivo nella salvaguardia di questi territori.
Il nostro obiettivo è quello di coordinare le politiche europee nella prospettiva di incentivare lo sviluppo socio- economico in queste aree troppo a lungo messe in secondo piano. Per non far sì che esistano aree messe in secondo piano, dobbiamo favorire l'interconnessione, le infrastrutture, l'inclusione sociale, la creazione di posti di lavoro e la digitalizzazione.
Queste aree sono un grandissimo potenziale e vanno valorizzate e incoraggiate, sfruttando le risorse e le peculiarità che ogni territorio possiede.
Abbiamo inoltre esortato la Commissione a tener conto nelle prossime proposte di legge delle specifiche esigenze di queste zone, affinché possano essere stanziati gli opportuni finanziamenti.

Le droit d'auteur dans le marché unique numérique (A8-0245/2018 - Axel Voss) IT

05-07-2018

Da questa votazione non esce nessun vincitore. Non hanno vinto i fautori del "sì", cioè coloro che pensavano di soccombere alle grandi piattaforme online . Ma non hanno vinto neanche i fautori del "no", cioè coloro che fino all'ultimo hanno temuto che queste disposizioni potessero minare la libertà di espressione. In realtà, l'unica grande protagonista è stata la manipolazione dell'informazione, in parte dovuta all'ambiguità di alcune disposizioni contenute nella direttiva, che ricordo, risponde all'ambizione della Commissione europea di creare un "mercato unico digitale" nel Vecchio Continente. Ecco, il mio voto contrario è dovuto soprattutto al fatto che il testo così come licenziato dalla commissione Giuridica del Parlamento europeo, non è stato attentamente analizzato da tutti i componenti dell'aula.
Con il voto negativo, l'aula non si è espressa contro la direttiva. Abbiamo semplicemente evitato che questo testo andasse al vaglio del Consiglio per poter in seguito essere negoziato. Abbiamo cioè "congelato" il testo fino alla prossima plenaria di settembre dandoci più tempo per decidere, liberi da pressioni istituzionali, proteste dei colossi del web o piattaforme digitali.
Non vogliamo né la disintegrazione di internet né la fine dell'industria creativa europea. Ma solo misure a tutela e sostegno dei cittadini europei.

La définition des PME (B8-0304/2018) IT

04-07-2018

Le PMI sono il cuore battente dell'Unione europea e di conseguenza era necessario per noi adottare questa risoluzione. I 23 milioni di PMI dell'Unione europea rappresentano il 99% di tutte le imprese e impiegano circa due terzi della popolazione attiva in Europa. Abbiamo chiesto alla Commissione di adeguare la definizione di PMI con una prospettiva per il lungo termine. Per ripensare alla definizione di PMI abbiamo ritenuto necessario evidenziare che oltre il numero di dipendenti, ampiamente accettato come criterio principale, il fatturato e il totale di bilancio siano criteri altrettanto importanti ai fini della definizione.
La risoluzione che abbiamo approvato chiede di porre inoltre una particolare attenzione su start-up e microimprese che paiono sempre più in crescita e sempre più importanti nell'economia dell'Unione e dei singoli Stati membri.
Avendo bene a mente la misura sproporzionata con cui gli oneri amministrativi e gli ostacoli finanziari colpiscono generalmente le PMI, con l'approvazione di questa risoluzione abbiamo esortato la Commissione a vagliare un adeguamento a vantaggio delle PMI, in modo da agevolare il loro accesso al sostegno pubblico ed al contempo impedire che soggetti di dimensioni più grandi possano sviluppare strutture societarie artificiali per trarre vantaggio dalla definizione di PMI.

Violation des droits des peuples autochtones dans le monde (A8-0194/2018 - Francisco Assis) IT

03-07-2018

La risoluzione che abbiamo approvato è un grande passo in avanti per il pieno riconoscimento, la tutela e la promozione dei diritti dei popoli indigeni, compresa la protezione dei loro territori. Nel testo abbiamo evidenziato l'importante lavoro che la società civile e le ONG svolgono per il riconoscimento legale dell'autonomia territoriale e dell'autodeterminazione delle popolazioni indigene. Abbiamo altresì sottolineato come spesso i problemi di garanzia dei diritti dei popoli indigeni siano dovuti ad un mancato riconoscimento legale nei registri nazionali. Le terre utilizzate dai popoli indigeni per stanziamento e pascolo hanno fonte giuridica solo nel diritto consuetudinario attraverso diritti di proprietà fondiaria tradizionale a cui manca però troppo spesso un riconoscimento formale nel quadro giuridico nazionale. Il Parlamento europeo è preoccupato per la situazione dell'accaparramento dei terreni a seguito di pratiche corrotte da parte di imprese, investitori esteri e attori statali. Con questa risoluzione abbiamo ricordato che questo tema è fondamentale anche per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico dato che l'80% delle foreste mondiali è costituito da terre e territori tradizionali dei popoli indigeni ancora in grado di fornire una gestione sostenibile delle risorse naturali e della conservazione della biodiversità.

Diplomatie climatique (A8-0221/2018 - Arne Lietz, Jo Leinen) IT

03-07-2018

Abbiamo approvato, con una larga maggioranza, una risoluzione che invita l'UE ad utilizzare l'accordo di Parigi anche come quadro per relazioni diplomatiche multilaterali. Abbiamo invitato il Servizio europeo per l'azione esterna e gli Stati membri dell'Unione a rendere la loro cooperazione con i Paesi partner pienamente coerente con gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Gli effetti dei cambiamenti climatici hanno un impatto su tutti gli aspetti della vita umana, su risorse globali, opportunità di sviluppo, rapporti commerciali, insicurezza alimentare, lo sfollamento, migrazione e povertà. Questo genera ripercussioni che si manifestano soprattutto in problematiche di pace e sicurezza, temi centrali nel dibattito europeo e globale.
Abbiamo constatato con piacere che ancora l'Unione europea ed i sui Stati membri sono il principale fornitore di finanziamenti pubblici per il clima, e condannato fortemente la decisione degli Stati Uniti di uscire dall'Accordo di Parigi. Data questa posizione di leadership che UE e i suoi Stati membri ricoprono, con questa risoluzione abbiamo voluto sottolineare l'importanza della diplomazia parlamentare: serve un impegno costante per affrontare il cambiamento climatico e questo impegno si deve manifestare durante le attività europee, nazionali, internazionali nonché con gli attori subnazionali/non statali e la società civile.

Politique de cohésion et économie circulaire (A8-0184/2018 - Davor Škrlec) IT

13-06-2018

La risoluzione che abbiamo approvato è un passo avanti per la riforma strutturale dell'economia europea verso un modello ciclico e sostenibile. Riteniamo che questa necessità di transizione verso l'economia circolare vada portata avanti nel contesto della politica di coesione, che è la principale politica di investimento comunitaria e sostiene la creazione di posti di lavoro, la crescita economica, lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Con questa risoluzione ci siamo dati un'importante sfida sia a livello globale che a livello locale. Abbiamo infatti sottolineato il ruolo fondamentale della regionalità: le PMI, che conoscono meglio i mercati locali, possono sensibilizzare sulle pratiche positive attraverso il lavoro congiunto con le comunità, nonché creare posti di lavoro.
Ad oggi, nell'UE circa il 60 % dei rifiuti non viene riciclato. La risoluzione che abbiamo approvato sostiene l'impegno preso nell'accordo di Parigi (COP21) e apre la strada a notevoli vantaggi a beneficio di PMI che potranno introdurre nuovi modelli aziendali circolari.
La bioeconomia è fondamentale per lo sviluppo regionale e locale e, come già succede per gli investimenti nella politica di coesione, anche in questa risoluzione abbiamo tenuto dei canali preferenziali per le regioni più in difficoltà.

Modernisation de l'éducation dans l'Union européenne (A8-0173/2018 - Krystyna Łybacka) IT

12-06-2018

Con il voto di oggi in plenaria, sulla modernizzazione dell'istruzione nell'UE, abbiamo ribadito ancora una volta, l'importanza della sfida educativa.
Nonostante in materia di istruzione e formazione, la giurisdizione spetti agli Stati membri, l'Unione europea svolge un ruolo di promozione delle buone pratiche e definizione di obbiettivi comuni. Per questo, con l'approvazione di questa risoluzione, abbiamo sottolineato l'importanza per il futuro dell'Europa, di un'educazione di qualità, che promuova i valori democratici, i diritti umani, la coesione sociale e l'integrazione per il raggiungimento di una società aperta, pluralistica ed inclusiva.
Abbiamo chiesto che l'istruzione sia amministrata e finanziata adeguatamente. Per raggiungere l'auspicata modernizzazione, dobbiamo passare attraverso risorse didattiche e metodi d'insegnamento all'avanguardia, utilizzando le opportunità offerte dalla digitalizzazione, ma soprattutto abbiamo sottolineato la necessità, di migliorare lo status degli insegnanti: dalla loro formazione alle loro condizioni di lavoro – compresa la retribuzione – che devono evitare forme instabili di occupazione.
Uno dei principali obbiettivi che ci siamo posti con questa risoluzione è stato quello di fornire le linee guida, per un insegnamento di qualità e moderno, con insegnanti motivati e competenti, per il conseguimento di un'istruzione permanente, caratterizzata da eccellenza, equità e diversità.

L’avenir de l’alimentation et de l’agriculture (A8-0178/2018 - Herbert Dorfmann) IT

30-05-2018

Con l'adozione di questa risoluzione, il Parlamento dà un segnale importante agli oltre 22 milioni di agricoltori e lavoratori agricoli europei, in vista della prossima riforma della Politica agricola comune. Un riforma che sarà chiamata a rispondere, in maniera più soddisfacente, alle esigenze dei suoi destinatari principali, gli agricoltori, nonché a garantire la sicurezza e la sovranità alimentari, la resilienza e la sostenibilità dei sistemi e dei territori agricoli dell'UE.
La Politica agricola comune è, e resta una politica comunitaria. Non chiediamo pertanto nessuna rinazionalizzazione ma al contrario, confermiamo l'attuale architettura a due pilastri. Il primo, come mezzo efficace di sostengo al reddito, alle misure ambientali di base e al mantenimento delle attuali misure di mercato, interamente finanziato con fondi dell'UE. Il secondo, per soddisfare le esigenze specifiche degli Stati membri. Un'attenzione particolare va prestata ai piccoli agricoltori il cui regime semplificato dovrà essere preservato.
Ci siamo infine opposti alla riduzione del 25% del bilancio per lo sviluppo rurale così come delineata nella recente proposta della CE sul QFP 2021-2027: gli eventuali tagli di bilancio nel settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale non devono comportare un abbassamento del livello di ambizione rispetto all'attuale PAC.

Cadre financier pluriannuel 2021-2027 et ressources propres (B8-0239/2018, B8-0240/2018, B8-0241/2018) IT

30-05-2018

Per poter rispondere efficacemente alle loro funzioni e conseguire gli obiettivi per cui sono state preposte, le politiche dell'UnioneeEuropea devono essere adeguatamente finanziate. Riteniamo inaccettabili le recenti proposte della Commissione, che comportano una netta riduzione del bilancio della politica agricola comune e della politica di coesione, così come ogni tentativo di sottofinanziare iniziative e programmi europei. Le nostre richieste sono chiare e all'altezza delle sfide che l'UE è chiamata ad affrontare nei prossimi setti anni, nonché delle richieste e delle aspettative dei cittadini europei. Chiediamo di triplicare l'attuale dotazione del programma Erasmus+; a raddoppiare i finanziamenti specifici destinati alle PMI e ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile; a incrementare almeno del 50% l'attuale dotazione per la ricerca e l'innovazione, portandola a 120 miliardi di EUR; a raddoppiare il programma LIFE+, incrementare sostanzialmente gli investimenti attraverso il Meccanismo per collegare l'Europa e garantire finanziamenti supplementari per la sicurezza, la migrazione e le relazioni esterne. Chiediamo inoltre, a seguito dell'accordo di Parigi, che le spese per le politiche climatiche siano sensibilmente incrementate rispetto all'attuale QFP e raggiungere quanto prima una quota del 30% e comunque al più tardi entro il 2027.

Recommandation au Conseil, à la Commission et à la vice-présidente de la Commission/haute représentante concernant la Libye (A8-0159/2018 - Pier Antonio Panzeri) IT

30-05-2018

Stabilizzazione, ricostruzione e riconciliazione: ecco il percorso che deve intraprendere la Libia, nell'interesse primordiale della sua popolazione, martoriata da anni di violenze e conflitti, ma anche nell'interesse dei paesi circostanti. Un percorso che coinvolga tutti gli attori internazionali e tutte le parti interessate, inclusi i rappresentanti delle diverse comunità locali e la società civile. Il Paese ha un disperato bisogno di assistenza umanitaria, le infrastrutture di base sono inesistenti. Le condizioni di vita dei cittadini, ma anche dei migranti presenti nei centri di trattenimento in Libia è drammatica. Donne, uomini e minori che subiscono trattamenti inumani e degradanti, vittime di sfruttamento, trafficati e venduti al migliore offerente.
Ho votato per un testo più incisivo, per chiedere che l'Unione europea valuti attentamente la possibilità di congelare il finanziamento e il sostegno alla guardia costiera libica, anche alla luce delle presunte violazioni dei diritti umani e degli incidenti in mare.
Occorre trovare delle soluzioni a lungo termine efficaci e sostenibili, che affrontino le cause profonde della migrazione in Africa nei paesi d'origine e di transito e aprano vie sicure e legali per i migranti e i richiedenti asilo, anche mediante reinsediamenti attraverso il meccanismo del transito di emergenza.

Rapport annuel sur le fonctionnement de l'espace Schengen (A8-0160/2018 - Carlos Coelho) IT

30-05-2018

La creazione dello spazio Schengen, rappresenta una delle conquiste principali dell'Unione europea. Una conquista raggiunta grazie alla volontà politica e alla fiducia reciproca tra gli Stati membri, ma anche grazie a misure di compensazione, come il rafforzamento dello scambio di informazioni tramite la creazione del sistema d'informazione Schengen (SIS) e l'istituzione di un meccanismo di valutazione, per verificare l'applicazione dell'acquis di Schengen da parte degli Stati membri. Con questa risoluzione difendiamo lo spazio Schengen e condanniamo senza mezzi termini la continua reintroduzione dei controlli alle frontiere interne da parte di molti Stati membri. Controlli che noi riteniamo non siano conformi alle norme esistenti, in quanto alla loro estensione, necessità o proporzionalità, risultando pertanto illeciti. Molti Stati membri hanno addirittura modificato la base giuridica per la reintroduzione dei controlli per prorogarli oltre il periodo massimo possibile. Senza peraltro fornire giustificazioni sufficienti per tali controlli, né informazioni sufficienti sui risultati, ostacolando quindi l'analisi da parte della Commissione e il controllo esercitato dal Parlamento. Mettere a rischio lo spazio Schengen avrà delle conseguenze politiche, economiche e sociali dannose, non solo al principio della libera circolazione ma anche alla prosperità dei cittadini europei.

Questions écrites

Les députés peuvent poser un nombre défini de questions avec demande de réponse écrite au président du Conseil européen, au Conseil, à la Commission et à la vice-présidente de la Commission/haute représentante de l’Union. Article 138 et annexe III du règlement intérieur.

Questions à la BCE et concernant le MSU et le MRU

Les députés peuvent poser des questions avec demande de réponse écrite à la BCE ainsi que des questions portant sur le mécanisme de surveillance unique et le mécanisme de résolution unique. Ces questions sont d’abord soumises au président de la commission compétente. Articles 140 et 141 ainsi qu’annexe III du règlement intérieur.

Déclarations écrites (jusqu’au 16 janvier 2017)

***Cet instrument n’existe plus depuis le 16 janvier 2017**. Une déclaration écrite était une initiative portant sur un sujet entrant dans le domaine de compétence de l’Union. Elle pouvait être cosignée par plusieurs députés dans un délai de 3 mois.

DÉCLARATION ÉCRITE sur la surpopulation carcérale dans l'Union européenne

15-12-2014 P8_DCL(2014)0014 Caduque
Nicola CAPUTO Aldo PATRICIELLO Karima DELLI Paolo DE CASTRO Cécile Kashetu KYENGE Isabella DE MONTE Barbara SPINELLI Nicola DANTI Massimo PAOLUCCI Caterina CHINNICI Michela GIUFFRIDA Miriam DALLI Eleonora FORENZA
Date d'ouverture : 15-12-2014
Échéance : 15-03-2015
Nombre de signataires : 105 - 11-03-2015

Déclarations

Toutes les déclarations ci-après ont été signées par le député, même si la signature n’est pas visible dans la version en ligne.