Questa settimana nella plenaria: Turchia, primo accordo UE-Cuba e lotta all’HIV

I deputati sostengono nuove proposte per combattere l’HIV, il primo accordo con Cuba e un budget per la crescita nel 2018. Ecco una sintesi

Il Parlamento ha celebrato, con una cerimonia che si è tenuta a Strasburgo il 4 luglio, la vita straordinaria dell’ex-Presidente del Parlamento europeo, sopravvissuta all’olocausto, femminista e donna politica Simone Veil, che è scomparsa il 30 giugno 2017 all’età di 89 anni.

Secondo gli eurodeputati i negoziati per l’adesione della Turchia dovranno essere sospesi se il governo andrà avanti nella riforma della costituzione come pianificato.

Il Parlamento europeo vuole proteggere di più e meglio l’industria europea e i posti di lavoro. Con questo obiettivo in mente sono state votate martedì le nuove regole anti-dumping per proteggere i cittadini europei da pratiche commerciali sleali da parte di paesi terzi.

Il deputati europei hanno votato sempre martedì 4 luglio in favore della produzione industriale di prodotti più facilmente riparabili. In particolare i parlamentari europei vogliono assicurarsi che non ci siano prodotti con un’obsolescenza programmata, cioè con debolezze interne che portino alla rottura e alla sostituzione dopo pochi anni.

Le malattie infettive sono una seria minaccia internazionale in un modo globalizzato. Il Parlamento ha avanzato nuove proposte per test HIV gratuiti e per rendere più rapide le diagnosi.

Per la prima volta il Parlamento ha votato a favore di un accordo UE-Cuba.

Il Parlamento europeo ha chiesto agli Stati membri di usare i 6.4 miliardi di euro non spesi nel 2016 per finanziare gli aiuti ai rifugiati.

Per evitare l’elusione fiscale è necessario che le multinazionali rendano pubblica la propria situazione finanziaria in ogni stato dell’Unione europea. Tra le informazioni da condividere ci sono l’ammontare del fatturato netto e se le imprese beneficiano di un trattamento fiscale preferenziale in un determinato paese.

Le società di sicurezza privata devono essere regolamentate in maniera migliore e non devono essere ammesse nelle zone di guerra né tantomeno impegnarsi nei combattimenti. Questa la posizione espressa dai parlamentari martedì 4 luglio. Circa 40.000 società di sicurezza privata hanno la propria sede nell’Unione europea.

Il Parlamento ha inoltre approvato la costituzione di una Commissione speciale di dodici mesi per la lotta al terrorismo. Trenta parlamentari formeranno questa commissione e esamineranno la portata della minaccia terroristica sul suolo europeo.

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