RELAZIONE sulla strategia europea di sicurezza energetica

18.5.2015 - (2014/2153(INI))

Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatore: Algirdas Saudargas


Procedura : 2014/2153(INI)
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A8-0164/2015
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A8-0164/2015
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla strategia europea di sicurezza energetica

(2014/2153(INI))

Il Parlamento europeo,

–       visto l'articolo 194 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

–       visti la comunicazione della Commissione dal titolo "Strategia europea di sicurezza energetica" e i documenti di lavoro che l'accompagnano (COM(2014)0330),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "L'efficienza energetica e il suo contributo a favore della sicurezza energetica e del quadro 2030 in materia di clima ed energia" (COM(2014)0520),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Progressi verso il completamento del mercato interno dell'energia" (COM(2014)0634),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Resilienza di breve termine del sistema del gas europeo. Preparazione in vista di un'eventuale interruzione delle forniture dall'Est tra l'autunno e l'inverno 2014-2015" (COM (2014)0654),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici" (COM(2015)0080),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti" (COM(2014)0398),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Quadro per le politiche dell'energia e del clima per il periodo dal 2020 al 2030" (COM(2014)0015),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Per una rinascita industriale europea"(COM(2014)0014),

–       viste le conclusioni del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2014,

–       viste le conclusioni del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno 2014,

–       viste le conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2014,

–       vista l'audizione pubblica sulla strategia europea di sicurezza energetica organizzata dalla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia il 5 novembre 2014,

–       visto il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010,

–       visto il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici e che modifica i regolamenti (UE) n. 1291/2013 e (UE) n. 1316/2013,

–       visto il regolamento (UE) n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2013, sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e che abroga la decisione n. 1364/2006/CE e che modifica i regolamenti (CE) n. 713/2009, (CE) n. 714/2009 e (CE) n. 715/2009,

–       visto il regolamento delegato della Commissione (UE) n. 1391/2013 del 14 ottobre 2013 che modifica il regolamento (UE) n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee relativamente all'elenco dell'Unione dei progetti di interesse comune,

–       visti i fondi strutturali e d'investimento europei (SIE), e visti, in particolare, il regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006 e il regolamento (UE) n. 1300/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1084/2006 del Consiglio,

–       vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Un programma 'Aria pulita' per l'Europa" (COM(2013)0918),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Visione a lungo termine per le infrastrutture in Europa e al di là dei suoi confini" (COM(2013)0711), che predispone l'elenco dei progetti di interesse comune (PIC) per le infrastrutture energetiche,

–       vista la relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, dal titolo "Attuazione della comunicazione sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e la cooperazione internazionale e delle conclusioni del Consiglio "Energia" del novembre 2011" (COM(2013)0638),

–       vista la relazione del Consiglio dell'Unione europea del 12 dicembre 2013 sui progressi compiuti verso il completamento del mercato interno dell'energia dell'UE, nel quadro del seguito dato al Consiglio europeo del 22 maggio 2013,

–       vista la comunicazione della Commissione sulla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada (COM(2013)0214),

–       vista la comunicazione della Commissione sul futuro della cattura e dello stoccaggio del carbonio in Europa (COM(2013)0180),

–       vista la sua relazione di attuazione 2013: sviluppo e applicazione della tecnologia per la cattura e lo stoccaggio del carbonio in Europa,

–       vista la direttiva 2012/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE,

–       visti la comunicazione della Commissione dal titolo "Rendere efficace il mercato interno dell'energia" e i documenti di lavoro che l'accompagnano (COM(2012)0663),

–       viste la comunicazione della Commissione "Tabella di marcia per l'energia 2050" (COM(2011)0885) e la relazione d'iniziativa del Parlamento europeo "Tabella di marcia per l'energia 2050, un futuro con l'energia" (2012/2103 INI),

_       vista la comunicazione della Commissione sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e la cooperazione internazionale dal titolo "La politica energetica dell'UE: un impegno con i partner al di là delle nostre frontiere" (COM(2011)0539),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050" (COM(2011)0112),

–       vista la direttiva 2010/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, concernente l'indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi al consumo energetico, mediante l'etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti,

–       visto il regolamento (UE) n. 994/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2010, concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas e che abroga la direttiva 2004/67/CE del Consiglio,

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre – Piano per una rete energetica europea integrata" (COM(2010)0677),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una strategia europea per i veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico" (COM(2010)0186),

–       vista la direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia,

–       vista la relazione del gruppo di riflessione ad alto livello sulla Comunità dell'energia per il futuro,

–       vista la direttiva 2009/33/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada,

–       vista la direttiva 2009/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, che modifica la direttiva 98/70/CE per quanto riguarda le specifiche relative a benzina, combustibile diesel e gasolio nonché l'introduzione di un meccanismo inteso a controllare e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, modifica la direttiva 1999/32/CE del Consiglio per quanto concerne le specifiche relative al combustibile utilizzato dalle navi adibite alla navigazione interna e abroga la direttiva 93/12/CEE,

–       vista la direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE,

–       visto il protocollo d'intesa sul piano d'interconnessione del mercato energetico del Baltico del 17 giugno 2009, firmato dagli Stati membri del Mar Baltico e dalla Commissione,

–       vista la comunicazione della Commissione del 13 novembre 2008 dal titolo "Secondo riesame strategico della politica energetica: piano d'azione dell'UE per la sicurezza e la solidarietà nel settore energetico" (COM(2008)0781),

–       vista la direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE del Consiglio,

–       visto l'articolo 52 del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per gli affari esteri, della commissione per il commercio internazionale, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (A8-0164/2015),

A.     considerando che la prosperità e la sicurezza dell'UE richiedono un utilizzo razionale e altamente efficiente dell'energia e un approvvigionamento energetico costante, accessibile e sostenibile, e che la sicurezza energetica significa soprattutto indipendenza politica;

B.     considerando che negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi nel rafforzamento della sicurezza energetica dell'UE grazie alla crescente quota di energia da fonti rinnovabili e la riduzione della domanda generale, il che ha contribuito alla stabilizzazione della dipendenza dalle importazioni; che, tuttavia, l'UE importa tuttora il 53% del suo consumo totale di energia, in particolare l'85% del petrolio, il 67% del gas, il 41% dei combustibili solidi e circa il 95% dell'uranio; che un'alta percentuale delle importazioni di energia dell'UE provengono da regioni instabili sul piano geopolitico e che alcuni Stati membri dipendono ancora da un'unica fonte esterna di approvvigionamento, il che genera alti costi per i cittadini, le imprese e i bilanci pubblici, ostacola la crescita economica e la prosperità dell'Europa e mette a repentaglio la sicurezza nazionale e dell'UE;

C.     considerando che il 61% del gas importato nell'UE è utilizzato negli edifici, principalmente per il riscaldamento, e il 75% di questi sono edifici residenziali, e che, di conseguenza, una crisi di approvvigionamento del gas è anche una crisi di approvvigionamento del riscaldamento; che il modo più veloce e meno costoso per ridurre il consumo di gas nell'Unione è ridurre le perdite di energia negli edifici residenziali, il che offre vantaggi in termini di sicurezza energetica; che l'UE non dispone di una strategia in materia di riscaldamento per quanto concerne la sicurezza dell'approvvigionamento, la decarbonizzazione o l'accessibilità e la competitività; che un'eventuale interruzione dell'approvvigionamento di gas per il riscaldamento che comporti un riscaldamento insufficiente mette a rischio la salute e il benessere di una grande percentuale di cittadini dell'UE;

D.     considerando che una strategia energetica affidabile a lungo termine dovrebbe tenere conto dell'incertezza legata alla volatilità del mercato del petrolio e del gas, con fluttuazioni periodiche e temporanee dei prezzi;

E.     considerando che la bolletta energetica esterna dell'UE ammonta a oltre 1 miliardo di EUR al giorno (400 miliardi di EUR nel 2013) e costituisce oltre un quinto delle importazioni complessive dell'UE; che il il prezzo globale del petrolio è diminuito considerevolmente, permettendo all'UE di compiere notevoli passi avanti nella trasformazione del nostro panorama energetico, investendo nella produzione di energia da fonti rinnovabili, sfruttando il potenziale di efficienza energetica degli edifici e dell'industria e sviluppando infrastrutture intelligenti; che le somme investite per l'importazione di combustibili fossili contribuiscono in esigua misura a investimenti, occupazione e crescita nell'Unione e che il riorientamento di tali somme verso investimenti nazionali stimolerebbe la crescita e creerebbe posti di lavoro di qualità e altamente qualificati a livello locale;

F.     considerando che, grazie al crescente ricorso all'energia da fonti rinnovabili, il risparmio sui costi dei combustibili di importazione è dell'ordine di almeno 30 miliardi di EUR l'anno;

G.     considerando che, nel contesto della crisi in Ucraina, la necessità di garantire un approvvigionamento energetico affidabile è più importante che mai, così come la questione della diversificazione degli approvvigionamenti energetici e dell'eccessiva dipendenza dalle importazioni di energia;

H.     considerando che, dall'esperienza del 2006 e del 2009, quando la Russia ha interrotto gli approvvigionamenti di gas all'Ucraina, emerge con chiarezza che le interruzioni e un'eccessiva dipendenza da fornitori energetici esterni in alcuni Stati membri dell'Europa centrale e orientale hanno evidenziato la debolezza strategica degli attuali accordi in materia di approvvigionamento energetico; che tali interruzioni dimostrano che le misure adottate finora nel settore dell'energia si sono rivelate insufficienti per porre fine alla dipendenza dell'Europa dal gas russo;

I.      considerando che l'UE è fortemente dipendente da un solo paese, la Federazione russa, che è il più grande importatore nell'UE di petrolio (35 %), gas (26 %), carbone (30 %) e uranio (25 %); che la Federazione russa usa le forniture energetiche come arma politica e che simili azioni sono contrarie alla logica di mercato e aumentano seriamente i rischi per l'UE;

J.      considerando che l'uso del petrolio e del gas naturale per ragioni di politica estera e per destabilizzare altri paesi compromette la crescita economica e, fatto ancora più pericoloso, mina la stabilità democratica in Europa e l'indipendenza degli Stati sovrani;

K.     considerando che una politica di sicurezza energetica deve tenere conto della necessità di un approvvigionamento stabile da diverse fonti energetiche, che fornisca all'economia europea l'energia necessaria per i trasporti, l'industria e l'edilizia abitativa, in modo da sostenere la competitività e la politica climatica, e al tempo stesso riduca al minimo la dipendenza nei confronti di quanti intendono utilizzare deliberatamente le risorse energetiche per le proprie finalità politiche, allo scopo di influenzare gli sviluppi politici in altri paesi;

L.     considerando che il cosiddetto "pacchetto inverno" di 4,6 miliardi di dollari statunitensi è stato approvato il 30 ottobre 2014 ed è in fase di attuazione, garantendo l'approvvigionamento di gas all'Ucraina e anche agli Stati membri dell'UE, ma soltanto per un periodo di tempo limitato;

M.    considerando che gli Stati membri si sono impegnati per il completamento del mercato interno dell'energia entro il 2014 e l'eliminazione delle "isole energetiche" dell'UE entro il 2015;

N.     considerando che la Commissione ha redatto l'elenco dei progetti di infrastrutture energetiche di interesse comune da attuare entro il 2020, che viene aggiornato ogni due anni e deve rispettare pienamente la legislazione europea in materia di clima, energia e aiuti di Stato; che il quadro finanziario pluriennale dell'UE per il periodo 2014-2020 contribuisce al loro finanziamento nell'ambito del meccanismo per collegare l'Europa e del piano di investimenti, che deve accordare la priorità a tali infrastrutture;

O.     considerando che il miglioramento dell'efficienza energetica ha parzialmente dissociato la crescita economica dal consumo energetico negli ultimi dieci anni, e che questo processo deve intensificarsi;

P.     considerando che, stando alla Commissione, l'intensità energetica dell'industria è scesa del 19% tra il 2001 e il 2011; che la maggiore efficienza degli elettrodomestici potrebbe consentire un risparmio pari a 100 miliardi di EUR di spesa per l'energia di qui al 2020 e i nuovi edifici oggi consumano solo la metà dell'energia che si consumava negli anni Ottanta; che occorre continuare a seguire questa strada positiva;

Q.     considerando che, stando alla Commissione, le importazioni di gas dell'UE possono essere ridotte del 2,6% per ogni ulteriore 1% di risparmio energetico;

R.     considerando che una strategia di sicurezza energetica deve accordare la priorità alle tecnologie e alle risorse a basse emissioni di carbonio;

S.     considerando che le conclusioni del Consiglio europeo del 22 maggio 2013 chiedono di dare priorità alla graduale eliminazione delle sovvenzioni dannose per l'ambiente e l'economia, comprese le sovvenzioni per i combustibili fossili;

T.     considerando che la tabella di marcia per l'energia 2050 della Commissione indica che la decarbonizzazione del settore energetico e uno scenario che preveda un elevato utilizzo delle energie rinnovabili rappresentano soluzioni meno costose rispetto alla continuazione delle politiche attuali e che nel tempo i prezzi dell'energia derivante da fonti nucleari e combustibili fossili continueranno ad aumentare, mentre il costo delle energie rinnovabili diminuirà;

U.     considerando che, secondo la Commissione, l'efficienza energetica, l'energia da fonti rinnovabili e le infrastrutture intelligenti sono le tre "opzioni senza rimpianto", dato che l'efficienza energetica è il "primo combustibile" e rappresenta il modo più economico e veloce per ridurre le bollette delle famiglie e delle industrie dell'UE, in quanto l'energia rinnovabile è prodotta nell'UE e spesso vicino al luogo di consumo, creando posti di lavoro locali sostenibili, garantendo la sicurezza energetica e contribuendo a raggiungere gli obiettivi climatici, mentre una rete intelligente di trasmissione e di distribuzione a livello di UE può evitare l'eccesso di capacità e i black out negli Stati membri;

V.     considerando che il mantenimento dell'energia rinnovabile quale pilastro centrale delle politiche energetiche e climatiche dell'UE richiede un approccio unionale e la cooperazione tra Stati membri al fine di raggiungere gli obiettivi in materia di energie rinnovabili in modo economicamente più efficiente e con un migliore utilizzo del potenziale regionale specifico dell'UE;

W.    considerando che, in occasione del vertice del 24 ottobre 2014, i capi di Stato e di governo hanno concordato un obiettivo vincolante in materia di energie rinnovabili a livello dell'Unione per il 2030 di almeno il 27% e un obiettivo indicativo a livello dell'Unione di almeno il 27% per quanto concerne il miglioramento dell'efficienza energetica, tenendo presente un livello UE del 30% e puntando specialmente sui settori nei quali si potrebbero ottenere maggiori risparmi, e hanno inoltre approvato un obiettivo vincolante dell'UE per il 2030 che prevede una riduzione di almeno il 40% delle emissioni interne di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990; che l'UE mantiene la leadership tecnologica nelle tecnologie legate alle fonti di energia rinnovabili e che questo dovrebbe essere un vettore di occupazione qualificata e di crescita sostenibile;

X.     considerando che le priorità politiche della nuova Commissione, annunciate dal Presidente Juncker il 15 luglio 2014, includono l'impegno di rendere l'Unione europea dell'energia la numero uno al mondo nel settore delle energie rinnovabili;

Y.     considerando che il Presidente Juncker ha dichiarato pubblicamente nella lettera di incarico ai commissari Cañete e Šefčovič che un obiettivo di efficienza energetica vincolante del 30% entro il 2030 è il minimo affinché l'UE appaia credibile;

Z.     considerando che il Parlamento ha chiesto per due volte obiettivi vincolanti in materia di clima ed energia per il 2030 che prevedano la riduzione di almeno il 40% delle emissioni di CO2, almeno il 30% di energie rinnovabili e il 40% di efficienza energetica, da attuare mediante singoli obiettivi nazionali; che gli obiettivi vincolanti a livello nazionale e di UE in materia di efficienza energetica ed energie rinnovabili generano crescita e occupazione, oltre ad assicurare la leadership tecnologica dell'UE in tali ambiti;

AA.  considerando che la strategia di sicurezza energetica deve prendere in considerazione i diritti dei consumatori, la prevedibilità del mercato per gli investitori e un quadro chiaro per l'industria;

AB.  considerando che le industrie stanno lasciando l'UE a causa degli elevati costi energetici, il che provoca una riduzione della sua quota del PIL e, di fatto, la perdita di posti di lavoro; che la Commissione ha fissato l'obiettivo di portare la quota di PIL prodotta dall'industria all'incirca al 20% entro il 2020;

AC.  considerando che l'obiettivo di reindustrializzazione pari al 20% del PIL deve essere considerato di pari importanza e priorità rispetto agli obiettivi in materia di cambiamento climatico, all'industria a basse emissioni di carbonio, all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili;

AD.  considerando che il ruolo e l'importanza dell'energia elettrica continueranno ad aumentare e che sono necessarie decisioni politiche a livello europeo e nazionale per garantire tale aspetto;

AE.   considerando che livelli migliori di interconnessione per l'elettricità e il gas aumenteranno la sicurezza energetica, contribuiranno a una maggiore integrazione delle energie rinnovabili, permetteranno la convergenza dei prezzi, apporteranno benefici ai consumatori e contribuiranno a bilanciare la domanda e l'offerta tra gli Stati membri; che l'UE dovrebbe sviluppare un quadro normativo comune per ottimizzare l'utilità dell'interconnessione dell'energia elettrica e del gas, assicurando sempre i prezzi più convenienti per i consumatori;

AF.   considerando che il Parlamento ha chiesto obiettivi vincolanti per una capacità minima di trasmissione transfrontaliera;

AG.  considerando che il sistema energetico è recentemente diventato più decentrato, con capacità di energie rinnovabili e di stoccaggio e consumatori flessibili collegati a reti di distribuzione più attive e intelligenti; che si prevede che tale tendenza continuerà in futuro;

AH.  considerando che, oltre agli investimenti nelle reti di trasmissione, gli investimenti nelle reti di distribuzione sono almeno altrettanto importanti, se non altro considerato che in futuro il sistema energetico sarà sempre più decentrato e che il 90% dell'energia rinnovabile prodotta è collegata a reti di distribuzione;

AI.    considerando che una più rapida attuazione delle reti intelligenti migliorerà l'efficienza energetica, incrementerà la quota di fonti energetiche rinnovabili e decentralizzerà il sistema energetico al fine di rafforzare la sicurezza energetica degli Stati membri;

AJ.   considerando che la dimensione esterna della politica energetica dell'UE ha bisogno di maggiore coerenza e non è ancora in grado di svolgere pienamente il suo ruolo in termini di sicurezza dell'approvvigionamento energetico e competitività dell'Unione;

AK.  considerando che gli Stati membri negoziano accordi intergovernativi separatamente e che la Commissione ha una supervisione limitata di tali accordi;

AL.   considerando che la sicurezza energetica rappresenta un elemento fondamentale della politica commerciale dell'UE e che molti dei paesi terzi che sono partner energetici dell'UE dipendono in buona parte dell'energia fossile per l'approvvigionamento energetico;

AM. considerando che la piena attuazione del terzo pacchetto Energia e del secondo pacchetto Clima ed energia e la conseguente normativa UE in materia di efficienza energetica sono di responsabilità di tutti gli Stati membri e che la mancanza di un corretto e tempestivo recepimento mette a repentaglio la sicurezza di altri Stati membri o dell'UE nel suo complesso;

AN.  considerando che le parti contraenti della Comunità dell'energia sono parte integrante del mercato interno dell'elettricità e del gas e dovrebbero essere incluse su un piano di parità nella lotta per la sicurezza paneuropea dell'approvvigionamento;

AO.  considerando che il 2015 è l'anno europeo dello sviluppo e che l'agenda di sviluppo post-2015 dell'UE dovrebbe essere pienamente compatibile con la sua politica energetica esterna in materia di clima, sradicamento della povertà e rispetto dei diritti umani;

AP.   considerando che le città sono fonte di oltre il 70% delle emissioni di CO2 e sono responsabili del 66% del consumo di energia; che più della metà della popolazione mondiale vivrà in zone urbane entro il 2008 e tale concentrazione è in aumento, per cui si stima che nel 2030 la percentuale sarà pari al 60%; che le città devono cambiare i loro modelli di consumo e di crescita in quanto sono al centro del problema, ma rappresentano anche il punto in cui è possibile implementare soluzioni in maniera più rapida e tempestiva;

AQ.  considerando che la promozione dell'utilizzo delle risorse convenzionali endogene di petrolio e gas in piena conformità con l'acquis dell'Unione, sia nelle zone di produzione tradizionali (ad esempio, il Mare del Nord) sia nelle aree scoperte di recente (ad esempio, il Mediterraneo orientale e il Mar Nero), ridurrà la dipendenza dell'UE dai fornitori esterni e dai paesi di transito;

AR.  considerando che una strategia di sicurezza energetica deve includere un quadro di misure economicamente efficienti volte a moderare la domanda di energia e misure egualmente efficaci per far fronte a interruzioni gravi e imminenti, nonché meccanismi di solidarietà e coordinamento volti a proteggere e rafforzare infrastrutture e interconnettori per la produzione, la trasmissione intelligente e la distribuzione di energia; che tali infrastrutture devono essere in grado di gestire energie rinnovabili variabili e la microgenerazione ed essere sviluppate in un mercato interno dell'energia pienamente integrato ed efficiente che includa un mercato per moderare la domanda di energia quale elemento essenziale di un'Unione dell'energia caratterizzata da rotte e approvvigionamenti esterni diversificati;

Verso un'Unione europea dell'energia

1.      accoglie con favore prende atto la comunicazione della Commissione dal titolo "Strategia europea di sicurezza energetica", rilevando che si basa su un'analisi approfondita della dipendenza energetica dell'UE, che mette in evidenza le aree principali e che descrive il lavoro essenziale da svolgere nella prospettiva del breve, medio e lungo termine al fine di superare le sfide poste alla sicurezza energetica; sottolinea la necessità di garantire che le misure a breve e medio termine siano pienamente conformi con gli obiettivi politici di lungo termine dell'UE in materia di energia, clima e ambiente;

2.      osserva che pari sicurezza, competitività e sostenibilità energetiche in un mercato dell'energia pienamente integrato costituiscono i pilastri fondamentali per la creazione di un'Unione dell'energia, che può essere realizzata moderando e riducendo la domanda energetica, sviluppando e integrando le fonti energetiche sostenibili, facendo confluire le risorse, collegando le reti, riducendo la distanza tra le catene di produzione interdipendenti, sviluppando reti intelligenti, garantendo una regolamentazione unificata del mercato dell'energia, favorendo l'accesso a una quantità sufficiente di energia da parte di ciascun cittadino e stabilendo posizioni contrattuali unificate nei confronti di paesi terzi attraverso misure rafforzate a livello UE e politiche e azioni nazionali più coese e meglio coordinate;

3.      osserva che la crisi del 2014 in Ucraina e i risultati delle prove di stress svolte dalla Commissione dovrebbero condurre a un'ulteriore accelerazione del completamento del mercato interno, compresa la piena attuazione della legislazione esistente in materia di energia e clima da parte di tutti gli Stati membri, l'integrazione delle "isole energetiche" esistenti, e all'aggiornamento delle valutazioni dei rischi, dei piani d'azione preventiva e dei piani d'emergenza;

4.      sottolinea che una politica climatica ambiziosa è coerente con gli obiettivi di sicurezza energetica e di una minore dipendenza da quelle zone del mondo in cui le risorse energetiche strategiche vengono utilizzate quale parte integrante della politica estera;

5.      sottolinea che, poiché le prove di stress sul gas svolte dalla Commissione hanno dimostrato la vulnerabilità dell'UE a causa della sua dipendenza dalle importazioni da paesi terzi, deve essere prestata particolare attenzione agli Stati membri più vulnerabili; invita gli Stati membri e la Commissione ad attuare senza indugio le raccomandazioni delle prove di stress sul sistema del gas a livello europeo, regionale e nazionale;

6.      sottolinea l'importanza di rafforzare l'indipendenza energetica di misure a breve termine, quali la riduzione della domanda energetica, lo sviluppo delle energie rinnovabili e il loro stoccaggio, lo stoccaggio di gas, lo sviluppo di infrastrutture per consentire flussi inversi di gas, il sostegno a favore di nuovi progetti che massimizzino l'utilizzo delle infrastrutture esistenti, la preparazione della sicurezza regionale dei piani di approvvigionamento e un utilizzo più efficace delle opportunità per importare il gas naturale liquefatto negli Stati membri che dipendono esclusivamente da un unico fornitore di gas naturale o che sono indebitamente vulnerabili nei suoi confronti; ribadisce l'importanza fondamentale di migliorare i collegamenti tra le reti energetiche tra gli Stati membri in modo da creare un mercato integrato dell'energia; sottolinea, per tutte queste ragioni, la vitale necessità di cooperazione tra le città e i comuni europei, le regioni, le cooperative energetiche e le iniziative locali in vari settori, la Commissione, gli Stati membri, i paesi vicini, gli organi di regolamentazione, l'ACER, i gestori dei sistemi di trasmissione e i fornitori di gas e gli operatori di stoccaggio;

7.      sottolinea che l'Unione dell'energia, oltre a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, deve adottare un approccio globale che si concentri su dimensioni chiave quali la realizzazione di un mercato interno dell'energia pienamente integrato, la moderazione della domanda di energia, la decarbonizzazione del mix energetico (essenzialmente basato su fonti energetiche rinnovabili) e la ricerca e l'innovazione volte alla leadership nelle tecnologie energetiche; sottolinea che i cittadini europei dovrebbero essere al centro dell'Unione dell'energia e ad essi si dovrebbero fornire fonti di energia sicure, sostenibili e accessibili;

8.      sottolinea che, al fine di creare un'autentica Unione dell'energia solidale in caso di crisi dell'approvvigionamento energetico esterno, l'UE deve sviluppare un meccanismo completamente integrato per la trasmissione dell'energia in eccesso attraverso le frontiere; ritiene che, a questo proposito, la Commissione, gli Stati membri e gli operatori dei sistemi di trasmissione (OST) debbano concentrarsi sulla riforma dell'architettura del mercato interno dell'energia dell'UE e su progetti infrastrutturali specifici;

9.      sottolinea che l'unico modo per raggiungere la sicurezza energetica mantenendo al tempo stesso accessibili i prezzi dell'energia e conseguendo gli obiettivi climatici è creare un contesto energetico sostenibile, basato su un elevato grado di efficienza energetica, energie rinnovabili e infrastrutture intelligenti; sottolinea, inoltre, che è necessario compiere oggi le giuste azioni per dar vita a questa transizione per le generazioni future;

10.    riconosce l'importanza di includere iniziative incentrate sui consumatori quali le cooperative, la comunità delle energie rinnovabili e i progetti di efficienza energetica e sottolinea la necessità di eliminare gli ostacoli economici, normativi e amministrativi al fine di consentire ai consumatori di partecipare attivamente al sistema energetico;

11.    sottolinea che il concetto di Unione dell'energia dovrebbe essere realmente paneuropeo, comprendendo sia l'UE sia almeno le parti contraenti della Comunità dell'energia, e che i settori energetici europei dovrebbero unire anche oltre i confini dell'Unione, al fine di potenziarne l'importanza e il potere contrattuale in un mercato dell'energia globalizzato;

12.    sottolinea che la creazione dell'Unione dell'energia deve essere accompagnata da una strategia industriale complessiva, soprattutto nei settori dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili, in grado di contribuire alla reindustrializzazione dell'UE con l'obiettivo che l'industria rappresenti fino al 20 % del PIL dell'UE entro il 2020;

13.    sottolinea che il risparmio energetico non sarà realizzato riducendo la produzione a livello europeo né rilocalizzando l'industria europea;

DIMENSIONE INTERNA

Moderare la domanda di energia

14.    ricorda che la moderazione della domanda di energia, segnatamente in materia di riscaldamento, attraverso i risparmi energetici e l'efficienza energetica è cruciale per una serie di aspetti, dal momento che incide positivamente sulla sicurezza energetica, la competitività, la crescita economica e la sostenibilità dell'UE, oltre che sull'accessibilità economica dell'energia, sulla lotta alla povertà energetica e sulla creazione di posti di lavoro sostenibili; sottolinea, al riguardo, che secondo l'Agenzia internazionale dell'energia gli investimenti in efficienza energetica rappresentano l'investimento migliore di qualsiasi risorsa energetica; invita la Commissione e gli Stati membri a trattare l'efficienza energetica come una fonte di energia a pieno titolo che rappresenta il valore dell'energia risparmiata; sottolinea che l'efficienza energetica e la risposta incentrata sulla domanda devono competere ad armi pari con la capacità di generazione, tenendo debitamente conto dei problemi di sicurezza energetica urgenti ed eccezionali e ogniqualvolta ciò sia tecnicamente fattibile; incoraggia pertanto gli Stati membri a privilegiare l'efficienza energetica nelle loro politiche;

15.    sottolinea che il potenziale di risparmio energetico riguarda tutti i settori dell'economia, tra cui l'industria, l'edilizia, i trasporti, l'agricoltura e i servizi;

16.    invita la Commissione a individuare ed eliminare gli ostacoli esistenti alle misure di efficienza energetica, nonché a sviluppare un vero mercato dell'efficienza energetica al fine di promuovere il trasferimento delle migliori pratiche e di garantire la disponibilità di prodotti e soluzioni in tutta l'UE con l'obiettivo di costruire un vero e proprio mercato unico dei prodotti e dei servizi per l'efficienza energetica;

17.    chiede che si presti maggiore attenzione al mercato emergente dei servizi energetici (inclusi i contratti di rendimento energetico e gli accordi sui servizi energetici); sottolinea l'importanza di sviluppare norme per ciascun elemento del processo di investimento per l'efficienza energetica;

18.    osserva che l'UE non è ancora sulla buona strada per rispettare il suo obiettivo di risparmiare il 20 % di energia (371 Mtep) entro il 2020, e che oltre un terzo del consumo energetico ridotto è di fatto attribuibile ai minori livelli di attività economica anziché a un maggiore impegno della politica in materia di efficienza energetica; invita, pertanto, la Commissione ad applicare rigorosamente la legislazione in materia di efficienza energetica già adottata, nonché a proporre, nelle discussioni con il Parlamento europeo e con il Consiglio, un aggiornamento e un miglioramento della normativa in materia di etichettatura energetica e di progettazione ecocompatibile, tenendo conto del potenziale di risparmio energetico e della rilevanza ai fini del mercato;

19.    sottolinea che è importante che gli Stati membri assegnino risorse adeguate alla vigilanza di mercato per quanto concerne l'efficienza energetica dei prodotti, così da garantire condizioni di parità per il settore, fornendo nel contempo ai consumatori le informazioni più utili e i giusti strumenti per compiere scelte informate nonché conoscere e ridurre il loro consumo energetico;

20.    è convinto che la promozione dell'economia circolare e una maggiore efficienza nell'uso delle materie prime possano ridurre considerevolmente le emissioni di gas a effetto serra e quindi aiutare in modo determinante ad affrontare le sfide in campo climatico ed energetico;

21.    sottolinea che la domanda di energia nel settore edilizio è responsabile di circa il 40 % del consumo energetico nell'UE e di un terzo dell'utilizzo di gas naturale, e che è pertanto necessario incrementare sia l'ampiezza e la velocità della ristrutturazione degli edifici che il ricorso alle fonti sostenibili di energia in materia di riscaldamento e raffreddamento attraverso i giusti incentivi volti a ridurre la domanda energetica; raccomanda di continuare a incrementare gli standard di efficienza energetica relativi agli edifici, promuovendo e tenendo conto dell'innovazione tecnica; raccomanda, altresì, di continuare a sostenere la costruzione di edifici a impatto energetico vicino allo zero come passo fondamentale per garantire l'indipendenza energetica e un sistema energetico sostenibile e sicuro; sottolinea, a tale proposito, la necessità di sviluppare fonti innovative di finanziamento privato e incoraggia una maggiore partecipazione della Banca europea per gli investimenti e del FEIS al fine di integrare i regimi di finanziamento nazionali per migliorare la competitività dell'industria e creare maggiore crescita e occupazione; questo dovrebbe generare anche vantaggi per i cittadini, tra cui una riduzione delle bollette energetiche e un miglioramento del tenore di vita;

22.    riconosce il ruolo delle autorità locali e dei cittadini nell'aumentare l'efficienza energetica attraverso una migliore progettazione urbana, lo sviluppo di tecnologie Internet legate all'energia e di applicazioni TIC, la cogenerazione, l'autoconsumo, l'impiego di pompe di calore, la modernizzazione, l'ampliamento e lo creazione di sistemi di teleriscaldamento e di teleraffreddamento e il rinnovo dei sistemi di riscaldamento autonomo, nonché l'aumento dell'utilizzo di un trasporto pubblico più pulito, incoraggiando modalità di viaggio più attive, lo sviluppo e l'attuazione di soluzioni relative alle città intelligenti e il sostegno alla mobilità elettrica urbana;

23.    ritiene che anche gli enti locali abbiano un ruolo da svolgere nella promozione di strumenti di finanziamento alternativi, compresi i modelli cooperativi, e nella promozione di accordi di acquisto collettivi volti a consentire ai consumatori di far confluire la loro domanda di energia, ottenendo prezzi dell'energia più bassi;

24.    ritiene importante fornire ai consumatori prodotti a basso consumo energetico, compresi i prodotti alimentari, nonché informazioni accurate, pertinenti, comparabili e verificate in modo indipendente sull'efficienza energetica di tali prodotti al fine di consentire ai consumatori di compiere una scelta informata e di trasformare i mercati inserendo apparecchiature e catene di produzione alimentare con il massimo di efficienza dal punto di vista energetico;

25.    invita la Commissione a prendere in considerazione l'opportunità di avviare una campagna di sensibilizzazione dei cittadini europei sulle modalità di riduzione del consumo energetico nelle case con metodi semplici ed efficienti in termini di costi, evidenziando i possibili risparmi sulle bollette energetiche; invita la Commissione a valutare l'opportunità di dichiarare il 2016 l'Anno europeo del risparmio energetico;

26.    osserva che il miglioramento dei livelli di prestazione dei veicoli e del consumo di carburante è cruciale sia per ridurre la dipendenza dell'UE dal petrolio sia per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, e invita pertanto il settore industriale, gli Stati membri e la Commissione a proseguire e accelerare i loro sforzi in questo settore; per il periodo successivo al 2020 chiede alla Commissione di rivedere le norme in materia di emissione di CO2 per le auto e i furgoni; osserva, tuttavia, che la soluzione a lungo termine al fine di ridurre le emissioni dei trasporti e garantire la riduzione della domanda di energia e la diversificazione dell'approvvigionamento risiede nei combustibili alternativi e nell'elettrificazione con elettricità rinnovabile e nella promozione di modi di trasporto più sostenibili;

27.    invita la Commissione a sviluppare una strategia globale per l'elettrificazione dei trasporti all'interno dell'Unione dell'energia, che vada oltre i semplici investimenti e incentivi a favore della produzione e dell'utilizzo dei veicoli elettrici e offra ampi incentivi alla mobilità elettrica, inclusi treni, biciclette e scooter, prestando particolare attenzione all'intermodalità di trasporto e all'interazione con il settore energetico tramite reti intelligenti e soluzioni per lo stoccaggio;

28.    invita gli Stati membri e le parti contraenti della Comunità dell'energia ad essere ambiziosi nell'attuazione della legislazione dell'UE sull'efficienza energetica in vigore, ad accelerare le misure volte a conseguire l'obiettivo di efficienza energetica 2020, ponendo l'accento sul riscaldamento e l'isolamento nel settore dell'edilizia e dell'industria, e quindi a essere preparati con misure nazionali e regionali per ridurre drasticamente la domanda di energia sia prima che in risposta alle crisi dell'approvvigionamento; accoglie con favore, a tale riguardo, la prossima revisione del regolamento sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas annunciata come parte del pacchetto Unione dell'energia e chiede alla Commissione di esaminare, nel quadro di questa revisione, la fattibilità di un sistema di monitoraggio a livello UE per affrontare tali crisi; avverte, tuttavia, che le misure a breve termine volte a moderare la domanda devono essere pianificate con attenzione al fine di assicurare che tutte le azioni di emergenza siano pienamente integrate e coerenti con le misure più a lungo termine; invita, inoltre, la Commissione a monitorare e riferire in merito allo sviluppo di ostacoli normativi che impediscono agli Stati membri di sviluppare l'efficienza energetica;

29.    osserva, tuttavia, che le misure a breve termine volte a ridurre drasticamente la domanda di energia non costituiscono un modo efficace per affrontare il problema e che l'Europa ha bisogno di un piano più ampio per garantire la continuità degli approvvigionamenti;

30.    invita la Commissione a seguire attentamente l'attuazione della direttiva sull'efficienza energetica - segnatamente i piani nazionali per l'efficienza energetica (PNEE) e le strategie nazionali di ristrutturazione - e la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia; invita la Commissione a effettuare una revisione limitata della direttiva sull'efficienza energetica e della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia al fine di conseguire l'obiettivo UE 2030 in materia di miglioramento dell'efficienza energetica, ponendo un forte accento sull'aiuto ai consumatori vulnerabili e sulla lotta contro la povertà energetica; ritiene che, nel contesto di tale attuazione, la valutazione e la verifica dei miglioramenti dell'efficienza energetica debbano essere effettuati sistematicamente;

31.    invita la Commissione a sostenere attivamente gli Stati membri nello sviluppo di strategie nazionali di ristrutturazione, come richiesto dall'articolo 4 della direttiva sull'efficienza energetica; chiede che l'iterazione 2017 di tali strategie sia sviluppata con un maggiore contributo da parte delle pertinenti parti interessate nel settore edilizio al fine di fissare un obiettivo a livello nazionale a lungo termine (2050) di riduzione della domanda di energia nel patrimonio edilizio e le tappe complementari per il 2040, 2030 e il 2020; rileva che la disposizione relativa ai regimi obbligatori di efficienza energetica di cui alla direttiva sull'efficienza energetica è la misura principale che garantisce risparmi energetici per il 2020; invita, pertanto, la Commissione a estendere questo requisito oltre il 2020, quale strumento chiave per raggiungere l'obiettivo di efficienza energetica 2030, eliminando al tempo stesso le esenzioni che ne riducono l'efficacia;

32.    sottolinea che un obiettivo vincolante in materia di efficienza energetica costituirebbe la soluzione più efficace sotto il profilo dei costi per ridurre la dipendenza energetica dell'Europa proteggendo al contempo l'industria e le famiglie dall'aumento delle bollette energetiche; ricorda che il Parlamento ha adottato nella sua risoluzione del 5 febbraio 2014[1] e del 26 novembre 2014[2], tre obiettivi vincolanti, tra cui un obiettivo di efficienza energetica del 40 %, un obiettivo rinnovabili di almeno il 30 % e un obiettivo di gas a effetto sera pari ad almeno il 40 %; deplora, in questo contesto, la mancanza di ambizione in materia di efficienza energetica emersa in seno al Consiglio europeo durante il vertice del mese di ottobre 2014, che ha fissato un obiettivo non vincolante pari ad appena il 27 %, senza prevedere obiettivi individuali per gli Stati membri;

33.    ritiene che la legislazione in materia di efficienza energetica e il sistema di scambio di quote di emissioni (ETS) dell'UE siano strumenti che si rafforzano a vicenda e chiede una rapida realizzazione di una riserva stabilizzatrice del mercato che possa garantire un segnale trasmesso dal prezzo del carbonio in grado di portare a miglioramenti nell'efficienza energetica nel settore ETS; invita la Commissione a completare il sistema ETS con uno standard di performance delle emissioni che fornisca un chiaro segnale d'investimento per l'eliminazione graduale delle forme più inquinanti di produzione di energia elettrica, come quelle basate sul carbone;

34.    esorta la Commissione a sfruttare il potenziale dell'efficienza energetica proponendo una nuova legislazione che includa:

- un quadro di incentivi finanziari mirati e di obblighi giuridici, volto a garantire un tasso di ristrutturazione annuo minimo, profondo e ottimale in termini di costi per tutti gli edifici esistenti ammissibili pari ad almeno il 3 %;

- investimenti volti a moderare la domanda di energia, in particolare negli edifici, da classificare e valutare come investimenti infrastrutturali alla pari degli investimenti sul versante dell'approvvigionamento energetico, rendendoli così ammissibili a medesime condizioni di finanziamento;

- obblighi e incentivi affinché le imprese più grandi diano attuazione a interventi efficaci in rapporto ai costi raccomandati nell'audit energetico, come stabilito dalla direttiva sull'efficienza energetica;

35.    invita la Commissione a presentare proposte a favore di una governance di efficienza energetica 2030 forte al fine di fornire solidi orientamenti e norme eque in materia di contabilizzazione dei contributi nazionali in modo tale da garantire il conseguimento dell'obiettivo dell'UE, migliorare l'applicabilità dei piani e consentire una rendicontazione semplificata delle pertinenti politiche dell'Unione dell'energia;

36.    rileva l'importanza di integrare la pianificazione della domanda e dell'offerta di energia a livello del mercato interno europeo dell'energia, dando la priorità alla riduzione della domanda e a soluzioni decentrate, onde conseguire la sicurezza di approvvigionamento ottimale in termini di costi ed evitare investimenti in infrastrutture superflui o sovradimensionati nonché costi non recuperabili;

37.    ritiene che l'investimento per moderare la domanda di energia, in particolare negli edifici e nell'industria, rappresenti un contributo significativo per la sicurezza energetica, nonché uno stimolo alla crescita economica e alla creazione di occupazione, e che questo debba essere preso in considerazione nello sviluppare strumenti economici integrati e regolamenti edilizi e nel valutare le dotazioni finanziarie; sottolinea che sarebbe opportuno mettere a disposizione un maggior sostegno finanziario dell'UE al fine di sostenere gli Stati membri nel raggiungimento di tali obiettivi di efficienza energetica;

Aumentare la produzione di energia interna

38.    sottolinea la necessità che l'UE elabori un piano d'azione e promuova ulteriormente una strategia a lungo termine per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento, che deve comprendere lo sviluppo di fonti energetiche interne sostenibili, segnatamente rinnovabili, all'interno dell'UE, nel pieno rispetto della normativa sulla salute, la sicurezza e l'ambiente; sottolinea che l'incremento della produzione interna di energia non deve aumentare o prolungare la dipendenza europea dai combustibili fossili;

39.    sottolinea il ruolo sempre più importante dell'energia prodotta da fonti rinnovabili per garantire l'approvvigionamento energetico dell'UE a lungo termine; richiama l'attenzione sul fatto che i costi di produzione delle energie rinnovabili si sono ridotti in modo significativo negli ultimi anni;

40.    sottolinea che è essenziale aumentare la partecipazione dell'industria e della tecnologia europea nell'intera catena di produzione di energia, il che comprende non solo le materie prime ma anche la produzione, la raffinazione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione, poiché si tratta di elementi essenziali per ridurre la dipendenza dell'UE dalle importazioni di energia; ricorda che l'UE è quasi del tutto dipendente dalle forniture di uranio provenienti da paesi terzi;

41.    ritiene che qualsiasi fonte energetica a basso tenore di carbonio in grado di contribuire alla sicurezza energetica dell'Unione debba essere presa in considerazione e sviluppata nel pieno rispetto degli obiettivi a lungo termine di decarbonizzazione dell'UE e degli obiettivi 2030 onde conseguire l'obiettivo climatico europeo dei "due gradi" e conformarsi alla normativa dell'UE in materia di ambiente e concorrenza; invita la Commissione a valutare l'attuazione della direttiva 2009/28/CE e, in particolare l'articolo 13, paragrafo 4, che chiede agli Stati membri di esigere l'utilizzo di livelli minimi di energia da fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e in quelli che subiscono ristrutturazioni importanti; ritiene che le sovvenzioni alle fonti convenzionali e la non internalizzazione delle esternalità abbiano un effetto distorsivo sul mercato e invita pertanto la Commissione a garantire condizioni di parità e a introdurre, accanto ai livelli di prestazione energetica, i livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 per le centrali nucleari e a carbone esistenti e di nuova creazione, in modo da lanciare un chiaro segnale favorevole agli investimenti sostenibili e alla graduale eliminazione delle forme di produzione energetica più inquinanti e pericolose;

42.    ritiene che la Commissione debba mettere a punto adeguati strumenti per rendere omogeneo un calcolo lineare del costo delle diverse fonti energetiche durante il ciclo di vita di ciascuna tecnologia;

43.    chiede alla Commissione ed agli Stati membri di ridefinire i meccanismi di sovvenzione al fine di favorire l'integrazione del mercato dell'energia ed eliminare gradualmente tutte le sovvenzioni ai combustibili nocivi per l'ambiente, in particolare i combustibili fossili, e di utilizzare appieno i fondi per il finanziamento delle fonti sostenibili di energie rinnovabili che non sono ancora concorrenziali in termini di costi rispetto alle fonti convenzionali di energia, sulla base tra l'altro degli obiettivi vincolanti concordati a livello di UE in materia di energie rinnovabili;

44.    sottolinea che occorre garantire un livello elevato di protezione ambientale nel contesto dell'esame della sicurezza energetica; rammenta, a tale proposito, i rischi e gli impatti ambientali, climatici e sanitari correlati all'estrazione di combustibili fossili non convenzionali;

45.    ritiene che l'energia nucleare, che è a basso tenore di carbonio, continui a contribuire in misura significativa alla produzione interna di energia elettrica dell'UE; osserva che la scelta dell'utilizzo dell'energia nucleare resta di competenza degli Stati membri; sottolinea, tuttavia, che, per quanto riguarda la sicurezza, l'UE dovrebbe stabilire gli standard più elevati - in continuo miglioramento - al fine di mitigare i rischi associati all'energia nucleare e di evitare incidenti;

46.    riconosce che, finché le centrali e gli impianti nucleari continueranno a essere operativi, rimarrà il rischio residuo, per quanto remoto, di gravi incidenti;

47.    segnala che le attuali centrali nucleari e discariche di rifiuti radioattivi possono diventare l'obiettivo di attentati terroristici provocando danni di enorme portata; invita gli Stati membri a garantire un elevato livello di sicurezza e protezione a tali strutture;

48.    invita quegli Stati membri che stanno abbandonando il nucleare a far sì che quest'ultimo sia sostituito da una produzione energetica in grado di apportare lo stesso livello di approvvigionamento e di contribuire altresì alla stabilizzazione del sistema comune di produzione e distribuzione;

49.    ricorda che l'efficienza energetica, le energie rinnovabili e le infrastrutture intelligenti sono opzioni "senza rimpianto", in quanto rappresentano il modo più veloce ed economico per garantire la nostra sicurezza energetica, mantenendo accessibili i prezzi, contribuendo a raggiungere i nostri obiettivi climatici e creando milioni di posti di lavoro nell'UE;

50.    ricorda che la tabella di marcia per l'energia 2050 della Commissione individua nelle quote elevate di energia rinnovabile un presupposto per un sistema energetico più sostenibile e sicuro;

51.    ritiene che lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili sia fondamentale per la strategia della sicurezza energetica, alla luce dei costi dell'energia; sottolinea l'importanza di sviluppare infrastrutture transfrontaliere e di potenziare la ricerca e l'innovazione nello sviluppo di reti energetiche più intelligenti e nuove soluzioni per lo stoccaggio dell'energia oltre a tecnologie di produzione flessibili ai fini dell'integrazione delle fonti rinnovabili;

52.    invita la Commissione a presentare un'analisi su come le fonti stabili di energia rinnovabile come l'energia idroelettrica, in particolare gli impianti ad accumulazione, la biomassa sostenibile o l'energia geotermica, possono integrare le fonti rinnovabili variabili per rafforzare la stabilità del settore energetico;

53.    sottolinea l'importanza di fornire incentivi allo sviluppo di fonti energetiche interne come l'energia idroelettrica quale fonte di energia rinnovabile; ribadisce l'importanza di garantire l'efficacia e la coerenza delle direttive UE, come la direttiva sulle fonti energetiche rinnovabili e la direttiva quadro sulle acque, in modo tale da consentire una migliore integrazione nell'ambiente delle piccole centrali idroelettriche;

54.    invita gli Stati membri e la Commissione a garantire trasparenza, coerenza, stabilità e continuità dei quadri normativi per l'energia da fonti rinnovabili e ad evitare cambiamenti retroattivi delle condizioni economiche degli investimenti, al fine di rafforzare la fiducia degli investitori e contribuire ad un utilizzo efficiente in termini di costi dell'energia da fonti rinnovabili nelle regioni dell'UE; sottolinea che è necessario un migliore coordinamento dei regimi di finanziamento in linea con gli orientamenti della Commissione sulla progettazione dei regimi di sostegno alle energie rinnovabili, per evitare eventuali distorsioni del mercato interno e tutelare una promozione efficiente delle energie rinnovabili;

55.    sottolinea che sarebbe opportuno finanziare in modo adeguato a livello UE una strategia a lungo termine per lo sviluppo di fonti energetiche interne;

56.    ritiene che le energie da fonti rinnovabili debbano svolgere un ruolo decisivo nel garantire nell'UE un approvvigionamento energetico di provenienza interna; riconosce, tuttavia, che per questioni geografiche non tutti gli Stati membri dispongono della stessa capacità di produrre notevoli quantitativi di energia in modo redditizio;

57.    riconosce i vantaggi derivanti da un aumento dell'utilizzo dell'energia rinnovabile nel mercato dell'energia termica, in particolare negli edifici; sottolinea la maggiore flessibilità delle infrastrutture e dello stoccaggio termici nel facilitare l'integrazione delle fonti rinnovabili intermittenti tramite lo stoccaggio dell'energia sotto forma di calore; ribadisce che la sicurezza energetica può essere ampliata attraverso lo sviluppo di reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento, ideali per integrare l'energia termica nelle città su ampia scala in quanto in grado di erogare simultaneamente energia termica proveniente da più fonti e non intrinsecamente dipendenti da un'unica fonte;

58.    sottolinea la necessità di aumentare significativamente la capacità di produzione energetica interna dell'UE nel breve e nel medio termine; ricorda, a tale proposito, alla Commissione e agli Stati membri che in molti casi il modo più rapido per aumentare la capacità di approvvigionamento dell'energia elettrica nei momenti di bisogno è di introdurre o aggiornare fonti energetiche rinnovabili, come l'energia eolica e solare, dati i tempi di impiego relativamente brevi; esorta la Commissione a esaminare più approfonditamente le barriere finanziarie e legali allo sviluppo di tali fonti di energia e a formulare raccomandazioni programmatiche ufficiali agli Stati membri circa le misure che incidono sullo sfruttamento di tali energie;

59.    esorta la Commissione ad eseguire una precisa analisi per paese del risultante sviluppo delle energie rinnovabili, al fine di fornire certezze agli investitori;

60.    sottolinea che una marcata elettrificazione dei settori europei del riscaldamento e dei trasporti continua ad essere fondamentale per consentire una notevole riduzione delle importazioni di combustibili in tali comparti;

61.    ritiene che la tecnica di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) possa svolgere un ruolo importante nel ridurre le emissioni di gas a effetto serra da combustibili fossili interni, consentendo un mix energetico maggiormente diversificato e sicuro; invita la Commissione a migliorare le condizioni per l'utilizzo della CCS; ritiene che la CCS dovrà essere ulteriormente sviluppata e migliorata attraverso notevoli sforzi di ricerca e innovazione e chiede che siano forniti finanziamenti per uno sviluppo costante delle tecnologie CCS;

62.    sottolinea il valore aggiunto di un'integrazione delle TIC nel sistema energetico ed invita la Commissione a introdurre norme comuni per le reti intelligenti a livello del sistema di trasmissione, poiché oltre a garantire un approvvigionamento stabile e un libero flusso di energia attraverso le frontiere favoriscono la sicurezza energetica, e a livello del sistema di distribuzione, per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento a comunità locali, città e regioni; sottolinea, a tale proposito, il contributo che può apportare lo sviluppo di reti energetiche più intelligenti e di nuovi impianti di stoccaggio dell'energia, innalzando il livello delle fonti energetiche rinnovabili (RES);

63.    ritiene che, considerato l'ampio fabbisogno di investimenti per le reti di distribuzione sempre più vecchie e inadeguate, e che la maggior parte delle fonti energetiche rinnovabili è collegata a livello delle reti di distribuzione, la Commissione e gli Stati membri debbano valutare iniziative specifiche, compresi gli strumenti finanziari, per promuovere gli investimenti dei gestori delle reti di distribuzione;

64.    sottolinea che le TIC possono e devono svolgere un ruolo di primo piano nella promozione di un consumo energetico responsabile nelle case, nei trasporti, nella generazione di energia e nell'industria manifatturiera; ritiene che i contatori intelligenti, un'illuminazione efficiente, il "cloud computing" e software distribuiti possano potenzialmente trasformare gli schemi d'utilizzo dell'energia; sottolinea il fatto che, dopo l'efficienza energetica alla fonte, vale a dire nella produzione primaria di energia, va considerato prioritario l'obiettivo di evitare le perdite di energia (elettrica) durante il trasporto attraverso le reti;

65.    osserva che un sistema energetico più decentrato e flessibile, con fonti energetiche e termiche localizzate più vicino al punto di utilizzo, può facilitare la produzione di energia su scala ridotta e quindi permettere ai cittadini di essere più coinvolti nel mercato energetico e di controllare il proprio consumo, riduce le perdite legate alla trasmissione e alla distribuzione, migliora la resilienza dell'infrastruttura energetica e fornisce allo stesso tempo opportunità commerciali locali per le piccole e medie imprese; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad agevolare l'ulteriore sviluppo e l'espansione delle fonti energetiche rinnovabili locali e regionali e delle reti di distribuzione locale e regionale e delle reti termiche di teleriscaldamento attraverso politiche che affrontino le barriere esistenti e contribuiscano a generare una trasformazione del mercato; invita la Commissione a proporre orientamenti in materia di autoconsumo energetico per promuoverne l'utilizzo e tutelare i diritti dei consumatori;

66.    osserva che l'agricoltura e la silvicoltura sostenibili sono strumenti importanti per contribuire alla produzione di energia dalla biomassa e per conseguire l'efficienza energetica;

67.    osserva che il 95% della biomassa legnosa consumata in Europa per il riscaldamento e l'elettricità è prodotta localmente;

68.    invita la Commissione a presentare proposte per una revisione del regolamento (UE) n. 994/2010 sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas che obblighi gli Stati membri a definire una strategia per promuovere il passaggio, anche nel teleriscaldamento, dal gas a fonti energetiche rinnovabili, come l'energia geotermica, l'energia da biomassa e l'energia solare termica;

69.    osserva che le tecnologie di riscaldamento da fonti energetiche rinnovabili (energia da biomassa, energia geotermica e solare termica) sono disponibili e pronte a sostituire i combustibili fossili d'importazione, creando al tempo stesso occupazione e stimolando gli investimenti;

70.    invita la Commissione a garantire la piena attuazione della direttiva sulle energie rinnovabili (2009/28) e a proporre un solido sistema di governance che coinvolga il Parlamento europeo nonché una normativa efficace per consentire il raggiungimento dell'obiettivo in materia di energie rinnovabili fissato per il 2030;

71.    sottolinea che all'Unione europea si presenta un'occasione unica per realizzare la transizione energetica, a fronte dell'obsolescenza delle centrali tradizionali e del fatto che l'ammodernamento dell'intero sistema, senescente e inquinante, richiederebbe ingenti investimenti per i prossimi anni; invita pertanto la Commissione a integrare le nuove tecnologie e a favorire gli investimenti che utilizzano fonti sostenibili, applicano le migliori tecnologie disponibili e progrediscono verso un sistema energetico decentrato e intelligente rispondente alle esigenze dei cittadini dell'UE;

Sviluppare le tecnologie energetiche

72.    sottolinea che un utilizzo efficace delle innovazioni in materia di ricerca e tecnologia favorisce il primato dell'industria europea e rafforza il vantaggio competitivo e la vitalità commerciale delle imprese e delle industrie europee, crea posti di lavoro contribuendo al tempo stesso agli obiettivi fondamentali di politica energetica e climatica dell'UE, compresa la riduzione della domanda di energia, la sicurezza dell'approvvigionamento, la competitività e lo sviluppo sostenibile della produzione, della distribuzione, del trasporto e del consumo di energia, contrastando la povertà energetica e contribuendo agli obiettivi dell'Unione in materia di emissioni di gas a effetto serra, risorse energetiche rinnovabili ed efficienza energetica;

73.    sottolinea che le tecnologie europee nel settore dell'energia sono di fondamentale importanza per la sicurezza energetica in quanto contribuiscono a mantenere gli impianti industriali strategici, il know-how e le competenze; ricorda che, poiché l'UE cerca di sviluppare risorse interne e di transitare verso un'economia a basse emissioni di carbonio, è necessario adottare azioni concrete al fine di sviluppare la leadership tecnologica europea nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio nei settori chiave in cui l'UE ha o può sviluppare un vantaggio globale;

74.    rammenta che le imprese energetiche, dalle PMI ai grandi gruppi, rivestono un'importanza strategica e devono essere sostenute nel loro sviluppo;

75.    sottolinea la necessità di annettere priorità all'istruzione, ai programmi di formazione e alla condivisione delle migliori pratiche tra gli Stati membri in merito alle tecnologie energetiche innovative che potrebbero garantire i nostri futuri approvvigionamenti energetici;

76.    invita gli Stati membri e la Commissione a interagire e coordinarsi meglio per quanto riguarda i programmi di ricerca nazionali ed europei, in particolare nei settori dell'energia, dei trasporti, delle TIC e dell'edilizia, al fine di garantire che sia data priorità a sfide comuni quali l'aumento dell'efficienza energetica, non concentrandosi solo sul settore del riscaldamento ma anche su quello del raffreddamento, promuovendo le energie rinnovabili su scala ridotta, riducendo le emissioni di gas a effetto serra ed aumentando la sicurezza energetica, e sviluppando nuove fonti energetiche rinnovabili, nonché massimizzando la diffusione sul mercato delle nuove tecnologie;

77.    riconosce che senza investimenti massicci nei maggiori progetti mondiali di ricerca scientifica dell'Europa non sarà possibile sviluppare le tecnologie a basse emissioni di CO2 esistenti e di nuova concezione per contribuire ad affrontare la crisi climatica con cui si misura il pianeta;

78.    invita la Commissione ad accordare ulteriore sostegno ai progetti di ricerca sulla fusione nucleare, come ITER, che assicureranno all'Europa una fonte di approvvigionamento energetico a zero emissioni di carbonio, illimitata e priva di residui dannosi;

79.    sottolinea che l'impegno a ridurre le emissioni di gas a effetto serra ed a trasformare l'Europa in un'economia competitiva a basse emissioni di CO2, se correttamente attuato, potrebbe aumentare notevolmente la competitività globale dell'UE, anche se occorre nel contempo prestare grande attenzione a non minare tale competitività; evidenzia pertanto che sarebbe opportuno valutare il livello e le modalità ottimali degli obiettivi futuri eseguendo un'approfondita valutazione di impatto; ritiene che sia necessario un approccio complesso, equilibrato e coerente al cambiamento climatico e alla competitività, alla sostenibilità e alla sicurezza, basato su un portafoglio energetico equilibrato che faccia particolare affidamento sulle fonti sostenibili interne e adotti tecnologie di decarbonizzazione per realizzare gli obiettivi climatici, consentendo in tal modo di fornire energia a prezzi accessibili ai consumatori e alla produzione industriale;

80.    invita la Commissione a valutare come garantire parità di condizioni tra i produttori europei e non europei, in particolare studiando la fattibilità di un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere o norme sulle emissioni;

81.    chiede una ridistribuzione delle sovvenzioni che si concentri sull'intera catena dell'innovazione per liberare il pieno potenziale delle tecnologie esistenti e in via di sviluppo, allo scopo di rafforzare la produzione energetica interna;

82.    sottolinea che il modo migliore per finanziare la nuova infrastruttura energetica e interconnessioni più valide sia attraverso gli investimenti commerciali, facilitati dai prezzi basati sul mercato, nel quadro di un mercato interno dell'energia funzionante;

83.    riconosce che le norme sugli aiuti di Stato esistono per garantire la certezza del diritto in materia di intervento statale in caso di un cattivo funzionamento specifico del mercato; invita la Commissione e gli Stati membri ad avvalersi pienamente, ai fini di una maggiore sicurezza energetica e del passaggio verso un'economia a basse emissioni di CO2 ed efficiente sul piano delle risorse, delle possibilità offerte per il finanziamento dei progetti nel settore dell'energia attraverso gli aiuti di Stato, nonché degli strumenti finanziari disponibili attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione, il Fondo europeo per gli investimenti strategici, il meccanismo per collegare l'Europa, Orizzonte 2020, lo strumento della politica europea di vicinato, e i meccanismi d'investimento della Banca europea per gli investimenti e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, nonché gli intermediari pubblici e privati, e invita la Commissione a valutare periodicamente gli strumenti finanziari dell'UE dal punto di vista dell'efficacia in termini di costi; invita la Commissione e la Banca europea per gli investimenti a definire con urgenza nuovi strumenti e prodotti finanziari adatti alle specificità degli investimenti a lungo termine nelle tecnologie energetiche a basse emissioni di CO2; giudica positivo il fatto che il piano d'investimento ponga l'energia tra le sue priorità; ritiene che la Commissione dovrebbe chiarire come intende utilizzare il piano d'investimento da 315 miliardi di euro, insieme agli altri fondi esistenti;

84.    ritiene che, finché sia ancora possibile, con le tecnologie esistenti, al fine di ridurre la dipendenza energetica, diversificare e consolidare le opzioni di approvvigionamento attraverso il pieno sfruttamento delle fonti energetiche interne e ottimizzare l'infrastruttura delle reti energetiche e aumentare l'efficienza energetica nel medio e lungo termine, sia necessario migliorare le tecnologie esistenti per la CCS, la CCU e le centrali ad alta efficienza e flessibilità e sviluppare nuove tecnologie energetiche tenendo conto dell'approccio tecnologicamente neutro che consente agli Stati membri di sfruttare appieno le loro risorse energetiche interne, utilizzando i fondi del programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte 2020; ritiene pertanto che il finanziamento previsto dal regolamento Orizzonte 2020 dovrebbe essere garantito e tutelato da eventuali tagli futuri;

85.    invita la Commissione e gli Stati membri ad aumentare la sicurezza informatica e la protezione delle infrastrutture energetiche critiche, che forniscono servizi cruciali per i consumatori, in particolare alla luce degli sviluppi della produzione industriale e al ruolo sempre più rilevante delle TIC nel settore energetico; sottolinea, a tale riguardo, l'importanza di adottare e attuare tempestivamente la direttiva sulla sicurezza delle reti e dell'informazione onde mantenere elevati i livelli di sicurezza delle reti e dell'informazione nelle infrastrutture critiche;

86.    ricorda che le reti energetiche europee sempre più complesse saranno sempre più esposte a minacce e a vulnerabilità di sicurezza legate alla loro infrastruttura IT; mette in evidenza la crescente sofisticazione e disponibilità delle armi informatiche, che possono essere utilizzate contro tali infrastrutture; ricorda, a questo proposito, la necessità di una risposta ben coordinata e dotata di risorse adeguate alla sicurezza informatica europea quale parte integrante della strategia di sicurezza energetica, comprese adeguate assegnazioni di risorse e capacità a favore del Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (EC3), nonché delle agenzie quali l'ENISA;

Verso un mercato interno dell'energia pienamente integrato

87.    chiede lo sviluppo di mercati regionali del gas e dell'energia ben integrati e competitivi che garantiscano l'adeguatezza e la flessibilità del sistema energetico per l'intera Unione; chiede che la Commissione agisca in maniera incisiva e trasparente contro tutte le istanze di comportamenti anticoncorrenziali e gli ostacoli all'entrata e all'uscita del mercato; sottolinea l'importanza di garantire quadri normativi nazionali stabili, di far fronte alle barriere amministrative e di semplificare le procedure amministrative nazionali, anche per garantire condizioni di parità per i progetti basati sui cittadini; invita, in particolare, la Commissione a garantire un contesto oggettivo di mercato che renda possibile la concorrenza a parità di condizioni per tutte le tecnologie, comprese quelle con caratteristiche inframarginali, come le energie rinnovabili, e a massimizzare la partecipazione delle tecnologie che contribuiscono maggiormente agli obiettivi di sicurezza dell'approvvigionamento, efficienza e sostenibilità ambientale;

88.    sottolinea l'impatto positivo che l'integrazione del mercato ha avuto sui prezzi all'ingrosso, e da ultimo su quelli al dettaglio nel settore dell'energia elettrica, cosa che ha permesso ai cittadini di beneficiare di un'energia economicamente più accessibile, e ricorda che il potenziale vantaggio economico netto che potrebbe derivare dal completamento del mercato interno dell'energia è compreso tra 16 e 40 miliardi di EUR l'anno;

89.    riconosce che le barriere economiche, normative e amministrative attualmente impediscono ai consumatori di partecipare attivamente al sistema dell'energia; riconosce che una percentuale crescente di consumatori produce energia propria e ha interesse a scegliere il proprio fornitore di energia, modificare il comportamento e aderire a iniziative comuni come i progetti per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica a livello delle comunità; esorta pertanto la Commissione a consentire ai cittadini di diventare produttori-consumatori o "prosumatori", ossia attori più attivi del sistema energetico europeo piuttosto che consumatori passivi;

90.    invita la Commissione a sostenere l'adattamento delle regole del mercato al fine di consentire l'integrazione di fonti energetiche rinnovabili distribuite e variabili, specialmente grazie a un agevole accesso al mercato per gli aggregatori;

91.    ritiene che uno dei fattori più importanti della realizzazione di un mercato del gas e dell'elettricità trasparente, orientato ai consumatori, ben funzionante e pienamente integrato sia la piena attuazione del terzo pacchetto dell'energia, inclusa l'integrazione del mercato transfrontaliero incentrato sui mercati infragiornalieri e di bilanciamento, e lo sviluppo delle infrastrutture energetiche e delle interconnessioni transfrontaliere; invita la Commissione a monitorare ed applicare l'attuazione del terzo pacchetto dell'energia;

92.    sottolinea che la politica di concorrenza dell'Unione europea costituisce una componente integrata del mercato interno e che va applicata a tutte le fonti di energia, a tutti i canali di distribuzione e a tutti i fornitori, nelle stesse modalità previste per altri mercati;

93.    accoglie con favore la relazione della Commissione, del 10 ottobre 2014, relativa ai sussidi e ai costi dell'energia dell'UE, e invita la Commissione ad aggiornare annualmente tale relazione così da identificare meglio i settori e le aree che necessitano di fondi aggiuntivi, come pure i settori vulnerabili alle distorsioni del mercato dovute proprio all'erogazione di sussidi;

94.    sottolinea che le tariffe regolamentate dell'energia danneggiano la concorrenza e gli investimenti, e che la loro soppressione è una condizione essenziale per conseguire un mercato dell'energia correttamente funzionante;

95.    sottolinea che, in base all'ultima edizione del Quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo, quello dell'elettricità è uno dei quattro mercati che funzionano peggio; pone l'accento sull'importanza di un'azione volta a migliorare le informazioni fornite ai consumatori circa la scomposizione dei prezzi dell'energia e le misure di efficienza energetica che consentirebbero loro di svolgere un ruolo attivo nel regolare il proprio consumo energetico, ivi compresa la possibilità di cambiare facilmente fornitore;

96.    sottolinea che le zone di offerta di maggiori dimensioni favoriscono l'attuazione del mercato interno dell'energia e incrementano l'efficienza del mercato, la concorrenza e la liquidità; rammenta che, tenendo conto della quota crescente di rinnovabili, tali zone sostengono le caratteristiche necessarie per un mercato dell'elettricità liquido e ben funzionante; rileva che una maggiore liquidità si traduce in minori costi di scambio, in segnali di prezzo resilienti ai fini delle decisioni d'investimento, in una maggiore diversificazione del rischio per gli operatori degli impianti e in una maggiore concorrenza, il che, a sua volta, comporta una riduzione dei prezzi dell'energia;

97.    sottolinea la necessità di un sistema di trasmissione interconnesso e stabile in tutta l'UE in cui si eviti qualunque effetto negativo, compresi i flussi di energia non programmati;

98.    invita la Commissione a sostenere attivamente gli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi di interconnettività di reti e sistemi e a garantire la disponibilità di fondi dell'UE adeguati in tal senso;

99.    riconosce che un sistema energetico più integrato potrebbe migliorare la solidarietà transfrontaliera in caso di crisi esterne dell'approvvigionamento energetico e consentirebbe l'ulteriore integrazione di maggiori volumi di energia rinnovabile; ritiene che la Commissione e gli Stati membri debbano agire immediatamente onde garantire che la produzione, la trasmissione e la distribuzione di energia, come pure la gestione della domanda di energia e lo stoccaggio di energia, possano operare come elementi funzionali del mercato interno dell'UE attraverso i confini nazionali senza restrizioni indebite; in tal senso, sarebbe opportuno garantire un utilizzo ottimale delle infrastrutture esistenti;

100.  constata altresì che l'attrazione di investimenti privati per lo sviluppo dei PIC mediante una massimizzazione dell'utilizzo degli strumenti finanziari avrà un importante effetto leva sui finanziamenti pubblici, oltre a far ripartire gli investimenti infrastrutturali nell'UE;

101.  constata che il livello di sviluppo dell'infrastruttura del gas non è uniforme in tutta l'UE; sottolinea che gli Stati membri del Baltico e dell'Europa centrorientale, sudorientale e occidentale hanno bisogno di investimenti per garantire la piena integrazione dell'infrastruttura e ridurre la loro vulnerabilità in caso di interruzione dell'approvvigionamento di fornitori unici o dominanti;

102.  si compiace della proposta del Consiglio europeo secondo cui l'interconnettività dei sistemi elettrici deve essere assicurata integrando tutti gli Stati membri nelle reti continentali europee, nonché della proposta dello stesso Consiglio europeo di un livello minimo di interconnessione elettrica tra gli Stati membri del 10 % entro il 2020 e del 15 % entro il 2030, e chiede che si fissino obiettivi anche per l'interconnessione del gas; invita la Commissione a proporre un piano d'azione specifico per raggiungere tali obiettivi;

103.  sottolinea che l'ACER (l'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia) svolge un ruolo cardine nel completamento del mercato unico dell'energia dell'UE per l'elettricità e il gas naturale; si rammarica del fatto che, pur essendo aumentati i compiti e le responsabilità dell'Agenzia, non vi sia stato un aumento delle sue risorse, che sarebbe necessario per consentirle di svolgere efficacemente il suo mandato statutario, stabilito dal regolamento REMIT, di monitorare i mercati dell’energia all'ingrosso;

104.  sottolinea che l'espansione e il miglioramento delle interconnessioni nei paesi dell'Europa meridionale potrebbero contribuire all'ulteriore utilizzo delle rinnovabili e alla sicurezza energetica regionale, e potrebbero anche catalizzare l'integrazione del mercato energetico della regione con il resto dell'UE e accrescere la sicurezza dell'approvvigionamento di energia;

105.  osserva che il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di conseguire un livello maggiore di interconnessione tra le reti energetiche della penisola iberica e quelle del resto dell'Unione europea;

106.  sottolinea la necessità di effettuare prove di stress per l'elettricità e il gas, che dovranno proseguire fino a quando sarà completamente eliminata la dipendenza del controllo dei sistemi di trasmissione degli Stati membri da operatori di paesi terzi, con la realizzazione entro il 2025 del funzionamento sincronizzato all'interno delle reti continentali europee;

107.  pone l'accento sul fatto che per conseguire gli obiettivi di politica energetica e climatica dell'Unione, tra cui quello di porre fine alle isole energetiche, è altamente necessario accelerare l'attuazione dei progetti per le infrastrutture strategiche, e invita pertanto la Commissione a partecipare più attivamente a tale processo; mette in evidenza che gli investimenti infrastrutturali comprendono misure sia sul versante della domanda che su quello dell'offerta di energia; crede fermamente che i finanziamenti dell'UE siano essenziali per la realizzazione di questi progetti chiave di infrastrutture energetiche europee miranti a garantire forniture e risorse;

108.  sottolinea che, nel processo di approvazione dei grandi progetti infrastrutturali, occorre sempre valutare se non sia possibile conseguire gli stessi risultati in termini di sicurezza energetica mediante progetti su scala più ridotta, misure di efficienza energetica o adeguamenti intelligenti delle reti di trasmissione o distribuzione, al fine di evitare una sovracapacità e progetti che rimangono in sospeso e di investire le limitate risorse nel modo più efficiente possibile;

109.  sottolinea che l'attuazione di tali progetti infrastrutturali strategici deve contribuire a soddisfare gli aspetti di medio e lungo termine della sicurezza energetica e deve essere pienamente conforme agli obiettivi di decarbonizzazione dell'UE nel lungo periodo e alla legislazione dell'Unione in campo ambientale e negli altri settori interessati;

110.  sollecita la Commissione a valutare la necessità e il ruolo potenziale di una strategia europea per le capacità di riserva al fine di assicurare la resilienza interna a shock esterni dell'approvvigionamento;

111.  riconosce che in talune circostanze potrebbero essere necessari meccanismi di remunerazione della capacità nel mercato dell'elettricità dell'UE; sottolinea la necessità di un approccio coordinato a livello europeo per evitare inefficienze o sovracapacità nel mercato europeo; sottolinea che occorre esplorare preventivamente soluzioni alternative quali una migliore interconnettività e una maggiore flessibilità delle risorse;

112.  chiede che l'elenco di progetti di interesse comune (PIC), adottato per la prima volta nel 2013 e periodicamente aggiornato, sia portato ad esecuzione senza indugio e nel pieno rispetto delle scadenze; pone in risalto il fatto che la realizzazione dei PIC dovrebbe essere l'asse portante del raggiungimento degli obiettivi di interconnettività dell'UE; sottolinea l'urgenza di attuare i progetti e le iniziative chiave elencati nella strategia europea di sicurezza energetica;

113.  mette in evidenza il ruolo del Fondo europeo per gli investimenti strategici e del CEF nel fornire sostegno per la realizzazione dei PIC e, di conseguenza, la necessità di indirizzare maggiori risorse, nelle prossime prospettive finanziarie, al bilancio del CEF per progetti di infrastrutture energetiche; in tale contesto, sottolinea la particolare importanza, sia prima che dopo il 2020, dei finanziamenti dell'UE a progetti commercialmente non remunerativi di infrastrutture energetiche per la sicurezza dell'approvvigionamento;

114.  sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione regionale in tutta l'UE e la Comunità dell'energia, anche nel campo dello stoccaggio del gas naturale e di sistemi intelligenti di stoccaggio dell'elettricità, poiché a livello locale e regionale i problemi di sicurezza energetica possono essere risolti più efficacemente e l'energia può essere prodotta, immagazzinata, gestita e consumata in modo più razionale; osserva che un ottimo esempio di cooperazione regionale è rappresentato dal piano d'interconnessione del mercato energetico del Baltico, che mira a integrare i paesi della regione del Mar Baltico nelle reti delle infrastrutture energetiche dell'UE;

115.  chiede alla Commissione di avviare uno studio che analizzi configurazioni di mercato nuove ed efficaci sotto il profilo dei costi per il mercato europeo dell'elettricità, al fine di garantire che i consumatori ricevano elettricità a prezzi ragionevoli e di impedire la rilocalizzazione delle emissioni di CO2;

116.  sottolinea che l'energia dev'essere resa economicamente accessibile a tutti i cittadini dell'UE; ritiene che l'evitare consumi superflui mediante miglioramenti dell'efficienza, interconnessioni più solide, una maggiore integrazione del mercato e investimenti in energia sostenibile, in particolare negli edifici, consentirebbero a molte famiglie di avere accesso a parità di condizioni a un mercato dell'energia unico, sostenibile, competitivo e sicuro e di sfuggire alla povertà energetica, che nel 2012 ha colpito un cittadino dell'UE su quattro; invita la Commissione a presentare una comunicazione sulla povertà energetica in Europa, corredata di un piano d'azione per contrastare il fenomeno e contenente una definizione e degli indicatori;

117.  sottolinea che l'UE dispone di una solida base industriale per le tecnologie energetiche a bassa emissione di CO2, come le rinnovabili e il nucleare, che possono contribuire a migliorare la sicurezza energetica dell'UE e dei suoi vicini riducendo la dipendenza esterna da un unico fornitore;

DIMENSIONE ESTERNA

Diversificare l'approvvigionamento esterno

118.  sottolinea che la dipendenza da un unico fornitore di risorse energetiche, con la conseguente vulnerabilità e assenza di concorrenza, può ostacolare la crescita economica e mettere a rischio la sicurezza a livello nazionale e di UE, e che pertanto tutti i progetti volti a diversificare i fornitori di energia devono essere attuati in modo coerente; sottolinea che occorre accelerare le azioni volte a diversificare i fornitori, i percorsi e le fonti dell'energia che l'UE riceve, tenendo conto della domanda futura di energia e della necessità di accompagnare queste azioni con misure di riduzione della domanda;

119.  sottolinea la necessità di porre fine, mediante la diversificazione, alla dipendenza esclusiva da un unico fornitore di combustibile nucleare fabbricato per 20 dei reattori nucleari operativi in cinque Stati membri;

120.  sottolinea che la riduzione della dipendenza da un fornitore non deve portare all'aumento della dipendenza da un altro, in particolare per quanto concerne il gas liquido;

121.  chiede una maggiore coerenza tra le politiche commerciali ed energetiche dell'UE; ritiene che gli accordi di libero scambio dell'UE dovrebbero consentire un maggiore accesso ai mercati delle risorse e dei prodotti energetici, sia con i partner di vecchia data che con paesi partner nuovi e potenziali in aree come l'Asia centrale, l'Africa settentrionale, le Americhe e altre ancora;

122.  sottolinea che gli scambi commerciali svolgono un ruolo chiave nella sicurezza energetica e che partenariati energetici forti, rafforzati dall'inclusione di capitoli energetici negli accordi commerciali dell'UE, sono strumenti essenziali; considera di fondamentale importanza che questi capitoli aumentino la diversificazione energetica dell'UE e riducano la dipendenza da fonti energetiche importate da un numero troppo esiguo di fornitori, stabiliscano norme di qualità per i prodotti energetici e norme comuni per la produzione energetica sostenibile, e incoraggino sia la diversificazione delle rotte di approvvigionamento che la produzione locale di energia, specialmente da fonti rinnovabili, in quanto la strategia di sicurezza energetica dovrebbe promuovere l'utilizzo di fonti di energia interne, l'efficienza energetica, l'interconnessione e le politiche di riduzione dei consumi; ritiene che gli investimenti diretti esteri in infrastrutture energetiche strategiche dell'Unione possano avere anche effetti negativi e dovrebbero essere monitorati dalla Commissione; invita la Commissione a offrire agli Stati membri il migliore sostegno tecnico possibile per garantire un'attuazione rapida e corretta della legislazione dell'Unione nel settore dell’energia; sottolinea che, nei casi in cui gli Stati membri dell'UE hanno una bilancia commerciale negativa, ciò è principalmente dovuto ai costi delle importazioni di combustibili fossili;

123.  osserva che i primi passi di una cooperazione in materia di efficienza energetica ed etichettatura energetica sono già stati compiuti nell'ambito di accordi commerciali (ad esempio l'etichetta "Energy Star" degli Stati Uniti); chiede di intensificare questi sforzi in futuro;

124.  invita la Commissione a mantenere l'obiettivo di includere uno specifico capitolo sull'energia nel partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP), poiché ciò concorrerebbe alla sicurezza energetica dell'UE e all'apertura dei mercati internazionali dell'energia; a tale proposito, chiede alla Commissione di continuare nel suo impegno volto a perseguire una politica di libero scambio per quanto riguarda i combustibili, compresi il GNL (gas naturale liquefatto) e il petrolio greggio;

125.  ritiene che il commercio di GNL tra l'UE e gli Stati Uniti integrerebbe completamente il mercato unionale del gas nel mercato mondiale e contribuirebbe in modo significativo al completamento del mercato interno dell'energia;

126.  deplora il fatto che le discussioni sulla modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale siano bloccate in Consiglio malgrado il forte sostegno espresso dal Parlamento a misure più severe contro le importazioni sleali da paesi terzi;

127.  sottolinea che la diversificazione energetica dell'UE deve dare la priorità ai progetti che diversificano le rotte e le fonti e deve soddisfare tutti i requisiti normativi dell'UE; pone l'accento sul fatto che la diversificazione delle rotte deve essere indirizzata verso fornitori affidabili e che gli accordi di fornitura dovrebbero prevedere in ogni caso obblighi e clausole penali chiari, efficaci e facilmente applicabili, per garantire che sull'approvvigionamento di energia non si ripercuotano eventi come quelli di natura politica; mette in risalto l'importanza e le potenzialità del GNL per la sicurezza energetica dell'Unione europea;

128.  ritiene che l'energia non dovrebbe essere utilizzata come strumento di pressione politica in nessun contesto di cooperazione internazionale;

129.  esprime il parere che la Russia non possa più essere considerata un partner affidabile poiché mette esplicitamente in discussione la legislazione dell'UE, anche in sede di Organizzazione mondiale del commercio, e utilizza le forniture energetiche per fini politici; osserva che la diversificazione dell'approvvigionamento migliora la posizione negoziale dei paesi nei confronti dei fornitori esterni di gas, e sottolinea pertanto che l'Unione europea deve imparare dalle crisi energetiche del passato con la Russia;

130.  ritiene che si dovrebbe dedicare maggiore attenzione allo sviluppo delle infrastrutture di approvvigionamento del gas e di nuovi terminali per il GNL, nonché ad un uso più efficiente delle infrastrutture esistenti;

131.  sottolinea i vantaggi della partnership tra Norvegia e Unione europea nel settore dell'energia; sottolinea l'importanza strategica del gasdotto Trans-Adriatico (TAP, Trans-Adriatic Pipeline) e del completamento del corridoio meridionale del gas (Southern Gas Corridor) per la diversificazione energetica e la sicurezza energetica dell'Europa, e deplora il fallimento del progetto Nabucco; sottolinea che capacità aggiuntive di GNL nel Mediterraneo orientale e nel Mar Nero faciliteranno l'obiettivo dell'UE di diversificare l'approvvigionamento di gas agli Stati membri e ai paesi della Comunità dell'energia nell'Europa sudorientale; mette in rilievo inoltre l'importanza di collegare gli hub del gas dell'Europa centrale con l'Europa sudorientale attraverso corridoi nord-sud;

132.  sottolinea che l'opzione GNL per l'approvvigionamento di gas agli Stati membri orientali consentirà la concorrenza gas-gas e permetterà di sostituire l'importazione di volumi di gas naturale in base a contratti indicizzati al petrolio con contratti allineati al prezzo all'hub e al prezzo "spot";

133.  sottolinea che le consistenti riserve di gas nei paesi nordafricani e le recenti scoperte nel Mediterraneo orientale offrono alla regione mediterranea l'opportunità di emergere come attivo centro di una rete di gasdotti per il trasporto del gas in Europa; invita a creare uno hub mediterraneo del gas con capacità di GNL aumentate; sottolinea che l'UE dovrebbe sfruttare le opportunità che emergono da queste riserve di gas per rafforzare la propria sicurezza energetica;

134.  sottolinea che nell'ambito dei partenariati energetici con paesi terzi si deve tener conto dei progressi dell'UE in materia di efficienza energetica;

135.  sottolinea che le aziende di paesi terzi che partecipano all'intera catena di produzione energetica dell'UE e della Comunità dell'energia, la quale include le materie prime, la generazione, il trasporto e la distribuzione, nonché lo stoccaggio del gas, devono rispettare tutti i requisiti della legislazione dell'UE, in modo da evitare distorsioni del mercato e salvaguardare un mercato interno dell'energia competitivo e trasparente, nell'interesse generale della sicurezza energetica; invita la Commissione a garantire che tali aziende operino inoltre in accordo con gli obiettivi della politica climatica ed energetica dell'UE;

136.  sottolinea, nonostante le recenti evoluzioni del prezzo del barile di Brent, che la deindicizzazione dei prezzi del gas da quelli del petrolio continua a essere opportuna per la crescente asimmetria fra queste due fonti energetiche;

137.  chiede che le filiere industriali europee dedite alla produzione e alla distribuzione di energia siano sostenute in tutti i mercati e in primo luogo in quello europeo;

138.  invita la Commissione, gli Stati membri e le parti contraenti della Comunità dell'energia a intensificare gli sforzi per l'attuazione dei progetti strategici riguardanti la domanda di energia (riduzione) e le infrastrutture per l'approvvigionamento energetico, garantendo che il Parlamento sia informato; ritiene che le infrastrutture esistenti debbano contribuire all'integrazione regionale;

139.  sottolinea che i progetti infrastrutturali legati alla sicurezza energetica devono rispettare pienamente la volontà democratica e il diritto di partecipazione delle comunità locali interessate dalle attività di pianificazione e costruzione;

Coordinarsi e parlare con una sola voce

140.  afferma il principio generale di solidarietà fra tutti gli Stati membri; sottolinea che la sicurezza dell'approvvigionamento energetico richiede un'azione collettiva e riguarda tutti gli Stati membri, a prescindere dai diversi gradi di vulnerabilità agli shock di approvvigionamento; sottolinea che nessuno Stato membro deve, con la sua azione o inazione, mettere a rischio la sicurezza di un altro Stato membro o dell'UE nel suo insieme; ritiene che, come minimo, occorra migliorare la comunicazione, la consultazione e la cooperazione tra gli Stati membri;

141.  ribadisce che la cooperazione energetica deve basarsi sui valori fondamentali dell'UE, che comprendono il rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, e deve promuovere lo sviluppo economico e sociale nei paesi partner e l'eliminazione della povertà energetica; invita tutti gli attori della politica esterna dell'UE a propugnare lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica in tutti i contatti con i paesi terzi, e a sostenere gli sforzi internazionali volti a combattere il cambiamento climatico; invita il VP/AR e la Commissione a garantire un rigoroso controllo delle infrastrutture nucleari nell'UE da parte di entità non appartenenti all'UE e a monitorare accuratamente le norme di sicurezza nucleare nel vicinato dell'UE e la gestione delle scorie nucleari generate in Europa, quale potenziale problema di politica estera da affrontare;

142.  sottolinea la necessità di rafforzare attivamente la cooperazione con i partner dell'UE e di riconoscere l'importante ruolo della cooperazione internazionale nel campo dell'energia e in particolare della sicurezza energetica; sottolinea a tale riguardo che tutti gli accordi intergovernativi devono basarsi sul principio del rispetto reciproco con i paesi terzi coinvolti;

143.  sottolinea che la sicurezza energetica è strettamente collegata a questioni di geopolitica e di politica di sicurezza, e che tutte le misure per la sicurezza energetica dovrebbero essere adottate alla luce di questo più ampio contesto e dovrebbero contribuire a ridurre la dipendenza dell'UE dalle fonti energetiche esterne;

144.  chiede una valutazione dettagliata della portata, del valore e delle modalità della costituzione di riserve strategiche comuni di gas e di un incremento significativo della capacità di flusso inverso al fine di far fronte agli shock di approvvigionamento e di garantire che il gas possa essere efficacemente trasportato là dove ce n'è bisogno in caso di crisi, mettendo particolarmente l'accento sulla solidarietà tra Stati membri; rileva che nel formulare tali proposte occorre tenere conto dei risultati delle attuali prove di stress dell'energia;

145.  invita il Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a garantire la coerenza complessiva della politica estera e della politica di sicurezza e di difesa comune dell'UE con la politica energetica; in tale contesto, considera necessario uno stretto coordinamento tramite il Servizio europeo per l'azione esterna, gli Stati membri, la Commissione e il Parlamento;

146.  pone l'accento sul ruolo che la Comunità dell'energia dovrebbe svolgere quale strumento efficace per aumentare la sicurezza energetica a livello paneuropeo; sottolinea che i suoi meccanismi di attuazione e il suo assetto istituzionale andrebbero ulteriormente migliorati al fine di rafforzare la trasparenza, la democrazia e la stabilità degli investimenti; ritiene che la Comunità dell'energia possa essere utile al fine di associare i paesi candidati e potenziali candidati ai meccanismi di solidarietà dell'UE; sottolinea che questo dovrebbe tradursi in una politica energetica europea di vicinato meglio consolidata;

147.  invita gli Stati membri a rafforzare le capacità e le competenze del segretariato della Comunità dell'energia, ad analizzare a fondo le proposte del gruppo di riflessione ad alto livello per la riforma della Comunità dell'energia e a dare l'opportuno seguito a tali proposte, al fine di assicurare l'attuazione rapida ed efficiente dell'acquis energetico dell'UE nei paesi che sono parti contraenti della Comunità dell'energia; sottolinea la necessità di aumentare la sicurezza energetica non solo dell'UE ma di tutta l'Europa; mette in rilievo che i paesi dei Balcani occidentali hanno un enorme potenziale di fonti energetiche rinnovabili e chiede la loro inclusione nella Comunità dell'energia e nel mercato comune dell'energia;

148.  sottolinea che la sfida della sicurezza energetica è quella di attenuare le incertezze che causano tensioni tra i paesi e di ridurre le inefficienze del mercato che vanificano i benefici degli scambi commerciali; sottolinea pertanto la necessità di promuovere strutture di governance globale democratica per le materie prime e norme internazionali per gli scambi energetici, in modo da ridurre le tensioni internazionali e migliorare la stabilità giuridica in questo settore, e di appoggiare la realizzazione di un mercato energetico globale equo che porti benefici commerciali a tutti i suoi partecipanti, ponendo l'accento su opzioni capaci di assicurare entrate dignitose ai paesi ricchi di risorse all'interno e all'esterno dell'UE, che contribuiscano alle loro strategie di sviluppo economico e sradicamento della povertà; sottolinea l'importanza di una cooperazione energetica più stretta con i paesi del vicinato europeo;

149.  invita la Commissione a utilizzare meglio il Fondo d'investimento per la politica di vicinato e a cofinanziare gli investimenti in misure per l'efficienza energetica e in progetti concernenti le fonti energetiche rinnovabili;

150.  riconosce il valore del partenariato con l'Europa orientale per l'efficienza energetica e l'ambiente (E5P) quale fondo multidonatori gestito dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo col fine di favorire gli investimenti per l'efficienza energetica e la riduzione delle emissioni di CO2 nei paesi partner dell'Europa orientale;

151.  invita la Commissione ad analizzare la possibile struttura e l'opportunità di un meccanismo di acquisto collettivo e il suo impatto sul funzionamento del mercato interno del gas, le imprese interessate e il contributo che può dare a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas; osserva che, esistendo diversi modelli di meccanismi di acquisto collettivo, vi è ancora del lavoro da svolgere per determinare il miglior modello basato sul mercato applicabile alle regioni dell'UE e ai fornitori interessati, nonché le condizioni eccezionali in cui un meccanismo di acquisto collettivo potrebbe essere attivato;

152.  è del parere che la condizione principale per la creazione della futura Unione europea dell'energia sia il completamento di un mercato interno dell'energia dell'UE integrato, il quale richiede la piena attuazione del terzo pacchetto energia, comprensivo sia della gestione della domanda di energia che dell'ottimizzazione del sistema di approvvigionamento energetico, lo sviluppo di infrastrutture e interconnessioni energetiche intelligenti e l'esistenza di una forte dimensione esterna per una politica energetica dell'UE che sia basata su uno stretto coordinamento delle posizioni e sulla capacità di parlare ai paesi terzi con una sola voce;

153.  riconosce che il trattato di Lisbona contempla politiche volte a mitigare i cambiamenti climatici e promuovere l'efficienza energetica e lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili come uno degli elementi fondamentali dell'Unione europea; ritiene che la definizione degli obiettivi energetici per il 2020 e il 2030 rifletta l'esigenza di attuare l'articolo 194 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e che, pertanto, occorra rispettare tali obiettivi in ogni accordo bilaterale concluso dalla Commissione;

154.  fa presente che nell'ambito degli accordi energetici con i paesi terzi un ruolo di rilievo spetta al principio di reciprocità, in virtù del quale devono essere garantite le norme di qualità nonché il rispetto del quadro giuridico;

155.  mette in risalto la necessità di migliorare la capacità dell'UE di parlare con una sola voce al fine di avere una diplomazia energetica più coerente nei paesi partner e nei consessi multilaterali; osserva a tale proposito che, per ridurre al minimo la possibilità di non conformità al diritto dell'UE, si dovrebbe richiedere la partecipazione obbligatoria della Commissione, in veste di osservatore, ai negoziati per gli accordi intergovernativi, nonché una valutazione ex ante e ex post degli accordi che vengono negoziati;

156.  invita gli Stati membri a intensificare la loro cooperazione nell'ambito del meccanismo per lo scambio di informazioni riguardo agli accordi intergovernativi (AIG) con i paesi terzi nel settore dell'energia, onde incrementare la trasparenza e far valere il loro potere negoziale nei confronti dei paesi terzi; invita la Commissione ad elaborare in tempi brevi una proposta che preveda valutazioni ex ante obbligatorie degli AIG per quanto riguarda il loro impatto sul mercato interno unionale dell'energia e la loro compatibilità con il diritto dell'Unione; invita gli Stati membri a chiedere la partecipazione della Commissione ai negoziati per gli accordi nel settore dell'energia con paesi terzi; invita la Commissione a sviluppare un modello per gli accordi energetici con i paesi terzi comprendente clausole pertinenti per gli interessi dell'Unione; chiede, ai fini della promuovere della democrazia e della trasparenza, che il Parlamento sia regolarmente tenuto al corrente dalla Commissione sugli accordi in campo energetico tra l'Unione europea e i paesi terzi; ritiene che si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità, per gli Stati membri che lo desiderino, di istituire in futuro un meccanismo di acquisto collettivo per le fonti energetiche;

157.  concorda pienamente con il Consiglio europeo sul fatto che occorrerebbe sviluppare e proporre nel 2015 un sistema di governance affidabile, democratico e trasparente, che eviti ulteriori formalità e passaggi burocratici superflui, per contribuire a garantire che l'UE raggiunga i suoi obiettivi di politica energetica, con la necessaria flessibilità per gli Stati membri e sulla base del pieno rispetto della loro libertà di stabilire il proprio mix energetico; sottolinea che il Parlamento deve svolgere un ruolo forte e proattivo per quanto riguarda lo sviluppo, l'attuazione e il riesame dei sistemi di governance dell'Unione dell'energia;

158.  invita la Commissione a sostenere, come questione urgente, il completamento dell'Unione europea dell'energia in termini sia di domanda di energia che di approvvigionamento energetico, con riguardo alla riduzione degli sprechi di energia, a relazioni esterne in campo energetico diversificate e sicure e a un mercato interno dell'energia ben funzionante ed efficiente nell'impiego delle risorse; invita gli Stati membri e le parti contraenti della Comunità dell'energia a dimostrare una forte volontà politica di raggiungere gli obiettivi dell'Unione dell'energia;

159.  sottolinea che dev'essere garantito un periodico riesame dell'attuazione della strategia europea di sicurezza energetica e che dev'essere effettuata la valutazione annuale dei progressi della strategia tenendo conto delle relative sfide per la sicurezza energetica; invita la Commissione a presentare relazioni annuali sullo stato di avanzamento della strategia europea di sicurezza energetica;

160.  invita la Commissione a presentare proposte sulle infrastrutture critiche, ivi compresa la protezione fisica dell'energia;

161.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al segretariato della Comunità dell'energia e alle parti contraenti della Comunità dell'energia.

MOTIVAZIONE

Introduzione

Lo scoppio della crisi in Ucraina ha ricordato all'Unione europea l'importanza della sicurezza energetica e del suo ruolo cruciale nel confermare la forte posizione politica ed economica dell'Europa. La vulnerabilità del mercato dell'energia nel contesto della geopolitica ha reso la politica energetica una delle priorità strategiche in politica estera. Pertanto, l'Unione europea deve sviluppare una politica energetica basata sullo stretto coordinamento delle posizioni e sulla capacità di parlare con una sola voce.

La Commissione europea ha delineato le sfide fondamentali per il settore energetico nella sua comunicazione su una strategia europea di sicurezza energetica, e adesso è necessario un impulso politico da parte del Parlamento europeo per disegnare il quadro di una sicurezza energetica migliorata. La presente relazione si occupa inoltre della comunicazione della Commissione sull'efficienza energetica e il suo contributo a favore della sicurezza energetica e del quadro 2030 in materia di clima ed energia, della comunicazione sui progressi verso il completamento del mercato interno dell'energia e della comunicazione sulla resilienza di breve termine del sistema del gas europeo. Tutti questi documenti riflettono la situazione attuale del mercato energetico dell'UE.

Mentre negli ultimi anni si sono compiuti progressi significativi verso il rafforzamento della sicurezza energetica dell'UE, l'UE deve ancora affrontare alcune sfide quali l'instabilità nelle regioni che forniscono energia, un mercato interno frammentato e i cambiamenti climatici. L'UE importa il 53% del suo consumo energetico complessivo e molti Stati membri dipendono ancora da un'unica fonte esterna di approvvigionamento, il che ostacola la crescita economica dell'Europa e mette in pericolo la sicurezza nazionale e dell'UE.

Il relatore percepisce la strategia non come un piano d'azione a breve termine, ma come una strategia a lungo termine che individua gli obiettivi strategici in relazione alla sicurezza energetica dell'Europa. Pertanto, la relazione include azioni volte a moderare la domanda di energia, azioni volte ad aumentare la produzione energetica interna e sviluppare le tecnologie energetiche, ulteriori azioni volte a costruire un mercato interno dell'energia pienamente integrato ed efficiente, nonché meccanismi di solidarietà e coordinamento.

Un'Unione europea dell'energia per la sicurezza energetica europea

Dacché si è insediata la nuova Commissione, sta emergendo un nuovo concetto di Unione dell'energia, che necessita di essere chiarito ed elaborato. Al fine di sottolineare la necessità di una politica energetica comune è stato istituito il nuovo portafoglio del Vicepresidente per l'Unione dell'energia. Il Parlamento europeo dovrebbe essere considerato un intermediario nella definizione delle iniziative verso la creazione dell'Unione dell'energia. Il relatore ritiene che la strategia europea di sicurezza energetica dovrebbe essere parte integrante del più ampio concetto emergente di Unione dell'energia e vorrebbe incoraggiare la nuova Commissione a continuare a lavorare in questa direzione.

Oltre alla sicurezza dell'approvvigionamento, l'Unione dell'energia dovrebbe essere sviluppata seguendo un approccio globale che si concentri su pilastri chiave quali il completamento di un mercato interno dell'energia pienamente integrato, la moderazione della domanda di energia, la decarbonizzazione del mix energetico e la ricerca e l'innovazione. Una politica energetica basata sullo stretto coordinamento delle posizioni e sul parlare con una sola voce con i paesi terzi è il fondamento dell'esistenza dell'Unione dell'energia; pertanto si dovrebbe prendere in considerazione l'acquisto collettivo di gas.

Moderare la domanda di energia

La moderazione della domanda di energia attraverso l'efficienza energetica è cruciale per la sicurezza energetica dell'UE, la competitività e la sostenibilità. L'efficienza energetica influisce positivamente su settori quali l'approvvigionamento energetico, la povertà energetica, i prezzi dell'energia, la produttività industriale, l'occupazione e la gestione delle risorse. Tuttavia, nonostante questo enorme potenziale, l'UE non è ancora sulla buona strada per rispettare il suo impegno di risparmiare il 20% di energia entro il 2020. Di conseguenza, l'UE dovrebbe accelerare gli sforzi per migliorare in modo significativo l'efficienza energetica oltre il 2020, dal momento che gli strumenti esistenti non sono sufficienti.

Le autorità locali delle città europee potrebbero contribuire in modo significativo all'efficienza energetica attraverso la cogenerazione, la modernizzazione dei sistemi di teleriscaldamento, l'aumento dell'utilizzo di un trasporto pubblico più pulito, la promozione di modalità di viaggio più attive e la ristrutturazione degli edifici.

Aumentare la produzione di energia interna e sviluppare le tecnologie energetiche

Al fine di ridurre la dipendenza energetica, l'UE deve aumentare la sua produzione di energia interna e sviluppare le tecnologie energetiche. La relazione pone l'accento sul fatto che una strategia a lungo termine è necessaria per sviluppare fonti energetiche interne nell'UE. L'UE dovrebbe considerare lo sviluppo di qualsiasi fonte energetica in grado di contribuire alla sicurezza energetica dell'UE. Le nuove tecnologie energetiche potrebbero contribuire a ridurre la dipendenza energetica, diversificare e consolidare le opzioni di approvvigionamento, ottimizzare l'infrastruttura delle reti energetiche e aumentare l'efficienza del consumo energetico.

Un mercato interno dell'energia ben funzionante

Un mercato interno dell'energia efficiente garantisce la partecipazione di diversi fornitori di energia che potrebbero offrire servizi affidabili a prezzi più bassi. L'Europa è ormai avviata verso il completamento del mercato interno dell'energia. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi per sviluppare le interconnessioni ed eliminare le strozzature in modo da garantire mercati energetici regionali competitivi e ben integrati. Il relatore accoglie con favore il parere del Consiglio europeo per cui dovrebbe essere data priorità alla soluzione del problema delle interconnessioni insufficienti degli Stati membri con le reti europee del gas e dell'elettricità e alla garanzia di un funzionamento sincronizzato degli Stati membri all'interno delle reti continentali europee. Questo contribuirebbe a raggiungere l'obiettivo del livello minimo del 15% di interconnessione tra Stati membri. Inoltre, vi è la necessità urgente di attuare e applicare in modo efficace e coerente le disposizioni enunciate nel terzo pacchetto energia.

Dimensione esterna della politica energetica dell'UE

Alla luce della situazione geopolitica attuale, la Russia non può più essere considerata un partner affidabile poiché mette in discussione in modo esplicito il diritto dell'UE e utilizza l'energia per fini politici. Pertanto è assolutamente necessario diversificare le rotte e le fonti energetiche e soprattutto assicurare che le rotte siano orientate verso fornitori affidabili.

Poiché l'integrazione regionale è un elemento chiave della sicurezza energetica, l'UE deve intensificare gli sforzi tesi all'attuazione dei progetti per le infrastrutture energetiche strategiche.

Sottolineando il principio di solidarietà, il relatore pone in rilievo il fatto che la sicurezza energetica è una questione di azione collettiva. Gli Stati membri dovrebbero garantire la trasparenza nei negoziati e adottare una posizione comune nei confronti dei fornitori esteri. Come riportato nella comunicazione della Commissione sulla resilienza di breve termine del sistema del gas europeo, le strategie di approvvigionamento degli Stati membri hanno attualmente un'impostazione unilaterale e sono insufficientemente coordinate. A tale proposito il Parlamento invita la Commissione ad analizzare i potenziali meccanismi per l'acquisto collettivo del gas.

Andrebbe inoltre evidenziata a questo riguardo l'importanza della Comunità dell'energia. Attuando l'acquis energetico dell'UE, la Comunità dell'energia potrebbe essere uno strumento efficace per aumentare la sicurezza energetica a livello paneuropeo. È importante rafforzare la sicurezza energetica non solo dell'UE ma di tutta l'Europa, perché ciò consoliderebbe la politica energetica europea di vicinato.

PARERE della commissione per gli affari esteri (24.3.2015)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulla strategia europea in materia di sicurezza energetica
(2014/2153(INI))

Relatore per parere: Arne Lietz

SUGGERIMENTI

La commissione per gli affari esteri invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  evidenzia che una politica energetica coerente deve formare parte integrante della politica esterna globale dell'UE e che sono necessari ulteriori sforzi e maggiori sinergie per conformare gli obiettivi energetici a una politica estera credibile; rammenta che la cooperazione energetica costituisce una delle pietre miliari dell'integrazione europea; sottolinea che la sicurezza energetica riguarda l'intera UE, nonostante determinati Stati membri presentino diversi gradi di vulnerabilità; invita il vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) e il Servizio europeo per l'azione esterna a coordinare in modo ravvicinato gli strumenti di politica estera di pertinenza e gli strumenti degli Stati membri e delle istituzioni dell'UE;

2.  reputa che, alla luce dell'elevata dipendenza dell'UE dalle importazioni energetiche e dell'attuale predominio di un unico fornitore di gas, sia urgente diversificare le fonti di fornitura energetica e le rotte dell'energia e rafforzare la capacità dell'UE di rispondere in modo efficace a eventuali crisi nella fornitura del gas e di resistere alle pressioni dei paesi terzi quando l'energia viene utilizzata come strumento politico; sottolinea l'importanza cruciale di migliorare in modo radicale la sicurezza energetica dell'UE riducendo la sua dipendenza dalla Russia e aumentando la sua resistenza alle pressioni esterne; ritiene che, in questo contesto, sia necessario garantire un maggiore sostegno amministrativo e finanziario ai progetti per le infrastrutture di approvvigionamento energetico esistenti e alternative, anche tramite la creazione di nuove rotte di approvvigionamento dalla regione del Caspio, dal Medio Oriente, dal Mediterraneo e dai paesi dell'Asia centrale;

3.  plaude agli sforzi compiuti dalla Commissione per costruire un'Unione energetica e ne chiede la celere attuazione; rammenta che un'Unione energetica piena e completa si può realizzare unicamente se la politica esterna e quella energetica procedono di pari passo; evidenzia in particolare la necessità che l'UE e i suoi Stati membri elaborino una politica energetica comune, basata sulla solidarietà, che consenta loro di esprimersi con una sola voce e di agire congiuntamente a livello internazionale, nonché di sviluppare una diplomazia energetica coerente; invita la Commissione a valutare la possibilità di meccanismi facoltativi di aggregazione della domanda che potrebbero accrescere il potere negoziale dell'UE; chiede alla Commissione di rivedere la decisione di istituire un meccanismo per lo scambio di informazioni in materia di accordi intergovernativi fra Stati membri e paesi terzi nel settore energetico, al fine di rafforzarne le disposizioni e garantire la sua compatibilità con la normativa sul mercato interno dell'energia e un maggiore ruolo della Commissione;

4.  invita a porre un forte accento sulla sicurezza energetica nella politica di allargamento e nella revisione in corso della politica europea di vicinato (PEV); evidenzia inoltre che la Comunità dell'energia dovrebbe essere utilizzata quale strumento di riforma e di più stretta integrazione del nostro vicinato nel mercato energetico dell'UE; ritiene che la creazione di uno spazio giuridico comune fondato sulle norme inerenti all'acquis e sui principi del mercato interno dell'energia possa accrescere la sicurezza dell'approvvigionamento e delle vie di transito dell'energia; considera che i progetti di gasdotti nel vicinato europeo debbano essere sottoposti a un esame critico e debbano seguire un approccio strategico che tenga pienamente conto dell'attuale situazione politica;

5.  ribadisce che la cooperazione energetica deve basarsi sui valori cardine dell'UE quali il rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, e deve promuovere lo sviluppo economico e sociale nei paesi partner, così come l'eliminazione della povertà energetica; invita tutti gli attori della politica esterna dell'UE a perorare lo sviluppo dell'energia rinnovabile e dell'efficienza energetica in tutti i contatti con i paesi terzi e a sostenere gli sforzi internazionali per combattere contro il cambiamento climatico; invita il VP/AR e la Commissione a garantire un rigoroso controllo dell'infrastruttura nucleare in seno all'UE da parte di entità non appartenenti alla stessa, e a procedere ad uno stretto monitoraggio delle norme di sicurezza nucleare nel vicinato dell'UE nonché della gestione delle scorie nucleari generate in Europa, quale potenziale sfida di politica estera;

6.  esprime preoccupazione per i reiterati annunci, da parte russa, di interruzione delle forniture di gas all'Ucraina e invita tutte le parti dell'accordo mediato dall'ex Commissario per l'energia, Günther Oettinger, a pervenire a una soluzione accettabile;

7.  sottolinea che, per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, l'UE deve ridurre la propria dipendenza dalle importazioni mediante una transizione verso un'economia sostenibile e decarbonizzata, basata sull'attuazione di obiettivi vincolanti e ambiziosi volti ad aumentare sia l'efficienza energetica sia la produzione di energia da fonti rinnovabili, e mediante la creazione di un'infrastruttura intelligente, moderna e collegata; a tal fine, chiede che le attuali capacità di interconnessione siano sfruttate appieno e che vengano realizzati nuovi progetti infrastrutturali tra gli Stati membri, e sottolinea l'importanza del meccanismo per collegare l'Europa (CEF) al fine di ridurre la frammentazione del mercato energetico dell'UE; chiede, al riguardo, che le reti elettriche degli Stati baltici siano rapidamente sincronizzate con le reti dell'Europa continentale.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

23.3.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

39

9

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Lars Adaktusson, Michèle Alliot-Marie, Petras Auštrevičius, Klaus Buchner, James Carver, Fabio Massimo Castaldo, Lorenzo Cesa, Aymeric Chauprade, Arnaud Danjean, Mark Demesmaeker, Anna Elżbieta Fotyga, Eugen Freund, Tunne Kelam, Afzal Khan, Andrey Kovatchev, Eduard Kukan, Arne Lietz, Barbara Lochbihler, Ulrike Lunacek, Andrejs Mamikins, Ramona Nicole Mănescu, David McAllister, Tamás Meszerics, Francisco José Millán Mon, Ioan Mircea Pașcu, Alojz Peterle, Tonino Picula, Kati Piri, Andrej Plenković, Cristian Dan Preda, Jozo Radoš, Sofia Sakorafa, Charles Tannock, Ivo Vajgl, Johannes Cornelis van Baalen, Hilde Vautmans

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Zigmantas Balčytis, Reinhard Bütikofer, Liisa Jaakonsaari, Marek Jurek, Gabrielius Landsbergis, Antonio López-Istúriz White, Marietje Schaake, Helmut Scholz, Traian Ungureanu

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

José Blanco López, Jude Kirton-Darling, Susanne Melior, Maria Noichl, Gabriele Preuß, Ricardo Serrão Santos

PARERE della commissione per il commercio internazionale (16.4.2015)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulla strategia europea in materia di sicurezza energetica
(2014/2153(INI))

Relatore per parere: Helmut Scholz

SUGGERIMENTI

La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ricorda che per soddisfare le sfide di una strategia europea di sicurezza energetica, nonché per attuare i suoi obiettivi in materia di energia e cambiamenti climatici nel contesto dei vincoli globali in tali settori politici, l'Unione europea e i suoi Stati membri devono, sulla base dei vigenti quadri giuridici, adottare altresì un'azione comune sulla scena internazionale, sollevando questioni di sicurezza e di sostenibilità energetiche nelle sedi commerciali internazionali, comprese modalità per affrontare il dumping ambientale da parte di terze parti che ignorano i loro impegni internazionali; sottolinea che moderare la domanda di energia e promuovere fonti energetiche locali e rinnovabili sono due tra gli strumenti più efficaci per la riduzione della dipendenza energetica esterna e il conseguimento degli obiettivi climatici; sottolinea che la promozione dell'educazione energetica può contribuire all'obiettivo di ridurre l'inquinamento e migliorare i modelli di consumo;

2.  ribadisce che l'energia è un bisogno umano fondamentale ed è essenziale per l'attività economica umana e particolarmente importante per la competitività dell'industria e di altri settori economici; insiste, pertanto, sul fatto che la strategia di sicurezza energetica dell'UE dovrebbe garantire un accesso all'energia abbordabile, sostenibile, stabile, sicuro e prevedibile sia per i cittadini che per le imprese e dovrebbe rafforzare il controllo pubblico nonché la regolamentazione e l'equità in materia di concorrenza, al fine di focalizzare l'attenzione sul tema della povertà energetica e promuovere misure per affrontare tale problema che riguarda un gran numero di cittadini nell'UE (secondo i rapporti di Eurostat sul reddito e le condizioni di vita (UE SILC)) e nel mondo in via di sviluppo (come riferisce l'Agenzia internazionale dell'energia (AIE)); sottolinea che il processo decisionale per quanto riguarda i progetti di infrastrutture energetiche dovrebbe coinvolgere tutte le comunità locali direttamente interessate; sottolinea che la strategia di sicurezza energetica dell'Unione dovrebbe essere una componente essenziale di una strategia inclusiva dell'Unione per la crescita economica;

3.  chiede una maggiore coerenza tra le politiche commerciali ed energetiche dell'UE; ritiene che gli ALS dell'UE debbano portare a un maggiore accesso al mercato delle risorse e dei prodotti energetici sia relativamente ai partner di lunga data già consolidati che ai paesi partner nuovi e potenziali in aree come l'Asia centrale, l'Africa settentrionale e le Americhe, ma non solo;

4.  sottolinea che gli scambi commerciali svolgono un ruolo chiave nella sicurezza energetica e che i partenariati forti in materia di energia, rafforzati dall'inclusione di capitoli energetici negli accordi commerciali dell'UE, sono strumenti fondamentali; ritiene di fondamentale importanza che questi capitoli aumentino la diversificazione energetica dell'UE e riducano la dipendenza dalle fonti energetiche importate da un numero troppo esiguo di fornitori, stabiliscano norme di qualità per i prodotti energetici e standard comuni per la produzione di energia sostenibile, e incoraggino sia la diversificazione dei canali di approvvigionamento che la produzione locale di energia, in particolare da fonti rinnovabili, in quanto la strategia di sicurezza energetica dovrebbe promuovere l'utilizzo di fonti interne di energia, l'efficienza energetica, l'interconnessione e le politiche di riduzione dei consumi; ritiene che gli investimenti diretti esteri in infrastrutture energetiche strategiche dell'Unione possano avere anche effetti negativi e dovrebbero essere controllati dalla Commissione; chiede alla Commissione di offrire agli Stati membri dell'UE il migliore sostegno tecnico possibile, per garantire un'attuazione rapida e corretta della legislazione dell'Unione in vigore nel settore dell'energia; sottolinea che ove gli Stati membri dell'UE abbiano una bilancia commerciale negativa, questo è in gran parte dovuto ai costi delle importazioni di combustibili fossili;

5.  si aspetta, in considerazione del legittimo interesse dell'UE a rafforzare la propria sicurezza energetica, che questioni fondamentali come il commercio di risorse energetiche, tra cui il petrolio e il gas naturale, siano inserite nei negoziati sul partenariato transatlantico su commercio e investimenti;

6.  sottolinea la necessità di un forte coordinamento della politica commerciale europea con la politica energetica, la politica estera e la PSDC al fine di garantire l'efficacia della strategia energetica europea e una migliore coerenza nella nostra azione esterna;

7.  osserva che negli accordi commerciali esistono già dei primi approcci di cooperazione nel settore dell'efficienza energetica e della certificazione energetica (ad esempio l'etichetta "Energy Star" degli Stati Uniti); chiede che anche in futuro si portino avanti questi sforzi;

8.  sottolinea che la dipendenza dalle importazioni di gas, elevata e non diversificata, può essere ridotta dal sostegno alla cogenerazione di calore ed elettricità decentrata e basata sulla comunità, che rafforza le catene del valore nelle diverse regioni dell'UE;

9.  rammenta che la conclusione di accordi commerciali con paesi terzi deve essere coerente con la politica interna dell'UE;

10. sottolinea che la riduzione della dipendenza da un fornitore non deve portare all'aumento della dipendenza da un altro, in particolare per quanto concerne il gas liquefatto; rammenta che il fracking è una tecnologia rifiutata dalla maggior parte della popolazione europea;

11. ritiene che il commercio di gas naturale liquefatto (GNL) tra l'UE e gli Stati Uniti integrerebbe completamente il mercato del gas dell'UE nel mercato mondiale e contribuirebbe in modo significativo al completamento del mercato interno dell'energia;

12. sottolinea che i progetti infrastrutturali legati alla sicurezza energetica devono pienamente rispettare la volontà democratica e la partecipazione delle comunità locali interessate dalle attività di pianificazione e costruzione;

13. invita gli Stati membri a intensificare la loro cooperazione nell'ambito del meccanismo per lo scambio di informazioni per quanto concerne gli accordi intergovernativi con i paesi terzi nel settore energetico, onde incrementare la trasparenza e ottenere potere negoziale nei confronti dei paesi terzi; esorta la Commissione ad elaborare in tempi brevi una proposta che preveda obbligatoriamente valutazioni ex ante degli AIG per quanto riguarda il loro impatto sul mercato interno dell'energia dell'UE e la loro compatibilità con il diritto unionale; invita gli Stati membri a chiedere la partecipazione della Commissione ai negoziati di accordi energetici con paesi terzi invita la Commissione a sviluppare un modello per gli accordi energetici con i paesi terzi, in cui siano comprese clausole relative agli interessi dell'Unione; chiede che per promuovere la democrazia e la trasparenza il Parlamento debba essere regolarmente informato dalla Commissione circa gli accordi energetici tra l'Unione europea e i paesi terzi; ritiene che occorra valutare la possibilità che Stati membri intendano agire in tal senso istituendo in futuro un meccanismo per l'acquisto collettivo di fonti energetiche;

14. invita la Commissione a illustrare le opzioni disponibili per la negoziazione comune di contratti di energia con fornitori esterni a nome degli Stati membri;

15. sottolinea che gli accordi energetici devono sempre essere caratterizzati dal principio della reciprocità, garantendo standard di qualità e il rispetto del quadro giuridico; chiede che, tenendo conto del mercato interno dell'UE dell'energia, gli accordi energetici siano trattati con la procedura legislativa ordinaria, per garantire la democrazia, la trasparenza nonché la compatibilità con il diritto dell'UE;

16. sottolinea che è importante porre fine all'isolamento degli Stati membri e delle regioni dalle reti europee del gas e dell'elettricità;

17. osserva che, su richiesta di uno Stato membro, la Commissione potrebbe partecipare in qualità di osservatore ai negoziati di accordi intergovernativi;

18. sottolinea che la sfida della sicurezza energetica consiste nel mitigare le incertezze che portano a tensioni tra i paesi e nel ridurre le inefficienze di mercato che ostacolano i benefici degli scambi commerciali; sottolinea, di conseguenza, la necessità di promuovere strutture di governance globali democratiche per le materie prime e norme internazionali per gli scambi energetici, al fine di ridurre le tensioni internazionali e migliorare la stabilità giuridica in quest'ambito e sostenere la realizzazione di un mercato energetico globale equo che porti benefici commerciali a tutti i suoi partecipanti, ponendo l'enfasi su opzioni di proventi dignitosi per i paesi ricchi di risorse all'interno e all'esterno dell'UE, che contribuiscano alle loro rispettive strategie di sviluppo economico e sradicamento della povertà; sottolinea l'importanza di una cooperazione energetica più stretta con i paesi del vicinato europeo;

19. è del parere che l'UE dovrebbe aiutare i paesi più vulnerabili a diversificare le loro fonti e i loro canali di approvvigionamento, anche attraverso interconnessioni transfrontaliere e flussi inversi, con particolare attenzione alle energie rinnovabili e alle fonti energetiche locali e ai relativi impianti di stoccaggio e misure per l'efficienza energetica nel quadro delle strategie regionali, contribuendo così ad una riduzione della dipendenza da taluni mercati internazionali dell'energia volatili; ritiene altrettanto importante sviluppare nuove tecnologie per la produzione di energia da fonti diverse, al fine di aumentare l'efficienza energetica a livello mondiale, contribuendo in tal modo a sradicare la povertà energetica, contribuire allo sviluppo sostenibile globale e sostenere lo sforzo globale per contrastare i cambiamenti climatici;

20. sottolinea che l'UE deve cogliere le opportunità che emergono dalle fonti energetiche del Mediterraneo orientale, soprattutto per creare un hub gasiero mediterraneo attraverso un corridoio dal Mediterraneo sudorientale all'Europa, così da migliorare la sicurezza energetica dell'UE; ritiene che l'UE debba promuovere iniziative per la cooperazione nel settore dell'energia tra i paesi del Mediterraneo orientale, contribuendo così alla pace e alla prosperità economica dei loro cittadini;

21. riconosce che il Fondo europeo per gli investimenti strategici e il meccanismo per collegare l'Europa sono meccanismi chiave per lo sviluppo infrastrutturale e per attirare investimenti privati nell'UE; constata altresì che una massimizzazione dell'utilizzo degli strumenti finanziari avrà un importante effetto leva sui finanziamenti pubblici e attrarrà capitali globali d'investimento nell'UE;

22. sottolinea che le infrastrutture strategiche che promuovono la diversificazione delle forniture, delle fonti e dei canali come gli impianti di stoccaggio, importazione e trasporto nonché la liquefazione e rigassificazione degli impianti di gas naturale, possono facilitare una migliore fornitura in situazioni di emergenza; rileva che tali infrastrutture possono essere sostenute tramite accordi normativi specifici e/o finanziamenti pubblici come previsto dal regolamento "infrastrutture energetiche transeuropee" e dal regolamento "meccanismo per collegare l'Europa" (rispettivamente regolamento (UE) n. 347/2013 e regolamento (UE) n. 1316/2013) e/o tramite sostegno finanziario mediante strumenti finanziari dell'UE basati sugli obiettivi strategici dell'Unione;

23. ritiene particolarmente importanti le opportunità di esportazione per le società private e pubbliche dell'UE nell'ambito delle tecnologie energetiche pulite, sicure ed efficienti e per le tecnologie di stoccaggio dell'energia, soprattutto alla luce della crescente domanda energetica a livello globale; raccomanda un aumento degli investimenti destinati alla ricerca, allo sviluppo e all'applicazione di nuove tecnologie energetiche e di stoccaggio dell'energia; chiede che tali tecnologie siano oggetto di significative riduzioni tariffarie nell'ambito dell'accordo sui beni ambientali dell'OMC e nell'ambito degli ALS dell'UE;

24. invita la Commissione a garantire un monitoraggio più rigoroso del comportamento anticoncorrenziale e delle misure antidumping per tutelare le industrie energetiche europee dalle importazioni sleali da paesi terzi;

25. deplora il fatto che le discussioni sulla modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale siano bloccate al Consiglio sebbene il Parlamento abbia espresso un forte sostegno a favore di misure più rigorose contro le importazioni sleali da paesi terzi;

26. invita la Commissione a garantire che i suoi obiettivi e le sue attività nel settore della sicurezza energetica siano coerenti con gli obiettivi politici comuni dell'UE, in particolare per quanto concerne la pace e lo sviluppo internazionali, e che l'integrazione dei paesi all'economia mondiale includa anche il loro accesso all'energia;

27. ritiene che la sicurezza energetica in seno all'UE possa essere conseguita in modo efficace non solo tramite il finanziamento di nuove infrastrutture e strutture, ma anche tramite il sostegno dell'ottimizzazione delle tecnologie attuali, l'avvio di attività di ricerca e sviluppo per nuove soluzioni e l'incoraggiamento dell'uso delle energie rinnovabili e delle tecnologie energetiche rinnovabili;

28. ribadisce la necessità di considerevoli investimenti nell'energia e nelle infrastrutture energetiche, soprattutto nell'energia rinnovabile e nelle tecnologie verdi;

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

14.4.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

32

6

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

William (The Earl of) Dartmouth, Maria Arena, Tiziana Beghin, David Borrelli, David Campbell Bannerman, Daniel Caspary, Salvatore Cicu, Marielle de Sarnez, Christofer Fjellner, Eleonora Forenza, Ska Keller, Jude Kirton-Darling, Alexander Graf Lambsdorff, Gabrielius Landsbergis, Jörg Leichtfried, Marine Le Pen, David Martin, Emmanuel Maurel, Emma McClarkin, Anne-Marie Mineur, Alessia Maria Mosca, Franz Obermayr, Artis Pabriks, Franck Proust, Godelieve Quisthoudt-Rowohl, Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, Tokia Saïfi, Helmut Scholz, Joachim Schuster, Adam Szejnfeld, Iuliu Winkler, Jan Zahradil

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Klaus Buchner, Nicola Danti, Danuta Maria Hübner, Sander Loones, Frédérique Ries, Jarosław Wałęsa

PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (30.3.2015)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulla strategia europea in materia di sicurezza energetica
(2014/2153(INI))

Relatore per parere: Merja Kyllönen

SUGGERIMENTI

La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ritiene che le attuali sfide globali in materia di clima ed energia richiedano azioni efficaci, eque e comuni da parte dell'Unione europea sulla scena internazionale;

2.  crede che le sfide poste dalla sicurezza energetica e dai cambiamenti climatici debbano essere affrontate mediante una strategia unificata che tratti entrambe le questioni contemporaneamente; sottolinea che per conseguire un mix energetico sostenibile sul piano ambientale e per garantire un approvvigionamento sicuro di energia in tutta Europa a prezzi accessibili per i cittadini e le imprese, quali dimensioni essenziali della sicurezza energetica, sia essenziale combinare misure volte a promuovere l'efficienza energetica e le energie rinnovabili e sviluppare tecnologie innovative in materia di energia;

3.  accoglie quindi con favore l'impegno ad una maggiore cooperazione in materia di politica energetica; sottolinea l'importanza di includere gli investimenti in materia di efficienza energetica in tutta l'UE nei piani di sicurezza energetica nonché l'importanza di promuovere gli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili a livello locale;

4.  sottolinea che il cambiamento climatico, i prezzi non competitivi dell'energia e una dipendenza estremamente elevata da fornitori di paesi terzi inaffidabili minacciano la sostenibilità del sistema energetico dell'Europa;

5.  è del parere che la crescente dipendenza dell'UE dalle importazioni di combustibili fossili da fornitori di paesi terzi in larga misura inaffidabili renda vulnerabile l'UE e mini fortemente lo sviluppo di una politica energetica europea comune credibile, efficace e coerente;

6.  osserva che una migliore sicurezza energetica può essere conseguita in modo efficiente in termini di costi se affrontata dagli Stati membri in cooperazione tra loro; sottolinea a tale proposito il ruolo importante che un mercato dell'elettricità e del gas opportunamente interconnesso e funzionale può svolgere nella diversificazione dei fornitori, delle fonti e delle rotte in Europa;

7.  invita la Commissione ad adottare un approccio maggiormente proattivo nell'assicurare l'ottemperanza alla legislazione europea da parte degli Stati membri, inteso ad istituire mercati dell'energia trasparenti e ben funzionanti;

8.  sottolinea l'importanza del coordinamento delle politiche energetiche nazionali e del consolidamento della voce dell'Unione europea nel settore della politica energetica esterna;

9.  sottolinea che una maggiore sicurezza energetica è interconnessa alla necessità di passare a un'economia a basse emissioni di carbonio; invita quindi caldamente la Commissione a presentare obiettivi ambiziosi per il 2030 e ad elaborare una strategia esaustiva dell'UE in materia di clima ed energia basata sull'obiettivo di decarbonizzazione dell'economia dell'UE, partendo dalla comunicazione della Commissione e tenendo conto della risoluzione del Parlamento del 15 marzo 2012 su una tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050[1];

10. sottolinea i considerevoli benefici collaterali per il clima, la qualità dell'aria, la salute pubblica e l'ambiente derivanti dal miglioramento della sicurezza energetica, tramite una maggiore efficienza energetica, e da una transizione verso le energie rinnovabili come l'energia eolica, solare e geotermica;

11. ritiene che la legislazione in materia di efficienza energetica e il sistema di scambio di quote di emissioni (ETS) dell'UE siano strumenti che si rafforzano a vicenda e chiede una rapida realizzazione di una riserva stabilizzatrice del mercato che possa garantire un segnale trasmesso dal prezzo del carbonio in grado di portare a miglioramenti nell'efficienza energetica nel settore ETS; invita la Commissione a completare il sistema ETS con uno standard di performance delle emissioni che fornisca un chiaro segnale d'investimento per l'eliminazione graduale delle forme più inquinanti di produzione di energia elettrica, come quelle basate sul carbone;

12. chiede con forza l'eliminazione delle "isole energetiche" dell'UE che, secondo le previsioni iniziali, avrebbe dovuto essere completata nel 2015; ritiene pertanto che lo sviluppo di interconnessioni energetiche onde porre fine all'isolamento di qualsiasi Stato membro sia una priorità assoluta; sottolinea la necessità di accelerare l'attuazione dei progetti per le infrastrutture strategiche, specialmente quelli concepiti per porre fine all'isolamento energetico di uno Stato membro, e di promuovere l'utilizzo delle energie rinnovabili facilitandone la distribuzione; esorta la Commissione, a tale proposito, ad accordare un'alta priorità agli strumenti di finanziamento dell'UE per i progetti di interconnettività intesi a completare il mercato interno dell'energia dell'UE;

13. sottolinea che le azioni verso i necessari cambiamenti sostanziali al sistema energetico dell'UE seguiranno solo se le misure saranno presentate insieme con gli Stati membri, tenendo conto delle loro capacità; invita la Commissione a proporre interventi e piani di azione concreti, anche a livello normativo, nel breve e nel lungo termine; chiede investimenti sostanziali da parte dell'UE e dei suoi Stati membri nella ricerca e nell'innovazione in materia di energia a favore di tecnologie energetiche innovative e sostenibili sul piano ambientale; sottolinea la necessità dell'istruzione, della formazione e della condivisione delle migliori prassi, nonché di progetti pilota locali negli Stati membri, che contribuiscano alla sicurezza energetica migliorando la resilienza dei sistemi locali;

14. rammenta le sue posizioni precedenti sulla definizione di obiettivi ambiziosi e vincolanti a livello nazionale per le rinnovabili e l'efficienza energetica, che dovrebbero ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia;

15. sostiene che l'efficienza e il risparmio energetici rappresentano modalità rapide ed economiche per affrontare questioni quali la sicurezza energetica, la dipendenza esterna, i prezzi elevati, la disoccupazione e le preoccupazioni ambientali; mette in evidenza il potenziale sia del risparmio sia dell'efficienza energetici, in particolare in settori specifici quali l'edilizia e i trasporti; segnala il ruolo degli impianti di riscaldamento e raffreddamento locali nella gestione della domanda di energia; sottolinea che, secondo l'Agenzia internazionale per l'energia, l'efficienza energetica rappresenta il "primo combustibile" del mondo grazie al suo basso costo, alla sua disponibilità e alla sua sostenibilità; sottolinea la necessità che le politiche dell'UE e nazionali promuovano gli investimenti nell'efficienza energetica e nelle soluzioni sul fronte della domanda, dal momento che porteranno considerevoli vantaggi a lungo termine per la sicurezza dell'approvvigionamento europeo; chiede pertanto alla Commissione di stabilire obiettivi chiari per la ristrutturazione del patrimonio edilizio in tutta l'UE, che porterà inoltre alla creazione di nuovi posti di lavoro ed infonderà nuovo slancio all'economia dell'UE;

16. è convinto che la promozione dell'economia circolare e una maggiore efficienza nell'uso delle materie prime possano ridurre considerevolmente le emissioni di gas a effetto serra e quindi aiutare in modo determinante ad affrontare le sfide in campo climatico ed energetico;

17. invita la Commissione, in via prioritaria, ad adottare misure volte ad aumentare l'efficienza energetica, trattando in tal modo anche il problema della bassa competitività derivante dai prezzi elevati dell'energia;

18. sottolinea l'importanza di dare piena attuazione al quadro normativo dell'UE per l'efficienza energetica al fine di conseguire un risparmio di energia del 20% entro il 2020, sviluppare ulteriormente la direttiva sull'efficienza energetica, la direttiva sul marchio di qualità ecologica e la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, e destinare maggiori finanziamenti UE a tali settori; esorta la Commissione a monitorare attentamente l'attuazione di tali direttive negli Stati membri; sottolinea che, nel contesto della revisione di tali direttive, si dovrebbe accordare lo status di priorità alla povertà energetica e che le misure dovrebbero concentrarsi sull'edilizia sociale e sugli immobili dall'efficienza più bassa, occupati da famiglie a basso reddito;

19. riconosce che la riduzione delle emissioni regolamentata da uno standard di prestazione in materia di emissioni ha un collegamento diretto con l'efficienza energetica e con i risparmi a lungo termine nel settore dell'energia;

20. rammenta che l'articolo sui regimi obbligatori di efficienza energetica nella direttiva sull'efficienza energetica rappresenta la misura chiave per conseguire l'obiettivo del 2020 in materia di efficienza energetica; esorta la Commissione a estendere tale disposizione oltre il 2020 rimuovendo le deroghe che ne riducono l'efficacia;

21. chiede alla Commissione di aumentare il livello di ambizione degli standard di prestazione energetica dei prodotti, includendone di nuovi nell'atteso piano di lavoro per la progettazione ecocompatibile 2015-2017, e di rafforzare la trasparenza e l'efficacia dei sistemi di informazione circa il consumo energetico delle apparecchiature, al fine di contribuire a liberare il pieno potenziale economico del risparmio di energia per le famiglie e le aziende e di contribuire alla sicurezza energetica dell'Europa e agli obiettivi di lungo termine della decarbonizzazione;

22. è del parere che obiettivi chiari e vincolanti per il 2030 in materia di clima ed energia, insieme ad un piano d'azione ambizioso e ad una struttura di governance efficace attuata in tutta la legislazione europea, serviranno anche il fine della sicurezza energetica; sottolinea che una prospettiva di lungo termine è vitale per la creazione di un quadro stabile per gli investimenti necessari nell'infrastruttura energetica europea, e che pertanto è importante che si istituisca senza indugio un quadro legislativo per il clima e l'energia per il periodo 2020-2030; chiede pertanto alla Commissione di presentare il prima possibile tutte le proposte necessarie, sulla base della procedura legislativa ordinaria;

23. ribadisce che la ricerca e l'innovazione sono essenziali per lo sviluppo di tecnologie energetiche innovative e sostenibili sul piano ambientale e sono vitali onde rendere le tecnologie interne per le energie rinnovabili già disponibili maggiormente accessibili e competitive; chiede pertanto un maggiore sostegno dell'UE all'RSI;

24. sottolinea che la certezza del diritto sulla base di un chiaro orientamento politico è essenziale per fornire ai cittadini e alle imprese dell'UE energia sicura, sostenibile e accessibile; sottolinea, in tale ambito, che il Parlamento ha chiesto un obiettivo vincolante a livello dell'UE che, da qui al 2030, preveda la riduzione di almeno il 40% delle emissioni nazionali di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990, un obiettivo dell'UE vincolante sull'efficienza energetica del 40% entro il 2030 e un obiettivo UE vincolante relativo alla produzione di almeno il 30% del consumo complessivo finale di energia a partire da fonti rinnovabili entro il 2030;

25. invita la Commissione a intensificare lo sviluppo e l'applicazione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio nonché a rafforzare il ruolo delle fonti rinnovabili di energia al fine di garantire un'ulteriore diversificazione delle fonti di energia e risparmiare sulle importazioni di combustibile;

26. invita la Commissione a sviluppare un quadro di sostegno per far progredire le energie rinnovabili, che garantisca la competitività internazionale, e ad avanzare proposte che prevedano almeno il 30% di energie rinnovabili nell'UE entro il 2030, mantenendo il tasso di incremento delle energie rinnovabili installate al livello attuale, pur riconoscendo che gli Stati membri dispongono di capacità diverse di generare e sfruttare tali fonti;

27. plaude al fatto che la Commissione consideri le energie rinnovabili un'opzione "senza rimpianti", congiuntamente con l'efficienza energetica e le infrastrutture energetiche, come affermato nella tabella di marcia per l'energia 2050 e sostenuto dal Parlamento, e sottolinea l'importanza di sviluppare reti energetiche più intelligenti e nuove soluzioni per la produzione e lo stoccaggio di energia flessibili, distribuite e di microlivello; riconosce, in tale contesto, che l'uso di gas naturale nei settori della generazione di elettricità, del riscaldamento e dei trasporti potrebbe contribuire ad una transizione efficace verso un mix energetico totalmente decarbonizzato;

28. osserva che l'Unione europea è al momento un leader globale nella tecnologia delle energie rinnovabili, con circa mezzo milione di posti di lavoro già creati in questo settore; che quote più elevate di energie rinnovabili creeranno nel più lungo termine una crescita e un aumento della sicurezza energetica;

29. accoglie con favore l'impegno della Commissione di mettere a disposizione investimenti nella ricerca e nell'innovazione nel settore dell'energia tramite il programma Orizzonte 2020;

30. identifica l'energia idroelettrica come principale fonte di energia rinnovabile interna che continuerà a svolgere un ruolo cruciale per la produzione e lo stoccaggio di elettricità in Europa;

31. osserva che l'agricoltura e la silvicoltura sostenibili sono strumenti importanti per contribuire alla produzione di energia dalla biomassa e per conseguire l'efficienza energetica;

32. invita la Commissione a riconoscere il valore delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), che possono svolgere un ruolo importante nell'ambito della gamma di soluzioni tese a ridurre le emissioni di CO2 in Europa;

33. chiede alla Commissione di incentivare e finanziare il passaggio alle tecnologie rinnovabili e mantenere il finanziamento delle tecnologie CCS tramite i fondi per l'innovazione come NER300 e NER400;

34. osserva che è essenziale che gli investimenti nella trasmissione di energia vadano di pari passo con gli investimenti nelle rinnovabili e in altre fonti di energia; sottolinea che una transizione riuscita verso un'economia sostenibile a basse emissioni di carbonio necessita di ulteriori interconnessioni che facilitino gli scambi transfrontalieri e aumentino la capacità di bilanciamento dell'UE, portando così a un'integrazione maggiormente efficiente in termini di costi delle fonti di energia rinnovabili;

35. sottolinea che l'espansione e il miglioramento delle interconnessioni nei paesi dell'Europa meridionale potrebbero contribuire a un maggiore utilizzo delle rinnovabili e alla sicurezza energetica della regione, e potrebbero anche fungere da catalizzatore per l'integrazione dei mercati regionali dell'energia con il resto dell'UE e promuovere la sicurezza dell'approvvigionamento energetico;

36. ritiene che l'esistenza di regioni geografiche isolate dal punto di vista energetico sia in chiara contraddizione con l'obiettivo dell'UE di sicurezza energetica; sottolinea, in tale contesto, la necessità di fissare obiettivi minimi vincolanti e accompagnati da tempistiche quanto alla capacità di interconnessione transfrontaliera; esorta la Commissione a introdurre adeguate misure di monitoraggio per garantirne il tempestivo conseguimento;

37. sottolinea che occorre garantire un livello elevato di protezione ambientale nel contesto dell'esame della sicurezza energetica; rammenta, a tale proposito, i rischi e gli impatti ambientali, climatici e sanitari correlati all'estrazione di combustibili fossili non convenzionali;

38. chiede alla Commissione ed agli Stati membri di ridefinire i meccanismi di sovvenzione al fine di favorire l'integrazione del mercato dell'energia ed eliminare gradualmente tutte le sovvenzioni ai combustibili nocivi per l'ambiente, in particolare i combustibili fossili, e di utilizzare appieno i fondi per il finanziamento delle fonti sostenibili di energie rinnovabili che non sono ancora concorrenziali in termini di costi rispetto alle fonti convenzionali di energia, sulla base tra l'altro degli obiettivi vincolanti concordati a livello di UE in materia di energie rinnovabili;

39. ribadisce la necessità di adottare azioni immediate nel settore dei trasporti in termini sia di miglioramento dell'efficienza sia di decarbonizzazione, al fine di ridurre la dipendenza del settore dalle importazioni e l'impatto climatico complessivo; chiede misure efficaci nel quadro di un approccio globale e sostenibile inteso a promuovere la riduzione delle emissioni, l'efficienza energetica, lo sviluppo di combustibili alternativi e l'elettrificazione del settore dei trasporti;

40. ritiene che l'utilizzo di gas naturale liquefatto, come carburante transitorio più pulito, dovrebbe essere incoraggiato per i mezzi pesanti e nel settore marittimo;

41. ritiene che, nel settore dell'edilizia residenziale, una ristrutturazione profonda incentrata sull'efficienza energetica e la promozione di edifici ad emissioni zero dovrebbero costituire delle priorità.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

26.3.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

57

10

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marco Affronte, Margrete Auken, Zoltán Balczó, Catherine Bearder, Ivo Belet, Simona Bonafè, Biljana Borzan, Nessa Childers, Alberto Cirio, Birgit Collin-Langen, Miriam Dalli, Seb Dance, Angélique Delahaye, Ian Duncan, Stefan Eck, Bas Eickhout, Eleonora Evi, José Inácio Faria, Karl-Heinz Florenz, Iratxe García Pérez, Elisabetta Gardini, Jens Gieseke, Sylvie Goddyn, Matthias Groote, Andrzej Grzyb, Jytte Guteland, György Hölvényi, Anneli Jäätteenmäki, Jean-François Jalkh, Benedek Jávor, Karin Kadenbach, Kateřina Konečná, Giovanni La Via, Peter Liese, Norbert Lins, Valentinas Mazuronis, Susanne Melior, Massimo Paolucci, Gilles Pargneaux, Piernicola Pedicini, Bolesław G. Piecha, Pavel Poc, Annie Schreijer-Pierik, Renate Sommer, Dubravka Šuica, Tibor Szanyi, Nils Torvalds, Glenis Willmott, Jadwiga Wiśniewska, Damiano Zoffoli

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Nicola Caputo, Herbert Dorfmann, Linnéa Engström, Luke Ming Flanagan, Jan Huitema, Karol Karski, Elisabeth Köstinger, Merja Kyllönen, Anne-Marie Mineur, Alessandra Mussolini, James Nicholson, Marit Paulsen, Bart Staes, Theodor Dumitru Stolojan, Tom Vandenkendelaere

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Marie-Christine Boutonnet, Anthea McIntyre, Emilian Pavel

PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (18.3.2015)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulla strategia europea di sicurezza energetica
(2014/2153(INI))

Relatore per parere: Filiz Hyusmenova

SUGGERIMENTI

La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che l'UE non può permettersi una frammentazione persistente del mercato interno dell'energia; chiede quindi la piena attuazione del quadro normativo esistente (il Terzo pacchetto dell'energia), sufficienti interconnessioni energetiche tra gli Stati membri e l'ammodernamento delle reti; ritiene inoltre che l'obiettivo fondamentale della strategia dell'UE in materia di sicurezza energetica debba essere di garantire che nessuno Stato membro, né l'UE nel suo complesso, sia eccessivamente vulnerabile a perturbazioni da parte di un unico fornitore; evidenzia che una politica per la sicurezza energetica si compone di vari elementi, tra cui figurano una migliore preparazione dinanzi alle interruzioni dell'approvvigionamento energetico, la cooperazione e il coordinamento nelle relazioni con i paesi terzi, e nuove infrastrutture, aspetti che rivestono la stessa importanza delle ambizioni di sviluppo delle energie rinnovabili, di attuazione delle misure di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, e che sono sviluppati in modo da essere in sintonia con esse;

2.  sottolinea l'impatto positivo che l'integrazione del mercato ha avuto sui prezzi all'ingrosso, e da ultimo su quelli al dettaglio nel settore dell'energia elettrica, cosa che ha permesso ai cittadini di beneficiare di un'energia economicamente più accessibile, e ricorda che il potenziale vantaggio economico netto che potrebbe derivare dal completamento del mercato interno dell'energia è compreso tra 16 e 40 miliardi di EUR l'anno;

3.  ritiene che la politica energetica dell'UE dovrebbe cercare di intervenire sui prezzi dell'energia non competitivi, che hanno aggravato la crisi economica e indebolito la competitività dell'industria europea, e che si ripercuotono sulla sicurezza energetica generale dei nostri cittadini;

4.  sottolinea che è importante che gli Stati membri assegnino risorse adeguate alla vigilanza di mercato per quanto concerne l'efficienza energetica dei prodotti, così da garantire condizioni di parità per il settore, fornendo nel contempo ai consumatori le informazioni più utili e i giusti strumenti per compiere scelte informate nonché conoscere e ridurre il loro consumo energetico;

5.  sottolinea che, in base all'ultima edizione del Quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo, quello dell'elettricità è uno dei quattro mercati che funzionano peggio; pone l'accento sull'importanza di un'azione volta a migliorare le informazioni fornite ai consumatori circa la scomposizione dei prezzi dell'energia e le misure di efficienza energetica che consentirebbero loro di svolgere un ruolo attivo nel regolare il proprio consumo energetico, ivi compresa la possibilità di cambiare facilmente fornitore;

6.  rammenta le sue precedenti posizioni sulla definizione di ambiziosi obiettivi in materia di efficienza energetica e sull'importanza di accelerare l'attuazione di misure orientate al conseguimento di tali obiettivi; sottolinea che le misure di efficienza energetica a livello europeo sono estremamente importanti per garantire l'indipendenza energetica dell'UE e, nel contempo, assicurare la crescita sostenibile, sviluppare la formazione, creare posti di lavoro e migliorare il benessere economico delle imprese, in particolare delle PMI; accoglie con favore, a tale riguardo, la proposta di creare un Fondo europeo per gli investimenti strategici; chiede, in tale contesto, investimenti nell'efficienza energetica, in particolare per quanto attiene agli edifici;

7.  sottolinea che settori importanti potrebbero trarre beneficio dalle misure di efficienza energetica adottate a livello unionale e nazionale; invita gli Stati membri e la Commissione a promuovere un uso efficiente dell'energia e a sfruttare appieno le opportunità offerte dalle direttive in materia di appalti pubblici per favorire una valutazione sulla base di criteri innovativi e ambientali, onde far sì che gli edifici e i prodotti efficienti sul piano energetico diventino la norma; sottolinea altresì l'importanza di fornire ai consumatori informazioni accurate e semplici circa l'efficienza energetica di tali prodotti; è del parere che sia possibile contribuire ulteriormente alla politica di efficienza energetica migliorando e approfondendo la normativa sull'etichettatura energetica e la progettazione ecocompatibile;

8.  sottolinea il valore aggiunto derivante dall'integrazione delle TIC nei sistemi energetici quale operazione volta a massimizzare l'efficienza energetica, moderare la domanda, abbassare i prezzi per i consumatori e permettere a questi ultimi di gestire meglio il loro consumo di energia; invita l'UE e i suoi Stati membri a porre in atto campagne educative a lungo termine che accrescano la consapevolezza del pubblico relativamente ai diversi modi di ridurre il consumo energetico; sottolinea l'importanza che ambiziose politiche in materia di efficienza energetica possono rivestire per il settore residenziale al fine di accelerare il tasso di ristrutturazione degli edifici e di migliorare i sistemi di teleriscaldamento;

9.  rammenta la necessità di rafforzare la preparazione e la capacità dell'UE di rispondere in modo efficace a eventuali crisi nella fornitura del gas; sottolinea l'importanza delle consultazioni avviate dalla Commissione il 15 gennaio 2015 e volte a identificare i settori in cui è necessario migliorare le vigenti norme dell'UE al fine di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas; osserva che sono necessari, fra gli Stati membri dell'UE, una cooperazione e un coordinamento migliori e più stretti nel settore della sicurezza energetica;

10. sottolinea che lo sviluppo delle energie rinnovabili avrebbe un impatto ambientale ed economico positivo, e permetterebbe nel contempo di contribuire all'indipendenza energetica dell'UE; sottolinea la necessità di sfruttare appieno il potenziale dell'energia rinnovabile, fra l'altro nel settore del riscaldamento e del raffreddamento, e di mettere a punto reti intelligenti e nuove soluzioni di stoccaggio dell'energia; sottolinea che, essendo la tecnologia un elemento essenziale per ridurre la domanda energetica, è fondamentale sostenere progetti innovativi incentrati su energie rinnovabili e pulite; chiede che i finanziamenti nell'ambito dell'"energia sicura, pulita ed efficiente", quali indicati nell'allegato II del regolamento (UE) n. 1291/2013, siano tutelati, dal momento che consentiranno all'UE di diventare leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili e pulite; invita gli Stati membri e la Commissione a garantire la stabilità normativa per le energie rinnovabili e ad assicurare la tutela degli investimenti effettuati in conformità degli obiettivi energetici dell'UE garantendo parità di condizioni a livello europeo;

11. chiede che si presti maggiore attenzione al mercato emergente dei servizi energetici (inclusi i contratti di rendimento energetico e gli accordi sui servizi energetici); sottolinea l'importanza di sviluppare norme per ciascun elemento del processo di investimento per l'efficienza energetica; chiede investimenti nell'efficienza energetica, in particolare per quanto attiene agli edifici; sottolinea che settori importanti quali il turismo potrebbero trarre beneficio dalle misure di efficienza energetica adottate a livello unionale e nazionale; evidenzia che politiche e misure di efficienza energetica coordinate e ambiziose per il settore residenziale rappresentano una soluzione stabile, strategica e duratura alla povertà energetica;

12. rammenta agli Stati membri che è stata elaborata di recente la strategia europea di sicurezza energetica e li invita, a tale proposito, a intensificare il sostegno normativo e finanziario pubblico onde accelerare il tasso di ristrutturazione degli edifici e il miglioramento e/o la realizzazione di sistemi di teleriscaldamento;

13. invita la Commissione, gli Stati membri e le regioni a stanziare fondi per lo sviluppo delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio;

14. sollecita la Commissione e l'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) a porre maggiormente l'accento sulla lotta al problema delle limitazioni di trasmissione alle frontiere nazionali; rileva che sarebbe possibile risparmiare l'equivalente di 15 miliardi di EUR l'anno (il 10% del prezzo all'ingrosso del gas) se si intervenisse sulle attuali imperfezioni del mercato che provocano differenziali di prezzo non competitivi tra gli Stati membri; ritiene che, affinché il mercato interno dell'energia funzioni correttamente, l'ACER debba rivestire un ruolo più forte, dal momento che il suddetto mercato necessita sia di uno sviluppo significativo delle infrastrutture e degli interconnettori che consentono gli scambi transnazionali sia della rigorosa applicazione delle vigenti norme per l'assegnazione della capacità; chiede un aumento degli sforzi nell'ottica di migliorare l'interconnessione transfrontaliera e di sviluppare reti intelligenti; considera deplorevole che alcuni Stati membri continuino a trovarsi su un'"isola energetica" per effetto della mancanza di interconnessioni energetiche con il resto dell'UE e che, in talune regioni dell'Unione, quantità crescenti di energie rinnovabili intermittenti non possano essere convogliate verso i consumatori a causa della mancanza di infrastrutture adeguate;

15. sottolinea che le tariffe regolamentate dell'energia danneggiano la concorrenza e gli investimenti, e che la loro soppressione è una condizione essenziale per conseguire un mercato dell'energia correttamente funzionante;

16. esorta la Commissione ad attuare le misure (quali stabilite nel Terzo pacchetto dell'energia) intese a garantire l'esercizio del diritto di scegliere un fornitore di energia; sottolinea che l'esercizio di tale diritto non solo riveste un'importanza significativa per i consumatori, ma funge anche da ulteriore stimolo per i mercati all'ingrosso dell'energia;

17. ritiene che un sistema di scambio di emissioni migliorato e più solido dovrebbe garantire l'ottenimento degli investimenti necessari per conseguire gli obiettivi a lungo termine dell'UE in materia di clima ed energia; sottolinea che le misure intese a rafforzare il sistema di scambio di quote di emissioni non dovrebbero avere ripercussioni sulla competitività dell'industria ad alta intensità energetica nell'ottica di prevenire la rilocalizzazione delle imprese, la perdita di posti di lavoro e la fuga di cervelli dall'Unione europea.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

17.3.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

32

5

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Dita Charanzová, Carlos Coelho, Sergio Gaetano Cofferati, Lara Comi, Anna Maria Corazza Bildt, Daniel Dalton, Dennis de Jong, Pascal Durand, Vicky Ford, Ildikó Gáll-Pelcz, Antanas Guoga, Robert Jarosław Iwaszkiewicz, Liisa Jaakonsaari, Antonio López-Istúriz White, Jiří Maštálka, Eva Paunova, Jiří Pospíšil, Virginie Rozière, Christel Schaldemose, Olga Sehnalová, Mylène Troszczynski, Anneleen Van Bossuyt, Marco Zullo

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Lucy Anderson, Jussi Halla-aho, Kaja Kallas, Emma McClarkin, Jens Nilsson, Julia Reda, Adam Szejnfeld, Lambert van Nistelrooij, Josef Weidenholzer, Kerstin Westphal

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Andrea Bocskor, Roger Helmer, György Hölvényi, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Emilian Pavel

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

7.5.2015

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

42

13

4

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Bendt Bendtsen, David Borrelli, Gianluca Buonanno, Reinhard Bütikofer, Jerzy Buzek, Soledad Cabezón Ruiz, Philippe De Backer, Christian Ehler, Adam Gierek, Hans-Olaf Henkel, Kaja Kallas, Barbara Kappel, Krišjānis Kariņš, Seán Kelly, Jeppe Kofod, Janusz Lewandowski, Ernest Maragall, Edouard Martin, Angelika Mlinar, Nadine Morano, Angelika Niebler, Morten Helveg Petersen, Miroslav Poche, Miloslav Ransdorf, Herbert Reul, Paul Rübig, Algirdas Saudargas, Jean-Luc Schaffhauser, Neoklis Sylikiotis, Dario Tamburrano, Evžen Tošenovský, Claude Turmes, Vladimir Urutchev, Adina-Ioana Vălean, Kathleen Van Brempt, Henna Virkkunen, Martina Werner, Hermann Winkler, Anna Záborská, Flavio Zanonato

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Miriam Dalli, Cornelia Ernst, Eugen Freund, Francesc Gambús, Benedek Jávor, Olle Ludvigsson, Svetoslav Hristov Malinov, Vladimír Maňka, Marian-Jean Marinescu, Luděk Niedermayer, Piernicola Pedicini, Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, Sofia Sakorafa, Paul Tang, Indrek Tarand, Cora van Nieuwenhuizen

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Daniela Aiuto, Fernando Maura Barandiarán, Claudia Tapardel