Patto dei sindaci
19.2.2016
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001484-16
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Dario Tamburrano (EFDD) , Laura Agea (EFDD) , Isabella Adinolfi (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD)
La città di Roma nel 2013 ha approvato[1] e inviato il Piano d'azione per l'energia sostenibile (PAES) nell'ambito del Patto dei sindaci per l'energia e per il clima promosso dall'UE. Risulta che il Centro comune di ricerca della Commissione stia tuttora esaminando il PAES di Roma, e che non siano state inviate neanche richieste di chiarimenti[2] anche se «i tempi previsti per l'analisi del PAES sono tra sei e nove mesi»[3]
Fra i PAES inviati nel 2013 risultano: 384 in attesa (Roma compresa); 565 accettati; 4 richieste di chiarimenti. Fra quelli del 2014: 491 in attesa, 288 accettati, 5 richieste di chiarimenti e fra quelli inviati nel 2015: 466 in attesa, 274 accettati, 5 richieste di chiarimenti.
I finanziamenti UE sono importantissimi sia per il clima sia perché rappresentano una delle pochissime risorse per i Comuni stritolati dal «patto di stabilità e crescita».
Può la Commissione precisare:
- —quale logica presiede alle differenti celerità nell'esame dei PAES;
- —perché quello di Roma giace dal 2013;
- —se i PAES da anni in attesa sono stati in realtà respinti, perché i Comuni non vengono informati delle bocciature e delle relative motivazioni?