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Interrogazione parlamentare - E-2744/2008(ASW)Interrogazione parlamentare
E-2744/2008(ASW)

Risposta data da Jacques Barrot a nome della Commissione
Interrogazioni scritte : E-2744/08 , E-3106/08

8.7.2008

La Commissione ignora a quale documento faccia riferimento l'onorevole parlamentare quando menziona una «nota all'interno della Costituzione europea». Potrebbe tuttavia trattarsi, eventualmente, delle «Spiegazioni relative alla Carta dei diritti fondamentali» che figurano in allegato a quest'ultima[1]. Tali spiegazioni sono state inizialmente definite sotto la responsabilità del praesidium della Convenzione, che ha redatto la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione nel 2000.

Per quanto riguarda l'articolo 2 della Carta, «Diritto alla vita», le spiegazioni citano in particolare l'articolo 2, paragrafo 2, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), che stabilisce che «la morte non si considera cagionata in violazione del presente articolo se è il risultato di un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario: a) per garantire la difesa di ogni persona contro la violenza illegale; b) per eseguire un arresto regolare o per impedire l’evasione di una persona regolarmente detenuta; c) per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o un’insurrezione».

Le spiegazioni citano altresì l'articolo 2 del protocollo n. 6 allegato alla CEDU, che stabilisce che «uno Stato può prevedere nella propria legislazione la pena di morte per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra; tale pena sarà applicata solo nei casi previsti da tale legislazione e conformemente alle sue disposizioni».

Né tali riferimenti nelle spiegazioni relative alla Carta, né, d'altronde, l'articolo 2 hanno per effetto di permettere la reintroduzione della pena di morte.

Bisogna osservare che il protocollo n. 13 alla CEDU mira per l'appunto ad abolire la pena di morte in ogni circostanza, anche per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra. Tale protocollo è stato firmato il 5 maggio 2002 e ratificato finora da 40 paesi. Tra gli Stati membri, la Spagna, l'Italia, la Lettonia e la Polonia non l'hanno ancora ratificato.