Resoconto: 12-12-96(2)
Riposo settimanale .
Riposo settimanale
L'Aula ha invitato gli Stati membri ed i rappresentati delle forze sociali a tenere debitamente conto delle tradizioni e dei bisogni culturali, sociali, religiosi e familiari dei lavoratori,
riconoscendo alla domenica un carattere speciale come giorno di riposo, in quanto normalmente tutti i membri della famiglia sono liberi da impegni in quel giorno.
Nel riaffermare il diritto dei lavoratori al riposo settimanale il Parlamento europeo ha ricordato che, in una società multiculturale, ci sono anche delle comunità religiose che possono
preferire un altro giorno della settimana, invitando gli Stati membri a riconoscere e soddisfare tale eventuale necessità.
Situazione in Bielorussia .
Situazione in Bielorussia
Considerando che durante la presidenza di Loukachenko le riforme economiche e democratiche in Bielorussia si sono completamente arrestate, l'Aula ha espresso una viva condanna per i persistenti sforzi del presidente Loukachenko tendenti a creare un regime autoritario ed autocratico.
Il Parlamento europeo ha confermato la sua decisione di interrompere il processo di ratifica
dell'accordo di partenariato e di cooperazione tra l'Unione e la Bielorussia e di sospendere
tutti i programmi di aiuto, ad eccezione del programma TACIS per lo sviluppo democratico,
fino a quando le autorità Bielorusse non avranno chiaramente indicato la loro intenzione di
rispettare pienamente i diritti democratici ed i diritti fondamentali dell'uomo.
Diritti dell'uomo .
Diritti dell'uomo
Honduras
L'Aula ha invitato il governo dell'Honduras ad intensificare i propri sforzi al fine di risolvere
definitivimente il problema dei minori che in tale paese, se condannati per atti criminali,
vengono detenuti insieme agli adulti e non in case di reclusione apposite.
Il Parlamento ha chiesto ai governi degli Stati membri ed alle autorità comunitarie di sostenere gli sforzi dell'Honduras, delle organizzazioni non governative e delle associazioni che
si occupano della protezione dei ragazzi di strada.
Sebbene alcuni passi avanti siano stati compiuti dalle autorità honduregne in questo settore - ha dichiarato Luisa Todini (UPE) - è necessario che vengano dati segni più concreti in
favore dei fanciulli carcerati e si verifichi se essi siano stati o meno liberati e se sono stati
fatti gli sforzi necessari per garantirne la tutela psicofisica.
Romania
Considerando che molti bambini rumeni vivono attualmente al di sotto della soglia di
povertà, e che un gran numero di essi è costretto a passare l'intera esistenza nelle strade,
l'Aula ha invitato l'Esecutivo, il Consiglio e gli Stati membri ad adottare e mettere in opera,
in cooperazione col governo rumeno, un programma congiunto per la protezione dei minori
in Romania, affrontando gli sforzi finanziari necessari affinchè tale programma sia attivato
al più presto possibile.
Turchia
Colpito per la gravità degli attacchi contro i mezzi di comunicazione in Turchia attraverso
soprattutto l'imprigionamento, la sparizione o l'assassinio di numerosi giornalisti turchi, gli
attentati dinamitardi contro le redazioni dei giornali e la persecuzione politica contro taluni
editori, il Parlamento europeo ha espresso la sua ferma opposizione a tale tentativi di limitare la libertà di stampa in Turchia, ricordando al governo di tale paese che le sue relazioni
con l'Unione europea potrebbero essere pregiudicate da qualsiasi legge o provvedimento
che impedisca il libero esercizio delle attività dei mezzi di informazione.
Croazia
L'Aula ha vivamente deplorato gli avvenimenti concernenti "Radio 101" - una delle più
antiche emittenti radiofoniche indipendenti della Croazia - a cui il Consiglio croato delle
telecomunicazioni ha negato la concessione di una frequenza, consentendo solo sotto la
pressione delle dimostrazioni di massa la temporanea ripresa di alcune trasmissioni.
Il Parlamento europeo ha dunque invitato le autorità croate ad applicare gli indirizzi di
massima accettati a livello internazionale ai fini dell'assegnazione delle frequenze alle
emittenti private, a garantire lo sviluppo di mass-media pluralistici e, in particolare, ad
adottare misure volte a diversificare la produzione di trasmissioni radiofoniche e televisive.
Spalato Bellerè (NI) ha manifestato la propria solidarietà ai giornalisti che lottano contro
l'arroganza del potere ed ha denunciato il fatto che il diritto all'informazione e alla sua
diffusione sia ancora negato in uno Stato con cui l'Unione ha rapporti economici e che è
membro del Consiglio d'Europa. Di fronte al mancato rispetto delle minoranze - esempio è
la difficoltà che la consistente minoranza italiana della Dieta dell'Istria incontra nel fare
riconoscere e nel difendere la propria identità - è chiaro che la Croazia deve ancora percorrere un lungo cammino prima di diventare un paese democratico.
Slovacchia
Il Parlamento europeo ha espresso la propria preoccupazione per la situazione del parlamentare slovacco Frantisek Gaulidier che ha lasciato il 4 novembre 1996 il Movimento per
una Slovacchia democratica (HZDS) attualmente al potere. Gaulidier è poi stato rimosso
del suo incarico parlamentare il 4 dicembre 1996, attraverso una votazione tenutasi in
assenza dei deputati dell'opposizione, astenutisi dal partecipare per protesta, e due giorni
dopo una bomba ha demolito la facciata della sua abitazione.
L'Aula ha esortato il Parlamento slovacco a riesaminare la propria posizione riguardo la
rimozione dall'incarico di Gauldier, invitando le autorità slovacche a svolgere un'attenta
inchiesta sull'esplosione della bomba presso la sua abitazione ed ha rammentato al governo slovacco che il rispetto dei principi democratici fondamentali, tra cui il libero esercizio
del mandato parlamentare, è una condizione per avviare e sviluppare la cooperazione con
l'Unione europ
ea.
Situazione in Algeria .
Situazione in Algeria
Deplorando l'assenza di un autentico processo di dialogo democratico in Algeria che
consenta di trovare una soluzione pacifica e politica alla crisi che investe il paese, l'Aula ha
condannato con estrema fermezza tutti gli atti terroristici perpetrati in Algeria e i massacri
di cui essi sono causa ritenendo, tuttavia, che la risposta dello Stato non debba limitarsi
allo "sradicamento" del terrorismo attraverso la legge e l'ordine ma debba anche prevedere
iniziative politiche volte all'instaurazione di un reale pluralismo democratico.
Il Parlamento europeo ha invitato le autorità algerine a lanciare un'iniziativa di dialogo tra
tutti i membri della società civile algerina al fine di conseguire un consenso su una vera
riforma democratica del paese e di mettere fine all'aggravarsi della violenza terrorista, ed
ha chiesto alla Commissione di prendere in considerazione, come elemento essenziale, lo
sviluppo della democratizzazione e del rispetto dei diritti dell'uomo nel quadro dei negoziati
per il nuovo accordo euromediterraneo di associazione con l'Algeria.
Il dramma dello Zaire .
Il dramma dello Zaire
Temendo per la sorte di centinaia di miliaia di rifugiati e profughi tuttora sparsi in tutto il
terrritorio dello Zaire orientale, che vivono sotto la minaccia dei combattimenti in corso,
della denutrizione e delle malattie e sono tagliati fuori da ogni soccorso umanitario, l'Aula
ha denunciato l'ampiezza degli scontri nonché l'assenza di iniziative politiche volte a promuovere una soluzione pacifica del conflitto.
Il Parlamento ritiene inammissibile che sia stato impedito l'invio di una forza internazionale
con lo scopo di portare un aiuto umanitario ai profughi e ribadisce la propria convinzione
che solo attraverso lo spiegamento di detta forza sarà possibile inviare aiuti umanitari nello
Zaire orientale e agevolare il ritorno volontario dei rifugiati superstiti e degli sfollati nei loro
paesi di origine.
Secondo l'Assemblea la situazione di stallo nello Zaire orientale costituisce un ulteriore
prova della mancanza di volontà politica, sia degli Stati membri del Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite, che sembra incapace di adottare una qualunque misura operativa, sia
dell'Unione europea, che denota mancanza di iniziativa e di un approccio globale. Pertanto
l'Aula ha esortato l'Unione europea a porre in essere senza ulteriori indugi l'azione congiunta approvata dal Consiglio il 22 novembre 1996, in applicazione della risoluzione del
Consiglio di sicurezza sull'invio di una forza multinazionale nello Zaire orientale.
Monica Baldi (UPE) ha ribadito la necessità di un intervento integrato UE-ONU-OUA nella
regione dei Grandi laghi e di fornire aiuti alle popolazioni vittime del conflitto, senza discriminazioni nè interruzioni. L'oratrice ha poi sollecitato il rapido espletamento delle procedure giudiziarie che dovranno portare alla punizione dei colpevoli del genocidio del '94 e dei
più recenti massacri ed ha sollecitato i colleghi ad impegnarsi a fondo nella ricerca di una
soluzione alla crisi anche attraverso la convocazione di una conferenza che metta attorno
al tavolo tutte le parti in causa.
Gianfranco Dell'Alba (ARE) ha ringraziato la commissaria Emma Bonino per l'impegno
profuso nella ricerca di una soluzione per la crisi nella regione dei Grandi laghi ed ha deplorato che la decisione politica di inviare in tale zona un contingente internazionale non sia
stata ancora attuata. Egli ha infine auspicato che il Vertice europeo di Dublino affronti il
problema dello Zaire.
Gli altri documenti approvati .
Gli altri documenti approvati
L'Assemblea ha adottato, con alcuni emendamenti, le seguenti relazioni: Rehder sulle
strategie agricole in previsione dell'ampliamento ai PECO, Beres sulle telecomunicazioni,
De Brémond sui servizi postali, Lalumière sui diritti dell'uomo, Zimmermann sulla protezione dei minori, Carlo Casini sulle adozioni e Kokkola sulle paludi.
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