I deputati vogliono un sistema di distribuzione dei richiedenti asilo permanente e obbligatorio 

Comunicati stampa 
 
 

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Il Parlamento ha approvato mercoledì un sistema, temporaneo e di emergenza, per la ricollocazione di 40.000 richiedenti asilo dall'Italia e dalla Grecia verso altri paesi UE, su un periodo di due anni. Nel dibattito sulla migrazione di questa mattina, la maggior parte dei deputati ha accolto con favore le nuove proposte della Commissione delineate da Juncker nel suo discorso sullo Stato dell'Unione, e sottolineato che sarà necessaria maggiore solidarietà fra i paesi UE.

La risoluzione legislativa d'emergenza sulla delocalizzazione dei primi 40.000 richiedenti asilo è stata approvata con 498 voti favorevoli, 158 contrari e 37 astensioni.


Per alleviare la pressione dei richiedenti asilo di Italia e Grecia, ma anche servire come un importante banco di prova in vista della prossima proposta legislativa per un sistema di trasferimento di emergenza permanente, il Parlamento esprime il suo accordo sul trasferimento iniziale di un totale di 40.000 richiedenti da Italia e Grecia su due anni (24.000 dall'Italia e 16.000 dalla Grecia).


Per adattarsi ai rapidi cambiamenti dei flussi e alle tendenze di rifugiati, i deputati propongono un ulteriore aumento del numero di richiedenti coinvolti, da effettuare durante l'applicazione di queste misure di emergenza entro 6 mesi dall'entrata in vigore.


La nuova proposta sul meccanismo permanente


La nuova proposta sul sistema di ricollocazione permanente dovrà prevedere, secondo i deputati, " un contributo più sostanziale in termini di solidarietà e condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri, che includa un aumento significativo del numero di posti disponibili per la ricollocazione, in funzione della rapida evoluzione delle tendenze e dei flussi migratori" e dovrebbe essere attivato "sulla base di indicatori trasparenti e oggettivi".


Prendere in considerazione le preferenze dei richiedenti asilo per favorire l'integrazione


Il Parlamento europeo chiede che ai richiedenti asilo sia data la possibilità, prima di essere trasferiti da Italia e Grecia, di elencare, in ordine di preferenza, gli stati membri dove vorrebbero essere trasferiti in base a criteri quali i legami familiari, sociali e culturali o le competenze linguistiche, soggiorni, studi ed esperienze di lavoro precedenti, per facilitare la loro integrazione. Il Parlamento raccomanda inoltre di prestare una particolare attenzione ai minori non accompagnati.


I deputati sottolineano che la cifra di 40.000 corrisponde a circa il 40% del totale dei cittadini di paesi terzi con evidente bisogno di protezione internazionale, entrati irregolarmente in Italia e in Grecia nel 2014. Sempre in base a queste cifre complessive per il 2014 e per i primi quattro mesi del 2015, il 60% di richiedenti dovrebbe essere ricollocato dall'Italia e il 40% dalla Grecia.


Prossime tappe

 

I ministri degli interni dell'UE si sono accordati il 20 luglio scorso, come primo passo, sulla delocalizzazione di 32.256 persone e sulla necessità di aggiornare i dati entro dicembre, al fine di raggiungere il numero complessivo di 40.000 richiedenti asilo (tabella con la distribuzione dei 32.256 richiedenti asilo per membro Stato). Un ulteriore incontro dei ministri è previsto per il 14 settembre, durante il quale il sistema di emergenza potrebbe essere approvato in via definitiva e, dunque, entrare in funzione da ottobre.

Procedura: consultazione

Contesto 
  • Il Parlamento è solo consultato su questo meccanismo di trasferimento temporaneo di emergenza, ai sensi dell'articolo 78, paragrafo 3 del Trattato. Quando sarà proposto un sistema di trasferimento permanente - che la Commissione ha dichiarato di voler fare entro la fine dell'anno - il Parlamento avrà il potere di codecisione e deciderà in merito al regime permanente insieme al Consiglio dell'Unione europea (Stati membri). 
  • Questa proposta di decisione riguarda il meccanismo di "ricollocazione" per il trasferimento di richiedenti asilo da uno Stato membro dell'UE a un altro, vale a dire la loro distribuzione all'interno dell'UE. La questione dei 20.000 rifugiati che si trovano al di fuori dell'UE e che devono essere "reinsediati" negli Stati membri è coperta da un’altra raccomandazione della Commissione. 

340.000  ; Migranti e rifugiati arrivati alle frontiere dell'UE, nel periodo da gennaio a luglio 2015.La maggioranza erano siriani e afghani (fonte: Frontex)

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