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Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 14 febbraio 2006 - Strasburgo Edizione GU

Servizi nel mercato interno (seguito della discussione)
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  Bronisław Geremek (ALDE).(PL) Signor Presidente, ogni tanto una delle decine di decisioni prese dal Parlamento europeo appare vitale per il futuro dell’Unione europea.

E questo vale per la direttiva servizi. E’ stata concepita come uno strumento per attuare i principi delle quattro libertà fondamentali. Dovrebbe garantire l’assenza di discriminazioni in merito alla prestazione di servizi ovunque nell’Unione europea. L’origine nazionale sarà irrilevante, e i cittadini dei vecchi e nuovi Stati membri saranno trattati secondo gli stessi principi. L’attuazione della direttiva promuoverà la crescita economica e favorirà la diffusione del modello sociale europeo. L’attuazione della libertà economica rafforza la dimensione sociale dell’Europa invece di indebolirla.

Le soluzioni di compromesso costituiscono chiaramente una parte essenziale del lavoro del Parlamento. E lo sono anche in questo caso. Dovremmo impegnarci in vista del compromesso nonostante i nostri pareri divergenti. Tuttavia, ci sono limiti oltre i quali la direttiva servizi perderebbe senso.

Credo che sia razionale non consegnare passivamente al mercantilismo i settori in cui la logica di mercato non funziona. Credo anche che la dichiarazione secondo cui la direttiva non riguarda il diritto del lavoro sia giustificata. Non vedo tuttavia alcun motivo per prevedere deroghe al campo di applicazione della direttiva, quando non sono giustificate e non hanno una chiara base giuridica. Mi sembra che in tematiche di tale importanza strategica, una legislazione chiara sia fondamentale. Gli spettri di Frankenstein e dell’idraulico polacco dovrebbero scomparire dalla coscienza europea ed essere sostituiti da fiducia, libertà e solidarietà.

(Applausi)

 
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