Presidente. L’ordine del giorno reca la relazione (A6-0251/2006), presentata dall’onorevole Schlyter a nome della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle restrizioni in materia di immissione sul mercato e di uso dei perfluorottano sulfonati (modifica della direttiva 76/769/CEE) [COM(2005)0618 C6-0418/2005 2005/0244(COD)].
Günter Verheugen, Vicepresidente della Commissione. – (DE) Signor Presidente, onorevoli deputati, vorrei innanzi tutto ringraziare il relatore, onorevole Schlyter, per il duro lavoro svolto su questa proposta, che ha permesso di raggiungere un accordo con il Consiglio in prima lettura.
Questa è una direttiva importante. Riguarda le restrizioni all’immissione sul mercato e all’uso dei perfluorottano sulfonati (PFOS) e di sostanze di tipo PFOS. Queste sostanze, che sono persistenti, bioaccumulative e tossiche, possono potenzialmente esporre a rischi inaccettabili la salute umana e lo stato dell’ambiente.
La direttiva proposta si basa su specifiche valutazioni dei rischi e valutazioni d’impatto di possibili misure, tenendo conto delle approfondite discussioni svolte con tutte le parti interessate. In linea di principio la direttiva vieta, con deroghe molto limitate, l’immissione sul mercato e l’uso dei perfluorottano sulfonati e delle sostanze di tipo PFOS. Sono previste deroghe per applicazioni essenziali che utilizzano tali sostanze in piccole quantità, in quanto il comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali della Commissione ritiene che in questo caso i rischi posti non siano inaccettabili.
Le applicazioni su vasta scala – ad esempio nel campo dei tessuti e dei tappeti – sono già state abbandonate dall’industria, e questa direttiva ne impedirà in maniera affidabile la reintroduzione.
La direttiva proposta non garantirà solo la protezione della salute umana e dell’ambiente, ma contribuirà anche a rafforzare il mercato interno, poiché introdurrà norme armonizzate a livello comunitario per l’immissione sul mercato e l’uso dei perfluorottano sulfonati e delle sostanze di tipo PFOS.
Per quanto riguarda le deroghe contenute nella proposta, convengo che si debba continuare a permettere l’uso dei perfluorottano sulfonati e delle sostanze di tipo PFOS nei fotoresist e nei materiali fotografici, nel caso di cromatura con cromo esavalente e altri metalli, e nei fluidi idraulici, in quanto i rischi che tali applicazioni comportano sono accettabili in assenza di alternative equivalenti e di prove che dimostrino la maggiore affidabilità dei profili tossicologici delle alternative.
Quanto alle schiume antincendio, convengo che si debbano vietare l’immissione sul mercato e l’uso di nuove schiume e che venga concesso un periodo di 54 mesi affinché sia possibile continuare a utilizzare le riserve esistenti.
D’altra parte, però, al momento non sono disposto a sostenere l’estensione delle restrizioni previste ad altri composti alchilici perfluorurati quali il PFOA; si tratterebbe infatti di una misura prematura, data l’assenza di una valutazione dei rischi completa e di dati sufficienti sugli utilizzi e le alternative attualmente disponibili. Potremo però ritornare sull’argomento.
Per concludere, vorrei dire che il processo di trasformazione ha tratto grandi benefici dalla stretta collaborazione tra Parlamento, Consiglio e Commissione. La Commissione può pertanto accogliere tutti gli emendamenti di compromesso proposti dal relatore, onorevole Schlyter.
Carl Schlyter (Verts/ALE), relatore. – (SV) Signor Presidente, vorrei iniziare ringraziando tutti i relatori ombra per la valida e costruttiva collaborazione, grazie alla quale è stato possibile giungere a una soluzione in prima lettura con il Consiglio, che a sua volta ha svolto un ottimo lavoro sulla questione.
Questa soluzione migliora la proposta originale della Commissione, e sono lieto di constatare che ora anche l’Esecutivo è favorevole al compromesso. I perfluorottano sulfonati e le sostanze di tipo PFOS hanno un alto contenuto di fluoro e sono estremamente difficili da distruggere. Hanno inoltre un’elevata tendenza al bioaccumulo. Ci siamo resi conto che i composti clororganici sono velenosi e provocano danni all’ambiente e abbiamo osservato che i composti bromorganici sono pericolosi. I prodotti ignifughi sono più pericolosi degli incendi che hanno il compito di prevenire.
Veniamo ora ai composti fluororganici. Sono estremamente stabili e il legame fluoro-carbonio è il più forte della chimica organica. I PFOS sono divenuti una sostanza chimica molto ricercata grazie a proprietà quali la stabilità e l’attività di superficie. Come ha rilevato il Commissario, i perfluorottano sulfonati sono stati utilizzati per molti anni nel trattamento di superficie dei prodotti chimici e tessili. L’azienda leader nella produzione di queste sostanze si è resa conto dei rischi esistenti per i suoi lavoratori e per i consumatori dei suoi prodotti. Dopo aver rilevato la presenza di livelli elevati di questa sostanza chimica nell’organismo dei suoi dipendenti, ha deciso di ritirare dal commercio il prodotto PFOS Scotchguard.
Con questa proposta la Commissione intendeva impedire la reintroduzione dei PFOS, ma il compromesso va oltre. Disponiamo ora di regolamenti più severi per quanto riguarda le concentrazioni e fissiamo allo 0,005 per cento la soglia per i preparati. Si tratta di una misura ragionevole, poiché le stesse proprietà di cui sono dotati come agenti di superficie indicano che i PFOS sono utilizzati in piccole concentrazioni. Se avessimo fissato la soglia allo 0,1 per cento, il rischio che molte altre applicazioni scivolassero attraverso le maglie della rete legislativa sarebbe stato maggiore. La definizione delle superfici a 1 microgrammo per metro quadrato è finalizzata al raggiungimento dello stesso obiettivo.
Conformemente al compromesso raggiunto con il Consiglio, i PFOS sono vietati anche nelle schiume antincendio. E’ assolutamente logico che sia così. Sul mercato esistono già alternative che non contengono composti fluororganici. E’ altresì opportuno eliminare gradualmente le riserve esistenti e, nel compromesso, il Parlamento ha esteso questa fase di eliminazione progressiva a 54 mesi. Tutti hanno interesse ad accelerare l’eliminazione graduale di queste sostanze. L’incendio da combustibile verificatosi nel Regno Unito, in seguito al quale milioni di litri d’acqua sono risultati inquinati dai PFOS, ha dimostrato quanto sia costoso utilizzare queste sostanze. L’unico modo di distruggere i perfluorottano sulfonati è la combustione ad alta temperatura. Ognuno può capire da sé quanto lavoro comporti bruciare milioni di litri d’acqua a temperature elevate.
La cromatura è l’altra grande area in questione. In quest’ambito, la proposta limita l’uso della cromatura rigida non decorativa che utilizza il cromo esavalente come agente del processo. Questa deroga, inoltre, va rivista dopo un inventario degli usi essenziali esistenti, che gli Stati membri dovranno preparare nell’arco di due anni. Anche in quest’area esistono alternative, quali sistemi chiusi e più grandi, una migliore ventilazione e in futuro, spero, anche altri processi. Per quanto riguarda altre deroghe quali i processi fotolitografici, i rivestimenti antiriflesso e i trattamenti industriali per le pellicole fotografiche, si tratta di quantità molto ridotte. Ciononostante, anche queste deroghe decadranno quando esisteranno alternative valide a livello tecnico e finanziario.
Vorrei inoltre parlare dell’acido perfluoroctanoico (PFOA), che riguarda gli acidi e i sali dello stesso gruppo di sostanze. In Germania, molte persone della regione della Ruhr sanno cosa significhi dover fare i conti con l’acqua inquinata. Ora la gente deve rifornirsi di acqua potabile dalle autocisterne, soluzione costosa e insostenibile. Possiamo cercare di eliminare l’uso di questi inquinanti tramite il codicillo che è stato aggiunto al compromesso sul PFOA, secondo cui la Commissione ha il compito di analizzare le alternative e fare costantemente il punto dei progressi realizzati a tale proposito. Quando esisteranno alternative affidabili, sostituiranno il PFOA. Credo che al riguardo stiamo precorrendo i tempi. Dobbiamo affrontare il problema perché la prossima grande questione ambientale potrebbe essere la chimica fluororganica nelle sue varie forme. Si tratta di un primo passo per proteggere i cittadini e l’ambiente da molte di queste sostanze.
Vorrei altresì rilevare che si tratta di un accordo in prima lettura e che, se ora il Parlamento sostenesse il compromesso, il Consiglio farebbe altrettanto e noi potremmo essere pronti prima dell’entrata in vigore di REACH. Questo accordo costituirebbe dunque un allegato a REACH. Se domani non riusciremo a pronunciarci a favore di tale accordo, la proposta semplicemente decadrà e REACH avrà la meglio.
Avril Doyle, a nome del gruppo PPE-DE. – (EN) Signor Presidente, mi auguro che sia possibile raggiungere un accordo in prima lettura. Vorrei ringraziare il relatore, onorevole Schlyter, per l’ottima collaborazione prestata durante il lavoro svolto su questa relazione. Ho appreso con piacere che la Commissione condivide tutti gli emendamenti di compromesso presentati dal nostro relatore; questa è davvero una notizia incoraggiante in vista di un accordo in prima lettura.
I perfluorottano sulfonati (PFOS) sono composti clorurati che trovano numerose applicazioni nei prodotti al consumo quali i tessuti e la carta, sono noti, tra l’altro, per le loro proprietà repellenti e vengono utilizzati quotidianamente in molti prodotti al consumo. I perfluorottano sulfonati trovano anche alcune specifiche applicazioni industriali in prodotti di grande diffusione come i microchip, le schiume antincendio, la cromatura e i fluidi idraulici per l’aviazione. E’ risaputo che queste sostanze chimiche sono molte tossiche, altamente persistenti e hanno un’elevata tendenza al bioaccumulo.
Abbiamo apportato varie modifiche importanti al progetto di proposta, che garantirà una maggiore protezione per la salute umana e l’ambiente, soprattutto nell’area in cui la soglia massima per la quantità di PFOS che possono essere immessi sul mercato come sostanze o preparati è stata notevolmente ridotta rispetto alla proposta originale della Commissione.
Sono favorevole all’inclusione del PFOA – l’acido perfluoroctanoico – nell’ambito di questa direttiva. Secondo una recente inchiesta dell’OCSE, questa sostanza ha una struttura e una tossicità simili a quelle dei PFOS e va quindi eliminata gradualmente. L’industria ha volontariamente proposto di limitare l’impiego del PFOA entro il 2014, il che dimostra chiaramente che il nostro istinto ci ha giustamente portati a insistere sull’inclusione di questa sostanza nella direttiva.
Le modifiche introdotte dall’Assemblea hanno migliorato la proposta, e la relazione dell’onorevole Schlyter è equilibrata e obiettiva. La relazione riconosce che sono necessarie deroghe limitate per usi specifici nel caso di applicazioni cruciali di sostanze per cui attualmente non esistono alternative; i PFOS, ad esempio, sono indispensabili in quantità minime nel settore dei semiconduttori e nei fluidi idraulici per l’aviazione. Il fatto che la loro graduale eliminazione verrà definita caso per caso, tenendo conto delle nuove informazioni sui particolari d’impiego e su processi alternativi più sicuri, è un modo costruttivo e realistico di incoraggiare le industrie interessate a cercare attivamente alternative.
In conclusione, sembra che la direttiva sarà approvata durante la Presidenza finlandese e potremo così evitare di allungare l’elenco delle sostanze contemplate dalla direttiva REACH con questi prodotti tossici.
Gyula Hegyi, a nome del gruppo PSE. – (HU) Accolgo con favore il pacchetto di compromesso elaborato dal Consiglio e dal Parlamento europeo, che per molti versi rafforza la proposta della Commissione. E’ positivo constatare la compattezza del Parlamento sulla questione del divieto o della limitazione di una sostanza pericolosa.
La salute, la tutela dell’ambiente e il desiderio di una vita sana sono molto più importanti degli interessi ristretti dell’industria. Ormai non vi sono più dubbi sul problema posto dalle sostanze chimiche. E’ necessaria una normativa più severa nel campo delle sostanze chimiche e di fatto questo è l’obiettivo di REACH, che cerca di disciplinare non solo una sostanza particolare, ma circa 30 000 composti. Per quanto riguarda la proposta odierna, è stato scientificamente dimostrato che i perfluorottano sulfonati sono sostanze pericolose. Mettono a rischio la salute umana e sono sostanze persistenti, non biodegradabili e bioaccumulative, in altre parole si insediano nelle cellule dell’organismo. Occorre quindi limitarne l’uso.
A mio avviso abbiamo ottenuto un risultato importante facendo sì che tali sostanze siano vietate in molti più ambiti rispetto a quelli contemplati nella proposta originale e che in altre aree possano rimanere in uso solo per un periodo di transizione. Nel caso di incendi pericolosi, le schiume antincendio possono ancora essere utilizzate per qualche tempo. Quando si tratta di salvare vite umane, dobbiamo ovviamente utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione. Nel lungo periodo, tuttavia, è indispensabile che i prodotti chimici siano sostituiti da sostanze non nocive per il corpo umano. Inserire il principio di sostituzione in questa direttiva è stata a mio parere una mossa molto avveduta; questo significa – come senz’altro tutti sapranno – che la sostanza chimica tossica deve essere sostituita da una sostanza diversa e innocua, e che spetta al fabbricante individuare e introdurre tale sostanza. Nel lungo periodo, pertanto, i PFOS potranno essere utilizzati solo qualora sia impossibile sostituirli e non entrino in contatto diretto con il corpo umano.
Mi auguro che chi ora si esprimerà a favore del principio di sostituzione in questa direttiva voterà a favore di questo stesso principio anche nel caso di altri composti contemplati dalla direttiva REACH.
Holger Krahmer, a nome del gruppo ALDE. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, vorrei innanzi tutto ringraziare il relatore, onorevole Schlyter, per la costruttiva collaborazione. E’ risaputo che noi due non siamo sempre dello stesso parere, ma sono lieto che domani si voti su un compromesso che permetterà di giungere a un accordo in prima lettura.
Sono altrettanto lieto che il compromesso ignori diverse richieste formulate dalla commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare quali l’inclusione affrettata del PFOA senza una previa valutazione dei rischi. Nessuno mette in discussione la tossicità dei PFOS, nemmeno l’industria. Dopo tutto, l’industria si è assunta la responsabilità di eliminare l’impiego dei PFOS in applicazioni particolarmente critiche come i prodotti al consumo.
Alcuni settori al vertice della catena del valore aggiunto, quali l’industria aerospaziale, dell’aviazione e dei semiconduttori, attualmente non possono tuttavia fare a meno di utilizzare i PFOS. Un divieto sui PFOS o una deroga volta a imporre rigidi limiti temporali impedirebbe ad alcuni settori ad alta tecnologia di pianificare la propria sicurezza. La proposta della Commissione definisce già deroghe appropriate a tal fine ed è fondamentale che queste vengano mantenute finché non verrà individuato un prodotto sostitutivo adeguato.
Il problema dei PFOS, tuttavia, non è l’impiego di tali sostanze in questi settori, ma il fatto che i perfluorottano sulfonati rimangono presenti in prodotti tessili di vecchia fabbricazione come i tappeti e l’abbigliamento e raggiungono l’ambiente tramite essi.
Vorrei formulare alcune osservazioni conclusive sulla politica comunitaria in materia di sostanze chimiche a proposito dell’imminente dibattito su REACH. La legislazione comunitaria in materia di prodotti chimici deve trovare un equilibrio tra un uso socioeconomicamente appropriato di certe sostanze ed elevati standard ambientali. Come nel caso dei perfluorottano sulfonati, si devono sempre potere contemplare eventuali deroghe qualora non esistano alternative adeguate. In ultima analisi, l’obiettivo della politica sui prodotti chimici deve essere la gestione sicura e attenta ai rischi di tali sostanze e non la politica ideologica di divieti assoluti sulle sostanze chimiche.
Mi auguro che il Commissario mantenga il proprio impegno nei confronti di una solida politica sui prodotti chimici anche in futuro.
Jens Holm, a nome del gruppo GUE/NGL. – (SV) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, stiamo per pronunciarci sulla restrizione all’uso dei pericolosi e dannosi perfluorottano sulfonati (PFOS) e sullo strettamente correlato acido perfluoroctanoico (PFOA).
Sono particolarmente soddisfatto dell’ampio consenso riscosso dall’ottimo lavoro svolto dal mio connazionale, onorevole Schlyter. Congratulazioni, Carl!
Penso che dovremo ricordare questa visione comune quando, ad autunno inoltrato, prenderemo un’altra decisione estremamente importante – sia per l’ambiente sia per la nostra salute – ossia quella relativa alla legislazione sui prodotti chimici nota come REACH. Mi auguro che in quell’occasione otterremo di nuovo un grande sostegno da ogni parte dello spettro politico, da sinistra a destra e dalla Commissione al Consiglio dei ministri.
Come si è già affermato, i PFOS sono una sostanza pericolosa. Sono bioaccumulativi, il che significa che rimangono nell’ambiente e nei nostri organismi per molto tempo. Uno studio condotto dal WWF per la rivista Nature su soggetti provenienti da 17 paesi ha evidenziato la presenza di PFOS e di altre sei sostanze perfluorinate nell’organismo dei partecipanti. E’ pertanto giunto il momento di provvedere a una restrizione. Sono quindi lieto che l’onorevole Schlyter e la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, con un approccio in linea di principio unanime, abbiano abbassato la soglia per la commercializzazione dei PFOS. Avrei inoltre gradito che la commissione introducesse date più specifiche per la graduale eliminazione dei PFOS dal mercato. A parte questa riserva, la relazione Schlyter è a mio avviso eccellente e il gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica attende con ansia di potersi esprimere a favore del testo in esame.
Vorrei concludere ricollegandomi all’inizio del mio intervento. E’ positivo che il Parlamento imponga restrizioni alle sostanze che sono pericolose per la salute e per l’ambiente. E’ anche assolutamente meraviglioso che tali misure godano di un sostegno tanto vasto. Mi auguro quindi che ce ne ricorderemo quando quest’autunno decideremo su REACH. Facciamo in modo che in quella occasione l’efficace legislazione sui prodotti chimici riceva un sostegno altrettanto ampio.
Peter Liese (PPE-DE). – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, vorrei associarmi anch’io ai ringraziamenti rivolti al relatore dai precedenti oratori.
Onorevoli colleghi, immaginate di essere la madre o il padre di un bambino piccolo e che l’autorità sanitaria della vostra regione vi dica che l’acqua potabile che avete bevuto per mesi, o addirittura anni, non deve più essere utilizzata per preparare il cibo di neonati e bambini a causa delle altissime concentrazioni di perfluorottano sulfonati. Immaginate di essere il sindaco di una cittadina di medie dimensioni e di dover spendere diversi milioni di euro di fondi pubblici – denaro dei contribuenti – per eliminare i PFOS dall’acqua potabile. In questo caso vi trovereste sicuramente alle prese con un grave problema.
Quanto ho appena descritto è ciò che è accaduto alcune settimane fa nel mio distretto elettorale, la Westfalia meridionale. Dobbiamo affrontare gravi problemi per quanto riguarda i PFOS e la causa non va ricercata a livello locale. Abbiamo infatti scoperto che le tracce di questo inquinamento su vasta scala portano ad altri Stati membri, probabilmente il Belgio e i Paesi Bassi.
A ben guardare, è quindi altamente probabile che il genere di problemi che devono attualmente affrontare genitori e funzionari dei governi locali della mia regione si verifichi anche in molte altre regioni d’Europa. Pertanto, ora dobbiamo individuare la causa precisa all’origine di questo problema specifico e, qualora le dichiarazioni siano state alterate illegalmente, dobbiamo fare luce sulla questione. Dobbiamo tuttavia anche affrontare il problema alla radice, poiché in questo caso la concentrazione è particolarmente elevata. Sono state trovate tracce di queste sostanze anche in Antartide e alla sorgente del Reno, dove non esiste alcun tipo di industria.
Dobbiamo esaminare molto attentamente questa situazione. Sono pertanto lieto che siamo riusciti a elaborare e migliorare la proposta della Commissione, e che abbiamo eliminato un numero di deroghe ingiustificate – come quella per le schiume antincendio, per le quali esistono alternative. Ora abbiamo raggiunto un buon compromesso e dobbiamo sostenerlo.
Marios Matsakis (ALDE). – (EN) Signor Presidente, signor Commissario, l’onorevole Schlyter merita giustamente le nostre congratulazioni per l’ottima relazione, che sostengo appieno. Probabilmente l’aspetto più importante di questa proposta legislativa è che la storia dei PFOS è purtroppo disonorevole per l’UE e la protezione internazionale dei consumatori e dobbiamo fare assolutamente in modo che non abbia mai a ripetersi. Benché fosse risaputo che i PFOS sono composti persistenti, bioaccumulativi e tossici, per decenni sono stati abbondantemente impiegati in diversi prodotti al consumo e in varie applicazioni industriali. Ne è scaturito un inquinamento irreversibile dell’ambiente e degli esseri umani e degli animali indistintamente.
Auguriamoci tutti che la direttiva in esame sia pienamente applicata il più presto possibile, ma al contempo ricordiamo anche che occorreranno normative appropriate per disciplinare le centinaia di altri composti perfluorinati che sono a loro volta molto tossici e che oggi sono più o meno liberi di avvelenarci e continueranno a farlo nel prossimo futuro.
Thomas Ulmer (PPE-DE). – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, in primo luogo vorrei rivolgere i miei sinceri ringraziamenti all’onorevole Schlyter per la sua relazione, in cui ha dato prova di grande impegno. I PFOS, idrocarburi alogenati, sono tossici per gli esseri umani, nonché cancerogeni e mutagenici.
Non esistono soglie scientifiche per questa categoria di prodotti, solo soglie empiriche. Queste sostanze non sono biodegradabili, sono liposolubili e, una volta prodotte, persistono pressoché all’infinito nell’ambiente. Inoltre, una volta assorbite dal corpo umano, l’organismo non ha praticamente alcuna possibilità di eliminarle.
E’ altamente probabile che il PFOA abbia un effetto molto simile o identico in termini medici e tossicologici, anche se l’insieme dei dati scientifici sulla questione non ha ancora fornito un valore probatorio conclusivo. Probabilmente la questione verrà affrontata nell’ambito di REACH, e il principio di sostituzione svolgerà un ruolo decisivo a tale proposito, anche se, personalmente, nutro sempre riserve in materia. Nonostante tutto il mio entusiasmo per l’economia e il valore aggiunto, come cristiano non voglio mettere il valore aggiunto sullo stesso piano della vita umana.
Sono allarmato dai valori di questi prodotti chimici che sono stati riscontrati nei pesci sia di mare sia di acqua dolce. Ora – a ragione e in maniera consapevole – stiamo andando oltre la proposta originale della Commissione e del Consiglio. La soglia è stata nettamente abbassata di almeno cento volte. Il numero di deroghe per la cromatura è stato notevolmente ridotto. Ovviamente, la deroga per le schiume antincendio è stata eliminata, poiché queste ultime possono essere rilasciate nell’ambiente in quantità infinite. E’ stata eliminata anche la deroga per i sistemi chiusi, poiché difficilmente è possibile dimostrare che sono sigillati.
Nel complesso, vorrei esprimere i miei ringraziamenti per la costruttiva collaborazione su cui ho potuto fare affidamento, e soprattutto per la velocità con cui è stata affrontata la questione, poiché siamo riusciti a raggiungere un compromesso valido in meno di tre mesi.
Günter Verheugen, Vicepresidente della Commissione. – (DE) Signor Presidente, onorevoli deputati, vorrei soffermarmi brevemente sulla questione del PFOA per poi fare una precisazione fondamentale.
Sul PFOA non è stata ancora adottata una decisione definitiva. Non è stato possibile inserire un divieto su queste sostanze nella direttiva, poiché non siamo in possesso di una valutazione dei rischi o di una valutazione d’impatto soddisfacente. Tuttavia, attualmente è in corso una valutazione internazionale dei rischi a livello di OCSE. Naturalmente, esamineremo con cura i risultati e, se del caso, formuleremo le proposte necessarie.
Vivo nello stesso Land tedesco da cui proviene l’onorevole Liese e io stesso ho seguito con grande interesse il caso da lui descritto. Tutto ciò che posso dire oggi è che, sebbene le indagini delle autorità tedesche non siano terminate, ho la netta sensazione che si tratti di un puro e semplice caso di reato ambientale. Sono state introdotte sostanze tossiche nell’ambiente violando la legge in vigore. Stabilire se queste direttive avrebbero potuto impedire quanto accaduto è un’altra questione. Tuttavia, è a mio avviso importante che l’onorevole Liese abbia fatto riferimento a questo caso, poiché si tratta dell’ennesima conferma esplicita del genere di rischi descritti.
In una società industriale moderna, è inevitabile dover convivere con determinati rischi. Dobbiamo nuovamente stabilire quali rischi riteniamo accettabili e quali no. Possiamo prendere questa decisione basandoci su diversi parametri di valutazione.
Vorrei menzionare un rischio che non accetto, e in questo caso parlo in veste di Commissario per l’industria. Non accetto le argomentazioni di chi sostiene che, in virtù degli investimenti effettuati, dobbiamo accettare il rischio che nel nostro ambiente siano presenti sostanze altamente tossiche. Non accetto le argomentazioni di chi sostiene che dobbiamo accettare tali sostanze perché generano entrate. Non accetto nemmeno la teoria – anche se così facendo non mi procuro degli amici – secondo cui dobbiamo utilizzare queste sostanze per non perdere posti di lavoro. Ritengo assolutamente fuori luogo mettere in correlazione i posti di lavoro nell’industria e l’uso di sostanze tossiche per le quali esistono alternative. In una situazione come questa, l’unica decisione può essere solo quella di proteggere incondizionatamente gli esseri umani e l’ambiente da rischi evitabili.
Questa è la linea sottesa alla mia politica, per lo meno su tutti i temi elencati. L’Assemblea potrà constatarlo quando tra non molto in plenaria discuteremo della più importante, estesa e moderna normativa in materia di prodotti chimici al mondo: REACH.