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Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 24 aprile 2007 - Strasburgo Edizione GU

Discarichi per l’esercizio 2005 (discussione)
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  Herbert Bösch (PSE).(DE) Signora Presidente, i nostri relatori si meritano vive congratulazioni, perché per i contribuenti è importante vedere che l’Assemblea svolge un lavoro di tutto rispetto quando ne va della tutela del loro denaro.

So perfettamente, e credo che questo sia ciò che l’onorevole Gräßle voleva dire, che è sempre piuttosto difficile selezionare le vere priorità quando un numero elevato di persone chiede a gran voce ciò che desidera, ma è proprio questo problema tecnico che la nostra commissione considera una sfida. Credo che il problema sia stato risolto molto bene, e continueremo a vigilare sulle questioni sollevate; vogliamo colmare le lacune nel sistema SIGC, e sono grato per il sostegno della Commissione, che ci è stato nuovamente assicurato dal Vicepresidente Kallas.

Vorremmo poterci presentare dinanzi agli elettori dicendo che la PAC è stata dichiarata sana, e molto presto potremo farlo; si sono fatti passi avanti, cosa che reputiamo molto incoraggiante.

In secondo luogo, vogliamo che gli Stati membri paghino l’80 per cento di questo bilancio di 100 miliardi di euro che vengono spesi per il loro tramite, e il fatto che oggi il Consiglio sia assente mi pare deplorevole. Loro – che attualmente sono tedeschi, mentre in altri momenti provengono da altri Stati membri: non ho intenzione di additare un singolo paese – potranno anche essere i nostri signori e padroni, ma glielo ricorderemo la prossima volta che si presenteranno agli elettori, parlando dell’inferno in cui versa Bruxelles.

Non possiamo aspettarci che i contribuenti tollerino l’assenza degli Stati membri quando si discute di questi argomenti, e aggiungerei che si può dire altrettanto della leadership dell’Assemblea, perché né il Segretario generale né il Presidente sono presenti in Aula, e lo dico, signora Vicepresidente, senza voler mettere in dubbio le sue competenze. Quel che desideriamo per il futuro è che gli Stati membri si assumano le loro responsabilità.

In conclusione, Commissario Kallas, mi ha alquanto turbato la sua dichiarazione, che mi auguro non abbia a ripetersi; la Corte dei conti, infatti, è stata creata per controllare e criticare la Commissione, e non viceversa, e si dà il caso che sia questo il modo in cui si opera in uno Stato dotato di un ordinamento democratico.

 
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