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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 6 giugno 2007 - Bruxelles Edizione GU

Statuto sociale degli artisti (discussione)
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  Eugen Mihăescu, a nome del gruppo ITS. – (FR) Signor Presidente, che cos’è un artista? Qual è il suo posto? Marginale o centrale? Parliamo di un artista famoso o sconosciuto? Sempre incompreso, maledetto e povero, oppure celebre e ricco? Il preferito delle élite o il paria della società del consumo? Scroccone alla tavola dei ricchi o sulle barricate rivoluzionarie? Immagine della disperazione o specchio della felicità?

Che cos’è un artista? Una persona che ha il gusto dell’arte, l’amore per il bello? Se è così, cosa può fare l’artista in una società che produce brutture? Isolarsi nella sua torre d’avorio o scendere in strada in mezzo alla gente arrabbiata? Se l’artista ha uno statuto, riuscirà a risolvere il suo dilemma o lo farà sprofondare ancora di più nella confusione? Mentre noi stiamo ad esaminare da ogni angolatura colui chi crea arte, il Creatore supremo lo protegge, lo salva e lo ispira.

Abbiamo parlato dell’artista come di un cittadino: questa è propaganda! Abbiamo parlato dell’artista testimone della propria epoca: è una definizione da critica d’arte. Io credo che sia il sismografo di questa società. Possiamo aiutarlo varando nuove leggi a suo vantaggio, ma lo faremo sprofondare in una burocrazia artistica. Perché le cose che oggi sono nuove per noi, per l’artista sono già vissute, assimilate, consumate.

 
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