Indice 
 Testo integrale 
Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 28 novembre 2007 - Bruxelles Edizione GU

Controllo sull’acquisizione e la detenzione di armi (discussione)
MPphoto
 
 

  Guido Podestà, a nome del gruppo PPE-DE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio la relatrice, la signora Kallenbach, e i relatori ombra degli altri gruppi, per aver voluto garantire la propria costante disponibilità a confrontarsi, al fine di arrivare a un compromesso innovativo, ma devo dire anche equilibrato.

La proposta di modifica della direttiva è finalizzata a recepire il protocollo dell’ONU per la lotta contro il crimine organizzato riguardo all’acquisto e al commercio legale di armi destinate al solo uso civile. La direttiva tratta tematiche che toccano la sensibilità di tutti, quali la sicurezza dei cittadini, ma anche tradizioni sportive e consuetudini di vita per milioni di europei che praticano la caccia.

Anche attraverso confronti serrati con il Consiglio si è giunti a un testo che trova il giusto compromesso tra il desiderio di poter disporre di una normativa armonizzata e il rispetto delle specificità culturali di ogni paese, in sintonia con il principio di sussidiarietà.

Per il primo aspetto vorrei sottolineare il sistema di marcatura delle armi e delle loro parti essenziali, anche al fine di assicurare una possibile tracciabilità, l’obbligo di mantenere i dati non meno di 20 anni, una più rigorosa vigilanza sulle compravendite on line e quanto sappiamo del rischio che queste comportano, la limitazione dell’uso delle armi a minori e a persone che possano essere considerate pericolose per la sicurezza pubblica e l’introduzione di principi generali di neutralizzazione delle armi.

Per il secondo aspetto ricordo il mantenimento dell’attuale classificazione fino a quattro categorie, nel rispetto delle già citate specificità culturali e di costume, prevedendo una nuova valutazione di vantaggi e svantaggi derivanti da un’eventuale riduzione a due sole categorie, da farsi entro il 2012.

La scarsa disponibilità del Consiglio ha impedito però di avere il passaporto quale unico documento necessario per il trasporto delle armi e credo che questa sia un’occasione mancata.

 
Note legali - Informativa sulla privacy