Il PE vuole accelerare le azioni di protezione dell’Artico

Un effetto del riscaldamento globale è e sarà la maggiore accessibilità di regioni oggi molto remote, come l’Artico. La competizione internazionale per l’accesso a queste zone e alle relative risorse naturali è in crescita. In Parlamento, le commissioni ambiente e affari esteri hanno votato una mozione per chiedere all’Ue di agire rapidamente per evitare la militarizzazione dell’area ed preservare il fragile ecosistema dai cambiamenti climatici. Guarda il video per saperne di più

Il video mostra le azioni che il PE vuole mettere in campo per la protezione dell'Artico

A causa dell’aumento di diossido di carbonio nell’atmosfera negli ultimi cinquant’anni la temperatura dell’Artico è aumentata di 2 gradi (più che in ogni altra parte del globo) e la percentuale di mare ghiacciato è diminuita del 13,4 per cento dal 1981. L’attenzione è rivolta non soltanto alla regione artica ma a tutto il mondo che vedrà aumentare il livello globale delle acque.


Circa il 25 per cento delle risorse naturali del mondo si trovano nell’Artico. Per questo motivo, nel rapporto presentato dal PE si insiste sul fatto che la competizione internazionale per il controllo dell’area sarà in forte aumento.


I parlamentari hanno fatto notare l’aumento della presenza delle forze militari russe nella regione, la costruzione e l’apertura di nuove basi e la creazione di un vero e proprio distretto militare artico russo. L’obiettivo dei deputati è evitare la militarizzazione dell’Artico.


Il rapporto votato dai deputati chiede all’Ue un impegno concreto nell’implementazione degli accordi internazionali, come quello di Parigi.


Il co-relatore della proposta, il parlamentare estone dell’Alde Urmas Paet, ha spiegato “Per il futuro dobbiamo avere ben chiaro il fatto che le leggi internazionali dovranno essere valide anche per l’Artico. È l’unico modo per evitare un escalation di tensione nella zona a causa dei collidenti interessi economici e la competizione che si innescherà”.