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Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 4 luglio 2006 - Strasburgo Edizione GU

Condanna del regime di Franco in Spagna in occasione del settantesimo anniversario del colpo di Stato - (Dichiarazioni del Presidente e dei gruppi politici)
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  Maciej Marian Giertych (NI). – (PL) Signor Presidente, se oggi, nell’Europa centrale e occidentale regnano la democrazia, le libertà civili, la proprietà privata e la tolleranza, lo si deve al fatto che il comunismo non è riuscito a prendere piede nel nostro continente, anche se avrebbe potuto. Nell’Europa orientale venne eretta una barriera contro il comunismo con la vittoriosa battaglia che i polacchi condussero contro i bolscevichi nel 1920 e grazie alla decisiva resistenza della Polonia cattolica contro la dominazione sovietica forzata.

Il fatto che in Occidente il comunismo non sia riuscito ad attecchire è ampiamente dovuto alla vittoriosa guerra civile combattuta dalla Spagna tradizionale contro i governi comunisti. Pur essendo giunta democraticamente al potere, la sinistra spagnola tenne un comportamento analogo a quello della sinistra della Russia bolscevica, il cui principale bersaglio era la Chiesa. Vennero uccisi quasi 7 000 sacerdoti. Le chiese vennero profanate, mentre i proiettili trafissero le statue sacre e i crocifissi posti sul ciglio delle strade. Le forze tradizionali risposero immediatamente all’attacco sferrato alla Spagna cattolica.

Le brigate internazionali, organizzate dalla Russia bolscevica, corsero in aiuto della Spagna comunista. Secondo l’usanza comunista, queste brigate erano interamente controllate dalle cellule del partito comunista e dai suoi servizi segreti, come lo era l’intero regime repubblicano. Grazie alla destra spagnola, all’esercito spagnolo, ai suoi leader e grazie al generale Francisco Franco in particolare, l’attacco comunista alla Spagna cattolica venne scongiurato. Allo stesso modo, venne arrestato anche il tentativo di diffondere la piaga comunista ad altri paesi.

La presenza di figure quali Franco, Salazar o De Valera nella politica europea permise all’Europa di preservare i suoi valori tradizionali. Oggi sentiamo la mancanza di simili statisti. Attualmente assistiamo con un certo rammarico al fenomeno del revisionismo storico, che getta cattiva luce su tutto ciò che è tradizionale e cattolico tessendo invece le lodi di tutto ciò che è laico e socialista. Non dimentichiamo che anche le radici del nazismo in Germania e del fascismo in Italia affondavano nel socialismo e nell’ateismo.

Il potere esercitato dal blocco socialista e anticattolico in quest’Aula suscita grande preoccupazione. Abbiamo avuto una chiara dimostrazione di questo potere durante le votazioni del mese scorso sui testi riguardanti la tolleranza e il settimo programma quadro. L’Europa cristiana sta perdendo la battaglia conto un’Europa socialista e atea. Questa situazione deve cambiare!

(Proteste)

 
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