Il PE non pone il veto all'aggiornamento dei limiti delle emissioni per i veicoli 

Comunicati stampa 
 
 

Condividi questa pagina: 

La risoluzione della commissione ambiente che raccomanda al PE di porre il veto al progetto di atto delegato della Commissione europea che istituisce la procedura per i test sulle emissioni degli autoveicoli in condizioni reali di guida (RDE) non ha ottenuto, mercoledì, la maggioranza assoluta dei membri del Parlamento, necessaria per la sua approvazione.

"Una trattativa intensa ha avuto luogo con i governi e la Commissione europea, dopo che la commissione ambiente ha sostenuto l'obiezione, alla quale poi la Commissione europea ha effettivamente dato seguito", ha detto il Presidente della commissione ambiente Giovanni La Via (PPE, IT). "Ora abbiamo impegni chiari presi dalla Commissione europea: una clausola di revisione, con un calendario preciso, al fine di abbattere i valori massimi di emissione ai livelli che sono stati concordati dai co-legislatori e, nel lungo termine, una proposta di riforma del regime di omologazione UE per le auto, così come richiesto dal Parlamento".


"Accolgo quindi con favore la decisione responsabile della Plenaria, che permetterà di proseguire con la nuova procedura RDE, al fine di abbattere le emissioni di NOx delle automobili che, al momento, sono dal 400 al 500% oltre i limiti ufficiali. Abbiamo evitato incertezze, perché l'industria deve ora soddisfare scadenze rigorose, ma sostenibili. In Europa, avremo una migliore qualità dell'aria per i nostri cittadini senza perdere posti di lavoro ", ha concluso La Via.


Secondo la Commissione europea, l'aumento temporaneo dei limiti, oggetto dell'obiezione votata oggi, è giustificato dalla necessità di considerare i dubbi tecnici relativi all'uso dei nuovi dispositivi portatili di misurazione delle emissioni (PEMS), così come i limiti tecnici per il miglioramento - nel breve termine - della performance, in condizioni reali di guida, del rilevamento delle emissioni per le autovetture a diesel attualmente prodotte.


La proposta di risoluzione della commissione ambiente è stata respinta con 323 voti contrari, 317 in favore e 61 astensioni.


Prossime tappe

 

Il voto di oggi spiana la strada alla Commissione per l'attuazione del secondo pacchetto RDE. Per completare il procedimento ne devono ancora essere approvati due.

La commissione ambiente terrà un'audizione pubblica sulla procedura RDE il prossimo 23 febbraio.


Contesto: il secondo pacchetto RDE

 

Il secondo pacchetto RDE, approvato il 28 ottobre d2015 alla commissione tecnica per i veicoli (composta di esperti nazionali), mira a stabilire requisiti quantitativi all'interno della procedura RDE, al fine di limitare le emissioni dei tubi di scarico dei veicoli passeggeri e commerciali leggeri (Euro 6).


I requisiti proposti saranno introdotti in due fasi:


  • nella prima fase, i produttori delle autovetture dovranno ridurre il divario a un "fattore di conformità" di massimo 2,1 (110%) per i nuovi modelli entro settembre 2017 (e per i nuovi veicoli entro settembre 2019), e

  • nella seconda fase, il divario dovrebbe essere ridotto fino a un fattore di 1,5 (50%), considerando i margini di errore tecnici, entro gennaio 2020 per tutti i nuovi modelli (ed entro gennaio 2021 per tutte le nuove macchine). Un fattore di conformità per il numero di particelle (PN) deve ancora essere definito.



Procedura: risoluzione legislativa