Andrejs Mamikins: "La Georgia, culla della civiltà europea"

Il 17 dicembre il Parlamento discuterà l'accordo di associazione UE-Georgia. Il voto del testo proposto relatore lettone di centro sinistra Andrejs Mamikins è previsto il giorno seguente. L'accordo è "molto importante per i cittadini georgiani" e beneficia di un forte sostegno "dal movimento LGBT del paese come anche dal patriarcato ortodosso georgiano".

MEP Mamikins on Georgia
Il deputato Mamikins ©European Union 2014 - EP

Il Parlamento ha già ratificato gli accordi di associazione con la Moldova e l'Ucraina. È venuto il momento della Georgia?

Il 29% del commercio internazionale della Georgia è destinato al mercato europeo: l'accordo permetterà un accordo di scambio libero. La decisione è anche profondamente simbolica per la transizione della Georgia dall'era sovietica a quella europea. Spero che seguirà una liberalizzazione dei visti gratuita, e, forse, in futuro anche la piena adesione della Georgia all'UE.

La Georgia ha compiuto notevoli progressi negli ultimi anni per quanto riguarda i diritti umani e la democrazia. In che modo l'accordo di associazione può ulteriormente contribuire a promuovere il buon governo del paese?
 
Dobbiamo dare alla Georgia il tempo per continuare le riforme del suo sistema giudiziario. Molti politici criticano le autorità per la cosiddetta "giustizia selettiva." La polizia georgiana non è più corrotta come lo era dieci o quindici anni fa. In realtà questo è davvero uno stato pienamente europeo, proprio come qualsiasi altro. La Georgia è una delle culle della civiltà europea.

Giovedì, i deputati voteranno anche una risoluzione che definisce la posizione sulla situazione in Abcasia e in Ossezia del Sud. Cosa può fare l'UE per risolvere la situazione?

Per me è indiscutibile. L'Abcasia e la regione di Tskhinvali - la cosiddetta "Ossezia del Sud" - sono parti dello Stato georgiano. Se avviamo i negoziati su un regime di esenzione dal visto tra la Georgia e l'UE, molte persone che ora vivono in Abcasia e nella regione di Tskhinvali otterranon il passaporto georgiano e, di fatto, rientreranno nello quadro costituzionale georgiano.

In settembre ho visitato il confine illegale tra la regione di Tskhinvali e la Georgia e ho visto un uomo anziano piangere perché viveva nella parte di Tskhinvali: fisicamente non poteva attraversare il confine per vedere suo figlio. Per i georgiani vedono gli abcasi e gli osseti come loro fratelli. Non c'è nessuna guerra tra le persone, ma una guerra tra i politici. Spero che prima o poi la questione dell'integrità territoriale potrà essere risolta e che l'Unione europea potrà contribuire al cambiamento.

In Georgia c'è un forte consenso nazionale a favore dell'integrazione con l'Occidente. Quale deve essere l'atteggiamento dell'Unione europea con la Russia per stringere legami più stretti con i paesi dell'Est?

Ho apprezzato le recenti osservazioni dell'Alto rappresentante Federica Mogherini. L'UE deve tornare a un partenariato strategico con la Russia. Di fatto siamo già partner strategici. La situazione con l'Ucraina è complessa, ma spero che torneremo a questo partenariato strategico.

Un dibattito sull'accordo di associazione si svolgerà mercoledì pomeriggio. Il voto è previsto per il giorno successivo.