Utilizzare meglio le foreste dell'UE come pozzi di assorbimento del carbonio

Scoprite in che modo l'UE intende utilizzare il potere delle foreste per assorbire CO2, combattere il cambiamento climatico e ridurre ulteriormente la sua impronta di carbonio.

Il Parlamento europeo sta modificando le regole sull'uso del suolo, affinché terreni agricoli e foreste, possano catturare più carbonio

Le foreste nell’Unione europea

Nell’Unione europea ci sono 182 milioni di ettari di foreste. Le foreste coprono il 43% delle terre nell’Unione europea. Il 70% delle aree forestali si trova in sette paesi: Italia, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Svezia. Tuttavia la percentuale di foreste e la superficie delle aree forestali rispetto alla superficie totale del paese variano da paese a paese.



Le foreste svolgono un ruolo cruciale nel catturare l'anidride carbonica dall'atmosfera che altrimenti finirebbe per contribuire al riscaldamento globale. L'UE ha lanciato molte iniziative per la riduzione delle emissioni e attualmente è al lavoro su alcune norme per aumentare i suoi pozzi di assorbimento del carbonio.

Nel marzo 2023, il Parlamento ha approvato la revisione del regolamento sull'uso del suolo, sul cambiamento di uso del suolo e sulla silvicoltura (LULUCF), che mira a incrementare del 15% i pozzi naturali di assorbimento del carbonio nell'UE entro il 2030. Le norme devono ancora essere approvate formalmente dal Consiglio.

Continuate a leggere per scoprire i fatti e le cifre chiave sulle foreste nei paesi dell'UE e sulla proposta del Parlamento per rafforzare la loro capacità di catturare l'anidride carbonica dall'atmosfera.

L'importanza delle foreste nell'UE: fatti chiave

Le foreste dell'UE assorbono l'equivalente del 7% delle emissioni totali di gas serra dell'UE ogni anno.

L'UE vanta 159 milioni di ettari di foresta, che coprono il 43,5% della sua superficie. La copertura forestale può variare considerevolmente da uno Stato membro all'altro, passando dal 10% di Malta al quasi 70% della Finlandia.

Le foreste sono indispensabili all’ecosistema. Prima di tutto proteggono il suolo dall’erosione. Sono inoltre parte integrante del ciclo dell’acqua, forniscono l’habitat di molte specie viventi e regolano il clima locale. Assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera le foreste sono fondamentali per la lotta al cambiamento climatico globale.


 

Quali sono i settori ad essere interessati da questa normativa?

I piani rivisti riguardano l'uso del suolo, il cambiamento dell'uso del suolo e il settore forestale, che copre principalmente i terreni forestali e agricoli, nonché i terreni il cui uso è cambiato a, o da, uno di questi usi.
Questo settore emette gas serra. Ad esempio attraverso i cambiamenti nell'uso del suolo, specialmente quando le foreste vengono utilizzate per qualcos'altro come i seminativi, quando gli alberi vengono tagliati o a causa del bestiame sui terreni agricoli.
Tuttavia, è anche l'unico settore in grado di rimuovere CO₂ dall'atmosfera, principalmente attraverso le foreste.

Che cos’è la LULUCF?

LULUCF è l’acronimo dell’espressione inglese Land Use, Land Use Change and Forestry, in italiano uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura. Riguarda le terre forestali e agricole e le terre il cui uso è cambiato da o verso uno di questi due utilizzi.

Si tratta di un settore che può emettere gas serra ma anche ridurre il biossido di carbonio (CO2 o anidride carbonica) presente nell’atmosfera. Le emissioni di CO2 derivano dal cambiamento nell’uso del suolo - da foresta a terreno arabile, ad esempio- dalla deforestazione e dall’agricoltura.


La riduzione deriva dal fatto che le foreste attraverso la fotosintesi assorbono anidride carbonica. Le foreste nell’UE assorbono l’equivalente dell’8,9% di tutti i gas serra emessi ogni anno.

In cosa consistono le nuove regole?

Con le nuove norme, i pozzi di carbonio naturali dell'UE aumenteranno, ad esempio attraverso il ripristino delle zone umide e delle torbiere, piantando nuove foreste e fermando la deforestazione. Entro il 2030, questo dovrebbe tradursi in una riduzione di emissioni UE del 57%, ovvero una quota addirittura maggiore rispetto al 55% precedentemente fissato. Tali misure puntano inoltre a  rimuovere l'equivalente di almeno 310 milioni di tonnellate di CO2.

Già 2026, i paesi dell'UE avranno obiettivi nazionali vincolanti in vista del 2030 per gli assorbimenti e le emissioni da LULUCF, sulla base dei recenti livelli di assorbimento e del potenziale per ulteriori assorbimenti.

Fino ad allora, i paesi dell'UE dovranno garantire che le emissioni nel settore LULUCF non superino la quantità rimossa.
Le norme garantiscono inoltre un migliore monitoraggio e una maggiore flessibilità per gli Stati membri, compresa la compensazione se sono stati colpiti da disturbi naturali come incendi boschivi, parassiti o tempeste e la possibilità di utilizzare i crediti LULUCF per compensare le emissioni dei settori nel regolamento sulla condivisione degli sforzi.

Gli sforzi dell’Europa per tagliare le emissioni di gas serra

La revisione delle norme sull'uso del suolo e sulla silvicoltura fa parte del pacchetto "Pronti per il 55" che mira a raggiungere l'obiettivo dell'UE di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, come stabilito dalla Legge sul Clima.

Le misure contenute nel pacchetto includono, tra le altre, proposte sullo scambio di quote di emissione, la condivisione degli sforzi tra i paesi dell'UE, le emissioni delle automobili, le energie rinnovabili e il risparmio energetico.

Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2017 ed il suo ultimo aggiornamento è avvenuto a marzo 2023.