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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 9 aprile 2003 - Strasburgo Edizione GU

Tessuti e cellule d’origine umana
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  Montfort (NI). – (FR) Signor Presidente, signor Commissario, vorrei anch’io ringraziare il relatore, onorevole Liese, per l’ottimo lavoro di informazione e analisi, svolto in collaborazione con tutti i suoi colleghi, ma anche con esperti di altissimo livello. La terapia cellulare e l’innesto di tessuti offrono la speranza di trattare malattie incurabili, che procurano sofferenze e preoccupazione a moltissime persone. Tuttavia, la conoscenza approfondita di tali tecniche non è di per sé sufficiente a rispondere alle aspettative delle persone malate. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno della direttiva proposta, il cui obiettivo è di predisporre un quadro normativo in materia di sicurezza e di qualità per tessuti e cellule di origine umana.

Per quanto riguarda la donazione volontaria e gratuita e l’anonimato del donatore, ai sensi del Trattato europeo la direttiva non può imporre obblighi agli Stati membri, ma solo formulare raccomandazioni. La donazione dev’essere gratuita. Come si può immaginare un commercio di prodotti di origine umana? Salvare una vita è un atto disinteressato, che si compie senza aspirare a una ricompensa. La donazione deve anche essere volontaria e quindi comporta l’obbligo del consenso informato e scritto da parte del donatore in vita. Questo è il motivo per cui è indispensabile informare le nostre società sulla validità di tali trattamenti e sulle responsabilità di ciascuno di noi, in uno spirito di solidarietà, perché in questo modo si può migliorare la salute di migliaia di esseri umani.

I cittadini dei nostri paesi non sono abbastanza informati dei benefici della donazione di tessuti e cellule di origine umana. Quante vite sono state salvate, quanti pazienti sono stati curati, grazie al trapianto di midollo osseo? La direttiva dev’essere accompagnata da informazioni molto più dettagliate. Tali informazioni devono essere più attendibili e basarsi su autentici studi scientifici. Per esempio, quante volte ci è stato detto che le cellule staminali embrionali possono trattare malattie incurabili, mentre finora non è stato pubblicato alcun dato che lo dimostri? Sarebbe errato affermare che vietare l’uso di cellule embrionali impedisce di salvare vite umane. Esistono alternative, in particolare le tecniche che utilizzano cellule staminali adulte. Inoltre, questa osservazione ci induce a chiederci esattamente quali cellule siano contemplate dalla direttiva proposta.

Intendo sostenere la posizione del governo francese su tre punti. Ai sensi dell’articolo 152, paragrafo 4, del Trattato, non spetta a noi disciplinare l’uso di cellule di qualsiasi tipo specifico, come le cellule germinali o le cellule embrionali. Ciò rientra nelle competenze dei governi nazionali, così come le questioni di ordine etico riguardanti gli embrioni. Infine, i gameti sono esclusi dal campo di applicazione della direttiva. Voterò a favore della relazione, ma continuerò a prestare grande attenzione al rispetto della dignità del donatore e del ricevente.

 
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