Le conclusioni dei summit UE e il modo in cui (non) sempre diventano legge

È facile trasformare un accordo intergovernativo in legge? L'attuale processo legislativo europeo parte dalla richiesta iniziale da parte dei leader degli Stati membri durante i vertici europei fino all'approvazione dei testi definitivi approvati dai governi stessi e dal Parlamento europeo. La velocità di questo processo dipende dal contesto politico e dall'argomento trattato, ma è chiaro che tradurre le promesse fatte durante i vertici in misure concrete non è un processo facile.

"Per fornire all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo": il Consiglio europeo, o "vertice" o ancora "summit", come viene spesso chiamato, riunisce i leader degli Stati membri, per discutere le questioni che riguardano l'Unione e fornisce le indicazioni su ciò che si deve fare. Il Consiglio definisce il programma rispetto alla crisi, i  rapporti con le potenze straniere e quasi tutto il resto: un programma che i governi devono implementare in base a regole comuni.

Queste regole sono proposte dalla Commissione e poi discusse, modificate e infine approvate o respinte dai "co-legislatori": gli stessi governi all'interno del Consiglio dell'Unione europea (o "Consiglio dei ministri") e, naturalmente, del Parlamento europeo.

Tuttavia tra "proposta" e legge molto può succedere. Quando i governi non sono d'accordo tra di loro sui dettagli di una proposta, la proposta legislativa può essere bloccata dal Consiglio dell'UE per mesi o anni, se non decenni.

Per seguire l'iter legislativo delle proposte, il Servizio di ricerca del Parlamento europeo propone uno strumento per conoscere gli impegni legislativi e il processo decisionale utilizzando differenti colori: verde, giallo e rosso, rispettivamente per "completato", "qualche progresso "e" nessun progresso".

Ordinando i dati per tema, la priorità dei responsabili politici negli ultimi anni diventa chiara: economia, finanza e temi sociali. Le politiche direttamente connesse alla crisi hanno di gran lunga il più alto tasso di "completamento", al contrario dell'ambiente o della politica estera.

Anche se le ragioni di "nessun progresso" o "qualche progresso" possono variare notevolmente, e, a volte, come in politica estera, vanno al di là del controllo della UE e dei suoi Stati membri, troppo spesso questi ritardi sono dovuti a disaccordi tra gli Stati dell'UE.

Questo semplice grafico non fornisce tutte le risposte, ma è uno schema utile per capire dove è stato trovato un accordo e dove c'è ancora molto da fare prima di diventare legge.

Controlla la nostra tabella e leggi il rapporto completo qui.

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