Premio Sacharov 2016 per la libertà di pensiero: presentati i candidati

Can Dündar e i suoi colleghi, difensori della libertà di pensiero ed espressione in Turchia, Mustafa Dzemilev, leader tataro impegnato nella difesa dei diritti della Crimea, i sopravvissuti yazidi in Iraq e il professore uiguro Ilham Tohti: sono questi i candidati scelti dai membri della giuria che assegnerà il Premio Sacharov.

Andrei Sakharov ©Ali Ferzat 2016.
Andrei Sakharov, in un ritratto di ©Ali Ferzat 2016

Sono stati presentati questo 6 ottobre durante un meeting tra la commissione per gli Affari Esteri, quella per lo Sviluppo e il vice commissario per la difesa dei Diritti Umani. Il vincitore verrà scelto il prossimo 27 ottobre.


Il Parlamento Europeo assegna il Premio Sacharov ogni anno per onorare le persone e le associazioni che si sono distinti nella difesa nei diritti umani e delle libertà fondamentali.


Ecco chi sono i candidati a ricevere il premio Sacharov 2016:


Can Dündar, ex caporedattore del quotidiano turco Cumhuriyet, è stato arrestato nel novembre 2015, dopo che il suo giornale aveva pubblicato alcune fotografie che mostravano i servizi segreti turchi consegnare illegalmente armi ai ribelli siriani. È stato successivamente condannato a 5 anni e 10 mesi di carcere per “rivelazione di segreti di stato” (adesso è in corso il processo d’appello) ed è sopravvissuto a un tentativo di omicidio. Al momento si trova all’estero, in attesa dell’appello. È stato nominato dai gruppi parlamentari dei Verdi/ALE, dell’EFDD e di GUE/NGL. Per Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL, Francia), Dündar "è un simbolo degli attacchi alla libertà di stampa in Turchia". Ska Keller (Verdi/ALE, Germania) considera Dündar “un simbolo vivente della libertà di pensiero". Fabio Massimo Castaldo (EFDD, Italia) ha sottolineato l’importanza della candidatura e ricordato che Dündar non è l’unico giornalista a essere stato arrestato e che molti altri giornali online sono stati oscurati: "Conferire il premio a Dündar significa dare un riconoscimento anche ad altri giornalisti che stanno lottando con lo stesso coraggio".


Mustafa Abdülcemil Qırımoğlu, ex presidente del Mejlis di Crimea (il parlamento tataro), è un ex dissidente sovietico e attuale membro del Parlamento ucraino. È una figura di spicco nella difesa dei diritti umani e delle minoranze del suo Paese da oltre cinquant’anni. La sua storia personale è segnata dalle vicende storiche del popolo tataro: a soli sei mesi fu deportato in Asia Centrale insieme a tutto il resto della popolazione. Riuscì a tornare nella sua terra soltanto 45 anni dopo. Adesso che la Russia ha annesso la Crimea, l’attivista è nuovamente impossibilitato a entrare nel suo territorio. La nomina è arrivata dai gruppi PPE e ECR. Jacek Saryusz-Wolski (PPE, Polonia) ha sottolineato come Mustafa Abdülcemil Qırımoğlu "continui a lottare incessantemente per la libertà e i diritti umani". Tunne Kelam (PPE, Estonia) ha aggiunto: "quest’uomo non si alza in piedi solo per i diritti dei tatari di Crimea, ma per tutti gli ucraini". Charles Tannock (ECR, Regno Unito) ha ricordato che, come Sakharov, Dzhemilev è un dissidente sovietico e le due figure condividono una vita di battaglie contro l’oppressione autoritaria sovietica.


Nadia Murad Basee e Lamiya Aji Bashar sono due avvocatesse impegnate nella difesa della comunità yazida in Iraq e delle donne colpite dalla violenza sessuale delle milizie Isis. Entrambe provengono da Kocho, uno dei villaggi iracheni vicino a Sinjar distrutto dalle truppe dell’Isis nell’estate del 2014. Insieme a migliaia di altre ragazze yazide, sono state rapite e costrette alle vessazioni sessuali dei militanti del Califfato. Murad sta anche lavorando per il riconoscimento del genocidio degli Yazidi. Le due donne sono state nominate dai gruppi S&D e ALDE. “Sono due donne forti, ammirevoli e coraggiose: non potrebbero rappresentare meglio lo spirito dell’Europa nel mondo”, ha spiegato l’esponente ALDE spagnola Beatriz Becerra Basterrechea. Secondo Josef Weidenholzer (S&D, Austria), la loro nomina rappresenta “un omaggio a tutte le donne che, in caso di conflitto, sono sempre i primi bersagli ma anche a tutte le minoranze religiose vittime di genocidio”.

Il professore e avvocato difensore dei diritti della minoranza uigura in Cina, Ilham Tohti, ha una condanna di ergastolo che pende sulla sua testa. È stato condannato con l’accusa di “separatismo” per aver fondato, insieme ad altre persone, il sito internet “Uyghur Online”, nato per creare un contatto tra gli uiguri e i cinesi Han, che rappresentano oltre il 90% della popolazione della Cina. A sceglierlo tra i candidati al Premio, il deputato Ilhan Kyuchyuk (ALDE, Bulgaria) e altri 42 colleghi. Secondo Kyuchyuk “Tohti è un libero pensatore che crede nella difesa dei diritti umani, nello stato di diritto e nella convivenza pacifica tra gruppi etnici differenti, oltre alla possibilità di un futuro democratico per la Cina”.


Prossime tappe


Il prossimo 11 ottobre 2016 si terrà il primo voto per scegliere i tre finalisti che concorreranno per ricevere il premio. A partecipare alla votazione, i membri selezionati delle Commissioni Sviluppo e Affari Esteri.


La proclamazione del vincitore avverrà poi il 27 ottobre 2016 da parte della Conferenza dei Presidenti.

Il premio Sakharov per la libertà di pensiero


Il premio Sacharov per la libertà di pensiero è assegnato ogni anno dal Parlamento europeo. È stato istituito nel 1988 per onorare gli individui e le organizzazioni che combattono per la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. L'anno scorso il premio è stato assegnato a Raif Badawi.
A scegliere i candidati per il premio Sakharov sono i singoli gruppi politici o unioni di almeno 40 deputati. Una volta raccolte le candidature, le commissioni Affari Esteri e Sviluppo restringono la rosa a tre finalisti. Successivamente, la Conferenza dei presidenti, composta dal presidente del Parlamento europeo e dai capigruppo dei vari gruppi politici, sceglierà il vincitore.

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