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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 2 luglio 2003 - Strasburgo Edizione GU

Programma di attività della Presidenza italiana
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  Cossutta (GUE/NGL). – Signor Presidente, l’Italia, che tanto tempo fa è stata tra i fondatori della Comunità europea, ha oggi il grande compito di portare compiutamente l’Europa al suo storico allargamento continentale e al varo della sua prima Carta costituzionale. Questo è il nostro augurio ed è anche il nostro impegno ma, francamente, è un male per l’Italia e per l’Europa che la persona che dovrà rappresentarci in questo semestre sia Silvio Berlusconi. Tutta l’Europa sa che nella sua persona si esprime un’anomalia unica al mondo. Su di lui e sul suo operato pesa un macigno immenso per il conflitto permanente fra i suoi interessi personali e quelli della collettività italiana ed europea. E’ l’uomo più ricco d’Italia, la sua immensa potenza economica e i suoi affari privati, presenti in ogni campo, confliggono con le leggi, le norme, i postulati stessi dello Stato; confliggono con la giustizia, ed è la verità. E’ motivo tristissimo per l’Italia e per l’Europa dover leggere sui quotidiani più illustri di ogni paese giudizi feroci su di lui. Li avete letti tutti, colleghi; non li ripeto: sono giudizi severi, ma sono veri.

E’ per tutti noi motivo di fortissima preoccupazione vedere alla testa del Consiglio chi, durante la guerra in Iraq, ha operato non per unire ma per dividere l’Europa, schierandosi in contrasto con i sentimenti espressi dalla stragrande maggioranza del popolo europeo e collocandosi, oggi come ieri, su posizioni subalterne rispetto agli Stati Uniti d’America; chi, sulle questioni internazionali, agisce al di fuori della prevalente linea europea, per esempio a proposito dei rapporti con Israele e con la Palestina, o della situazione drammatica dell’immigrazione; chi, per quanto riguarda le vicende economiche e sociali, a partire dall’attacco alle pensioni, ha sposato una linea iperliberista, profondamente antipopolare.

Berlusconi è la destra, è la peggiore destra europea, la più pericolosa, e dunque io non mi faccio nessuna illusione. Francamente prevedo che la gestione Berlusconi si rivelerà del tutto fallimentare. Auspico che per lo meno si riesca, nell’interesse dell’Europa e della mia patria italiana, a ridurne al minimo i danni e, sia ben chiaro, per questo noi opereremo decisamente con limpido senso di responsabilità nazionale e convinto spirito europeo e, appunto per questo, in opposizione a lui e alla sua politica.

 
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