Bilancio 2014: il Parlamento respinge i tagli del Consiglio in materia di ricerca e occupazione 

Comunicati stampa 
 
 

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Con la votazione di mercoledì, il Parlamento ha respinto i tagli proposti dal Consiglio per il 2014 sulle spese per ricerca e occupazione. I deputati hanno anche respinto la riduzione degli stanziamenti destinati alla politica internazionale, come ad esempio gli aiuti umanitari per il Medio Oriente e per i rifugiati siriani, incrementando quelli per l'agenzia di controllo delle frontiere esterne Frontex.

Per il bilancio 2014, il Parlamento propone €142,6 miliardi in stanziamenti d'impegno e €136,1 miliardi in pagamenti. Tali importi rappresentano una diminuzione rispetto al bilancio di quest'anno di €8,1 miliardi (impegni) e €4,3 miliardi (pagamenti). Il Consiglio aveva già ridotto la proposta di bilancio della Commissione di €240 milioni in impegni e di €1,06 miliardi di euro in pagamenti, portandola - rispettivamente - a €141,8 miliardi e €134,8 miliardi.


La posizione del Parlamento è stata approvata con 480 voti a favore, 119 contrari e 86 astensioni.


Lasciare invariate le aree più importanti per la ripresa economica


Per i comparti che i deputati reputano vitali per rilanciare l'economia, come ad esempio agenda digitale, ricerca, imprenditorialità e misure per l'occupazione (giovanile), il Parlamento ha seguito le raccomandazioni della commissione per i bilanci, respingendo i tagli proposti dal Consiglio nel mese di luglio, pari a €629 milioni in pagamenti e incrementando il bilancio con un supplemento di €34 milioni.


Rifugiati


Per gli aiuti al Medio Oriente e ai rifugiati, i deputati hanno votato per il reintegro dei €250 milioni, che la Commissione aveva incluso nel progetto di bilancio e per incrementare lo stanziamento con un supplemento di €50 milioni. Inoltre, hanno votato per aggiungere fondi per gli aiuti umanitari, soprattutto in considerazione della situazione in Siria.


La relatrice Anne Jensen (ALDE, DK), ha evidenziato che il bilancio per i rifugiati in Medio Oriente deve riflettere le reali esigenze: "L'Unione europea deve essere all'altezza delle sue promesse e dei suoi impegni. Personalmente, sono convinta che tutti comprendano la gravità della situazione e la necessità di aiuti umanitari nella zona".


Stato " allarmante" dei pagamenti


Il Presidente della commissione bilanci Alain Lamassoure (PPE, FR), riferendosi alle molte questioni di bilancio in sospeso, ha detto: "Abbiamo negoziato in anticipo su un pacchetto jumbo, che include i bilanci rettificativi per il 2013, il bilancio 2014 e il QFP 2014-2020. Parlamento sta assumendo le sue responsabilità questa settimana approvando con urgenza il DAB6 necessario per consentire alla Commissione di pagare le bollette dovute dal prossimo mese in poi. Tutti noi, Consiglio, Commissione e Parlamento, dovremo prendere le nostre responsabilità nei difficili negoziati che abbiamo davanti a noi. Ma chiariamo una cosa: il Parlamento non permetterà che deficit sia riportato all'anno prossimo".


Prossime tappe


Dopo la votazione in seduta plenaria, Parlamento e Consiglio dispongono ora di un periodo di 21 giorni di "conciliazione", per trovare un accordo. Se con la conciliazione si perverrà a un accordo, esso sarà sottoposto al voto finale nella sessione di novembre.


Nel frattempo, il Parlamento è in attesa che il Consiglio approvi il bilancio rettificativo n°8 (€3,9 miliardi). Tale stanziamento è necessario per coprire il disavanzo di bilancio di quest'anno e l'approvazione da parte del Consiglio di tale bilancio rettificativo rappresenta un prerequisito perché il Parlamento dia il suo accordo sul bilancio a lungo termine dell'UE che coprirà il periodo 2014-2020. Inoltre, deve ancora essere approvato un altro bilancio rettificativo (n°9) che dovrebbe coprire gli aiuti alla Germania, all'Austria e alla Repubblica Ceca per riparare i danni delle inondazioni di quest'anno e alla Romania per la siccità.


Le posizioni del Parlamento e del Consiglio in ogni settore sono riportate nella tabella a destra.