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Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 16 novembre 2000 - Strasburgo Edizione GU

Accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione
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  Turco (TDI). - Signor Presidente, nel ringraziare, a nome dei deputati della Lista Bonino, il relatore Cashman per l'ottimo lavoro che, a nostro avviso, ha compiuto, voglio, prima di sottolineare la nostra preoccupazione su alcuni aspetti, dire che il diritto di accesso all'informazione dovrebbe essere riconosciuto come un diritto civile e politico. Per esercitare questo diritto civile e politico oggi c'è Internet, una parola che all'interno delle Istituzioni europee suona strana e che, anche se si sta incominciando ad usare, non viene usato in tutta la sua potenzialità. Internet è un mezzo straordinario, ed oggi è sicuramente il mezzo più semplice, più economico e più facilmente accessibile. In questo senso voteremo a favore degli emendamenti che ne promuovono l'utilizzo.

In merito alle preoccupazioni: la prima è relativa ai settori della politica estera e di sicurezza comune, ma anche della giustizia e degli affari interni. In questi settori, l'accesso ai documenti non è garantito ed è negato non solo ai cittadini ma perfino al Parlamento europeo che, d'altra parte, non viene neppure formalmente informato né consultato su documenti fondamentali.

La seconda preoccupazione è dovuta alla segretezza dietro la quale il Consiglio si nasconde per prendere decisioni legislative. Ai cittadini e ai parlamentari oggi è negato il diritto di conoscere la posizione ed il voto delle delegazioni nazionali in seno al Consiglio e, se il Consiglio oggi è un organo colegislatore, una sorta di prima Camera con potere legislativo, è logico che i voti ed i lavori del Consiglio debbano essere pubblici. I cittadini devono poter sapere come il proprio governo ha votato su questioni di estrema importanza.

La terza preoccupazione riguarda il limitato accesso alle prove di esame relative ai concorsi di assunzione da parte dell'Unione. Vi è infatti una zona d'ombra che genera casi di discriminazione e di cattiva amministrazione. Questi casi poi si riflettono direttamente sulla qualità del lavoro prodotto dalle Istituzioni.

Noi deputati della Lista Bonino riteniamo, allo stesso tempo, che non ci si debba sbilanciare imponendo un'iperregolamentazione che introduca un accesso indiscriminato a informazioni o a opinioni che non hanno alcuna valenza di decisione. Il nostro voto sarà quindi attento a trovare un giusto equilibrio tra questi due estremi.

 
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