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Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 25 ottobre 2007 - Strasburgo Edizione GU

Attività del Mediatore europeo nel 2006 (discussione)
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  Alexandra Dobolyi, a nome del gruppo PSE. – (EN) Signora Presidente, desidero iniziare ringraziando Nikiforos Diamandouros e il Commissario Wallström per le loro presentazioni e l’onorevole Sbarbati per la sua eccellente relazione.

Il Trattato di Lisbona appena concordato apre le porte all’uscita dell’Unione europea da una lunga fase in cui è stata frenata la sua capacità di funzionare in modo efficace per conto dei suoi cittadini. Disponiamo di un sistema istituzionale di cui necessitavamo da tempo, che lavora in modo più efficace, ma che altresì apre la porta a così tanto di più.

Accolgo con favore la solenne proclamazione della Carta dei Presidenti delle istituzioni in programma per il 12 dicembre. L’inserimento della Carta dei diritti fondamentali nell’ordinamento giuridico dell’Unione europea permetterà all’Unione di iniziare a lavorare su fondamenta più efficaci, trasparenti e democratiche. I cittadini europei si aspettano, e continueranno ad aspettarsi, che le istituzioni dell’Unione agiscano conformemente ai principi fondamentali: con tale Carta e con efficienza, efficacia e apertura.

Il Mediatore europeo costituisce una delle componenti vitali della struttura e del funzionamento democratico dell’Unione. La maggior parte delle indagini del Mediatore riguarda la mancanza di trasparenza. Si tratta di un settore delle nostre attività che dobbiamo migliorare, se dobbiamo diventare maggiormente credibili agli occhi dei cittadini. Sono soddisfatto del lavoro del Mediatore, per come è stato illustrato nella sua relazione annuale e nel suo intervento. Nel corso del 2006, ha preso diverse decisioni importanti, tra cui, non di minor rilievo, in merito alla scelta delle lingue utilizzate nei siti web delle Presidenze europee del Consiglio, alle informazioni imprecise e fuorvianti relative ai diritti dei passeggeri aerei, contenute in opuscoli, poster e presentazioni video prodotti dalla Commissione, nonché all’accesso alla relazione di audit della Banca europea per gli investimenti.

E’ importante che appoggiamo il lavoro del Mediatore, così come il lavoro della commissione per le petizioni, dato che è attraverso la gestione dei reclami e le petizioni su questioni UE da parte dei cittadini, che possiamo individuare ciò che non funziona bene a livello europeo e adottare misure correttive. I casi sottoposti al Mediatore e alla commissione per le petizioni sono di complessità crescente e pertanto richiedono un maggior investimento di risorse da parte delle istituzioni, al fine di trattare in modo adeguato le preoccupazioni dei cittadini.

In tale contesto, desidero ricordare agli onorevoli colleghi il paragrafo 2 della relazione dell’onorevole Sbarbati: “chiede che a tutte le istituzioni e gli organismi europei siano destinate le necessarie risorse di bilancio e umane al fine di garantire che i cittadini ricevano risposte rapide e concrete alle loro indagini, denunce e petizioni”. Non vi sarebbe un modo migliore di mettere in pratica la Carta dei diritti fondamentali di quello di tener conto di tale punto ed esorto tutte le istituzioni e gli organismi a dare la priorità agli interessi dei cittadini a tal proposito.

 
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