Nuove risorse finanziarie, inclusa tassa su transazioni finanziarie, per l'economia europea 

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Il Parlamento ha adottato una risoluzione che chiede l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, anche se solo a livello UE, e la lotta contro l'evasione fiscale e i paradisi fiscali.

La risoluzione sugli strumenti di finanziamento innovativi, preparata da Anni Podimata (S&D, EL), rappresenta il contributo del Parlamento al dibattito su come generare nuove entrate, assicurare una politica fiscale giusta e massimizzare le capacità di recupero del prelievo.


Secondo l'Aula, nuovi strumenti finanziari possono apportare un "duplice effetto positivo" conseguendo da un lato obiettivi politici importanti, come la stabilità dei mercati finanziari e la trasparenza, e dall'altro aumentando le entrate.


Una tassa sulle transazioni finanziarie


La risoluzione chiede l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) che porterebbe nelle casse pubbliche dell'UE circa 200 miliardi di euro ogni anno e contribuirebbe alla riduzione delle attività speculative, rendendole più costose e quindi meno vantaggiose. Un emendamento approvato dall'Aula chiede che, nel caso non sia possibile introdurre tale tassa a livello globale, l'Unione dovrebbe comunque applicare la TTF a livello europeo come primo passo.


Inoltre, i deputati rispondono a chi sostiene che una tale tassa avrebbe l'effetto di provocare uno spostamento delle transazioni puramente speculative verso altre giurisdizioni più favorevoli, affermando che l'UE potrebbe perfino trarne dei vantaggi, poiché ciò contribuirebbe a migliorare l'efficienza del mercato.


La risoluzione chiede misure atte a ridurre l'evasione e la frode fiscale, che attualmente dovrebbe ammontare complessivamente a circa 250 miliardi di euro annui. Infine, i deputati chiedono all'Unione e al G20 di perseguire l'obiettivo di eliminare i paradisi fiscali e il segreto fiscale.